Renzi, sempre piu' convincente!!

[flaviomob]

No, la contestazione ha riguardato importi molto più elevati, è stata la sentenza a ridurre notevolmente la cifra delle irregolarità. Ora siamo in attesa dell'appello, che potrebbe ridefinire diversamente l'importo contestato.

[Manuela]

Speriamo nei giudici, che ce lo tolgano di torno... e che ci tolgano di torno Berlusconi, Grillo, e tutti quelli che disturbano l'inarrestabile avanzata della sinistra, così che le rosse bandiere di Vendola, Ingroia e compagni possano garrire dall'alto delle loro percentuali da prefissi telefonici!

E scusate il sarcasmo, ma santiddio! la Corte dei Conti che spulcia qualche migliaia di euro (ed è sacrosanta la domanda di Vittorio: quanto costa tutto questo?), che è la stessa Corte dei Conti che si accorge ora (!) che esiste la corruzione e che lo Stato ha fatto troppi debiti. E, ciò nonostante continua - e lo so bene, dato che le ho inviato per anni, periodicamente e diligentemente, scontrini e fatture - con la sua logica da mezzaniche azzeccagarbugli, a spulciare i compensi di 300 euro alla compagnia che fa i burattini nella scuola materna e non si accorge di Balducci.... per dire.

Speriamo nei giudici, dicevo, che tolgano dall'occhio della politica questo corpo estraneo - ben più di un bruscolino sta diventando - che sta ridefinendo il concetto di sinistra e che fa immaginare a chi l'ascolta, una sinistra nuova e vincente.
Ascoltatelo con le orecchie aperte. Ascoltate l'intervista che ha rilasciato ieri alla "Repubblica delle idee", di fronte a due giornalisti che ripetevano come pappagalli tutti i luoghi comuni della "vera sinistra" (quella che fa manifestazioni contro la povertà... quella cui i voti in fuga dalla destra fanno schifo): e ciò nonostante è riuscito ad uscire da questo orizzonte angusto, a capovolgere la prospettiva e a parlare di politica.
Di politica! ed è tantissimo che non se ne sentiva parlare. Abbiamo sentito parlare di posti, di correnti, di organigrammi, di "bisogna parlare dei problemi del paese" nei talk show, di cacciaviti e di aggiustatine. Di politica era un bel po' che non se ne parlava più. E si riscopre che parlare di politica è interessante, è coinvolgente, è divertente. E può essere molto diversa da quel piagnisteo ipocrita che sentiamo risuonare da tutte le parti.
Ho ritrovato, ascoltando Renzi ieri sera, le mie antiche radici comuniste: quella per cui si riteneva che la sinistra fosse progresso, la destra conservazione. Non è mica poi tanto difficile distinguere la destra dalla sinistra….

[ranvit]

Ben detto Manuela! Ma non c'è niente da fare! Inseguono principi totalmente slegati dalla realtà...ottenendo solo il contrario di cio' che vorrebbero! vent'anni di antiberlusconismo senza se, senza ma e senza ottenere che sconfitte su tutti i fronti: da quello politico riducendosi ai minimi termini a quello economico-istituzionale-morale del Paese!
Non c'è che dire, dei veri "volpini"!!!

PS E' stato franz, non io, a chiedere conto... alla Corte dei Conti.

[flaviomob]

Veramente Vendola ha affrontato i suoi processi senza che nessuno, su questi liberalissimi schermi, si sentisse in dovere di attaccare la magistratura. Anzi, ne ha aspettato l'esito prima di candidarsi.

Anche Civati ed altri consiglieri regionali sono finiti fra le maglie delle contestazioni della magistratura contabile senza che qui si stracciasse le vesti alcun iscritto, mi pare... eppure nemmeno loro hanno ululato sguaiatamente al complotto demo-pluto-comunista.

La Corte dei conti avrà i suoi limiti, ma a me risulta ancora che sulla corruzione debba indagare la magistratura ordinaria: dunque, di che cosa stiamo parlando?
C'è anche chi contesta a Renzi spese folli quando era a capo della provincia, c'è anche chi ne contesta addirittura un conflitto d'interesse:
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... interesse/

E' vietato parlarne? E' un tabù?
Se il sindaco di Firenze non è capo della coalizione di centrosinistra, è bene farsene una ragione, il motivo è che ha perso le primarie...
Ora che vada in giro a parlare come un nuovo leaderino in pectore mi può anche star bene: Bersani si è dimesso. Ma forse bisogna ricordare nuovamente a lorsignori che, per atteggiarsi a capo di un partito (o di una coalizione), prima bisognerebbe esserlo. Perché tanti pifferai di montagna partivano per suonare e tornavano a casa dopo... esser stati suonati

[Manuela]

La Corte dei conti avrà i suoi limiti, ma a me risulta ancora che sulla corruzione debba indagare la magistratura ordinaria: dunque, di che cosa stiamo parlando?

Quando una caramella costa 1 euro qua e e 100 euro là, qualcosa dovrebbe scattare anche nella mente dei giudici contabili... o no? No, perché sono troppo impegnati a guardare la regolarità formale degli scontrini, per accorgersi di qualsiasi altra cosa... Ma lasciamo stare, torniamo a Renzi....

E' vietato parlarne? E' un tabù?

No, si può parlare di tutto. Ma senza dimenticare che le battaglie si vincono con la politica. E qua, di politica, si parla pochino.
Ci si lamenta tanto di Renzi, ma è difficile confrontarsi sul piano politico, perché vorrebbe dire mettere in discussione decenni di storia, certezze, diritti acquisiti... Eppure, per l'Italia, mica per Renzi, sarebbe tanto necessario farlo.
Non so se il PD riuscirà a fare questo passo (ne dubito, infatti). Ma se non lo fa, il declino finirà per essere inarrestabile.


P.S. Lasciamo stare Vendola, però... Innocente come un neonato, come ha riconosciuto la magistratura. Se questo è il piano, il discorso infatti è chiuso. A me resta però la domanda, politica ed etica, di come ha fatto un presidente della regione a non accorgersi che i suoi assessori rubavano a man bassa. Tanto per ribadire che la magistratura decide sui reati, la ma politica è altro.

[flaviomob]

La stessa domanda si dovrebbe rivolgere a Bersani riguardo a Penati. O alle aragoste riguardo a Renzi (ma no, dai, scherzo). Vale la presunzione di innocenza. Certo, Vendola ha avuto coraggio a far fuori tutti e ripresentarsi alle elezioni (la seconda volta) dopo aver fatto tabula rasa, ma le tue rimangono osservazioni condivisibili.

Per quanto riguarda la Corte dei conti, se da una parte si spende uno e dall'altra cento è giusto rilevarlo, ma ci vuole anche una base legislativa che lo renda illecito, perché ci possono essere casi in cui la discrezionalità è "coperta" dalla legge. Spesso infatti i rilievi della Corte dei conti sono anche pesanti e puntuali, ma hanno solo un carattere di indirizzo mancando la base giuridica per procedere. Se poi sono così puntigliosi nel controllo degli scontrini immagino sia anche a causa dell'alto tasso di fatturazioni false che ben conosciamo nell'andazzo italiano.

[flaviomob]

Renzi a Firenze, una macchina da guerra. Della propaganda. Un libro la racconta
L'ex rottamatore si candida a guidare l'Italia, ma che cosa ha realizzato in dieci anni di governo tra Provincia e Comune? Molte iniziative mediatiche, molta comunicazione, ma poca sostanza, secondo l'inchiesta del giornalista Duccio Tronci sul "sistema" del sindaco
di Sara Frangini | 11 giugno 2013

Poteri forti, parte quarta. In scena c’è la Firenze che conta, la Firenze che decide. E sotto i riflettori ancora lui, Matteo Renzi, il politico giovane che ormai giovanissimo non è più, ma che da sempre è pronto per un’investitura nazionale. E’ lo scout di Rignano sull’Arno, che comunica e sponsorizza un giorno sì e l’altro pure la “sua” Firenze, il personaggio chiave del libro inchiesta del giornalista fiorentino Duccio Tronci dal titolo “Chi comanda Firenze”, edito da Castelvecchi. E’ il ragazzo di periferia che ha fatto la sua fortuna arrivando nei posti che contano – prima alla guida dell’ex Margherita, poi della Provincia e infine del Comune del capoluogo toscano – per lanciarsi nel ruolo del leader salvatore, fino ad essere accolto come l’unica speranza di una politica ridotta a brandelli.

Acclamato dal centrodestra e da quel che resta della sinistra sotto il segno della “rottamazione”, l’esponente del Pd viene raccontato da un cronista che per anni lo ha seguito ogni giorno raccontando la cronaca locale, seguendo la sua corsa, tutta in salita, non priva di scivoloni. Tronci parla di un Renzi che, fin dai primi passi, si dedica a sfornare eventi di grande rilevanza mediatica che “prosciugano le casse della Provincia, ma procurano al suo presidente una notorietà che varca i confini entro cui si era mosso fino ad allora”. Ed è questo, secondo l’autore, l’obiettivo perseguito dall’ex rottamatore fin da tempi non sospetti: arrivare in alto puntando tutto sulla visibilità, e coinvolgendo negli eventi esperti enogastronomi, scrittori, musicisti anche di fama, “per chiari intenti di propaganda”.

“Non è un caso – si legge nel testo parlando di Renzi nelle vesti di presidente della Provincia – che tutto ciò sia avvenuto grazie alla diffusione affidata a una società voluta e ideata dallo stesso Renzi. È Florence Multimedia, partecipata al 100% dalla Provincia di Firenze e quindi controllata direttamente dal suo presidente. L’organismo diventa operativo nel 2006 e un anno dopo ingloba anche l’ufficio stampa della Provincia, rivoluzionato nella struttura e nel modo di operare. Una vera e propria macchina da guerra per la comunicazione, in grado di produrre raffiche di comunicati stampa e una web tv capace di condizionare il sistema di informazione sul territorio. Florence Multimedia produce così anche effetti indiretti: molti soldi finiscono nelle casse delle concessionarie di pubblicità dei quotidiani. Con tutti i conflitti fra informazione e strumenti a pagamento che questo comporta. Tant’è che per i media non accondiscendenti i rubinetti vengono chiusi”.

Nel volume non si dimenticano nemmeno le inchieste che hanno caratterizzato la città sotto la guida del suo predecessore, Leonardo Domenici, né i legami dei “poteri forti” con il Monte dei Paschi e il Pd, i rapporti con la Baldassini Tognozzi Pontello di Riccardo Fusi, finita sotto inchiesta per le Grandi Opere, e “il sistema delle Cooperative” che “mettono le mani” anche su un’altra opera: l’Alta Velocità. Dopo il racconto dell’elezione a sindaco di Renzi che, al grido di “O vinco le primarie o torno a lavorare”, polverizza la concorrenza, Tronci si sofferma su una delle ombre che hanno avvolto la sua carriera: le cosiddette “assunzioni a chiamata”, per le quali era già arrivata una condanna della Corte dei Conti quando il rottamatore guidava la Provincia. Il sistema è lo stesso anche in Comune: solo nella prima metà del suo mandato si contavano decine e decine di assunzioni del genere. “Il personale portato dal sindaco –racconta l’autore – è andato ad aggiungersi ai circa 5mila dipendenti già in forza all’Amministrazione comunale e peserà sulle casse pubbliche, secondo le stime dei sindacati, oltre 20 milioni di euro in più”.

Andando a scorrere i nomi ci si accorge che gran parte di loro sono tutt’altro che volti nuovi. Tronci ricorda alcuni ex assessori comunali, come Simone Tani e Lucia De Siervo (sorella di Luigi De Siervo, manager della Rai, e figlia di Ugo De Siervo, ex presidente della Corte Costituzionale), oltre a Bruno Cavini, suo portavoce e personaggio chiave, per anni, della Dc. Molti gli ex collaboratori di Renzi quando presiedeva la Provincia, come l’ex capo di Gabinetto Giovanni Palumbo, finito a Palazzo Vecchio. Il sistema-Renzi, secondo Tronci si basa anche sulle amicizie e sul “ricompensare” i fedelissimi con posti chiave nelle società partecipate. E’ il caso di Marco Carrai, presidente dell’aeroporto di Firenze, che “si è guadagnato la posizione di amministratore delegato di Firenze Parcheggi in quota Mps” e che viene definito “l’uomo della finanza”. E’ la persona, infatti, che avrebbe voluto fortemente Jacopo Mazzei all’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Lo stesso Carrai, poi, entrò a far parte del Cda dell’Ente Cassa. Carrai siede anche in altri Cda, ricorda Tronci, “come quello di un’altra istituzione cittadina, il Gabinetto Vieusseux”.

La sua presenza è significativa anche per essere passato sulla poltrona della Holden srl, che vanta la scuola per scrittori Holden di Alessandro Baricco, schierato politicamente con Renzi. E poi c’è la Enecom, azienda attiva nel settore delle rinnovabili, che vanta ottimi rapporti con Fiat (le sue tecnologie sono state sviluppate nei centri di ricerca del Lingotto). Società, questa, controllata dalla Eneco Spa, presieduta da Giorgio Moretti, presidente di un’altra partecipata ancora, la Quadrifoglio, che gestisce i rifiuti a Firenze”. Decine di intrecci sviscerati in questo libro denuncia dove, uno dopo l’altro, spuntano membri di municipalizzate legati al sindaco da amicizia e interessi politici. Legami strettissimi, fonti di risorse e consensi, che portano Renzi ad essere definito, non a caso, il “golden boy del Pd”.

Il libro “Chi comanda a Firenze” di Duccio Tronci (Castelvecchi) è presentato oggi a Firenze alla Libreria Feltrinelli, in via de’ Cerretani 30-32 rosso. Con l’autore ne discutono Marco Lillo, Giuseppe Mascambruno e Alessandro Rossi

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06 ... ta/621954/

[ranvit]

E allora? Dove stanno "i delitti" di Renzi? Cosa c'è di penalmente rilevante?

Questa è la mentalità che ha sempre rovinato la sinistra...pussa via!

[flaviomob]

I conflitti d'interesse non sono penalmente rilevanti, ma in democrazia vanno resi pubblici. Ognuno poi si fa l'opinione che vuole: i fiorentini, dai sondaggi passati, hanno sempre valutato positivamente Renzi. E pare anche gli elettori del PD, oggi: forse cambiare i toni gli ha fatto bene. Certo, sono sempre sondaggi...

http://www.formiche.net/2013/06/14/matt ... sondaggio/

Matteo Renzi conquista il Pd. I risultati del sondaggio
14 - 06 - 2013 Fabrizia Argano

Lo studio condotto da Epoké ricerche per Formiche.net rileva che il sindaco di Firenze sembra ormai avere conquistato la fiducia dell’elettorato del Pd.

Matteo Renzi si riconcilia con il Pd. A dirlo è il sondaggio condotto da Epoké ricerche per Formiche.net. La sostanziale diffidenza del centrosinistra verso il sindaco, visto come troppo “aperto” agli elettori del centrodestra, ai pranzi ad Arcore e alle partecipazioni ad Amici, sembra oggi ormai lontana. Renzi sembra avere ora conquistato gli elettori del Pd che alla domanda “dovrebbe candidarsi alla segreteria del Pd?” rispondono sì a larga maggioranza (il 53,3% dei voti).

Tra le motivazioni della risposta affermativa, il 29% pensa che ciò lo aiuterebbe a diventare premier, il 16,8% che rafforzerebbe il partito, il 7,5% che non ci siano altri candidati validi. Sempre tra gli elettori del Pd, è il 37,4% a credere che il sindaco non debba candidarsi ma continuare ad amministrare Firenze (20,6%). Solo il 12,1% ritiene che la sua leadership potrebbe spaccare Largo del Nazareno.

I dati variano se si fa riferimento all’elettorato potenziale, cioè quello che potrebbe prendere in considerazione di votare il Pd (ottenuto aggregando quanti dichiarano di votare per altri partiti di centrosinistra diversi del Pd, quanti dichiarano di essere indecisi, di non votare o di votare altri partiti purché dimostrino interesse per la domanda). Anche qui il sondaggio non registra una bocciatura ma la maggioranza dei votanti, il 42,6% dice no a “Matteo” segretario. Ciò è dovuto però non tanto alla diffidenza verso di lui ma verso il Pd: infatti la motivazione più forte a sostegno della risposta negativa (19,3%) è che così facendo si farebbe “rovinare” dall’apparato.

“I risultati dello studio – spiega Simone Tedeschi, responsabile della ricerca empirica di Epoké – non si traducono immediatamente in consenso elettorale o congressuale ma rivelano che la sua leadership sarebbe accettata largamente sia dentro l’elettorato stabile del Pd sia in quello che potrebbe scegliere di votarlo. Magari proprio grazie alla presenza di Renzi segretario”.

[Iafran]

Renzi sembra avere ora conquistato gli elettori del Pd che alla domanda “dovrebbe candidarsi alla segreteria del Pd?” rispondono sì a larga maggioranza (il 53,3% dei voti).

Sarebbe interessante sapere quali elettori del PD: quelli di occupyPD o quelli che speravano nell'inciucio?
Se, invece, dovessero essere quelli che hanno creduto alla "storiella" dei "berluscones" che si sono candidati nella "lista Monti" ("Scelta Civica") per dare una mossa al "capo-ne", questi non faranno nessuna fatica a pensare che la vera "opposizione" al "capo-ne" sia un suo bel "facsimile" più giovane e rampante.

Coloro che hanno votato i ragazzi del M5S (come me) non saranno di certo inclusi nella statistica ... rimarranno solo con la soddisfazione di aver tolto 163 scranni ai soliti noti e di rappresentare il 25,5% dei voti validi (senza dimenticare che il 25,1% del corpo elettorale si è astenuto).
Qualcuno, prima o poi, dovrà prendere in considerazione questi dati!