Le regole attuali del patto di prova prevedono che abbia una durata massima di 6 mesi e trascorso questo periodo se la prova ha esito positivo c'è l'assunzione a tempo indeterminato.Questa regola è abbastanza rigida e spiega il ricorso spregiudicato al contratto a termine.Il Patto Expo prevede invece che la durata minima del patto di prova sia di 6 mesi e massima di 12 mesi.Ma anche questa regola è abbastanza rigida perche se non c'è almeno una reiterazione significa che la parte datoriale potrebbe non avere sufficente tempo per valutare le attitudini della prestazione lavorativa,con la possibilità di interruzione del rapporto di lavoro al termine della prova cosa che per il lavoratore significa cercare di nuovo un'altro lavoro entrando magari nel libirinto della precarietà.Invece la reiterazione dà una schance in più ad entrambe le parti,da parte datoriale la verifica delle attitudini e da parte del lavoratore che sia attenuata la possibilità che la prova si limiti ad un solo contratto a termine,quando invece con la reiterazione che permette una valutazione completa "che non può spingersi oltre le attitudini ad eseguire la prestazione" può esserci l'assunzione a tempo indeterminato.Poi c'è chi estremizza e vorrebbe 6 mesi reiterabili 6 volte nell'arco di 36 mesi ma dal momento che la flessibilità in uscita non è più rigida,i 36 mesi non hanno senso,bastano 24 mesi all'interno del quale poter reiterare una sola volta il contratto a termine 4+4 6+6 12+12,con un <cuneo fiscale estremamente basso per un 'anno> se si trasforma il contratto a termine in contratto a tempo indeterminato,per fare cioè in modo che la prova sia finalizzata a verificare le attitudini per la prestazione e non all'uso arbitrario dei contratti a termine PS Interessante leggere contratti a termine
http://www.altalex.com/index.php?idnot=38850