franz ha scritto:pinopic1 ha scritto:Giusto. Però la corruzione c'è e il sistema (il mercato) non sembra risentirne. Così come non sembra risentire della presenza delle mafie. Ne risentono singoli operatori economici, forse i consumatori, ma il sistema nel suo complesso sembra in grado di integrare questi fenomeni che diventano fattori del mercato stesso.
Noi conosciamo un importante personaggio che anche corrompendo e forse "dialogando" con la mafia ha costruito un grande impero economico mediatico. Ha creato ricchezza, non lo si può negare, e anche cultura (da non intendersi nel senso buono del termine). Noti qualche reazione di rigetto da parte del sistema?
Come non sembra risentirne. Ed il sottosviluppo generale secondo te come nasce, da cosa è generato?
Reazioni di rigetto? mah, il sommerso ed il lavoro nero non li defineri rigetto ma reazione si'.
pinopic1 ha scritto:Ciò che io ti rimprovero è il pensare che l'economia sia una forza della natura come i venti o le correnti marine, che farebbe il suo corso virtuoso naturale se gli uomini, alcuni uomini, viziosi, non interferissero negativamente.
Io penso che l'economia e gli uomini siano un tutt'uno; l'economia sono gli uomini con i loro vizi e le loro virtù, i loro bisogni e le loro ambizioni, i loro desideri, passioni, manie, istinti... comprese la corruzione, la prepotenza...
Se riteniamo che le società umane vadano governate in base a determinati principi utili alla conservazione dell'organizzazione sociale, non si può scindere il governo degli uomini, delle persone, dal governo dell'economia.
Quello che tu mi rimproveri è come tu percepisci la mia visione (per quanto sono in grado di esprimermi) ma non è detto che cio' che tu percepisci sulla mia visione corrisponda al mio pensiero.
Io non penso affatto ad una forza naturale ma ad una serie di relazioni economiche che sorgono in modo abbastanza spontaneo (da circa 10'000 anni) che se gli uomini vogliono possono oggettivamente ottimizzare e migliorare eliminando molte distorsioni. So bene che negli uomini ci sono vizi e prepotenze e non è un caso che una delle prime cose che le società agricole hanno organizzato, costituendo comunità, è la difesa contro i ladri interni ed i predatori esterni.
Incredibile che noi, culla della civiltà da un paio di millenni, non abbiamo ancora trovato un rimedio contro la corruzione dilagante. Io ritengo che pero' l'origine della corruzione sia dovuto al flusso di denaro pubblico dal nord al sud per come viene impiegato. Per chi crede nelle politche keynesiane credo che osservare il fallimento ed il sottosviluppo del sud dopo decenni di flussi economici sia altamente stressante. Il Sud dovrebbe essere, per quanto ha ricevuto, una delle regioni piu' ricche del globo ed invece tra criminalità, corruzione, evasione, sottosviluppo rimane tra le piu' arretrate d'Europa.
Ritengo che si dovrebbe iniziare a considerare che l'orgine della corruzione sia data proprio da questi trasferimenti economici e da come sono stati gestiti in modo clientelare dalla DC e dai suoi vari alleati. Flussi e gestioni che sono continuati anche nella cosiddetta "seconda repubblica."
Ciao,
Franz
Il sottosviluppo generale e il lavoro nero preoccupano noi, osservatori delle cose politiche attenti alle questioni sociali, non certo il sistema economico e non gli operatori economici e le loro organizzazioni. Il flusso di denaro pubblico verso il sud è certamente generatore di corruzione e carburante per le attività mafiose. Non sono d'accordo sulla semplificazione che fai del percorso unidirezionale (da nord a sud).
Il sottosviluppo del sud è nato prima di Keynes per scelte di politica economica che nulla hanno a che vedere con le teorie keinesiane, anzi... Scelte pre e post unitarie, ma soprattutto post.
"Dobbiamo provvedere allo sviluppo dell'economia del nord che si trascinerà dietro il meridione" : più o meno; ma la firma è quella di Camillo Benso Conte di Cavour; e alle parole seguirono i fatti. L'effetto trascinamento non si vide e quando il distacco era divenuto insopportabile iniziarono le politiche assistenziali che hanno peggiorato la situazione.
La corruzione al nord come si spiega? E il fatto che le mafie facciano grandi affari nel nord? Su YouDem in queste sere va in onda il video di un giovane esponente del PD Lombardo che denuncia la mafia al nord e parla tra l'altro del telefono (intasato) antiracket di Brescia. Pensa, dice che a Brescia si paga il pizzo. Non ci avrei mai creduto.
Ti sovviene di qualche sollevazione generale di confindustria contro la corruzione? O contro monopoli, oligopoli e conflitti d'interesse? Se questi fenomeni fanno male al mercato non dovrebbero essere loro i primi a protestare?
A Napoli, Roma e altre città tra le quali Milano non dovrebbero essere gli altri imprenditori a scendere in piazza per protestare contro i favori che si sospetta siano stati fatti al loro concorrente Romano?
Certo, qualche imprenditore si attiva contro la mafia, forma comitati e attiva numeri telefonici ai quali rivolgersi; m apiù che altro per il fastidio che dà trovarsi davanti il mafioso che ti chiede il pizzo. Non perché faccia male al mercato.
L'imprenditore che ottiene l'appalto pagando la mazzetta farà salire il prezzo che l'ente pubblico deve pagare. Ma quei soldi spesi in più verranno recuperati spendendo meno per gli asili nido o per il verde pubblico. Nessun problema economico; è un problema sociale.
Se l'imprenditore amico lascerà le strade piene di buche non sarà un problema economico; anzi ci sarà più lavoro per meccanici e carrozzieri e per le case automobilistiche perché le macchine scassate si cambiano più di frequente. Il denaro circola, si produce, si lavora, il PIL cresce.