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Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda annalu il 19/07/2013, 10:59

Pensavo di essere troppo pessimista, ma vedo che Zagrebelsky lo è quasi più di me.
Riporto qui la sua intervista, con la quale concordo in larga misura.

Da Il Fatto:

Parla Zagrebelsky: “F35, giustizia e Kazakistan, è l’umiliazione dello Stato”
Intervista al presidente emerito della Corte costituzionale, secondo cui nel nostro Paese "grave un 'non detto' che spiegherebbe molte cose": "Si fa finta di vivere nella normalità della vita democratica, ma non è così. Su tutto domina la difesa dello status quo, in questa maniera la democrazia muore"

di Silvia Truzzi | 19 luglio 2013Commenti (215)

Siccome i “maltrattamenti” alla Carta continuano, ci tocca disturbare di nuovo – a poche settimane dall’ultima volta – Gustavo Zagrebelsky.

Professore, negli ultimi tempi abbiamo assistito a numerosi episodi di natura politica e costituzionale che hanno suscitato discussioni e polemiche. Lei che ne pensa?
Prima che dagli episodi, iniziamo da un dubbio, da un interrogativo di portata generale, di cui vorremmo non si dovesse parlare. E, invece, dobbiamo.

Cosa intende?
Una cosa angosciante. Si tratta solo di singoli episodi, oppure di manifestazioni di qualcosa di più profondo, che non riusciamo a vedere e definire con chiarezza, ma avvertiamo come incombente e minaccioso? Qualcosa in cui quelli che altrimenti sarebbero appunto solo episodi isolati, assumono un significato comune. Li dobbiamo trattare isolatamente o come sintomi d’un generale e pericoloso malessere?

Dica lei.
Guardi: può darsi ch’io pecchi in pessimismo. Mi sembra che sulla vita politica, nel nostro Paese, in questo momento, gravi un “non detto” che spiegherebbe molte cose. Si fa finta di vivere nella normalità della vita democratica, ma non è così. È come se una rete invisibile avvolgesse le istituzioni politiche fossilizzandole; imponesse agli attori politici azioni e omissioni altrimenti assurdi e inspiegabili; mirasse a impedire che qualunque cosa nuova avvenga. Questa è stasi, situazione pericolosa. Se qualche episodio, anche grave o gravissimo, sfugge alla rete, l’imperativo è sopire, normalizzare. Ciò che accade sulla scena politica sembra una messinscena. Ci si agita per nulla concludere. Ma la democrazia, così, muore. Lo spettacolo cui assistiamo sembra un gioco delle parti, oltretutto di livello infimo. Il numero degli appassionati sta diminuendo velocemente. L’umore è sempre più cupo. Bastava guardare i volti e udire il tono di alcuni che hanno preso la parola nel dibattito sulla vicenda della “rendition” kazaka. Sembravano tanti “cavalieri dalla trista figura”. Non si respirava il “fresco profumo della libertà”, di cui ha scritto ieri Barbara Spinelli. Né v’era traccia di quella “felicità” che è l’humus della democrazia, di cui abbiamo ragionato Ezio Mauro e io, in contrasto con l’atmosfera stagnante dei regimi del sospetto, dell’intrigo, della libertà negata.

Si riferisce alla maggioranza modello “larghe intese”?
Innanzitutto: è una maggioranza contro natura; contraria alle promesse elettorali e quindi democraticamente illegittima, anche se legale; che pretende di fare cose per le quali non ha ricevuto alcun mandato. Ricorderà che è stata formata pensando a poche e chiare misure da prendere insieme: governo “di scopo” (come se possa esistere un governo senza scopi!), “di servizio” (come se ci possa essere un governo per i fatti suoi!) e, poi, “di necessità”. Ora, sembra un governo marmorizzato il cui scopo necessario sia durare, irretito in un gioco più grande di lui. La riforma elettorale, bando alle ciance, non si fa, perché in fondo, oltre che essere nell’interesse di molti, nel frattempo, con l’attuale, non si può tornare a votare. Perfino l’abnorme procedimento di revisione della Costituzione è stato pensato a questo scopo, come si ammette anche da diversi “saggi” che pur si sono lasciati coinvolgere. E, in attesa che la si cambi, la si viola.

Così arriviamo agli episodi. Il caso F-35?
Incominciamo da qui. Il Parlamento è stato esautorato quando il Consiglio supremo di difesa ha scritto che i “provvedimenti tecnici e le decisioni operative, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’esecutivo”, sottintendendo: “responsabilità esclusive”. Chissà chi sono i consulenti giuridici che hanno avallato queste affermazioni, che svuotano i compiti del Parlamento in materia di sicurezza e politica estera? Un regresso di due secoli, a quando tali questioni erano prerogativa regia. Del resto, lei sa che cosa è questo Consiglio? Qualcuno si è ricordato che la sua natura è stata definita nel 1988 da una relazione della Commissione presieduta da un grande giurista, Livio Paladin, istituita dal presidente Cossiga per fare chiarezza su un organo ambiguo (ministri, generali, presidente della Repubblica)? Fu chiarito allora che si tratta di un organo di consulenza e informazione del presidente, senza poteri di direttiva. D’altra parte, chi stabilisce se certi provvedimenti e certe decisioni sono solo tecniche e operative, e non hanno carattere politico? I sistemi d’arma, l’uso di certi mezzi o di altri non sono questioni politiche? Chi decide? Il Parlamento, in un regime parlamentare. Forse che si sia entrati in un altro regime?

L’affaire kazako è una “brutta figura internazionale” o una violazione dei diritti umani?
Una cosa e l’altra. Ma non solo: è l’umiliazione dello Stato. Ammettiamo che nessun ministro ne sapesse qualcosa. Sarebbe per questo meno grave? Lo sarebbe perfino di più. Vorrebbe dire che le istituzioni non controllano quello che accade nel retrobottega e che il nostro Paese è terreno di scorribande di apparati dello Stato collusi con altri apparati, come già avvenuto nel caso simile di Abu Omar, rapito dai “servizi” americani con la collaborazione di quelli italiani e trasportato in Egitto: un caso in cui s’è fatta valere pesantemente la “ragion di Stato”. Non basta, in questi casi, la responsabilità dei funzionari. L’art. 95 della Carta dice che i ministri, ciascuno personalmente, portano la responsabilità degli atti dei loro dicasteri. Se, sotto di loro, si formano gruppi che agiscono in segreto, per conto loro o in combutta con poteri estranei o stranieri, il ministro non risponderà penalmente di quello che gli passa sotto il naso senza che se ne accorga. Ma politicamente ne è pienamente responsabile. Troppo comodo il “non sapevo”. Chi ci governa, per prima cosa, “deve sapere”. Se no, dove va a finire la nostra sovranità? Chi, dovendola difendere, in questa circostanza, non l’ha difesa?

Che dire del blocco del Parlamento decretato per protesta contro l’Autorità giudiziaria?
Che, anche questa, come la manifestazione di decine di parlamentari scalpitanti dentro e fuori il Tribunale di Milano, è una vicenda inconcepibile. Altrettanto inconcepibile è che l’una e l’altra non siano state oggetto di puntuale e precisa condanna. Anche qui: ammettiamo per carità di Patria che l’una sia stata una normale sospensione tecnica e l’altra una visita guidata a un palazzo pubblico. Non basta, però, averli “derubricati”, per poter dire che non è successo nulla. La questione è che non s’è detto autorevolmente che l’intento e i mezzi immaginati sono, sempre e comunque, inammissibili perché contro lo Stato di diritto.

C’è una logica che spiega i singoli episodi?
Potrei sbagliare, ma a me pare che su tutto domini la difesa dello status quo e del governo che lo garantisce. In stato di necessità, si passa sopra a tutto il resto. L’impressione, poi, è che in quella rete invisibile di connivenze, di cui parlavo all’inizio, si finisca per attribuire a un partito e al suo leader un plusvalore che non corrisponde al loro consenso elettorale e alla rappresentanza in Parlamento. Come se toccarne gli interessi possa determinare una catastrofe generale. Sembra che tutti siano utili, ma qualcuno sia necessario e, per questo, si debbano tollerare da lui cose che, altrimenti, sarebbero intollerabili.

Così si è corrivi nei confronti di una parte politica, anche se c’è di mezzo la Costituzione. A chi spetta difenderla?
In democrazia, a tutti i cittadini, che nella Costituzione si riconoscono. Poi, a chi occupa posti nelle istituzioni, subordinatamente a un giuramento di fedeltà. Infine, salendo più su, a colui che ricopre il ruolo comprensivamente detto di “garante della Costituzione”, il presidente della Repubblica.


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Re: Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda ranvit il 19/07/2013, 11:22

Meno male che Zagrebelsky non è stato eletto PdR...lo stesso vale per Rodotà....e forse per Prodi...

Le "poesie" in politica non portano a niente; sono un luogo dell'emotività ma certo non del governo di una nazione!

Intendiamoci, la situazione politica italiana mi fa davvero schifo! E anche io sono preoccupato!
Ma non si risolve con le impuntature ideologiche. Sono vent'anni che anche grazie a questa visione delle cose, la sinistra italiana prende solo sonori schiaffoni! Dall'elettorato e dall'avversario politico! Infantilismo cronico e visione di 10 gradi della vita sociale e politica. Del resto è nella tradizione della sinistra italiana arrivare sempre tardi....per fargli capire le cose c'è bisogno di tempo: troppo spessa la cortina fumogena dell'ideologia comunisteggiante in cui si sono forgiati le menti dei suoi fans, siano essi politici ma ancor piu' intellettuali, giornalisti e anime belle varie....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda Iafran il 19/07/2013, 15:34

Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Romano Prodi, Salvatore Settis, Gino Strada, Gian Carlo Caselli se fossero stati eletti Presidenti della Repubblica Italiana, ne sarei stato onorato. :D

Personaggi che baderebbero al sodo, ai "compromessi" e alla poltrona non li considererei miei rappresentanti politici, men che meno miei Presidenti.
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Re: Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda annalu il 19/07/2013, 17:37

ranvit ha scritto:Meno male che Zagrebelsky non è stato eletto PdR...lo stesso vale per Rodotà....e forse per Prodi...

Le "poesie" in politica non portano a niente; sono un luogo dell'emotività ma certo non del governo di una nazione!

Intendiamoci, la situazione politica italiana mi fa davvero schifo! E anche io sono preoccupato!
Ma non si risolve con le impuntature ideologiche. Sono vent'anni che anche grazie a questa visione delle cose, la sinistra italiana prende solo sonori schiaffoni! Dall'elettorato e dall'avversario politico! Infantilismo cronico e visione di 10 gradi della vita sociale e politica. Del resto è nella tradizione della sinistra italiana arrivare sempre tardi....per fargli capire le cose c'è bisogno di tempo: troppo spessa la cortina fumogena dell'ideologia comunisteggiante in cui si sono forgiati le menti dei suoi fans, siano essi politici ma ancor piu' intellettuali, giornalisti e anime belle varie....

A me sembra che ad avere una "visone ristretta" (a 10° o meno?) sia tu, più di tutti coloro cui attribuisci questa "patologia".
Adesso non solo esistono i pericolosissimi "comunisti", ma anche coloro che sono accecati da una fantomatica "ideologia comunisteggiante" che, così ad occhio, corrisponde a tutto ciò che non ti piace.

Non so se Zagrebelsky o Rodotà avrebbero saputo cavarsela come Presidenti della Repubblica, certo Prodi ne sarebbe stato capace, altrimenti nel Pd molti si sarebbero da subito dichiarati contrari, e per "votargli contro" non ci sarebbe stato bisogno, per alcuni (101), di applaudirlo il giorno prima e poi farlo di nascosto, ed ancora oggi continuare a negare di averlo fatto.
Ma a te questo evidentemente non dispiace, certo non si tratta di un comportamento "comunisteggiante".

Ma qui non si parla dell'elezione del Presidente della Repubblica, si parla di un Ministro dell'Interno che non sa cosa avviene nel suo ufficio, e non se ne sente in alcun modo responsabile.
Persino il Financial Times titola "Rome’s imbroglio", e afferma che "Government should take responsibility for Kazakh blunder" (il Governo dovrebbe assumersi la responsabilità del pasticcio Kazako) se non vuole perdere credibilità.

Tu in altro thread riporti l'articolo di Scalfaro, che afferma essere interesse dello stesso Berlusconi sostituire Alfano con altro ministro di sua fiducia. Certo, sarebbe così, se a Berlusconi interessasse anche solo un poco della credibilità internazionale del governo. Ma a lui interessa solo ciò che lo riguarda di persona. In fondo, non si sta comportando in modo diverso da Caligola, che affermava che il suo cavallo sarebbe stato più capace dei senatori: lui l'ha dimostrato, una volta facendo votare che tutti credevano Ruby nipote di Mubarak, ed ora che Alfano non ha alcuna responsabilità nel ratto di una madre con una bambina piccola.
Vuoi mettere la soddisfazione di una tale dimostrazione di potere, al confronto con una cosa insignificante come la dignità delle istituzioni del paese?

Se fossimo in un paese civile, potrei discutere ed essere d'accordo con te su molte cose, ma in questa situazione le persone che tu nomini con tanta sufficiente superiorità sono almeno persone rispettabili e ripsettose dello stato.

Quanto alla Costituzione, non penso certo che sia la migliore del mondo e che sia intoccabile, ma certo non voglio proprio che a metter mano alla sua revisione siano Parlamenti e Governi della levatura di quelli che abbiamo attualmente.

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Re: Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda ranvit il 19/07/2013, 18:14

:D Non avevo dubbi... :D

Comunque quando dici:
Se fossimo in un paese civile, potrei discutere ed essere d'accordo con te su molte cose, ma in questa situazione le persone che tu nomini con tanta sufficiente superiorità sono almeno persone rispettabili e ripsettose dello stato.
...ci azzecchi! E' questo il punto! In una situazione come la nostra sia politica che economica, stare a pigolare sul sesso degli angeli è una cosa tipica...di chi, non avendo problemi, si diverte a spaccare il pelo!
Se non sbaglio "il nostro" si lamentava della carenza di democrazia e dello Stato umiliato....ma come, con tutti i guai ed i guasti che abbiamo ci mettiamo a fare la "poesia"? Io dico che è già un miracolo che abbiamo ancora uno Stato e una democrazia sebbene ammaccate....con queste classi dirigenti cialtrone che abbiamo (e nelle classi dirigenti ci sono anche Rodotà, Zagrebelsky, Prodi e tutto il cuccuzzaro della sinistra e delle anime belle) che altro si puo' sperare???

Il resto delle tue considerazioni sono un tantino off topic... :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda annalu il 19/07/2013, 19:09

ranvit ha scritto: In una situazione come la nostra sia politica che economica, stare a pigolare sul sesso degli angeli è una cosa tipica...di chi, non avendo problemi, si diverte a spaccare il pelo!
Se non sbaglio "il nostro" si lamentava della carenza di democrazia e dello Stato umiliato....ma come, con tutti i guai ed i guasti che abbiamo ci mettiamo a fare la "poesia"?

Quando parlare di onestà, di democrazia e di senso dello stato diventa "pigolare sul sesso degli angeli" e quando lamentarsi del fatto gli stessi vertici dello stato accettino l'umiliazione dello stato stesso e delle sue istituzioni diventa "fare poesia", significa che siamo giunti a un punto di non ritorno.
Chissà, forse uno stato che smette di godere di un minimo di rispetto e fiducia internazionale è quello che ci vuole per risolvere i problemi del paese. Sappiamo tutti che la "certezza del diritto" ed il rispetto dei "diritti umani" sono argomenti trascurabili, pura "poesia" per ricchi sfaccendati. Si sa che le dittature fanno bene all'economia, come è accaduto nei paese del "comunismo reale", dove probabilmente ti troveresti bene.
Continuiamo pure così, un brillante futuro ci attende.

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Re: Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda Iafran il 19/07/2013, 22:13

annalu ha scritto:Quando parlare di onestà, di democrazia e di senso dello stato diventa "pigolare sul sesso degli angeli" e quando lamentarsi del fatto gli stessi vertici dello stato accettino l'umiliazione dello stato stesso e delle sue istituzioni diventa "fare poesia", significa che siamo giunti a un punto di non ritorno.
Chissà, forse uno stato che smette di godere di un minimo di rispetto e fiducia internazionale è quello che ci vuole per risolvere i problemi del paese.

Questo Stato ... di cose assurde, vergognose ed umilianti per tutti i cittadini, "comunisteggianti" (per uniformarsi alle parole d'ordine del magno cavaliere) o meno, se non andava bene anche a persone "al di sopra di ogni sospetto di nutrire simpatia o di essere connivente con le idee del padrone", senz'altro, avrebbe rispettato le regole della democrazia, i diritti umani, le stesse persone, la buona politica ... e guardato al benessere economico e sociale degli italiani.
Mi sembra che i "velleitari" siano proprio quelli che vogliono imporre la "loro veduta politica" (anche fare passare Ruby come la nipote di Mubarak), che la maggioranza dei cittadini ritiene di essere una "veduta politica cialtrona e vampira".
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Re: Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda ranvit il 20/07/2013, 7:04

annalu ha scritto:Quando parlare di onestà, di democrazia e di senso dello stato diventa "pigolare sul sesso degli angeli" e quando lamentarsi del fatto gli stessi vertici dello stato accettino l'umiliazione dello stato stesso e delle sue istituzioni diventa "fare poesia", significa che siamo giunti a un punto di non ritorno.
Chissà, forse uno stato che smette di godere di un minimo di rispetto e fiducia internazionale è quello che ci vuole per risolvere i problemi del paese. Sappiamo tutti che la "certezza del diritto" ed il rispetto dei "diritti umani" sono argomenti trascurabili, pura "poesia" per ricchi sfaccendati. Si sa che le dittature fanno bene all'economia, come è accaduto nei paese del "comunismo reale", dove probabilmente ti troveresti bene.
Continuiamo pure così, un brillante futuro ci attende.

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Abbiamo un PdR che cerca disperatamente di "far ragionare" i ns campioni della politica e piu' in generale le ns classi dirigenti (tra cui, ripeto, anche Zagrebelsky, Rodotà, Prodi, etc...). Dove erano, cosa facevano (in concreto) questi signori mentre il Paese scivolava verso la mancanza di rispetto e la fiducia internazionale? E cosa fanno oggi...di concreto (oltre alle poesie)?
Credi davvero che io non sia preoccupato, almeno quanto te, dello stato delle cose? Ma da chi dipende tutto cio'? Da Babbo Natale o da tutti noi ed in particolare dalle "classi dirigenti" che ci hanno governato e che ci governano?
E come si risolve la situazione? Alzando "alti lai al cielo" per avere ancora un po' di spazio nella scena mediatica e sentirsi ancora vivi? Ma per piacere! Avrebbero per caso una soluzione (concreta) diversa da quella che sta perseguendo Napolitano? Saprebbero fare meglio? Ma abbiano almeno il pudore di tacere! Nel corso delle loro vite, hanno fatto di tutto per evitare questa deriva democratico-economica del Paese? O hanno semplicemente "munto" la vacca come tutti gli altri, e ora con ricche pensioni a ns spese, fare i "poeti"?
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Re: Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda ranvit il 20/07/2013, 7:26

Piu' in generale, cosa ha fatto la sinistra delle anime belle e degli intellettuali da strapazzo (scrittori, giornalisti, registi, attori, comici, vignettisti, etc etc) in questo cinquantennio per evitare (....credo che con la loro visuale di 10 gradi :D vi abbiano anzi contribuito pesantemente) che si giungesse alla situazione attuale?
Se siamo messi male e siamo preoccupati la colpa è forse di Berlusconi? :roll: O di chi gli ha spianato la strada, per esempio "facendo fuori" Craxi in nome di una verginità di comportamenti, specchietto per le allodole che nascondeva la paura di perdere il potere... di essere la stampella della Dc :D

Ma ora bisogna cercare di venirne fuori e le "prediche" e le "poesie" non servono a nulla....se non a far incazzare uno come me 8-) . Ma il problema è che come me , s'incazza tanta altra gente....che continua a pensare che "questi signori", che hanno fortemente contribuito allo sfascio, hanno proprio....rotto!!!
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Re: Zagrebelsky: “è l’umiliazione dello Stato"

Messaggioda franz il 20/07/2013, 8:18

Zagrebelsky ha scritto:Mi sembra che sulla vita politica, nel nostro Paese, in questo momento, gravi un “non detto” che spiegherebbe molte cose. Si fa finta di vivere nella normalità della vita democratica, ma non è così. È come se una rete invisibile avvolgesse le istituzioni politiche fossilizzandole; imponesse agli attori politici azioni e omissioni altrimenti assurdi e inspiegabili; mirasse a impedire che qualunque cosa nuova avvenga. Questa è stasi, situazione pericolosa.
...
Potrei sbagliare, ma a me pare che su tutto domini la difesa dello status quo e del governo che lo garantisce. In stato di necessità, si passa sopra a tutto il resto.

Il grassetto è mio e sta a significare il punto di assenso/dissenso su quanto scritto da Zagrebelsky.
Nel senso che a me veramente pare che non sia questione di questo momento ma che la cosa duri da una ventina di anni.
L'Italia è in stasi, bloccata da 15-20 anni circa. E lo vado dicendo da tempo. Recentemente abbiamo discusso di crescita ed è stato più volte riferito che la nostra produttività è ferma da 15 anni circa. Ma anche la politica è ferma e forse è questa che blocca e ferma tutto. Ho sempre riferito l'impressione che il paese sia bloccato da comuni posizioni di chiusura e conservazione (presenti in entrambi gli schieramenti) che si coalizzano per mantenere lo status quo, bloccando riforme ed ammodernamento del Paese. Il Paese è ancora sostanzialmente corporativo come ai tempi del fascio. Le corporazioni, organizzate, si coalizzano contro le innovazioni (lo si è visto ai tempi delle liberalizzazioni di Bersani) ed ottengono vittoria. Lo si è visto in questi decenni con tassisti, benzinai, farmacisti, avvocati, notai, camionisti, allevatori (quote latte) ma anche in altri casi (ferrovieri, autostrasporto pubblico, insegnanti, etc). Una serie di scioperi, occupazioni di strade, piazze, stazioni ferroviarie, autostrade ... e lo Stato cede. Almeno il centro sinistra ci ha provato (con Bersani, Bassanini, Berlinguer, Prodi) ma ha dovuto capitolare. Proprio per le posizioni conservative al suo interno (Da Mastella a Bertinotti, passando per Cofferati). Il centro destra nemmeno ci prova. Il risultato è un paese economicamente e politicamente immobile. Ma non in questo momento, da due decenni. Ma dove era Zagrebelsky in questi anni? Si accorge solo oggi che le cose stanno cosi'?

An passant, Zagrebelsky è stato membro e Presidente della Corte Costituzionale (15 membri, di cui uno è il presidente) e va detto che proprio in questo ambito vige da oltre 20 anni un giochetto molto interessante (per i conti dello stato). Per capire il giochetto, iniziamo dagli stipendi. La Corte stessa, proprio rispondendo ad un cittadino che chiedeva informazioni (leggere http://www.toscanaoggi.it/Lettere/Gli-s ... scana-Oggi ) afferma che " la retribuzione annua netta attualmente in essere è pari a euro 203.424,00 per i Giudici (lorda: euro 427.416,99) e a euro 252.148,00 per il Presidente (lorda: euro 512.900,44), compresa l'indennità di rappresentanza.". Il giochetto è che ogni anno (spesso anche meno) si elegge un presidente, cosi' tutti a turno si beccano il mezzo milione di stipendio, con tutti i benefici, anche pensionistici del caso. Questo è l'elenco dei presidenti e potete vedere cosa comincia a succedere dopo il 1990: http://it.wikipedia.org/wiki/Presidenti ... a_Italiana. Prima avevano la decenza di stare in carica anche due o tre anni (il record fu 5) ma ora abbiamo presidenti anche per pochi mesi. Malgrado la Cortituzione (Art 135) affermi che il Presidente rimane in carica 36 mesi. Cosa non si fa per la pensione, vero Zagrebelsky? Andare in pensione con la carica di "Presidente Emerito" (7 mesi e 19 giorni nel suo caso) comporta un ottimo trattamento pensionistico ma come si fa ad aggirare la Costituzione che parla di 36 mesi? Per prima cosa va detto che la carica va a chi ha la piu' lunga anzianità di servizio (come giudice) e quindi costui potrà suggellare la propria carriera concludendola con la carica di Presidente della Consulta. A questo punto il colpo di grazia. Si danno le dimissioni da giudice (perché l'Art 135 recita "fermi in ogni caso i termini di scadenza dall'ufficio di giudice") e quindi il Presidente decade e ... avanti un altro. E i contribuenti pagano.
Che dire se non che Zagrebelsky stesso è parte del problema di stupro dello stato di diritto e della Costituzione che lui stesso lamenta? Cosi' come Onida, Flick e tanti altri`Almeno Flick (3 mesi e 4 giorni) si è giustificato dicendo che è una "prassi consolidata". Un paio di balle, direi. Capisco poi chi invoca i forconi. Non capisco chi parla di "umiliazione dello stato" e ci ha razzolato di brutto.

Naturalmente tutto questo va comparato, come spesso si fa, con lo stipendio lordo di Obama (400'000$ pari al cambio di oggi a 304'372€) e va detto che recentemente Obama si è pure ridotto lo stipendio del 5%.

PS: considerare inoltre che la Consulta è parte attiva della stasi di cui parla Zagrebelsky: "È come se una rete invisibile avvolgesse le istituzioni politiche fossilizzandole". Vedere le decisioni della Consulta sul prelievo agli stipendi d'oro, alla riduzione delle province etc.
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