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M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda franz il 27/05/2013, 23:50

Arriva l'onda che tutto travolge, poi c'è il fenomeno opposto: la riscacca.
http://it.wikipedia.org/wiki/Corrente_di_risacca
E piu' forte è stata l'onda, piu forte sarà la risacca.
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Re: M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda pianogrande il 28/05/2013, 1:13

Fine della grande illusione (purtroppo per tanta brava gente che ci aveva creduto).

Per migliorare le cose non basta contestarle.
Per migliorare le cose bisogna lavorare e lavorare duro.
Chissà in quanti avevano creduto di poter lavorare per questo e si sono ritrovati, dopo gli applausi ai comizi ed il voto, con un pugno di mosche.

I comizi vanno benissimo.
La contestazione va benissimo.
Queste cose, però, debbono essere l'inizio, la premessa, di una azione concreta.
Grillo sa fare solo comizi e contestazione.

Ha ragione lui.
Il suo non è un partito.
E' un inizio di movimento.
Sempre fermo all'inizio.
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Re: M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda flaviomob il 28/05/2013, 2:02

Pd, malgré lui

http://osservatorio-tg.com.unita.it/tv/ ... algre-lui/

I Tg di lunedì 27 maggio - Tg con pochi commenti e molti numeri, quelli dell’astensione su tutti. Si è trattato di una campagna elettorale amministrativa che non è, di fatto, andata in onda nell’informazione televisiva: questa probabilmente è una delle spiegazioni; chi crede che l’opinione degli italiani non sia creata e orientata soprattutto dalla televisione, deve ricredersi. Giornali e telegiornali seguono la politica quando è “nazionale” o funzionale allo scontro sul piano nazionale. In tempi di grandi alleanze, non c’è stata molta tela da tessere. Tra le altre spiegazioni c’è che l’importante funzione svolta da Grillo nel raccattare protesta e disperazione, è stata “sporcata” da tre mesi di deliri, sproloqui e inconcretezze. Tg 2 sonda le prime reazioni sul blog di Grillo, amareggiate dalla perdita di metà o due terzi dei consensi delle politiche.

Tra gli sconfitti si deve annoverare ( e i Tg Rai e La 7 lo esplicitano) il centro destra che indietreggia in tutte le regioni in cui si è votato, proseguendo nella slavina di febbraio e contrastando la vulgata di un Pdl dato “in forte crescita” nel dopo voto politico.

“La carta vince, la carta perde”: sconfitti Grillo e il Pdl, è giocoforza riconoscere la netta affermazione del Pd, simboleggiata dal 43% dell’eretico Marino che, comunque, del Pd è un importante esponente. Non c’è stato bisogno di un candidato “imposto” da Sel o, comunque, dall’esterno, per prenotare una Roma Capitale guidata dal centro sinistra dopo il ballottaggio. Ma non c’è solo Roma; la vittoria al primo turno a Vicenza, il vantaggio a Treviso e a Imperia, la tenuta a Siena malgrado la vicenda Mps, il testa a testa a Brescia e il buon posizionamento dappertutto, segnalano un Pd in risalita nel momento più basso della sua storia, anche se non si capisce il perché. Ad oggi mentre i sintomi e la diagnosi dei suoi malanni sono evidenti a tutti, nessuno ha indicato una terapia. Questa ripresa , per quanto “sporcata” dall’astensione, ha forse a che vedere con una insperata energia del popolo del centro sinistra che non vuole “sciogliersi nel movimento”.

Dicevamo della penuria di commentatori; su Tg 1 fa eccezione Massimo Franco, mentre il sentire comune si esprime per un passaggio elettorale che andrebbe a vantaggio della stabilità del rapporto Pd- Pdl (titolo Tg 1).

La vigilia della chiusura della procedura d’infrazione per deficit eccesivo, è l’altra buona notizia per Letta, che però non straparla e afferma (titolo Tg 2) che qualche risorsa consistente per lo sviluppo arriverò solo nel 2014.

Il faccione di Fiorito che aveva allietato l’estate 2012 degli italiani ricompare su tutti nel giorno della condanna perla vicenda dell’abuso dei fondi Pdl della Regione Lazio. Intervistato, il Batman di Anagni si dichiara innocente e afferma di abbandonare la politica per diventare filantropo. Ma non lo era già stato, e abbondantemente, verso se stesso?

La ragazza quindicenne di Corigliano accoltellata e bruciata viva da un diciassettenne è apertura per Studio Aperto, titolo per quasi tutti e ampio servizio anche su Tg La 7, di solito non “versato” alla cronaca. E’ giusto così, anche se le immagini di Fabiana al saggio di danza e le interviste ad amichette e compagne sui Tg Mediaset , ci hanno fatto aggrottare la fronte.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei TG di domenica 27 maggio 2013

Tg1 - ore 13:30 5.335.000, 27,86% ore 20:00 4.966.000, 21,82%.
Tg2 - ore 13:00 3.419.000, 18,93% ore 20:30 2.589.000, 10,81%.
Tg3 - ore 14:30 2.036.000, 10,93% ore 19:00 1.416.000, 7,98%.
Tg5 - ore 13:00 3.407.000, 18,75% ore 20:00 3.764.000, 17,11%.
Studio Aperto - ore 12:25 783.000, 6,27% ore 18:30 827.000, 5,32%.
Tg4 - ore 14:00 685.000, 3,63% ore 18:55 965.000, 5,46%.
Tg La7 - ore 13:30 793.000, 4,14% ore 20:00 1.212.000, 5,51%.

Fonte:www.tvblog.it


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Re: M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda franz il 28/05/2013, 7:35

... segnalano un Pd in risalita nel momento più basso della sua storia, anche se non si capisce il perché...

Il perché secondo me si capisce osservando la % di partecipazione.
Se vota un cittadino su due e l'astensione colpisce partiti diversi in modo diverso, cambiano anche di parecchio le loro percentuali.
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Re: M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda Manuela il 28/05/2013, 9:13

Bisognerà pur incominciare a considerare un'astensione che va oltre limiti fisiologici e dà messaggi chiari alla politica. Che la politica non riesca più a convincere gli elettori lo sapevamo da tempo, dato che la percentuale degli astenuti aumenta sistematicamente ogni elezione... e questa volta ha colpito anche elezioni amministrative, che dovrebbero toccare aspetti più vicini agli interessi degli amministrati.
La politica è "sempre uguale" a se stessa, è un grande talk show dove i volti nuovi si mescolano a quelli vecchi, senza che cambino il linguaggio né le risposte ai problemi di un paese ormai sfiancato dalla crisi. Ma, soprattutto, la politica non decide nulla, per cui non conta nulla: non è capace di fare una legge elettorale, di cui parla da anni, figuriamoci se sarà capace di affrontare enormità come l'Ilva o il dissesto del territorio. Purtroppo anche i sindaci sembrano non essere più in grado di dare risposte, in tempi accettabili, ai cittadini: per molte cose non hanno competenze (cosa può fare un sindaco per la sicurezza, di cui si blatera tanto? tutt'al più un tavolo di concertazione con Prefettura e Questura...), per altre non hanno soldi, e molto spesso, non hanno nemmeno la capacità e la creatività per proporre risposte originali.
Si ha l'impressione di essere ostaggi di una casta di burocrati che impediscono qualsiasi decisione giusta o sbagliata, e che si adoperano per tenere immobile il paese; e la politica non è assolutamente in grado di contrastarla e, men che meno, di riformarla.

Ci sono altri due aspetti però, al di là dell'astensionismo; da quel che ho letto qua e là, mi sembra di capire che molti candidati del PD (non Marino, che comunque è percepito abbastanza alternativo all'establishment) fanno parte di una nuova generazione divergente rispetto all'ortodossia PD: in gran parte renziani, mi sembra, e questo forse qualcosa ha contato.
Poi c'è il M5S, che alle politiche ha effettivamente assorbito una parte di astensioni le quali, dopo qualche mese, sono ritornate su se stesse, abbandonando qualsiasi fiducia, oltre che nella politica tradizionale, anche nel movimento. Grillo ha creato, appunto, un movimento, ma non una classe dirigente: l’inconsistenza e, spesso, l’ignoranza imbarazzante dei nuovi eletti, è risultata evidente e gli elettori gliel’hanno fatta pagare. Ho l’impressione che l’Italia abbia disperatamente bisogno, e disperatamente chieda, una classe dirigente degna di questo nome: che diriga, che scelga, che prenda decisioni… per il paese, non solo per se stessa.
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Re: M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda pianogrande il 28/05/2013, 10:25

Ho l’impressione che l’Italia abbia disperatamente bisogno, e disperatamente chieda, una classe dirigente degna di questo nome: che diriga, che scelga, che prenda decisioni… per il paese, non solo per se stessa.
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Perfettamente d'accordo.
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Re: M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda flaviomob il 28/05/2013, 10:44

In effetti il calo di M5S non è così clamoroso se lo si confronta con le tornate amministrative precedenti (anche se di segno diverso, perché se lo confrontiamo con le precedenti comunali è chiaro che ci riferiamo ad un "era geologica" inconfrontabile). Ma rispetto alle politiche c'è un vero e proprio crollo.
Di contro mi ha veramente stupito il dato del centrosinistra. Dobbiamo prendere tutti i sondaggi e buttarli nel c*sso? :?: :?:


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Re: M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda pianogrande il 28/05/2013, 11:47

flaviomob ha scritto:In effetti il calo di M5S non è così clamoroso se lo si confronta con le tornate amministrative precedenti (anche se di segno diverso, perché se lo confrontiamo con le precedenti comunali è chiaro che ci riferiamo ad un "era geologica" inconfrontabile). Ma rispetto alle politiche c'è un vero e proprio crollo.
Di contro mi ha veramente stupito il dato del centrosinistra. Dobbiamo prendere tutti i sondaggi e buttarli nel c*sso? :?: :?:

Forse sì.
Ormai di imparziale ed obiettivo non esiste quasi nulla.
Queste elezioni hanno anche smascherato il bluff di Berlusconi statista responsabile e trionfatore dei sondaggi.
Sta veramente succedendo qualcosa che non si ferma (sono d'accordo) nonostante il PD.
Adesso il PD che se non se lo aspettava vuol dire che non ha in mano la situazione, deve cominciare a mettere il nasino fuori dal campo di battaglia interno.
Deve smetterla di darsi legnate sui denti e cominciare a fare politica con la gente normale che ne ha tanto bisogno.
Fuori dalle stanze degli intrighi e delle vendette sanguinose ci sarebbe un paese che ancora crede che quello possa essere un partito politico
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Re: M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda flaviomob il 28/05/2013, 11:54

Bisogna dire anche, però, che Ignazio Marino NON ha votato la fiducia a Letta e si è dimostrato persona cristallina dimettendosi da parlamentare PRIMA delle elezioni comunali... è veramente un fuoriclasse.


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Re: M5S: dopo lo tsunami, la risacca

Messaggioda franz il 28/05/2013, 13:33

Crollo anche a siena, dal 20 al 7% nonostante lo scandalo dei montepaschi
Dalla Val d'Aosta a Roma, il flop dell'M5S
Niente ballottaggi nei capoluoghi di provincia
L'M5s perde dalla metà ai 2/3 dei voti rispetto alle politiche
E la base reagisce male: «Grillo devi andare in tv»


A febbraio il trionfo, quasi inaspettato. A maggio il crollo, forse altrettanto inatteso. E se non proprio crollo, ha tutti i connotati di un calo verticale quello registrato dal Movimento Cinque Stelle in questa tornata di elezioni amministrative. Una mezza debacle che, però, non deve essere commentata, secondo quanto filtra dal quartiere generale dell'M5S: si chiede a senatori e parlamentari «di non commentare a caldo i risultati, perchè non direttamente coinvolti nelle elezioni amministrative».

IL FLOP - Un dato, definitivo, c'è già e parla chiaro: alle regionali in Val D'Aosta, l'M5S ha preso il 6,6, ovvero tre volte meno di quanto registrato alle politiche, il 18,6 per cento. Mentre i dati del test decisivo di Roma, dicono che il candidato del movimento di Grillo, Marcello De Vito, si è attestato intorno al 13%, esattamente la metà di febbraio, allora i Cinque Stelle sbancarono con il 27,3 %. La caduta è ovunque: a Bresciasi passa dal 16 al 6 e a Siena, dove ci si aspettava un boom dell'M5S, visto lo scandalo del Montepaschi, il voto scende drammaticamente dal 20 al 7,5. Ad Ancona i voti per Grillo sono stati praticamente dimezzati. Insomma i Cinque Stelle, non vanno al ballottaggio in nessun capoluogo di provincia.

IL MALESSERE DELLA BASE - E, appena appreso della debacle, la base non è sembrata reagire bene, almeno a vedere i commenti sul blog di Beppe Grillo: chi dava la colpa ai parlamentari, troppo concentrati sulla questione delle diarie e degli scontrini; chi chiedeva al comico di esporsi in prima persona e di andare in Tv; chi invece colpevolizzava proprio lui, rimandando al mittente il celebre "Vaffa". Sul fronte delle dichiarazioni ufficiali, prima del diktat di cui sopra, si è registrata innanzitutto quella del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. Il grillino ribaltava tutte le analisi e cercava di contenere il malessere dei militanti, prendendo come pietra di paragone le amministrative del 2008 (quando il Movimento era alle prime armi) piuttosto che le politiche di quest'anno.

«SBAGLIATI I PARAGONI CON LE POLITICHE» - E allora, secondo Di Maio «In Val d'Aosta il Movimento è al 6%, il Pd all'8% ed il Pdl al 4%. Al comune di Roma Marcello De Vito è il terzo candidato sindaco con circa il 13,5% (rispetto al 2% delle passate comunali romane nel 2008). Entreranno consiglieri comunali 5 stelle ovunque. Prosegue lo tsunami di trasparenza. L'attivismo e quindi il consenso libero continua a crescere. Chi dice il contrario forse non ci sta osservando». Anche il candidato a Roma, De Vito si è rifatto alle comunali passate: «Per l'M5s è stato un calo, ma non è drammatico. E non è giusto raffrontare le comunali con le politiche: e ad ogni modo, la stampa ci ha oscurato, non ha fatto emergere le nostre posizioni. E non avevamo il potere economico dei nostri avversari. Prendiamo comunque il 13 come il Psi una volta. O Alleanza Nazionale. Faremo una buona opposizione». A fine giornata il Blog di Grillo ha ospitato anche un intervento del politologo Paolo Becchi che si è soffermato sull'astensionismo «Un italiano su due non è andato a votare: questa è la crisi, sempre più profonda, della partitocrazia, e non il "crollo" del M5S» scriveva Becchi. Basterà per placare gli elettori del Movimento?

Matteo Cruccu
ilcruccu 27 maggio 2013 (modifica il 28 maggio 2013) www.corriere.it
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