Michela
Sarebbe bello che fosse vero quello che dici sulle donne-meno-corruttibili.
Purtroppo credo proprio che sia, diciamo così, un luogo comune fondato sul nulla.
E poi, se pure fosse vero, abbiamo bisogno di chi sa combattere la corruzone, non tanto di chi si accontenta di essere personalmente onesto.
Per il resto, mi accorgo che vale qui perfettamente quello che ho appena postato sotto un altro titolo del forum, e che mi limito a "incollare" di seguito.
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Luca ha pienamente ragione, e quello che dice mi sembra detto con chiarezza difficilmente contestabile.
Ma è mai possibile, accidenti accidentaccio, che in questo paese, in questa sinistra (o quello che è il PD) non sia possibile avere mai una posizione netta, semplice e chiara su qualcosa?
Dico: se in giro per l'Europa c'è una destra grottesca, una destra che si dichiara apertamente eversiva, un leader prennemente sospeso tra il ridicolo e il pericoloso, questa è la destra attualmente al governo in Italia e questo è il suo capo.
Come si fa a parlare di "bipartizan", di "dialogo", di "tavoli condivisi" con questa roba qua?
Dieci, dodici anni di esperienze e di evidenze non sono serviti a niente?
Progressisti e destra democratica di mezzo mondo si fa quattro risate su Berlusconi, e l'altro mezzo si preoccupa, e noi stiamo ancora qui a discutere sulla "demonizzazione"?
Questo Piccolo Cesare fa pappa e ciccia con Bush e Putin - due tra i peggiori leader mondiali, tra quelli potenti, due contestati e sdrucinati nei loro stessi paesi - e noi siamo qui a cercare il pelo nell'uovo su come, quanto e perché "fare opposizione"?
E' vero: la patente a punti e magari anche il grembiulino ai pischelletti delle elementari sono provvedimenti che si possono condividere. E' questo genere di cose che dovrebbero portare alla "opposizione costruttiva"?
Qui si parla di Costituzione, di giustizia, di presidenzialismo, di strutture economiche, altro che grembiulini.
La "gente" è più sensibile ai grembiulini che ai discorsi sui massimi sistemi? Forse che sì, forse che no: dipende da quale gente.
Ma facciamo finta che sia forse che sì: allora convinciamo la gente che i grembiulini sono una fregatura, una presa per il culo, e no che ci accodiamo alla fregatura.
Uno dei doveri dell'opposizione - specialmente in presenza di un regime mediatico che rincoglionisce la "gente" - è quello di fare informazione, di svelare le magagne e le truffe intellettuali del Tappetaro Ambizioso, e di chiamare la "gente" alle proprie responsabilità: gente che nella propria vita privata, nei propri piccoli affari non si farebbe mai fregare dai piccoli tappetari che girano piazze e mercati, e che diventa improvvisamente ottusa quando il tappetaro si mette il doppiopetto e la cravatta a pois.
Non ci piace lo stile di Di Pietro? Neanche a me piace. Ma è lo stile che sa farsi ascoltare da un certo tipo di "gente": non è quello che si vuole, ossia raccogliere i consensi di "un certo tipo di gente", quella che non ha la "puzza sotto al naso", quella diversa dagli "intellettualoidi" di sinistra, quella "non ideologizzata", quella che "parla come magna"?
Io preferisco lo stile di Nanni Moretti e di Flores d'Arcais. Ma non è una questione di stile.
Non è la questione del dito, ma della luna: eppure, a sinistra sembra che tutti siano appassionati a discutere del dito, delle dita, dell'unghia e del polpastrello. La politica come ditologia.