Bozza Violante

[Robyn]

In Europa solo la Francia e presidenziale,anzi semipresidenziale.Gli altri paesi europei sono democrazie parlamantari anche se non perfettamente parlamentari.Il modello americano è ancora molto diverso,poiche ogni due anni c'è il rinnovo di un terzo dei rappresentanti del congrersso.Sinceramente non si sà cosa abbia in testa Berlusconi.Il rischio è che faccia uno storpio di riforma.Ma non può fare le riforme da solo.Se ci prova si andrà nuovamente a referendum.Evidentemente se ci riprova a farle da solo non ha capito niente della bocciatura che c'è stata un paio di anni fà.La riforma dovrebbe essere che il leader del partito che vince le elezioni diventa anche primo ministro ed assume dei poteri,che vanno controbilanciati a quelli conferiti al Pres della Rep(nomina,destituzione,sostituzione).Questi poteri non possono essere ampi ,ma limitati,perche non saremmo più una democrazia parlamentare.Esiste poi il problema dei contappesi,come ad esempio uno statuto per l'opposizione.La maggioranza governa l'opposizione esercità il controllo.Esiste poi la fine del bicameralismo perfetto,la riforma dei regolamenti parlamentari,la riduzione del numero dei parlamentari Ciao Robyn

[pinopic1]

Robyn
tu credi che saresti tu, ovvero noi elettori, a dare i poteri al leader, in un sistema che definisci chiaro, presidenziale e senza i rischi di quella che chiami coabitazione. In un sistema presidenziale senza contrappesi e separazione dei poteri e controllo del parlamento sul presidente, quest'ultimo i poteri se li prenderebbe da se se volesse. Con il solo aiuto della "sua" maggioranza che neanche corrisponde alla maggioranza dei cittadini di solito.
Erroneamente si pensa che i padri della costituzione americana abbiano voluto creare un sistema dove il capo avesse ampi poteri. Invece, se lo studi attentamente, vedrai che hanno voluto fare il contrario, ovvero garantire che nessuno possa avere un potere eccessivo. Non solo attraverso il meccanismo di rinnovo delle camere per cui Obama è sicuro di avere la maggioranza soltanto per due anni, ma anche attraverso i regolamenti parlamentari e quelli che regolano i rapporti tra Presidente e Parlamento. Oltre al fatto che il federalismo sottrae molte materie al Presidente stesso e al parlamento federale.
E non è per niente complicato, è di una semplicità elementare, perfino banale.
Un'altra considerazione: non è neanche vero che il Presidente USA sia eletto direttamente dal popolo.


(Stavo scrivendo mentre tu pubblicavi il tuo post, quindi non l'avevo letto)

[pinopic1]

Queste cose sui sistemi Presidenziali dei paesi democratici dovremmo continuare a dirle e scriverle in tutte le sedi dove possiamo, perché come al solito i nostri bugiardi riformatori di DX ma anche non di DX e gli editorialisti consiglieri, batteranno molto su questo tasto per farci digerire il presidenzialismo alla amatriciana che ha in mente Berlusconi.

E dovremmo cominciare anche a interessarci dei sistemi giudiziari dei paesi democratici perché sento già dire che "c'è la separazione delle carriere", "il PM dipende dal governo e questo non crea problemi a nessuno", "non fanno tante intercettazioni come da noi". Senza naturalmente accennare alle altre cose che caratterizzano quei sistemi giudiziari.

[Robyn]

Pinopic1
Và mantenuto infatti il meccanismo della fiducia e della sfiducia del parlamento sul governo.Non ho mai parlato di presidenzialismo Robyn

[Robyn]

L'autonomia della magistratura non può essere messa in discussione.In tutti i paesi Europei e democratici la magistratura è un'organo autonomo e indipendente.Del resto così recita la nostra costituzione

[pinopic1]

L'autonomia della magistratura non può essere messa in discussione.In tutti i paesi Europei e democratici la magistratura è un'organo autonomo e indipendente.Del resto così recita la nostra costituzione

Vero. Ma in molti paesi l'autonomia si realizza con meccanismi diversi dai nostri. Ai nostri bugiardini non sarà difficile trovare Paesi dove il PM è nominato dal governo per dire che si può copiare da loro che tanto sono democratici. Ma non diranno niente sugli altri meccanismi per garantirne l'indipendenza adottati in quegli stessi paesi. Hanno già cominciato, a suonare questa sinfonia.

[Robyn]

Pinopic1
Credo che per quel che riguarda le riforme istituzionali e la giustizia tra maggioranza e opposizione si possa per il momento solo ragionare e confrontarsi senza impegno.Solo quando matureranno le condizioni effettive si potrà procedere a riformare,dimenticandosi il presidenzialismo.Il problema è che media e politici di destra giocano molto sulla gnoranza e disinformazione dei cittadini.Infatti il rischio ancora concreto è quello di infilare in riforme istituzionali ,magari buone,cose che non c'entrano nulla e che possono mandare all'aria tutto.Infatti la furbizia nel nostro paese non ha limiti
Ciao Robyn

[Robyn]

I poteri del leader non possono essere ricavati nell'ambito legislativo,poiche verrebbe meno il principio della separazione dei poteri tra ambito legislativo,ambito esecutivo,ambito giurisdizionale,principio dovuto al francese Montesqieu e risalente al 1700 e che ha caratterizzato il delinearsi delle moderne democrazie parlamentari in Europa.I poteri che possono essere dati al leader possono riguardare la nomina e revoca dei ministri,la possibilità di prendere decisioni senza il consenso unanime dei membri dell'esecuticvo.In Italia non c'è sovrapposizione tra potere legislativo e potere esecutivo.Il governo può emanare decreti legislativi,ma se non sono convertiti in legge dal parlamento entro una certa data questi decadono(anche se, se ne fà un abuso svuotando il parlamento delle sue funzioni).Può ricevere dal parlamento la delega a legiferare in una determinata materia ma con determinati criteri e limiti stabiliti dal parlamento,qualsiasi membro del governo può proporre leggi ,ma è il parlamento che legifera.Quindi non si può parlare di interferenza tra sfera legislativa ed esecutiva,perche serve sempre l'ok del parlamento Ciao Robyn

[guidoparietti]

I poteri del leader non possono essere ricavati nell'ambito legislativo,poiche verrebbe meno il principio della separazione dei poteri tra ambito legislativo,ambito esecutivo,ambito giurisdizionale,principio dovuto al francese Montesqieu e risalente al 1700 e che ha caratterizzato il delinearsi delle moderne democrazie parlamentari in Europa.I poteri che possono essere dati al leader possono riguardare la nomina e revoca dei ministri,la possibilità di prendere decisioni senza il consenso unanime dei membri dell'esecuticvo.In Italia non c'è sovrapposizione tra potere legislativo e potere esecutivo.Il governo può emanare decreti legislativi,ma se non sono convertiti in legge dal parlamento entro una certa data questi decadono(anche se, se ne fà un abuso svuotando il parlamento delle sue funzioni).Può ricevere dal parlamento la delega a legiferare in una determinata materia ma con determinati criteri e limiti stabiliti dal parlamento,qualsiasi membro del governo può proporre leggi ,ma è il parlamento che legifera.Quindi non si può parlare di interferenza tra sfera legislativa ed esecutiva,perche serve sempre l'ok del parlamento Ciao Robyn

L'interferenza sta nel fatto che è il parlamento a dare la fiducia al governo e quindi i due sono legati. In tempi di parlamento forte è il governo ad essere sottoposto al parlamento, in tempi come i nostri è l'esecutivo a comandare sul legislativo. Il ricorso continuo ai voti di fiducia è solo il più evidente elemento di una situazione complessiva. Separazione e reciproca indipendenza sono un'altra cosa. Nessuno stato parlamentare europeo rispetta la divisione dei poteri come l'aveva pensata Montesquieu.

[pierodm]

Le ragioni per opporsi al presidenzialismo sono ottime in via generale, e sono tassative in un paese come l'Italia.
Senza tanti "se" e senza tanti "ma".

Comunque, chi pensa ad un referendum confermativo che ci salvi dalle prevaricazioni, o a qualche scrupolo di coscienza "democratica" da parte di questa maggioranza, si culla nell'illusione.
Nel tempo che ci separa dal preceedente referendum - benché tutto sommato breve - le cose sono molto cambiate, e il regime berlusconiano ha innestato una marcia superiore in materia di sfruttamento della propria superiorità mediatica e propagandistica.
Questa legislatura è la legislatura cruciale, nella quale si decide il fututo politico italiano dei prossimi dieci o forse vent'anni: e Berlusconi lo sa bene, e sa di avere in mano le carte migliori che potesse sperare.