La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda cardif il 06/06/2013, 20:44

Ogni volta che uno dice una cosa in disaccordo, fa polemica.
Ho portato il discorso dell'accentramento di potere al limite, perché è ragionando con i limiti che si capisce dove si va a finire.
Anche rimanendo più terra terra, non è che il presidenzialismo faccia bene alla salute.
Bush ha potuto fare la guerra all'Iraq sulla base delle mensogne sulle armi chimiche e sul terrorismo, che là non esistevano.
Enron ha fatto quel macello. I titoli tossici (cartolarizzazioni dei mutui e prestiti subprime), protagonisti dell'attuale crisi finanziaria mondiale.
Certo, Bush ha perso le elezioni; ma non è che Obama abbia la possibilità di attuare tutto quello che ha promesso in campagna elettorale.
In Italia anche col semipresidenzialismo ci sarebbero stati i casi Parmalat o Ilva, credo. Lo so, questo è il privato. Ma se un Buon Governo anche (semi)presidenziale non impedisce 'sta roba, a che serve?

Lo so che dopo 5 anni posso premiare o bocciare chi viene eletto dal 'popolo'.
Che io non capisca il vantaggio di sapere la sera delle elezioni chi ha vinto, bè chiedo venia, ma proprio non ce la faccio.
ciao
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1700
Iscritto il: 13/04/2009, 18:29

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda Iafran il 07/06/2013, 9:19

cardif ha scritto:Ho portato il discorso dell'accentramento di potere al limite, perché è ragionando con i limiti che si capisce dove si va a finire.

Vuoi mettere la fortuna ad avere qualche "salvatore della Patria" che può assolvere contemporaneamente più incarichi istituzionali in Comune, nel Governo (e chissà, forse anche in Regione ed alla Provincia).
Con queste persone possiamo veramente dormire sonni tranquilli: fanno tutto loro (la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica diventa optional ... la questione è solo "obbedire"). :o

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06 ... no/618521/

Un giorno sindaco, l'altro viceministro. Le poltrone di De Luca salvate dal Pdl

PS - Il "capo attuale per eccellenza" non dimentichiamo che è anche operaio, imprenditore, contadino, mietitore, ingegnere, chierichetto, meccanico, professore, fidanzato, amico, benefattore, piazzista, cantante ... tutto tranne che uomo politico.
Iafran
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 4269
Iscritto il: 02/03/2009, 12:46

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda ranvit il 07/06/2013, 10:06

Allontaniamoci al piu' presto dalla sinistra radicale...!!! 8-) :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda ranvit il 07/06/2013, 10:51

doppione annullato
Ultima modifica di ranvit il 07/06/2013, 10:55, modificato 1 volta in totale.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda ranvit il 07/06/2013, 10:54

E' off topic ma visto che mi si tira per la giacchetta....rispondo. Tra l'altro anche io ritengo che De Luca debba ormai "fare spazio" a Salerno; non si puo' negare pero' che senza di lui Salerno sarebbe rimasta com'era 20 anni fa: una città di provincia senza alcun rilievo nazionale (per le opere fatte, la raccolta differenziata, etc).

http://lacittadisalerno.gelocal.it/cron ... -1.7208502

IL CASO

De Luca sull’incompatibilità
«C’è chi fa solo ammuina»

Nell’intervento a Radio Alfa il sindaco chiarisce le intenzioni sul doppio incarico: «I cinquestelle? Vadano all’Onu...».

Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca è tornato a parlare dell’incompatibilità che lo riguarderebbe dopo la nomina a viceministro. Lo ha fatto nel corso dell’intervento su radio Alfa. «La questione è molto chiara - ha detto - fino a qualche anno fa non c’era alcun problema. Bassolino era ministro e sindaco di Napoli. Poi è stata introdotto una norma, scritta dal legislatore in maniera non molto chiara. I due incarichi sono incompatibili». Bisogna scegliere, quindi. «Ma - ha spiegato ancora De Luca - se il sindaco si dimette arriva il commissario prefettizio e sostanzialmente non si fa più nulla fino a nuove elezioni. Se il Consiglio dichiara invece il sindaco decaduto, può continuare la propria attività e giungere alla conclusione della legislatura e dunque a naturali nuove elezioni». Sembrerebbe chiaro quale sia la scelta di De Luca: «Assolutamente io non c’entro più nulla. Ho inviato una lettera al presidente del Consiglio Comunale chiedendo che affrontasse l’argomento e il Consiglio ha deciso di prendersi il tempo per approfondire i dettagli della materia anche grazie ad un docente universitario quale consulente». De Luca poi ha parlato della necessità di continuare con le opere intraprese per il bene di Salerno e non fermare tutto e se poi il M5S chiedere l’intervento del Viminale o di Napolitano per dirimere la questione, «ma vadano anche alle Nazioni Unite o chiedano aiuto all’esercito americano - ha aggiunto - la questione è già chiara. Il problema è che a Salerno c’è gente che fa solo ammuina. Noi pensiamo alle cose serie».

06 giugno 2013
---------------------------------------------------------------------------


E, a proposito di cose da fare e dopo aver chiarito che la Metro di Salerno è finita da anni, ma fin'ora non è partita per ostruzionismo politico (mancava solo l'OK della Regione) del Pdl che governa la Regione; il tutto mentre Salerno affoga per il traffico.
La realtà è che la sinistra radicale insegue solo e soltanto questioni di principio...di lana caprina, fottendosene dei risultati pratici della propria azione!
E come se non bastassero gli infantili e veleitari ora ci si è messo pure il M5S!!

http://www.ilmattino.it/salerno/metropo ... 8889.shtml

Salerno, disco verde dalla Regione
metropolitana al via entro novembre

di Fabio Jouakim

Salerno. La metropolitana di Salerno entra nella rete di trasporto regionale: ieri pomeriggio, al ministero dei Trasporti, è arrivata la firma di palazzo Santa Lucia. Una svolta decisiva per il futuro dell’opera, praticamente terminata da oltre tre anni ma paralizzata dal conflitto sui costi della gestione del servizio. Messo nero su bianco anche l’obiettivo di far partire le corse entro il primo novembre, in tempo per le Luci d’artista e come il sindaco e viceministro De Luca da tempo chiede. Prima di quella data, è bene ricordarlo, bisognerà però risolvere tre passaggi non da poco: completare definitivamente l’opera, trovare i soldi per il servizio e assegnarne la gestione.

L’accordo di programma, che stabilisce le linee guida per l’attivazione del servizio ferroviario di tipo metropolitano sulla tratta stazione centrale-stadio Arechi e il suo inserimento nella programmazione da parte della Regione, sottolinea la sinergia tra tutti gli attori della trattativa, «ognuna nell’ambito delle proprie responsabilità per attivare il servizio entro il primo novembre 2013».

giovedì 6 giugno 2013 - 22:10 Ultimo aggiornamento: venerdì 7 giugno 2013 08:08

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda Robyn il 07/06/2013, 11:12

@cardif una volta definito il raggio di azione del presidente e le relative garanzie con i contappesi non ci sono rischi.Invece rimane il potere di sciogliere la camera dei deputati del presidente.I paragoni con la Francia non sono possibili.In Francia per un lungo periodo mandato presidenziale e relativa maggioranza sono stati coincidenti perche i francesi altro non volevano che la sottomissione del parlamentare al presidente.Però ad un certo punto questo legame si è rotto,e nel tentativo di conservarlo Jean Jacques Chirac sciolse l'assemblea nazionale che si rivelò fatale per lui perche determinò una maggioranza di csx e quindi ci fù la coabitazione.Questo legame in Italia non c'è ,può starci benissimo un presidente di un colore e una maggioranza di colore opposta come del resto è stato fino a poco tempo fà con il centrodestra maggioranza e un presidente di csx.Se invece il presidente pensasse di sciogliere il parlamento per determinare una maggioranza a lui favorevole gli italiani potrebbero punire questa scelta,ed inoltre anche con una maggioranza favorevole al presidente le sue prerogative,il suo raggio di azione non cambierebbe.Anzi credo che un presidente di un partito e una maggioranza parlamentare del partito avverso possa rafforzare la democrazia portarla a compimento.Poi i due mandati parlamentare e presidenziale possono essere anche coincidenti dipende dalle elezioni,è più una cosa legata alla casualità
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11381
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda cardif il 07/06/2013, 13:17

Ranvit: Allontaniamoci al piu' presto dalla sinistra radicale...!!!
Ecco un esempio di inutile polemica.
Va bè, declassiamolo a disturbo ossessivo-compulsivo a ripetere ;) :D

Iafran:
In merito a De Luca, c'è sempre un occhio vigile e severo verso alcuni e l'altro benevolo e assolutorio verso altri.

Robin: che non ci siano reali rischi di un ritorno a forme di dittatura lo so. Era un discorso portato all'estremo, ai limiti (mica ho usato derivato o integrali :) ).
Però che uno con più potere e meno controllo possa meglio sporcarsi le mani è vero. Piglia Lusi o Fiorito, per esempio.
Sono i vantaggi che non vedo, per gli esempi che ho fatto prima.
Tranne quello che viene sempre riportato ma che non capisco.

Buon appettito
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1700
Iscritto il: 13/04/2009, 18:29

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda flaviomob il 07/06/2013, 15:34

Appunto, Robyn. La coabitazione che cosa può produrre in un paese come l'Italia? I soliti inciuci o, peggio, l'ingovernabilità.

Meglio quindi, se si vuole un'elezione diretta, che sia scelto direttamente il governo dai cittadini, contestualmente alle elezioni politiche.

Ovvero, si abolisce una camera e si va a votare con due schede: una per il parlamento e una per il governo. Il presidente della Repubblica rimane super partes e garante della Costituzione. Le spese del Quirinale vengono ridotte del 90%.

Il senato viene eliminato e sostituito con una rappresentanza simbolica, senza stipendio, di delegati scelti fra i consiglieri regionali di tutto il territorio che si riunisce ad hoc solo per finalità consultive o per elaborare disegni di legge relativi ai rapporti tra stato e regioni (in un contesto federalista) la cui approvazione rimane competenza della camera, composta da un massimo di duecento parlamentari.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda Robyn il 07/06/2013, 16:19

Caro Flavio l'elezione diretta del Premier è più pericolosa dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica
Infatti il Premier non sarebbe sfiduciabile perchè eletto direttamente dai cittadini e il suo raggio d'azione sarebbe molto ampio,figuriamoci quindi se è un'irresponsabile.Invece essendo il raggio d'azione del Presidente della Repubblica ben definito e delimitato sarebbe più facile evitare le derive autoritarie che potrebbero ripresentarsi.Per evitare un'uso indiscriminato dello scioglimento del parlamento deve avvenire che il raggio d'azione del Presidente della Repubblica non cambia al cambiare delle maggioranze rimane cioè inalterato ed inoltre il suo mandato è a termine.Infine se per esempio sb è Presidente e noi siamo maggioranza parlamentare,nel momento in cui si và a fare la legge sul conflitto di interessi,potrebbe sciogliere le camere,quindi la legge sul conflitto di interessi và fatta prima con le riforme costituzionali.Avere un Presidente di destra e una maggioranza di sinistra non ha niente a che fare con la coabitazione o l'inciucio.Inoltre bisogna calcolare che se un Presidente di destra scioglie un parlamento a maggioranza di sinistra ,questa cosa potrebbe avvenire a parti inverse un Presidente di sinistra che scioglie un parlamento a maggioranza di destra.Lo scioglimento del parlamento quando c'è c'è per altri motivi e non per avere una maggioranza che sia affine al Presidente che teoricamente aumenterebbe i poteri ma non li aumenta.Li aumenterebbe se per costituzione il Presidente può legiferare ,ma questo è un potere del parlamento."Può presiedere l'esecutivo" non significa che può legiferare,ma che in alcune fasi delicate e di difficoltà può decidere di presiedere l'esecutivo per esercitare la sua persuasione e la sua influenza,non per legiferare
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11381
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Allora, lo facciamo questo semipresidenzialismo?

Messaggioda Iafran il 07/06/2013, 17:21

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06 ... ne/619037/

Riforme, Stefano Rodotà: “Presidenzialismo? Strappo a Costituzione”

In un intervento su la Repubblica, il costituzionalista ha bocciato su tutta la linea i propositi avanzati dall'esecutivo di larghe intese sui cambiamenti della carta costituzionale: "Sono altre le priorità"

”Nel tempo ingannevole della ‘pacificazione’, il conflitto giunge nel cuore del sistema e mette in discussione la stessa Costituzione”. Non usa mezze parole Stefano Rodotà per bocciare in partenza i propositi di cambiare la carta dello Stato avanzati dall’esecutivo di larghe intese. Con un intervento su la Repubblica, il costituzionalista attacca “una politica debole, da anni incapace di riflettere sulla propria crisi” che ora “compie una pericolosa opera di rimozione e imputa tutte le attuali difficoltà al testo costituzionale” puntando verso il presidenzialismo che è “in contraddizione con il modello della democrazia partecipativa” e oggi “finisce con l’apparire una pulsione suicida l’allontanarsi da esso”.

Non solo. Per Rodotà “una revisione condotta secondo la logica costituzionale, e non contro di essa, esige proprio la valorizzazione di tutti gli strumenti della democrazia partecipativa già presenti nella Costituzione” e non di andare verso l’investitura di ‘un uomo solo al comando’. Peraltro, osserva il professore, si fa uno “strappo alla Carta” anche nel metodo, visto che “si è abbandonata la procedura prevista dall’articolo 138 per la revisione costituzionale” e “compaiono nuovi soggetti, una supercommissione parlamentare e una incredibile e pletorica commissione di esperti“. Bocciatura su tutta la linea, quindi, a cui non manca una connotazione anche politica. Infatti, a sentire il costituzionalista, “oggi sembra tornare il tempo degli apprendisti stregoni e di una ingegneria costituzionale che, di nuovo, appare ignara del contesto in cui la riforma dovrebbe funzionare. Che cosa diranno gli odierni sostenitori di variegate forme di presidenzialismo quando, in un domani non troppo lontano, il ‘leaderismo carismatico’ renderà palesi le sue conseguenze accentratrici, oligarchiche, autoritarie? Diranno che si trattava di effetti inattesi?”.

Dopo le domande retoriche, Rodotà ricorda che già la riforma elettorale del 1993 doveva assicurare stabilità e cancellare “le pessime abitudini della Prima Repubblica“. E invece ha accentuato di fatto “la personalizzazione della politica e le inevitabili derive populiste”. Invece ci sarebbero altre “proposte largamente condivise”, dal taglio del numero dei parlamentari alla riforma dei regolamenti “che potrebbero essere rapidamente approvate con benefici per l’efficienza del sistema senza curvature autoritarie”.
Iafran
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 4269
Iscritto il: 02/03/2009, 12:46

PrecedenteProssimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti

cron