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Evasione fiscale, la banconota da 500 euro è da abolire subito
scrive Stefano Livadiotti (23 settembre 2013)
"Gli Usa hanno smesso da decenni di stampare qualsiasi banconota superiore ai 100 dollari. Il motivo? Grossi tagli favoriscono il riciclaggio, la corruzione, la fuga di capitali. E sono usati anche dai narcotrafficanti. Un milione di sterline in biglietti da 20 pesa 50 chili. Lo stesso importo in banconote da 500 euro solo 2 chili e 200 grammi. E' per questo che il taglio più grande della valuta europea (secondo al mondo per valore solo ai mille franchi svizzeri) veniva utilizzato in Gran Bretagna per il 90 per cento per transazioni illegali. Fino all'aprile del 2010, quando la Soca, l'agenzia inglese che combatte il crimine organizzato, l'ha scoperto. Mettendolo al bando già dal mese successivo (gli Stati Uniti hanno smesso di stampare biglietti da più di 100 dollari già dal dopoguerra).
In Italia, secondo un rapporto dell'Unità di informazione finanziaria di Palazzo Koch, ci sono biglietti da cinquecento euro per un ammontare di 288 miliardi, pari al 19 per cento del prodotto interno lordo. Un terno al lotto per riciclatori ed esportatori di valuta nazionali (e non solo, se è vero che sono stati adottati pure dai trafficanti di droga messicani del cartello di Sinaloa). Basta pensare che consentono di stipare sei milioni tondi in una normale valigetta ventiquattr'ore e ventimila euro in un pacchetto di sigarette svuotate dal tabacco (specialità dei trafficanti cinesi). Non a caso, secondo la Guardia di Finanza, l'80 per cento dei bigliettoni, normalmente introvabili (e per questo detti anche bin Laden), sono concentrati a ridosso del confine con la Svizzera, nel Triveneto e nella provincia di Forlì.
Pronti a varcare i confini nazionali, sfidando il fiuto dei cash dog, i cani addestrati a riconoscerne l'odore. Solo sulla Milano-Como-Lugano, grazie anche agli autovelox fiscali (che registrano la frequenza dei transiti frontalieri delle targhe automobilistiche), vengono beccati in media dalle fiamme gialle 45 mila euro al giorno. Nel 2012 la Guardia di Finanza ha individuato 3.417 violazioni all'obbligo di dichiarazione valutaria, intercettando 114,9 milioni di euro e sequestrandone 6,4, milioni, contro i 959 mila euro del 2011."
Sul cartaceo in edicola ('Italia in nero' del 26 c.m.) scrive pure:
"La battaglia sull'uso del contante (che oggi, paradossalmente, è esentasse, al contrario di assegni, cambiali e conti correnti, tutti colpiti da un bollo) non è cominciata ieri. Nel 2007, un anno dopo aver vinto le elezioni, Romano Prodi ha abbassato il tetto da 12.500 E a 5.000 €. E stabilito, con il decreto Bersani-Visco, un ulteriore décalage per i soli professionisti: la soglia sarebbe dovuta scendere a 1... € nel lugoio 2007, a 500 un anno dopo e addirittura a 100 (lo stesso limite oggi in vigore in Germania) nell'estate del 2009. Il piano è però rimasto sulla carta. Perché a palazzo Chigi è arrivato Berlusconi. E Giulio Tremonti, l'ex superministro che pagava in contanti la metà dell'affitto dell'appartamento romano al suo stretto collaboratore (e coinquilino) Mario Minanese, lesto ha ripristinato il limite dei 12.500 € (giugno 2008). Salvo poi essere costretto dalla crisi della finanza pubblica a dare, suo malgrado, un giro di vite nella lotta all'evasione fiscale, riportandolo a 5.000 € (nel maggio 2010) e poi a 2.500 (agosto 2011). Quindi il Cavaliere ha dovuto passare la mano a Monti, che dopo aver accarezzato l'idea di scendere a 500 €, ha poi invece stabilito, con l'art.12 del decreto "Salva Italia" (dicembre 2011), la quota attuale di 1.000 €."
Per le voci: "Che il sommerso viva di nero e il nero si nutra di contante lo sanno anche i bambini" e "la rilevanza dell'economia sommersa sul pil degli stati dell'unione europea diminuisce all'aumetare del numero di transazioni effettuate tramite carte di pagamento" l'articolo cita pure altri dati, di cui riporto solo:
uso del contante in Italia per l'82,7%, contro la mendia dei paesi dell'Europa a 27 del 66,6%;
media dei prelievi di contante agli sportelli: 250 € contro la media europea di 175 €;
pagamenti con carta di credito al 6,4%, contro la media europea del 13,2%;
nel 2011 pagamanti con carta in Italia pari all'8% del pil, contro il 19,6% in Francia e 33,1% in Gran Bretagna;
ecc ecc.
L'attuale governo, formato da CS e CD, potrebbe trovare un compromesso duraturo senza che ogni volta un cambio di maggioranza porti ad un cambio ridicolo di regole, a scapito della serietà dello Stato italiano: eliminare i balletti sul limite all'uso del contante e sull'ICI, IMU, Tassa servizi. Almeno sarà servito a qualcosa visto che non riesce a fare la riforma elettorale.
Ma Tremonti (dopo le svendite del patrimonio statale - i condoni - le sanatorie - gli aiuti agli evasori - gli incentivi per costruire capannoni che non servivano dati ad imprenditori che adesso si lamentano perché devono pagare l'imu) viene ancora intervistato in tv; gli si consente ancora di parlare, di avere voce in capitolo senza che su quelle scelte ci sia una alzata di scudi.
E' deludente. Anche in vista delle iniziative di politica economica necessarie.