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Diritti umani, informazione e comunicazione

Informazioni aggiornate periodicamente da redattori e forumisti

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 14/09/2013, 7:52

Amnesty International chiede di sospendere la spedizione di gas lacrimogeni e di altre forniture alla Turchia
CS112-13/09/2013


Amnesty International ha chiesto a tutti i paesi di sospendere i trasferimenti di gas lacrimogeni, veicoli blindati e proiettili alla Turchia fino a quando le autorità turche non potranno garantire il diritto di manifestazione pacifica e di libertà d'espressione.

La richiesta è arrivata dopo che, negli ultimi giorni, la polizia ha nuovamente usato grandi quantità di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere proteste - alcune delle quali violente - a Istanbul e in altre città della Turchia. La nuova serie di proteste è stata provocata dall'uccisione, in circostanze non chiarite, di un manifestante, Ahmet Atakan, nella provincia meridionale di Hatay, il 10 settembre. Secondo la polizia, Atakan è caduto da un palazzo, mentre testimoni oculari hanno riferito che l'uomo è stato colpito da una cartuccia di gas lacrimogeno.

La manifestazione di Hatay era stata convocata per protestare contro l'uccisione di un altro dimostrante, Abdullah Comert, a sua volta colpito da una cartuccia di gas lacrimogeno il 3 giugno.

"La polizia turca ha ripreso a usare la forza in modo eccessivo nelle manifestazioni. Pertanto, è necessario che tutti i paesi sospendano i trasferimenti di gas lacrimogeni, di proiettili antisommossa e di veicoli blindati, fino a quando le autorità turche non avranno preso provvedimenti per evitare morti e feriti. Chiediamo ai governi di prendere posizione e fare pressione sulla Turchia affinché sia rispettato il diritto di manifestazione pacifica e si ponga fine all'abuso della forza" - ha dichiarato Andrew Gardner, ricercatore di Amnesty International sulla Turchia.

Secondo fonti di stampa, la polizia turca ha fatto un ordine straordinario di equipaggiamento antisommossa, tra cui 100.000 candelotti di gas lacrimogeno e oltre 100 veicoli blindati. I gas lacrimogeni potrebbero essere spediti da Brasile, Corea del Sud, India e Usa, che avevano già rifornito la Turchia; in precedenza, altri paesi avevano fornito o avevano manifestato disponibilità a fornire materiali antisommossa alla Turchia, tra questi, Belgio, Cina, Hong Kong, Israele, Regno Unito e Repubblica Ceca. Altre fonti parlano di quantitativi superiori, affermando che la polizia turca avrebbe già acquistato, nel 2013, 150.000 cartucce di gas lacrimogeno, in linea col piano annuale di approvvigionamento.

Le nuove forniture andrebbero a ripristinare la dotazione di gas lacrimogeno, dopo che la polizia turca, durante le proteste iniziate a fine maggio, ha fatto ampio abuso di gas lacrimogeni e di altri irritanti chimici, come gli spray al peperoncino e i cannoni ad acqua, nonché di pallottole di plastica.

Secondo l'Associazione medica turca, nel corso delle manifestazioni iniziate alla fine di maggio sono stati feriti oltre 8000 dimostranti. Vi sono forti prove che tre delle cinque morti verificatesi nel contesto delle proteste di Gezi Park siano collegabili all'eccessivo uso della forza da parte della polizia.

Secondo gli organi d'informazione, nei primi 20 giorni di proteste la polizia turca ha impiegato 130.000 cartucce di gas lacrimogeno, quasi esaurendo l'approvvigionamento annuale.

Amnesty International e altre organizzazioni hanno denunciato, dal posto, come i gas lacrimogeni siano stati usati in modo inappropriato, in spazi chiusi, con gravi rischi per la salute.

"A diversi mesi di distanza, le autorità turche devono ancora condurre indagini indipendenti e imparziali sul massiccio e abusivo ricorso alla forza da parte della polizia nei confronti di manifestanti pacifici a Istanbul e in altre città del paese" - ha sottolineato Gardner.

"I partner internazionali, inclusi gli stati dell'Unione europea, devono esercitare pressioni sulle autorità turche affinché i responsabili dell'uso eccessivo della forza e di ulteriori pratiche abusive siano processati e le forze di polizia siano addestrate in modo adeguato sulle modalità consentite dagli standard internazionali per rispondere alle proteste pacifiche" - ha concluso Gardner.



FINE DEL COMUNICATO Roma, 13 settembre 2013


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Gaudio e tripudio

Messaggioda flaviomob il 19/09/2013, 0:26

Due buone notizie:

Un programma tv condotto da una persona con la Sindrome di Down

La2, seconda rete televisiva della Spagna, ha inserito in palinsesto un programma settimanale condotto da un trentaquattrenne con Sindrome di Down. Si tratta del primo caso in cui il programma tv non è “incentrato su” ma viene “condotto da” un presentatore disabile, Pablo Pineda.
Si chiamerà “Piensa en Positivo” e tratterà di esempi positivi di integrazione lavorativa delle persone con disabilità.
(Fonte: Disabili.com)

* * * * *
L'avvocata iraniana per i diritti umani Nasrin Sotoudeh è stata rilasciata!

https://fbcdn-sphotos-h-a.akamaihd.net/ ... 6380_n.jpg

(Fonte: Amnesty International)

http://www.repubblica.it/esteri/2013/09 ... -66818356/
http://en.wikipedia.org/wiki/Nasrin_Sotoudeh


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 24/09/2013, 0:40

Sono sempre più convinto che sarebbe meglio sciogliere questo parlamento e votare di nuovo... schifezze sull'IMU, sulla legge contro l'omofobia, sulla tortura... BASTA!

Appello qui http://www.change.org/it/petizioni/il-r ... e_petition
Il reato di omofobia deve valere anche per organizzazioni politiche, sindacali, culturali, religiose

____

http://www.amnesty.it/inaccettabile-def ... -al-senato

Amnesty International Italia e Antigone: inaccettabile la definizione di tortura in discussione al Senato
CS116 -19/09/2013

Amnesty International Italia e Antigone hanno espresso disappunto per la definizione di tortura contenuta nel testo in discussione alla Commissione Giustizia del Senato, in quanto difforme dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. "Se questa definizione fosse introdotta nella legislazione penale, un singolo atto di tortura non sarebbe sufficiente a punire i torturatori" - hanno dichiarato le due associazioni.

Secondo l'ultimo testo unificato del disegno di legge sull'introduzione del delitto di tortura nel codice penale, presentato il 17 settembre dal relatore Nico D'Ascola (Pdl), per esservi tortura vi sarebbe infatti bisogno che vengano commessi "più atti di violenza o di minaccia". Un solo atto del genere potrebbe dunque consentire di evitare una condanna. Si tratta di una definizione che ricorda tristemente una formulazione proposta nel 2004 dalla parlamentare della Lega Nord Carolina Lussana.

"Nel caso della proibizione legale della tortura il lavoro del parlamento può e deve essere facilitato dai testi internazionali. La definizione dell'articolo 1 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura del 1984 non richiede sforzi di fantasia da parte del legislatore. È necessaria, piuttosto, una seria volontà politica, che purtroppo nell'ultimo quarto di secolo è mancata" - hanno sottolineato Amnesty International Italia e Antigone.

La lacuna normativa perdura da 25 lunghissimi anni, durante i quale l'Italia non ha onorato gli impegni internazionali, al contempo mostrando di non essere affatto immune dai rischi di tortura. Nell'ambito di importanti sentenze, infatti, i giudici italiani hanno affermato che questa lacuna normativa impedisce loro di procedere alla punizione di fatti gravissimi. Tra queste, la sentenza definitiva di condanna per i fatti di Bolzaneto.

"Ci appelliamo alla Commissione Giustizia affinché elabori e approvi una definizione di tortura conforme a quella delle Nazioni Unite" - hanno concluso Amnesty International Italia e Antigone.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 19 settembre 2013


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Boicotta Balilla

Messaggioda flaviomob il 26/09/2013, 18:35

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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 26/09/2013, 20:43

http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/92115/m ... perai.html

Mondiali in Qatar: morti diversi operai

DOHA - Sono decine gli operai, soprattutto nepalesi, morti nelle ultime settimane in Qatar mentre lavoravano nei cantieri per i mondiali di calcio del 2022. È quanto denuncia il britannico Guardian che oggi pubblica sull'argomento una lunga inchiesta e parla addirittura di forme di "schiavitù" per le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti migliaia di immigrati.

Secondo documenti forniti dall'ambasciata del Nepal a Doha, almeno 44 lavoratori sono morti fra il 4 giugno e l'8 agosto. Oltre la metà è deceduta per problemi di cuore, in molti casi causati dal caldo, e incidenti sul lavoro.


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Ultime ore per firmare!

Messaggioda flaviomob il 30/09/2013, 15:21

http://www.amnesty.it/pena_di_morte_StatiUniti_Gore

Stati Uniti (Florida): la condanna a morte di Marshall Gore deve essere commutata!
Data di pubblicazione dell'appello: 29.08.2013 Status dell'appello: aperto
Campagna "No alla pena di morte" - AU 213/13
Marshall Gore

L'esecuzione della condanna a morte inflitta a Marshall Gore, 50 anni, è stata fissata per il prossimo 1° ottobre. Gore è stato condannato per un omicidio commesso nel 1988. Vi sono dubbi sul suo stato di salute mentale.

Gore è stato condannato a morte nel 1995 per l'omicidio di Robyn Novick, il cui corpo è stato trovato in una zona rurale della Contea Miami-Dade, in Florida, il 16 marzo del 1988, quattro giorni dopo la sua scomparsa. Nel 1998 la Corte suprema della Florida aveva annullato la condanna per valutare lo stato di salute mentale di Gore che, tuttavia, fu nuovamente condannato a morte nel 1999. Gore, stava già scontando una condanna a morte nella contea di Columbia, in Florida, nel 1990 per l'omicidio di Susan Roark, una studentessa scomparsa nel Tennessee nel gennaio del 1988 e il cui corpo fu ritrovato due mesi dopo.

In un parere del 2009, la Corte suprema della Florida aveva osservato che la questione dello "stato mentale" di Gore era stato un "tema ricorrente" in entrambi i procedimenti.

Il 13 maggio 2013, il governatore Rick Scott ha firmato l'autorizzazione a eseguire la condanna di Gore nel caso Miami-Dade. L'avvocato di Gore ha riferito al governatore che il suo cliente potrebbe non avere le "competenze mentali" per essere messo a morte. L'esecuzione di un prigioniero che non riesce a comprendere razionalmente il motivo e la realtà della pena che gli viene inflitta, viola la Costituzione degli Stati Uniti. Come richiesto dalla legge della Florida, il governatore ha quindi nominato una commissione di tre psichiatri per valutare le "competenze mentali" del condannato.

Durante la valutazione, Gore ha detto loro che c'era una cospirazione tra i funzionari della Florida per raccogliere gli organi dei prigionieri messi a morte, e che un senatore dello stato era in attesa di ricevere i suoi bulbi oculari per suo figlio. Gli psichiatri hanno concluso che Gore stava fingendo la malattia mentale per evitare l'esecuzione. Gli stessi tre esperti hanno recentemente giudicato "competente" un altro detenuto, John Ferguson, il quale aveva invece una pluridecennale storia di schizofrenia paranoide, e la cui condanna è stata eseguita il 5 agosto scorso. Ferguson aveva manifestato pensieri deliranti fino alla fine.


L'avvocato che stava rappresentando Gore al tribunale federale ha presentato reclamo sulle competenze mentali presso un tribunale distrettuale statunitense. Il 18 giugno, il giudice ha osservato che vi era una "base ragionevole" per affermare che, considerate le numerose dichiarazioni "deliranti" che aveva fatto, Gore poteva non essere competente per l'esecuzione. Il giudice ha osservato inoltre che Gore aveva manifestato la convinzione che la sua esecuzione gli fosse stata comminata per "la sua morte e raccolta degli organi/ per un sacrificio umano o entrambe le cose"; che alla data di esecuzione del 24 giugno era stato aggiunto 6-6-6 e che "a causa della sua virginale innocenza di omicidio, egli è un obiettivo degli adoratori di Satana che per anni hanno minacciato quella data per posta".

Il 24 giugno il tribunale distrettuale ha dichiarato che il caso presentava un "set di circostanze altamente insolito", come il fatto che Gore era stato rappresentato nei due tribunali, statale e federale, da due avvocati diversi. O come il fatto che l'avvocato di stato non aveva presentato alcuna istanza sulle competenze mentali del suo assistito presso il tribunale statale, il giudice federale aveva stabilito di non poter rivedere il caso. Da allora, l'avvocato federale è subentrato nelle udienze statali.

Dopo l'udienza del tribunale statale a luglio, alla quale un esperto della difesa ha affermato che Gore non è competente per l'esecuzione e due dei tre psichiatri scelti dal governatore hanno affermato l'opposto, il giudice ha stabilito che Gore "comprende razionalmente che viene messo a morte perché ha ucciso la signora Novick e che morirà a seguito di tale esecuzione". Il 13 agosto la Corte Suprema dello Stato ha confermato questa decisione.

Ulteriori informazioni

Negli ultimi decenni, diversi paesi hanno abolito la pena di morte, e oggi 140 paesi sono abolizionisti per legge o nella pratica.
Al contrario negli Stati Uniti ci sono state 1343 esecuzioni da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ha approvato un nuovo statuto sulla pena capitale nel 1976. La Florida ha condotto 78 esecuzioni. Quest'anno, negli Stati Uniti, sono state eseguite 23 condanne a morte, quattro delle quali in Florida. Sono 4 gli stati che, negli ultimi quattro anni, hanno legiferato l'abolizione della pena di morte: New Mexico (2009), Illinois (2011), Connecticut (2012) e Maryland (2013); e sono 18 gli stati abolizionisti.


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 03/10/2013, 15:46

http://www.change.org/it/petizioni/comu ... e-stazioni

Piano piano siamo arrivati a 266. Magari quel vostro amico... sì, proprio lui, o lei... sempre impegnati nel sociale... che non hanno ancora firmato... magari basta proprio poco: passare parola :)


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 04/10/2013, 20:19

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Anche nella civile Toscana

Messaggioda flaviomob il 05/10/2013, 8:49

"Facciamoci riconoscere..."

dal Corriere:

Niente sconto famiglia al museo
per la coppia gay con bambino

L'episodio è stato raccontato dai due omosessuali su Tripadvisor: «Non eravamo pronti a ricevere quello schiaffo in faccia»

Il commento lasciato su TripadvisorIl commento lasciato su Tripadvisor
Niente sconto famiglia al Museo Guarnacci di Volterra per una coppia gay con bambino. A raccontarlo sono i protagonisti della vicenda, due omosessuali di Chicago che hanno scelto di sfogarsi su Tripadvisor. Offesi e impreparati «a ricevere quello schiaffo in faccia». Il titolo del commento è «un'istituzione omofoba», e poi segue il loro racconto.

«Entrando nel museo - racconta la coppia - abbiamo letto i prezzi e gli sconti. Abituati all'idea di famiglia che vige a Chicago, essendo due adulti con un bambino, abbiamo chiesto un «biglietto famiglia». Ma la donna che stava dietro al banco della biglietteria si è arrabbiata con noi e ci ha urlato in italiano che una famiglia è formata da un padre e una madre, non da due uomini. Dopo di che lei ha girato la testa e si è interrotta la comunicazione».

Secondo il regolamento del museo, lo sconto spetta a due adulti con bambino. Nessuna conferma e nessuna smentita da parte dell'amministrazione comunale di Volterra, che gestisce il Museo Guarnacci in cui si è verificato l'episodio. «Il post che gira in rete - dicono dal Comune - non è firmato e come foto riporta quella di un cagnolino, per cui risulta molto difficile verificarne l'autenticità. Certo nei prossimi giorni faremo tutte le verifiche del caso per capire se e cosa è accaduto. Sicuramente il regolamento del museo prevede la riduzione del biglietto famiglia per «due adulti e tre giovani tra i 6 e i 18 anni» dunque non è in alcun modo discriminante». Al Comune di Volterra non è pervenuta alcuna denuncia. «L'accoglienza e l'ospitalità - ha affermato il sindaco Marco Buselli - sono da secoli tratti distintivi della nostra comunità. Il nostro regolamento non entra nel merito di questioni di genere, ma parla genericamente di bambini accompagnati da adulti, per cui non esiste la possibilità che qualcuno possa essere discriminato. Pertanto l'episodio, di cui peraltro non ci è pervenuta segnalazione ufficiale, qualora si sia verificato è esclusivamente da ricondurre ad un'interpretazione non richiesta da parte di un operatore».

Pierpaolo Corradini

http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 1728.shtml


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 16/10/2013, 19:08

http://www.amnestykids.it/diario-alunna-pakistana/

Malala ha 16 anni ed è un’attivista per i diritti umani. Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente ferita alla testa proprio a causa del suo impegno per difendere il diritto all’istruzione per le bambine e le ragazze nel suo paese, il Pakistan.

Nel quaderno “Storie che cambiano il mondo”, contenuto nel kit didattico Amnesty Kids Scuola, c’è un fumetto che racconta la storia di quell’attacco.


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