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Ma che schifezza di eurozona è...

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda ranvit il 20/03/2013, 11:45

Siamo in mano a degli stregoni fiscali estremamente pericolosi.

Tecnocrati ottusi e demenziali!


se una economia minuscola come Cipro è in grado di creare problemi all'europa siamo veramente una barzelletta.

E' la ragione per cui ho avviato questo 3d....


E' necessario sciogliere l'euro!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda Iafran il 20/03/2013, 12:18

Se gli Stati sono in deficit, ci saranno tanti (per ciascuno Stato) che si sono arricchiti (banche con banchieri, fondazioni, Consigli di amministrazione, alti funzionari pubblici, politici, etc.) ed altri che continuano ad arricchirsi (in virtù di funzioni svolti in precedenza) alle spalle dei cittadini e dei risparmiatori!
Perché non ci si rivolge a questi "squali della finanza e della politica" per riavere ciò che essi hanno rubato direttamente ed indirettamente e che si ripercuote sui bilanci dei loro Stati?
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Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda franz il 20/03/2013, 13:25

Il problema non è l'economia minuscola di Cipro ma forse la mole enorme dei depositi (russi ma non solo) depositati.
Che corrisponde a otto volte il PIL. E ovviamentre come è stata investita.
Leggere, prima di lanciare accuse a destra e a manca.


http://www.mondoforex.com/cronache-dall ... odite.html

Un altro malato nel nosocomio

Per almeno due anni, l’Europa si è dimenticata, o ha voluto dimenticarsi, d’avere un piccolo malato in casa. La stessa stampa non si è curata di modificare il famoso acronimo dedicato ai PIIGS, ritenendo l’economia cipriota troppo piccola per rientrare nel novero dei paesi che possono causare problemi all’infrastruttura comunitaria. Come spesso succede in questi casi, il tempo ha reso la malattia ancor più difficile da curare e le istituzioni europee devono prendersi la briga di derimere la questione nell’anno delle elezioni tedesche. I dieci miliardi di aiuti che in condizioni normali potevano essere assegnati al salvataggio dell’isola di Afrodite sono diventati un peso enorme per il partito della Merkel.

Tantopiù che l’opinione pubblica non può vedere di buon occhio un salvataggio, a costo zero per il beneficiario, di un paese da tempo riconosciuto come un’enorme lavatrice di denaro poco trasparente proveniente dall’Est Europa.

Abbiamo già avuto modo di delineare le caratteristiche del bail-out, che si sostanzia in un prelievo forzoso dai conti correnti presenti nelle banche cipriote, con la prospettiva non proprio felice, di vedere quei soldi trasformati in azioni delle banche stesse.

C’è del marcio a Cipro

Come siamo arrivati a questo punto?

Gli asset detenuti dalle banche cipriote ammontano ad almeno otto volte l’intero GDP del paese e l’intera economia si fonda, al di là del contributo del turismo, sull’aiuto dato agli oligarchi russi nel detenere le proprie ricchezze al riparo da ogni possibile controllo anti-riciclaggio, al sicuro da accadimenti politici avversi e, principalmente, all’oscuro di ogni possibile ingerenza fiscale. Con tutti questi depositi cos’hanno pensato bene di fare gli amministratori delle banche? Hanno investito il denaro in un’economia che, fino a pochi anni fa, appariva in solida crescita, di dimensioni molto superiori a quelle della piccola isola mediterranea e vicina dal punto di vista etnico. Peccato che si trattasse della Grecia.

Così, circa il 37% dei 68 miliardi di euro depositati sull’isola viene da cittadini stranieri e, i C/C di dimensioni superiori ai famosi 100.000 euro arrivano alla somma complessiva di 37.6 miliardi di euro di cui 25.5 sono riconducibili a stranieri.

Nel solo 2012, le due banche cipriote più grandi hanno lasciato sul terreno 3.5 miliardi di euro, dopo la ristrutturazione del debito greco. Stiamo parlando del 10% del GDP della piccola economia isolana.

Finora, il sistema finanziario cipriota si è tenuto a galla grazie all’Emergency Liquidity Assistance messa in atto dalla Banca Centrale Europea, ma i nodi non potevano non venire al pettine.

La Banca Centrale di Cipro ha calcolato che il paese ha bisogno di 17 miliardi di euro per rifinanziare il sistema bancario e proseguire quel deleveraging che dovrebbe portare il paese a detenere meno asset, possibilmente di miglior qualità. La Germania, giustamente, non intende mettere sul piatto l’intera somma, ma pretende che almeno 7 miliardi vengano fuori da misure interne.

Da qui l’idea di prelevare i soldi dai conti correnti.

Alcuni si chiederanno perché non vengano chiamati a pagare il fio quegli investitori che, a loro rischio e pericolo hanno messo i loro soldi in junior bond, unsecured senior bond, secured senior bond o qualunque altra diavoleria che le banche si inventano per raccogliere denaro.

Prima di chiamare i correntisti, sembrerebbe buona norma chiamare questi signori a ristrutturare i propri debiti. Il problema è che le banche cipriote hanno 46 miliardi di euro in depositi, 1.4 miliardi in junior debt e solo 184 milioni di unsecured senior debt. Quindi, o pagano i correntisti, o paga la Banca Centrale locale e quest’ultima non ha i 6 miliardi richiesti.

La barzelletta delle percentuali

Non resta che far pagare i correntisti, ma quanto? La prima decisione europea ha accettato la proposta di 9.9% sui depositi superiori ai 100,000 euro, perché i russi hanno chiarito di non voler vedere la doppia cifra applicata all’hair-cut. Abbastanza divertente non trovate?

Cipro proponeva un 3% sotto la soglia dei 100.00 euro e 7% al di sopra, ma la ECB ha informato il Governo che, se non si fosse messo mano completamente al refunding delle banche, il programma ELA di liquidity assistance sarebbe stato ritirato provocando l’immediato fallimento della seconda banca cipriota, Laiki, con una perdita complessiva per Cipro che sarebbe arrivata quasi a 30 miliardi di euro.

Ora si valuta la possibilità di alzare la percentuale più alta, soprattutto dopo che il Ministro tedesco Shäuble ha reso noto che il suo paese non vuole chiedere soldi ai meno abbienti e, soprattutto, ai veri residenti.

Ed il contagio?

I mercati stanno reagendo senza panico alla decisione dell’Europa di andare a toccare la sacralità dei depositi bancari. Come appena descritto, la situazione di Cipro non ha casi simili nel resto dell’Europa e solo l’Irlanda, all’interno della zona euro, aveva una situazione per certi versi paragonabile. Al di là di un certo numero di articoli apparsi su internet e sulla stampa canonica, dove si paventa il possibile ripetersi di una decisione così rivoluzionaria in Italia o in Spagna, direi che le condizioni di partenza sono del tutto diverse.

D’altro canto, uno dei capisaldi del sistema bancario, l’inviolabilità dei depositi, è messo in discussione per una raccolta complessiva di 5.8 miliardi di euro; spiccioli per l’economia dell’Eurozona. Speriamo che i falchi dell’Eurozona sappiano cosa stanno facendo, il deleveraging del sistema bancario è un processo lungo e faticoso, che si protrarrà per diversi anni; la nave assomiglia ad una bagnarola e guidarla fra i marosi è un compito che richiede grande perizia. Chissà come si sente Mario Draghi nelle vesti di Jack Sparrow?
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Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda ranvit il 20/03/2013, 13:54

Leggere, prima di lanciare accuse a destra e a manca.

Direi che la cosa è reciproca...:

1) Per almeno due anni, l’Europa si è dimenticata, o ha voluto dimenticarsi, d’avere un piccolo malato in casa
2) D’altro canto, uno dei capisaldi del sistema bancario, l’inviolabilità dei depositi, è messo in discussione per una raccolta complessiva di 5.8 miliardi di euro; spiccioli per l’economia dell’Eurozona. Speriamo che i falchi dell’Eurozona sappiano cosa stanno facendo, il deleveraging del sistema bancario è un processo lungo e faticoso, che si protrarrà per diversi anni; la nave assomiglia ad una bagnarola e guidarla fra i marosi è un compito che richiede grande perizia. Chissà come si sente Mario Draghi nelle vesti di Jack Sparrow?

A conferma che l'Eurozona è una schifezza :D
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Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda Iafran il 20/03/2013, 14:24

franz ha scritto:Prima di chiamare i correntisti, sembrerebbe buona norma chiamare questi signori a ristrutturare i propri debiti. Il problema è che le banche cipriote hanno 46 miliardi di euro in depositi, 1.4 miliardi in junior debt e solo 184 milioni di unsecured senior debt. Quindi, o pagano i correntisti, o paga la Banca Centrale locale e quest’ultima non ha i 6 miliardi richiesti.

I guadagni degli investimenti bancari se li tengono le banche e i banchieri (senza farlo sapere), le perdite, invece, se le debbono accollare i risparmiatori con provvedimenti legali!
'Mmzza che investitori d'assalto: hanno una creatività invidiabile!
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Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda trilogy il 20/03/2013, 18:28

comunque è interessante che Cipro rifiuta la proposta dell'UE e le borse salgono a razzo. :mrgreen:
E' vero che ci sono vari fattori: nei giorni scorsi avevano sopravvalutato l'effetto Cipro, l'accordo sulla nuova struttura della vigilanza bancaria è importante ecc. Ma rimane una reazione interessante.
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Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda ranvit il 20/03/2013, 20:13

avevano sopravvalutato l'effetto Cipro

"Questi" tecnocrati (ambienti economici della Ue/operatori finanziari) del cazzo ci stanno (tutto il Mondo) sfasciando: sarebbe ora di mandarli a quel Paese con regole piu' stringenti e trasparenti!
Ma quando mai un'economista ci ha azzeccato? Dicono un sacco di puttanate! Lo spread neanche era conosciuto e si viveva lo stesso...anche bene....ora appena lo spread sussulta un po': apriti cielo!
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Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda ranvit il 20/03/2013, 20:42

http://www.ilgiornale.it/news/interni/897944.html

Cipro, dieci motivi per cui l'Europa si sbaglia

Dalla imposizione sui depositi, che sono già tassati e intoccabili, al "razzismo" sui soldi dei russi
Nicola Porro - Mer, 20/03/2013 - 08:18


Il caos cipriota si farà sentire nei prossimi anni. Non tanto per le grandezze in gioco, quanto per le modalità imposte dai ministri finanziari europei. Il problema non è più la crisi delle banche, ma la soluzione individuata. Vediamo per punti l'elenco delle sciocchezze commesse.



1) un'impresa che commette un errore, in un sistema di mercato, viene spazzata via. Regola che non si applica alle banche. Esse ne sono ormai consapevoli e dunque prendono rischi che per un imprenditore normale sarebbero folli. Le banche cipriote sono oggi nel fango per un semplice motivo. Hanno investito gran parte dei depositi dei propri correntisti in titoli greci. Ciò che è chiaro anche a un bambino, non lo è per un manager bancario. Alla prima elementare spiegano che non conviene mettere le uova tutte nello stesso cesto: se cade, si rompono tutte. Ebbene, le banche di Cipro hanno massicciamente investito in obbligazioni greche e dunque subito il recente taglio imposto proprio dai salvataggi europei. Geni.

2) Cipro ha un'economia che vale 18 miliardi di euro l'anno; poco meno della metà del Pil dipende dal settore finanziario; a Nicosia ci sono depositi bancari per circa 70 miliardi di euro, di cui la metà sono di stranieri non residenti. La dipendenza di Cipro dall'economia bancaria è superiore a quella che era per l'Irlanda (altra sommersa e poi salvata dalla Ue). Le banche prestano quattrini che hanno raccolto. In giro per il mondo una parte di questa raccolta avviene attraverso obbligazioni e strumenti simili e per un'altra parte attraverso i depositi bancari. A Nicosia il rapporto è tutto sbilanciato verso i depositi; di obbligazioni in giro ce ne sono circa 3 miliardi di euro. Non pensate che questa sia un'attività criminale. Autorità internazionali (il comitato di Basilea tra le altre) sta consigliando agli istituti di tutto il mondo di aumentare la quota di depositi rispetto a prestiti sul mercato. Lungimiranti.

3) In questo contesto i cervelloni europei varano un piano di salvataggio di Cipro pari al suo Pil, ma pretendono che il governo dell'isola tassi i depositi bancari a livelli di esproprio (6,75% per i depositi fino a 100mila euro e 9,9% per quelli superiori): 10mila euro di imposta una tantum su un deposito di centomila euro. Legando il salvataggio di un'economia a questa tassa si rivoluziona un principio fondante del nostro sistema basato sul credito bancario. Fino a ieri vi era una gerarchia dei rischi finanziari ben chiara a chiunque. Le azioni sono le attività più rischiose, seguono le obbligazioni e ultimi i depositi bancari.

4) Nel 2008, causa crisi americana dei subprime, in Europa si diffonde il panico bancario: il rischio è la corsa alla sportello. Non ci si fida più della solidità della propria banchetta. Che ti inventano i nostri accorti politici? La garanzia sui depositi fino a 100mila euro (che in Italia già esisteva da un pezzo). Il messaggio è chiaro: state buoni, quei quattrini non ve li tocca nessuno, non correte a ritirare soldi allo sportello. Dopo un lustro i medesimi politici non si fanno scrupoli a tosare il 10 per cento della nostra ricchezza custodita in banca.

5) I depositi bancari sono frutto (fino a prova contraria) del risparmio accumulato al netto delle imposte pagate sui propri redditi. Non si creano da soli. Il principio per cui l'Europa e l'Italia li hanno tutelati e garantiti (certo solo fino a 100mila euro) non è una graziosa concessione statalista, ma nasce dall'esigenza di canalizzare il risparmio in banca e attraverso questa reimpiegarlo nell'economia. Il tutto si basa sulla fiducia. Adombrare una tassazione espropriativa sui depositi ha dunque effetti macroeconomici ben superiori al pareggio di bilancio che gli eurocrati cercano. Si vuole risolvere un problema contingente, un raffreddore, con una cura di lungo periodo e inadeguata, una chemioterapia.

6) L'ipotesi di queste ore di rendere la tassa sotto 100mila euro più bassa e quella sopra 100mila euro più gravosa, mantenendo il gettito atteso di 5,8 miliardi di euro, non cambia il copione. Il principio viene comunque violato. I risparmiatori, ricordava Einaudi, hanno memoria di elefanti e gambe di lepre. Singapore ringrazia. Ridurre l'imposta per i patrimoni più bassi non ha inoltre alcuna giustificazione etica: non sta scritto da nessuna parte che il proprio conto corrente, inteso come cash depositato in banca, sia una proxi della propria ricchezza.

7) Tassando i depositi bancari di Cipro si tassano gli oligarchi russi. Che hanno, si dice, 35 miliardi a Cipro. Interessante questione razziale: russo, oligarca, dunque mafioso o almeno riciclatore. Non si può ovviamente escludere, ma neanche affermare con tanta certezza. E a quel punto non sarebbe stato più sano azzerare il loro investimento azionario (i russi sono anche azionisti delle banche cipriote) e dunque rispettare il corretto funzionamento della gerarchia dei rischi finanziari? Tanto più che gli investitori russi sono andati a Cipro (primo Stato che li ha accolti allo scioglimento dell'unione sovietica) attratti dalla solidità dell'euro. Una credibilità che oggi viene irrimediabilmente persa.

8) Il parlamento cipriota ha votato contro questa misura. Così come il fronte europeo sembra oggi meno granitico. Ma il danno è stato fatto. Se l'Italia o lo Spagna (che ha avuto ingenti aiuti bancari senza alcun taglio ai depositi) dovessero trovarsi in una condizione disperata, chi ci garantisce che non verrebbe adottata una ricetta simile? i ministri finanziari europei di oggi? Alla promessa di un politico non ci crede neanche babbo natale, per di più se è stato già colto una volta con le mani nella marmellata. Tenete a mente questo numeretto: 8mila miliardi di euro, quattro volte il nostro debito pubblico. È la ricchezza degli italiani. Di cui una gran parte depositata in banca.

9) Che a Cipro qualcosa non girasse per il verso giusto si sapeva dal 25 giugno dell'anno scorso, quando il Paese chiese i primi aiuti. Solo oggi la storia precipita: i mercati tremano, l'euro ha raggiunto i suoi minimi. Per la crisi delle banche? Ma va: piuttosto per la soluzione trovata. Tanto che in questi sei mesi, dall'annuncio del problema di Nicosia fino al 17 marzo quando è stato rivelato il piano di tassazione dei depositi, mercati europei ed euro sono cresciuti.

10) Eurocrati e politici ciprioti sarebbero da imbavagliare. Si sono comportati come quel killer che avverte la propria vittima. Hanno annunciato l'esproprio bancario senza prima averlo approvato in Parlamento. Già che c'erano potevano affidare la comunicazione a Cappuccetto rosso.
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Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda trilogy il 21/03/2013, 0:11

Dopo Cipro tocca alla Slovenia? Anche Lubiana verso la crisi bancaria

http://it.ibtimes.com/articles/45175/20 ... troika.htm

:?
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Re: Ma che schifezza di eurozona è...

Messaggioda flaviomob il 21/03/2013, 0:22

E perché dobbiamo pagare noi per salvare le pazze banche di Cipro?


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