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La pericolosa illusione della democrazia diretta digitale

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La pericolosa illusione della democrazia diretta digitale

Messaggioda franz il 01/05/2013, 9:45

Se siete fra coloro che credono che la democrazia diretta realizzata tramite Internet sia la soluzione a tutti i problemi del mondo, porto dal Festival del Giornalismo una dose di realtà che vi consiglio di assumere, perché la democrazia diretta digitale rischia invece di essere lo strumento perfetto per la dittatura e la manipolazione.

Questa è, a mio avviso, una delle idee più interessanti emerse dal panel “Hacktivismo e sorveglianza digitale: le rivoluzioni combattute in rete” di Fabio Chiusi (blog ilNichilista), Arturo Filastò (Centro Hermes), Giovanna Loccatelli (giornalista e scrittrice) e Dlshad Othman (attivista siriano), il cui video è su Youtube. Guardatevelo tutto per i dettagli, ma il concetto di fondo è questo (eventuali errori nella sintesi sono miei): in vari paesi ci sono movimenti politici che vedono nell'uso di Internet la chiave per sovvertire il sistema e istituire una democrazia diretta, snella ed efficiente, priva delle storture e corruzioni della democrazia rappresentativa.

L'idea è nobile, ma come tante idee nobili è lontana dalla realtà pratica, perché gli attuali strumenti informatici sono troppo vulnerabili e gli utenti sono troppo incompetenti per usarli in modo sicuro. Per cui chi volesse sabotare queste iniziative avrebbe il gioco tremendamente facile, non solo per bloccarle ma addirittura per usarle a proprio favore.

Supponiamo che un governo voglia introdurre la DDD (democrazia diretta digitale). Si può pensare seriamente che un voto elettronico, implementato sui PC appestati di virus e vulnerabilità degli utenti, sia sicuro più di un voto cartaceo al seggio? Si può pensare che chi ha ancora difficoltà a capire come si compila una scheda elettorale, fa fatica a non farsi fregare la password di Facebook e chi, peggio ancora, non ha alcuna dimestichezza con i computer possa seriamente destreggiarsi fra software di autenticazione del voto, sicurezza fisica del dispositivo informatico e sistemi di garanzia dell'identità delle sue opinioni postate nelle discussioni? No, vero?

Supponiamo, per contro, che un governo (o un aspirante dittatore) voglia sabotare un tentativo di adozione della DDD. Diffondere un trojan che infetti i PC dei partecipanti al movimento per la DDD sarebbe una passeggiata: basterebbe mascherarlo, che so, da serie di foto della presidente del consiglio in tenuta da nudista (lo so, lo so, l'idea non è originale). A quel punto rubare l'identità di un utente, magari non di un semplice elettore qualunque, ma di un esponente importante di un movimento politico, e postare a nome suo nei forum idee sballate ma credibili che lo screditino sarebbe quasi automatico. Paradossalmente, il sistema di autenticazione pensato per garantire l'identità online sarebbe quello che autenticherebbe (apparentemente) le parole di suicidio politico del leader. Tutti i membri del movimento si fidano della DDD perché l'ha proposta il Caro Leader. Ergo, se il Caro Leader dice qualunque cretinata usando la DDD, dev'essere davvero lui che la dice.

Sovvertire il risultato di un voto effettuato con gli attuali strumenti di DDD sarebbe altrettanto banale: lo stesso trojan potrebbe votare al posto dell'elettore o trasmettere al “seggio” digitale un voto falsificato (man in the middle). Faccio fatica a vedere un sistema di voto elettronico affidabile se implementato su macchine trojanizzabili, con sicurezza fisica nulla e adoperate promiscuamente per scaricare pornazzi e giochini pirata. Basta guardare il disastro del voto elettronico negli Stati Uniti, che pure usava macchine dedicate (ma non per questo meno trojanizzabili dal fabbricante).

Al tempo stesso, sono ragionevolmente sicuro che esista la possibilità tecnica di creare un sistema di DDD matematicamente inespugnabile, open source e quindi ispezionabile, con autenticazione e integrità garantita anche su hardware e sistemi operativi insicuri. Ma chiunque pensi che un netbook con su Windows Vista possa magicamente trasformarsi nell'urna della democrazia del terzo millennio con una spruzzatina di software è vittima di una faciloneria paragonabile a quella di chi crede che basti una pallina di plastica magica per fare a meno dei detersivi.

Il vero problema della fuga in avanti rappresentata dal sogno della DDD è che queste tecnologie, quand'anche venissero realizzate, avrebbero milioni di talloni d'Achille: gli utenti, che si farebbero fregare in mille modi e appiccicherebbero su un Post-It la password del documento Word nel quale hanno salvato la propria chiave crittografica privata (e la password sarebbe, ovviamente, password o 12345678).

La DDD è fattibile, a mio avviso, solo se oltre al software perfetto si riesce a costruire un elettorato informaticamente sofisticato e culturalmente preparato a concetti come identità digitale, autenticazione e sicurezza. Ma a quel punto, se tutti gli elettori fossero così illuminati, usare la DDD, l'alzata di mano, la scheda elettorale di carta o un dado a venti facce sarebbe probabilmente irrilevante, perché sarebbero dei semidei. E i semidei non hanno bisogno di votare su cosa fare. Sanno già cosa fare e lo fanno.

Mi rendo conto che di questi tempi alcuni potrebbero considerare questo articolo come una mia rarissima e perigliosa scorribanda nella palude della politica, ma a me interessa solo l'aspetto informatico della questione. Ho sentito parole che hanno messo in chiaro che la democrazia diretta digitale è attualmente, per ragioni prevalentemente informatiche, un'utopia per sempliciotti idealisti, e questa mi sembra una lezione importante a prescindere dai singoli balletti maldestri degli aspiranti salvatori megalomani di un qualunque paese. E ho pensato che fossero parole interessanti da condividere, così come metto in guardia contro la faciloneria di affidare tutti i propri dati personali a Facebook. Tutto qui.

paolo attivissimo http://attivissimo.blogspot.ch/2013/04/ ... della.html
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Re: La pericolosa illusione della democrazia diretta digital

Messaggioda Iafran il 01/05/2013, 10:54

Me ne rendo conto. Lo avrebbe scoperto anche il nostro "cavaliere" che è corso subito ai ripari aprendo un proprio sito e dimostrando (agli ingenui) quanto fosse atteso dalle migliaia di followers ... in poche ore di manipolazioni interessate ben precise, le stesse mani delle persone che hanno violato la privacy di una eletta 5S (che potrebbero infettare qualsiasi sondaggio on-line) e che probabilmente avranno invaso tutti i siti dei politici a supplicare la "rappacificazione nazionale per il bene dell'Italia".
Questo forum non è stato frequentato da un troll ben allineato? Lo faceva per il bene della democrazia ... :lol: !
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Re: La pericolosa illusione della democrazia diretta digital

Messaggioda franz il 01/05/2013, 16:58

Scusa Iafran ma non riesci a intervenire nel merito di un discorso senza tirare in ballo il "cavaliere"?
Mi costringi ad introdurre artificialmente il tema dei tapiri orfani del paranà occidentale sperando che tu non colga una relazione anche in quel caso? ;)
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Re: La pericolosa illusione della democrazia diretta digital

Messaggioda Iafran il 01/05/2013, 18:12

franz ha scritto:Scusa Iafran ma non riesci a intervenire nel merito di un discorso senza tirare in ballo il "cavaliere"?

Questo lo ha scritto proprio lAutore:
"L'idea è nobile, ma come tante idee nobili è lontana dalla realtà pratica, perché gli attuali strumenti informatici sono troppo vulnerabili e gli utenti sono troppo incompetenti per usarli in modo sicuro. Per cui chi volesse sabotare queste iniziative avrebbe il gioco tremendamente facile, non solo per bloccarle ma addirittura per usarle a proprio favore.
… Ho sentito parole che hanno messo in chiaro che la democrazia diretta digitale è attualmente, per ragioni prevalentemente informatiche, un'utopia per sempliciotti idealisti, e questa mi sembra una lezione importante a prescindere dai singoli balletti maldestri degli aspiranti salvatori megalomani di un qualunque paese. E ho pensato che fossero parole interessanti da condividere, così come metto in guardia contro la faciloneria di affidare tutti i propri dati personali a Facebook."

Mi sembra di avere tirato in ballo il "sopraddetto" per dimostrare la manipolazione che ci può essere dietro il "digitale" (per la mia carente conoscenza).
In Italia sperimentiamo sulla nostra pelle tutto ciò che altri teorizzano: non per niente siamo "campioni nell'arte di arrangiarci e di trovare l'inganno a qualsiasi legge".
(A proposito di qualcosa orfano di ... questo mi è venuto spontaneo: se pensi che la vita in Italia sia libera dal cavaliere e da una "casta padronale" di politici corrotti devi proprio vivere all'estero ... :lol: )
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Re: La pericolosa illusione della democrazia diretta digital

Messaggioda franz il 01/05/2013, 18:32

Iafran ha scritto:Mi sembra di avere tirato in ballo il "sopraddetto" per dimostrare la manipolazione che ci può essere dietro il "digitale" (per la mia carente conoscenza).
In Italia sperimentiamo sulla nostra pelle tutto ciò che altri teorizzano: non per niente siamo "campioni nell'arte di arrangiarci e di trovare l'inganno a qualsiasi legge".
(A proposito di qualcosa orfano di ... questo mi è venuto spontaneo: se pensi che la vita in Italia sia libera dal cavaliere e da una "casta padronale" di politici corrotti devi proprio vivere all'estero ... :lol: )

L'illusione principale (il vero abbaglio) è pensare subito al "sopraddetto" mentre l'articolo è molto vasto sui molteplici pericoli. Stando all'estero mi rendo conto, vendendo le cose da fuori, che l'Italia non è libera solo per il cavaliere e la sua corte ma anche per gli altri, tutti con una corte ed un codazzo scodinzolante, Grillo compreso. Principe codensto della democrazia digitale che ha dimostrato quanto sia vulnerabile (presunti attacchi) e quanto ridotti siano i suoi numeri. 4'000 voti sarebbero una cosa normale in un minuscolo cantone svizzero di 15'000 abitanti come l'appenzello http://www.myswitzerland.com/it/le-land ... perto.html ma sono (secondo me) ridicoli per la DDD di un partito che raccoglie 1/4 dei consensi in Italia.
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Re: La pericolosa illusione della democrazia diretta digital

Messaggioda flaviomob il 04/05/2013, 9:30

Anche sulla democrazia rappresentativa ci sarebbe qualcosa da dire...

http://www.repubblica.it/2006/11/sezion ... razia.html


La notte delle schede bianche scomparse
Brogli, l'inquietante ipotesi del film di Deaglio

Un "programmino" spostò le schede non votate a Forza Italia?
L'ira di Berlusconi, lo "stop" di Pisanu e un "Gola Profonda" racconta

ROMA - Caccia a Bianca, la scheda scomparsa. Come in un thriller, con il rischio di scoprire che le elezioni del 9-10 aprile 2006 sono state truccate e manipolate forse con un programmino elettronico inserito nel sistema del Viminale e, poi, fatto sparire senza lasciare traccia. Con il rischio di abbattere anche uno dei pochi tabù rimasti in questo paese: la sacralità del voto.

Eppure, Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani, giornalisti di lungo corso, con la mano preziosa del regista Ruben H. Oliva, hanno provato a compiere a ritroso il percorso di quel voto: di quel lunedì 10 aprile quando i risultati partirono in un modo, cambiarono durante lo scrutinio con un ritmo graficamente incredibile e finirono, in una notte di tregenda, per sancire la risicatissima vittoria del centrosinistra. Il frutto del lavoro dei tre è un film che s'intitola "Uccidete la democrazia!", il settimanale "Diario" di Deaglio ne distribuirà il Dvd venerdì nelle edicole. L'operazione rischia di far scoppiare un notevole terremoto politico: già ieri sono partite richieste per una commissione d'inchiesta mentre il centrodestra affila le armi e minaccia querele. Ieri sera, alla proiezione organizzata al "Capranichetta" (due passi da Montecitorio) dall'associazione "Articolo 21" di Beppe Giulietti e Federico Orlando, c'era tanta gente e almeno una quindicina di parlamentari del centrosinistra compreso il portavoce di Prodi, Silvio Sircana.

Il film pone una questione tanto chiara quanto drammatica: le ultime elezioni politiche dovevano essere truccate trasformando le schede bianche in altrettanti voti a Forza Italia (gli unici due dati "sbagliati" dai sondaggisti), ma l'operazione venne fermata all'ultimo momento perché, probabilmente, lo stesso ministro degli Interni, Beppe Pisanu, se ne rese conto e la bloccò. La "rimonta truccata" del centrodestra, dunque si sarebbe arenata a poche decine di migliaia di voti dal sorpasso, col risultato e le conseguenze politiche che tutti conosciamo.

Ma Deaglio e i suoi vanno oltre e, grazie a una "Gola profonda" (magistralmente interpretata da Elio De Capitani, il "Caimano" di Nanni Moretti) raccontano anche quello che accadde nella notte: con i tre "viaggi" di Pisanu a palazzo Grazioli, l'ira di Berlusconi e il tentativo di far annullare le elezioni rifiutato da Ciampi. Sullo sfondo l'incredibile andamento del voto, l'angoscia e la confusione del centrosinistra che dura fino al momento in cui Marco Minniti (deputato Ds) arriva "trafelato" e agitatissimo al Viminale e, poi si placa quando riceve una telefonata. Una telefonata nella quale, qualcuno potrebbe avergli fatto sapere che il giochetto era stato scoperto e che Pisanu aveva deciso di intervenire. Solo allora, Piero Fassino, con aria quasi mesta e occhi spaventati annuncia a una piazza sull'orlo della disperazione, che il centrosinistra ha vinto le elezioni " con venticinquemila voti" di differenza.

Qui, il film lascia aperta una domanda: perché il centrosinistra se aveva scoperto o, quantomeno capito l'imbroglio, non ha reagito e denunciato? Perché si è lasciato strappare dal Cavaliere anche questa arma? Una risposta, secondo gli autori, potrebbe stare nel timore dell'Unione di rovesciare il tavolo di finire per dare una mano a screditare tutto, a "uccidere davvero la democrazia".

Sullo sfondo si muovono altri personaggi. A partire dall'informatico americano Clinton Curtis che preparò un programmino che altri, a sua insaputa, usarono per truccare le elezioni in Florida nel 2001. Curtis, che oggi si batte per il "voto pulito", mostra e dimostra come, con l'elettronica, ormai, l'elettore conta davvero poco. Il potere ce l'ha chi i voti li conta e può manipolarli nel mondo virtuale dei sistemi informatici. Perché la carta delle schede sulla quale il cittadino segna o non segna (scheda bianca) il suo voto, finisce chissà dove. I risultati ufficiali sono costruiti con l'elettronica e con l'elettronica si può fare tutto. Compreso prendere i voti di una città come Roma e modificarli nel trasferimento dalla Prefettura al Viminale in modo che un certo numero di schede bianche "trasmigrino" a una delle due coalizioni in lizza determinandone la vittoria. Nel film, Curtis, intervistato da Deaglio, fornisce una dimostrazione di come questo si possa ottenere con una certa facilità: "Bastano quattro o cinque persone - spiega - e senza lasciare la minima traccia".

E quella che Deaglio e Cremagnani chiamano la "grande centrifuga": il misterioso "buco nero" che si sarebbe mangiato oltre un milione di schede bianche trasformandole in voti per Forza Italia. Una centrifuga che ha "lavato" l'Italia dando vita a un risultato che gli esperti definiscono "incredibile" se non impossibile. Nel 2001, infatti, le schede bianche totali furono 1 milione e 692mila (4,2%); nel 2006 sono scese a 445 mila. Non solo, alle politiche del 2001, ogni regione aveva una sua percentuale "caratteristica" di "bianche": oscillante dal 2 all'8 per cento. Questa volta no: la percentuale, oltre a scendere ai minimi (1,1%), si appiattisce e diventa praticamente la stessa in tutte le regioni. Come se gli italiani della Campania si fossero messi d'accordo con quelli del Piemonte o della Liguria.

Politica o fantapolitica? Adesso il film è pubblico. Basteranno gli anatemi o le querele per spegnere il suo inquietante messaggio? Partiranno le inchieste? E, soprattutto, sapremo mai davvero cosa è accaduto la notte dell'10 aprile? E il Viminale (dove oggi comanda il centrosinistra), tirerà fuori i dati ufficiali delle schede bianche? Perché oggi, a sei mesi dalle elezioni, quei dati non ci sono. Sul sito del Ministero degli Interni si trovano i risultati delle elezioni, i voti per i partiti e gli eletti. Ma il dato delle "bianche" e delle "nulle" non c'è, non si trova. In passato questi numeri erano noti e ufficiali un mese dopo il voto. Se li conosciamo è solo perché qualcuno è riuscito ad averli per vie traverse. Il Viminale ci fornisce solo le schede bianche del 2001: solo la prima parte di un paragone impossibile. Un paragone che, a questo punto, andrebbe fatto a partire dalle buste che contengono davvero "Bianca" e le sue compagne per vedere se il loro numero corrisponde al risultato ufficiale o se qualcuno ci ha messo in mezzo un programmino come quello di mr. Curtis.

(23 novembre 2006)


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Re: La pericolosa illusione della democrazia diretta digital

Messaggioda Iafran il 04/05/2013, 10:37

Grazie Flaviomob, io lo davo per scontato ma hai fatto bene ad averlo riportato ... tanto per non dimenticare un fatto (misfatti) di 7 anni fa (7 anni sono un'eternità per il tizio che cambia nome al suo partito ogni 6 mesi!).
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Re: La pericolosa illusione della democrazia diretta digital

Messaggioda pianogrande il 04/05/2013, 15:40

Be', quella riportata è appunto la manipolabilità dei computer, non certo del cartaceo.
Una democrazia basata solo sul computer è, quindi e a maggior ragione enormemente più manipolabile del voto cartaceo.
Inoltre, seleziona la sua base escludendo chi non si sa muovere in rete.
Grillo la usa selezionando ancora di più (solo gli iscritti entro 12-2012).
Definire questa buffonata una democrazia diretta mi sembra pretendere un po' troppo.
Manca solo che si dica democrazia diretta con il voto riservato a chi la pensa come me.
Fotti il sistema. Studia.
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