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Bersani si è dimesso, Pd nel caos.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Bersani si è dimesso, Pd nel caos.

Messaggioda gabriele il 20/04/2013, 8:28

Bersani si è dimesso, Pd nel caos. Prodi impallinato si ritira dalla corsa al Colle
L'ex premier rinuncia alla corsa per il Colle e attacca duramente chi non ha garantito le condizioni per la sua elezione. Poche ore dopo il segretario lascia: "Uno su quattro ha tradito, per me è troppo". Rosy Bindi, poco prima, aveva lasciato la guida dell'assemblea nazionale. Latorre dice che tra i dalemiani non c'è disponibilità ad aprire a Rodotà: "Candidato che divide". Ora i democratici votano scheda bianca
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 19 aprile 2013

“Tra di noi uno su quattro ha tradito. Abbiamo prodotto una vicenda di gravità assoluta, sono saltati meccanismi di responsabilità e solidaretà, una giornata drammaticamente peggiore di quella di ieri”. Con queste parole Pierluigi Bersani, in un intervento breve e drammatico all’assemblea del Pd, ha lasciato la guida del partito. E ha così messo il sigillo sullo psicodramma del Partito democratico. Bersani lascia ufficialmente “a decorrere dall’elezione del Presidente della Repubblica”. E aggiungen un’indicazione importante per il prosieguo del voto per il nuovo capo dello Stato: “Domani votiamo scheda bianca e ci riuniamo in assemblea”.

Una decisione anticipata nelle ore precedenti da alcuni parlamentari democratici. Un partito che 12 ore dopo l’acclamazione di Romano Prodi come “candidato forte” si trova a fare i conti con un centinaio di franchi tiratori che hanno ridicolizzato quella che doveva essere l’occasione di riscatto a seguito dello scivolone-Marini. Prima di Bersani, a fotografare la situazione era stato Matteo Orfini: “Il partito non può andare avanti così”.

Con l’esito della quarta votazione “assolutamente più basso delle aspettative” come l’ha definito Matteo Renzi, il Partito democratico ha quindi bruciato, per la seconda volta in due giorni, il suo candidato ufficiale. Ma mentre Marini ha scelto la via del silenzio, Prodi è intervenuto, in serata, con una nota durissima nei confronti dei vertici del Nazareno: “Oggi mi è stato offerto un compito che molto mi onorava anche se non faceva parte dei programmi della mia vita – puntualizza l’ex premier – Ringrazio coloro che mi hanno ritenuto degno di questo incarico. Il risultato del voto e la dinamica che è alle sue spalle mi inducono a ritenere che non ci siano più le condizioni. Chi mi ha portato a questa decisione deve farsi carico delle sue responsabilità”.

Le votazioni della giornata si sono chiuse con un quarto tentativo di elezione del Presidente della Repubblica che ha ulteriormente spaccato e disorientato il Pd. La prima a fare un passo indietro nella nomenklatura del partito è stata Rosy Bindi che ha lasciato la presidenza dell’assemblea nazionale. “Il 10 aprile ho consegnato a Pierluigi Bersani una lettera di dimissioni da presidente dell’Assemblea nazionale del Pd – spiega in una nota -. Avevo lasciato a lui la valutazione sui tempi e i modi in cui rendere pubblica una decisione maturata da tempo. Ma non intendo attendere oltre”. Bindi lamenta “negli ultimi mesi” di non essere stata “consultata sulla gestione della fase post elettorale” e perciò non intende “portare la responsabilità della cattiva prova offerta dal Pd in questi giorni, in un momento decisivo per la vita delle istituzioni e del Paese”.

Prodi si è fermato a soli 395 voti e nel partito che lo ha proposto ci sono state 101 defezioni. Un “giochino” che per Renzi è segno di slealtà. ”Il segretario del Pd ha chiesto per l’unità del partito di offrire una candidatura molto autorevole – ha spiegato -. A Prodi tutti hanno detto sì, hanno fatto l’applausone, poi hanno fatto il contrario, il giochino dei franchi tiratori che non è una battaglia a viso aperto”. E rimane in attesa del prossimo nome: ”Adesso vediamo cosa proporranno Bersani e il Pd. In queste ore i grandi elettori dovranno sciogliere la matassa”.

Dopo prodi potrà essere la volta della confluenza su Rodotà? A sentire i dalemiani non se ne parla. Il senatore Nicola Latorre delinea alcuni scenari interni ai democratici e, pur pensando che Massimo D’Alema potrebbe avere le carte in regola per salire al Colle, ai microfoni di SkyTg24 osserva: ”Prima di individuare una nuova candidatura bisogna sciogliere il nodo politico di fondo”. Secondo Latorre, “o decidiamo di convergere -ha spiegato- una candidatura come quella di Stefano Rodotà, che pur con la sua solida tradizione politica e un indiscutibile spessore morale, rischierebbe però di dividere il Paese. Oppure decidiamo di comportarci come sette anni fa, quando pur potendo eleggere Massimo D’Alema ritirammo la sua candidatura perchè divisiva e mettemmo in campo Giorgio Napolitano che, pur non votato dal centrodestra, non fu certamente osteggiato”.

E poi c’è Nichi Vendola, che per primo ha evidenziato che “i voti che sono mancati a Prodi vanno cercati nel Pd che paga un’evidente divaricazione di linea politica”. Interrogato sulla possibile candidatura del ministro dell’Interno Cancellieri ha detto di ritenerla una “figura rispettabilissima nei cui confronti non c’è nessuna ostilità. Il vero problema è la scelta delle alleanze, perchè un inciucio tra Pd e Pdl sarebbe un inciucio intollerabile”. Sulla lealtà di Sel nel voto al Professore aveva garantito poco dopo il voto il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore, quando aveva confermato che i parlamentari di Sel avevano “segnato” le schede con ’R. Prodi’. Secondo Vendola il Pd sta facendo un congresso in una fase drammatica per il paese e Sel è molto arrabbiata perchè i dem mantengono l’Italia dentro una contesa intestina.

Intervengono sul voto anche alcuni parlamentari del Pd, tra cui Stefano Fassina, tra i fedelissimi del segretario, che attacca i compagni di partito ‘dissidenti’. ”Qualcuno oggi si è preso la responsabilità di fare una scelta molto grave e ora deve avere il coraggio di spiegarsi – dice -. Su un’elezione come quella del Presidente della Repubblica non possiamo permetterci giochini”, e usa così le stesse parole di Matteo Renzi. Duro anche Enrico Gasbarra, deputato del Pd e segretario democratico del Lazio. ”E’ stato un voto assurdo. C’e’ chi sta bruciando la casa dove abita, la stessa casa che i nostri militanti e volontari ogni giorno difendono e sostengono con tanto amore e sacrifici. Questi vili piromani con il volto coperto umiliano il popolo del Pd, terremotano il partito e danneggiano il Paese. Fermatevi per rispetto degli italiani e dei nostri elettori”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04 ... le/569250/

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Sento "odore" di baffi....

E' sempre lui...e vuole il Colle più alto...

Aveva già impallinato Prodi nel 98...ora lo ri-impalla nel 2013.

Il Pd lo lasci al suo destino. Si voti Rodotà e poi un Governo per il Paese con nomi dello società civile.

Si apra un portale internet per unire PD e M5S, con tanto di blog e forum e si discuta di questo Paese e delle migliori soluzioni possibili per risanarlo.

Questo lo si può ancora fare. C'è ancora questa possibilità.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: Bersani si è dimesso, Pd nel caos.

Messaggioda Iafran il 20/04/2013, 9:41

gabriele ha scritto:Sento "odore" di baffi....

E' sempre lui...e vuole il Colle più alto...

Aveva già impallinato Prodi nel 98...ora lo ri-impalla nel 2013.

Il Pd lo lasci al suo destino. Si voti Rodotà e poi un Governo per il Paese con nomi dello società civile.

Questi fatti dovrebbero servire a "coloro che hanno la memoria corta".
Marini ha avuto la candidatura per primo a PdR ... come premio per essere stato l'artefice del complotto che ha portato alla caduta del Governo Prodi nel 1998 (e, da allora, favorevole alle "larghe intese con il cavaliere per non dividere l'Italia").
Prodi, proposto a PdR per un rigurgito di orgoglio e di autonomia di Bersani per fare gli interessi del Paese e non quelli minuti e lillipuziani dei singoli, è stato boicottato nuovamente perché avrebbe ostacolato le "larghe intese con il cavaliere per non dividere l'Italia" ...
D'Alema sarà il terzo ad essere proposto a PdR per la rappacificazione e, quale co-artefice insieme a Marini della caduta del Governo Prodi nel 1998, favorevole anche lui alle "larghe intese con il cavaliere per non dividere l'Italia".

Ha ragione da vendere Enrico Gasbarra, deputato del Pd e segretario democratico del Lazio: "E’ stato un voto assurdo. C’e’ chi sta bruciando la casa dove abita, la stessa casa che i nostri militanti e volontari ogni giorno difendono e sostengono con tanto amore e sacrifici. Questi vili piromani con il volto coperto umiliano il popolo del Pd, terremotano il partito e danneggiano il Paese. Fermatevi per rispetto degli italiani e dei nostri elettori”.
Inviterei coloro che sostengono ed hanno sostenuto "l'inciucio" ad iscriversi al partito del cavaliere e diventare suoi alfieri ... nel Cs non possono trovare accoglienza.

Monti? Non penso che sia lì ... per "dividere l'Italia" ... ;)
Intanto quelli che non vogliono dividere l'Italia ... fanno affari d'oro sugli italiani e su quel che rimane dell'Italia.
Convengo: "Si voti Rodotà (con determinazione) e poi un Governo per il Paese con nomi dello società civile."
PS - Alla mafia va benissimo stare al Governo e avere l'opposizione "politica" frantumata e gli italiani divisi. ;)
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Re: Bersani si è dimesso, Pd nel caos.

Messaggioda trilogy il 20/04/2013, 10:25

(ANSA) - ROMA, 20 APR - Al via, nell'Aula della Camera, la quinta votazione per l'elezione del Capo dello Stato. Ma anche questo voto e' destinato a concludersi con un nulla di fatto, dal momento che il Pd e la Lega hanno già annunciato scheda bianca mentre il Pdl ha deciso di non partecipare ai lavori.
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Re: Bersani si è dimesso, Pd nel caos.

Messaggioda Robyn il 20/04/2013, 11:28

la scelta di Romano Prodi dimostra che per il nostro paese l'assetto
semipresidenziale o presidenziale,in cui il presidente è espressione di una
parte,non funziona,perche viene a mancare una figura "neutra",stessa cosa
per noi se le parti fossero state inverite con il Pdl che avesse canditato
Berlusconi
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Bersani si è dimesso, Pd nel caos.

Messaggioda Iafran il 20/04/2013, 11:52

Teoria, Robyn, solo teoria.
Se il PdL si trovava nelle condizioni del Cs avrebbe già eletto il "capo" come PdR.
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Re: Bersani si è dimesso, Pd nel caos.

Messaggioda pianogrande il 21/04/2013, 11:35

MORALE DELLA FAVOLA

BERSANI E' L'UNICO CHE CI HA PROVATO A CAMBIARE LE COSE.

E' stato bruciato dai grillini da una parte e dai berlusconiani dall'altra e gli va l'onore delle armi.
Resta il fatto che la sinistra in Italia ha un consenso del trenta per cento e le cose non sono cambiate nonostante un risultato elettorale ingannevole.
Ingannevole dato che una parte del PD si è rivelata piuttosto anti sinistra mentre il 5S ha una notevole componente di destra.
Si poteva mettere a frutto una magica e assolutamente irripetibile maggioranza innovatrice (PD + 5S).
Niente da fare:"Nemmeno se ce lo chiedono in ginocchio" diceva la mitica Lombardi con arrogante e stupida goduria.
L'Italia rimane un paese di destra (in certi casi mascherata da sinistra ma non facciamoci ingannare).
Becchiamoci l'ennesimo governo di centro destra.
W la democrazia!
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Bersani si è dimesso, Pd nel caos.

Messaggioda ranvit il 21/04/2013, 12:06

Beh, se la democrazia è la dittatura della maggioranza....è giusto che un Paese di centrodestra sia governato dal centrodestra....o no? :roll:
Il problema è che il centrodestra italiano è in larga parte cialtrone, coatto, plebeo....quando non anche delinquenziale!
E il centrosinistra è un'armata brancaleone con una buona fetta malata di infantilismo velleitario e molti altri malati di burocratismo e aspiranti lavori da nullafacenti...

Manca in tutti l'importanza del rispetto delle regole, della meritocrazia e di una sana competitività.


Per quanto riguarda il Pd....mi auguro un profondo chiarimento: i "sinistri" senza se e senza ma da una parte e i sinistri liberali e democratici dall'altra ;)



PS Nessun onore delle armi a Bersani: ha fatto tali e tante cazzate che è bene che si dedichi ad altro 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Bersani si è dimesso, Pd nel caos.

Messaggioda flaviomob il 21/04/2013, 12:25

Ci ha provato? Ma quando?
Bersani NON ha provato a proporre un altro nome per un governo che non fosse il suo e Grillo ha detto di no.
Quando Grillo gli ha proposto per il quirinale un nome di sinistra, che appartiene alla stessa storia di Bersani ed è un galantuomo, Bersani non ci ha nemmeno provato: nemmeno un tentativo è stato fatto di votare Rodotà. Se ci avessero almeno provato, magari anche senza riuscirci, oggi le cose sarebbero molto diverse.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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