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Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda ranvit il 28/02/2013, 9:09

Flavio....ma è mai possibile che una persona intelligente come te ancora non riesce ad ammettere che Bersani e tutto il gruppo dirigente che gli sta intorno sono.....dei morti viventi (politici)? Non ne azzeccano una da 20 anni! Continuano a non saper tenere testa al Cavaliere; per non parlare di Grillo. Non riescono assolutamente a mettersi in sintonia con il popolo (TUTTO...non solo gli invasati :D ); non hanno ancora capito che l'elettorato non sopporta piu' il grigiore piatto delle loro idee: sono tristi e noiosi, mai uno scatto, una trovata; ma sempre pronti alle gaffe come quella di proporre a Grillo la Presidenza della Camera in cambio dell'alleanza....!!! :roll: :oops: :oops:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda flaviomob il 28/02/2013, 9:51

Può darsi, Vittorio, che i dirigenti non ne azzecchino una da vent'anni, ma questo è un ragionamento indipendente dalle dinamiche con cui si sono svolte le primarie. Al Nord non hanno votato quattro gatti ed è evidente che Renzi non ha raccolto i consensi per vincere al di fuori di due regioni, Toscana ed Umbria. Così come Vendola ha raccolto, sempre alle primarie, qualche voto in più in Puglia: l'Italia si sa è un paese di campanili.
Se i dirigenti non ne azzeccano una da vent'anni forse, caro Ranvit, significa che noi li votiamo per disperazione, per scegliere il male minore, perché dall'altra parte vediamo "cose turche" (e in questo caso i Turchi avrebbero buoni motivi per offendersi, altro che Napolitano!).
Non possiamo però fare le solite Cassandre del giorno dopo. Dobbiamo riconoscere che, come era giusto criticare Bersani quando cavalcava l'onda (anzi il... giaguaro!), ci sono state delle anomalie talmente marcate, soprattutto nelle analisi politiche che derivavano da sondaggi totalmente inaffidabili, senza precedenti nella storia repubblicana. Ci sono stati errori di comunicazione, ma anche gli effetti della crisi che si sono scaricati sul PD come se Berlusconi non avesse appoggiato il governo Monti, solo perché dopo un anno gli italiani (o almeno un terzo) si sono scordati di quello che c'era prima. Ci sono state esperienze positive, Crocetta in Sicilia, Pisapia a Milano, non hanno ottenuto risultati affatto scontati.
Bersani è un segretario vecchio stampo, non è un leader. Ha buone capacità di governo e concretezza, le ha dimostrate (certo molto sopra la media italiota), ma non si sa "vendere" e ha un modo singolare di comunicare.
E' ingiusto attribuire solo a lui o ad alcuni dirigenti la non-vittoria del PD, ci sono state scelte partecipate giuste ed altre sbagliate, bisogna anche ammettere che non c'era un solo sondaggio che lasciasse presagire una situazione del genere, nemmeno all'istante stesso del voto (infatti gli exit poll confermavano i dati dei sondaggi precedenti), evidentemente per i dirigenti è difficile attrezzarsi per un tipo di battaglia diversa quando non ci sono i dati. Poi oggi è facile dire "l'avevamo detto", come ha fatto Travaglio, che però del suo voto "inutile" per Ingroia, guarda un po', non parla affatto... ;)
Io tra Renzi e Bersani scelgo... Civati, che ha messo in agenda il tema del confronto e dell'analisi del voto grillino già da diversi anni, senza ottenere mai ascolto (e invece quanto ci aveva visto giusto!), che utilizza toni meno aggressivi ed eclatanti di un Renzi ma che intanto ha vinto la sua battaglia sulle parlamentarie ed è molto più sensibile ai fenomeni che attraversano il paese e alle reazioni dei cittadini-elettori. In questo momento può essere la persona giusta per creare un ponte verso quei neo-deputati M5S che vorranno convergere su un programma di riforme che accolga alcuni dei punti del loro movimento per concretizzarli in un governo di scopo (che comunque per un tempo limitato dovrà anche gestire l'emergenza economica, perché è chiaro che borsa e spread contano ancora qualcosa in questo paese, anche dopo la "rivoluzione" pentastellare)...


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Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda Robyn il 28/02/2013, 9:53

Quella di proporre la presidenza di una camera all'opposizione non è uno scambio ma una forma di tutela della democrazia della minoranza parlamentare.Mi dispiace ranvit non siamo in sintonia con la democrazia con le sue regole e consuetudini.Inoltre Grillo non può pensare di imporre la sua agenda.Il finanziamento pubblico ai partiti c'è perchè senza i partiti sarebbero ricattati dalle lobbyes di potere e i più poveri non avrebbero la possibilità di fare politica ma questo fermo restando che bisogna regolarlo bene per evitare fenomeni di corruzione.Mi dispiace ma la politica ha bisogno di persone preparate e capaci
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Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda flaviomob il 28/02/2013, 9:58

A proposito del bene dell’Italia

Hanno già cominciato. I principali quotidiani e i più autorevoli opinionisti (gli stessi che dicevano che il Pd avrebbe avuto bisogno di Monti per governare, già) spiegano, senza essere sfiorati dal minimo dubbio, che l’unica soluzione per uscire dall’impasse sia un altro governo Monti. Per fare le riforme che il primo governo Monti non ha fatto, con gli stessi protagonisti, Monti compreso, anche se non a Palazzo Chigi, perché è andato male alle elezioni (non potrebbe essere questo un indizio che c’è qualcosa che non va, nel limpidissimo ragionamento?).

Lo stesso fanno alcuni leader politici del centrosinistra, anche quelli che non si sono ricandidati, reduci da mille successi.

L’espressione a cui tutti si richiamano è «per il bene dell’Italia», all’insegna della mitica «responsabilità». La stessa responsabilità che per il bene del Paese ci ha portato fin qui, da coltivare ancora insieme a un irresponsabile dichiarato come Berlusconi, che ha una sola preoccupazione: restituire l’Imu. Sempre per il bene del Paese, ovviamente.

Ora, mi chiedo, ma per il bene del Paese non sarebbe meglio provare un’altra strada e imboccarla in una direzione contraria rispetto alla precedente?

Non sarebbe auspicabile che nel breve volgere di qualche settimana si approvassero alcune norme per cui tutti si sono detti favorevoli in campagna elettorale, a cominciare dalla riduzione del numero dei parlamentari (che a guardare i programmi elettorali dovrebbe essere sostenuta dal 100% dei parlamentari stessi), dalla dimezzamento degli ‘stipendi’ degli stessi, dal tetto da individuare per la retribuzione dei manager della Pubblica Amministrazione, da una nuova legge elettorale uninominale con doppio turno (che, alla luce di alcune cose che sono successe negli ultimi mesi, potrebbe avere il sostegno di Pd e M5S), da una norma più avanzata sulla corruzione, da una misura sul conflitto d’interessi (che non riguarda Berlusconi soltanto, ma metà Paese)?

Non sarebbe, questo, il bene dell’Italia e della sua politica? E chi si sottraesse a un simile ‘pacchetto’, non farebbe una pessima figura? E chi si rifiutasse, non sarebbe in contraddizione con le stesse promesse della propria campagna elettorale?

Perché, fatemi capire, se avessimo vinto davvero, non le avremmo fatte, queste cose?

Se così si farà, oltretutto, ogni scelta successiva apparirà meno emergenziale (se, come temo, oltre a queste cose non ci sarebbe una maggioranza per farne delle altre e torneremo al voto).

Così, chi si ripresenterà agli elettori lo farà muovendo da un punto di vista diverso, spostando l’asticella del confronto politico un chilometro più in alto.

Insomma, la realtà si può rimuovere, e andare avanti come se nulla fosse successo. Oppure della realtà si può prendere atto e fare il bene (e il meglio) che possiamo nelle condizioni in cui ci troviamo.

dal blog di Civati

http://www.ciwati.it/2013/02/28/a-propo ... ellitalia/


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Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda Robyn il 28/02/2013, 10:09

Monti,non si è dimostrato capace e si è visto anche in campagna elettorale
Risanamento e sviluppo devono camminare di pari passo altrimenti si entra in
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Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda Iafran il 28/02/2013, 12:03

Robyn ha scritto:Monti,non si è dimostrato capace e si è visto anche in campagna elettorale

Cerchiamo di andare al di là delle apparenze. Monti, se vinceva, si sarebbe portato appresso molti più "berluscones" (infiltrati allo scopo) che lo avrebbero condizionato nelle decisioni per farle risultare tutte a favore del "cavaliere", col pericolo che poteva essere del tutto disarcionato dagli "onorevoli stallieri" al primo fischio del "megaleader".
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Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda Manuela il 28/02/2013, 12:48

Può darsi, Vittorio, che i dirigenti non ne azzecchino una da vent'anni, ma questo è un ragionamento indipendente dalle dinamiche con cui si sono svolte le primarie. Al Nord non hanno votato quattro gatti ed è evidente che Renzi non ha raccolto i consensi per vincere al di fuori di due regioni, Toscana ed Umbria. Così come Vendola ha raccolto, sempre alle primarie, qualche voto in più in Puglia: l'Italia si sa è un paese di campanili.

E' vero, Renzi non è stato sufficientemente in grado di mobilitare un elettorato esterno al PD; non ricominciamo la polemica sulle regole, adesso.... intelligentemente Renzi l’ha riconosciuto e si è tirato da parte

Se i dirigenti non ne azzeccano una da vent'anni forse, caro Ranvit, significa che noi li votiamo per disperazione, per scegliere il male minore, perché dall'altra parte vediamo "cose turche" (e in questo caso i Turchi avrebbero buoni motivi per offendersi, altro che Napolitano!).

Infatti, l'errore non è stato solo dei dirigenti, ma dei militanti del PD, che li hanno sempre sostenuti e votati, rinnovando loro la fiducia anche davanti ad errori imperdonabili. Non hanno saputo vedere che erano chiamati sempre e soltanto a "contrastare Berlusconi", e non ad impegnarsi per un progetto nuovo di società. E non hanno visto che, per difendersi da Berlusconi, si difendeva sempre e soltanto l'esistente, compresi i privilegi di una vera e propria casta di politici di prima, seconda, e terza fila... In qualsiasi primaria i militanti hanno votato per chi era già stato scelto dai dirigenti, chiunque fosse: sono stati veltroniani con Veltroni e bersaniani con Bersani, non percependo nemmeno che erano chiamati ad approvare due progetti di partito e di società antitetici. Hanno creduto al rinnovamento, sostenuto da primarie parlamentari (la grande vittoria di Civati!) che hanno certificato un ricambio di nomi, ma non di cultura politica. Non ho votato alle primarie per i parlamentari, perché i concorrenti erano esattamente i cloni di coloro che sarebbero andati a sostituire, tanto che non si percepiva a fatica la differenza (e non l‘hanno percepita nemmeno gli elettori, che si sono riversati in massa su Grillo anche nella Romagna rossa).

Non possiamo però fare le solite Cassandre del giorno dopo.


Del giorno dopo…??? No, ho cominciato a criticare il progetto politico di Bersani dal congresso del 2009 (lasciamo perdere il 2007, quando “avrebbe voluto” presentarsi alle primarie, ma non l’ha fatto “per senso di responsabilità”… dovrebbe essere meno responsabile, Bersani, e più lungimirante!), ho fatto la campagna per Marino (ok, anch’io ho fatto la mia autocritica), non ho fatto campagna ma ho sostenuto Renzi…. Sai chi fa la Cassandra del giorno dopo? Michele Serra, per dirne uno…uno che fa opinione, e che ha contribuito non poco, secondo me, alla sconfitta di Renzi, che oggi dichiara a Repubblica tv che sapeva che Renzi avrebbe rappresentato il futuro ma che ha scelto Bersani, perché è più pacato, e rassicurante…. Come se ad andarci di mezzo fossero Bersani, o Renzi, o Serra stesso, e non noi, poveri italiani, che possiamo contare su stipendi ben diversi da un affermato giornalista e autore televisivo!

Ci sono state esperienze positive, Crocetta in Sicilia, Pisapia a Milano, non hanno ottenuto risultati affatto scontati


Flavio, non illuderti per queste esperienze. Oggi occorre un progetto nuovo per il paese, un progetto che un “segretario vecchio stampo” (parole tue) non è in grado di fare,



Bersani è un segretario vecchio stampo, non è un leader. Ha buone capacità di governo e concretezza, le ha dimostrate (certo molto sopra la media italiota), ma non si sa "vendere" e ha un modo singolare di comunicare.

Hai ragione, Bersani è vecchio. Vecchio di cultura politica, vecchio, troppo vecchio, di un’esperienza politica che si è svolta in tempi molto diversi da questi. Bersani forse andava bene per governare in tempi tranquilli,”normali”. Ma in questi tempi di rivolgimento globale, in cui grandi opportunità si intrecciano a grandi disastri economici, occorrono menti aperte e creative, in sintonia con la realtà in trasformazione,e capaci di soluzioni creative e innovative.


Io tra Renzi e Bersani scelgo... Civati, che ha messo in agenda il tema del confronto e dell'analisi del voto grillino già da diversi anni, senza ottenere mai ascolto (e invece quanto ci aveva visto giusto!), che utilizza toni meno aggressivi ed eclatanti di un Renzi ma che intanto ha vinto la sua battaglia sulle parlamentarie ed è molto più sensibile ai fenomeni che attraversano il paese e alle reazioni dei cittadini-elettori.

Civati è un bravo ragazzo, senza dubbio più attrezzato di Bersani per vivere la contemporaneità. Ma è anche quello che, pur non lesinando critiche sul blog, in Direzione non ha mai votato contro i documenti della maggioranza, che non ha avuto fegato di presentarsi alle primarie, che ha vissuto nel Consiglio regionale senza denunciare l’incredibile spreco di denaro pubblico che vi avveniva (anzi, partecipando, sia pure moderatamente e di striscio). E’ uno di quei giovani “a disposizione” che aspettavano che i vecchi facciano loro un po’ di posto… e lo ottenevano, se avevano abbastanza pazienza. Ma anche quei tempi sono finiti

Fra tutti i giovani cooptati e cloni dei padri, è arrivato, per puro caso, o per l’intervento benevolo del dio del PD, un Tony Bair… ma i militanti l’hanno trovato antipatico, e arrivista, e troppo di destra…. Chissà se il dio del PD offrirà un’altra occasione…
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Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda ranvit il 28/02/2013, 13:05

Concordo al 101% con Manuela!

Non conosco nei dettagli Civati, ma io sono uno pragmatico: se fin 'ora non è emerso evidentemente gli manca qualcosa!
Puo' darsi che un domani.....ma per ora abbiamo Renzi: utilizziamolo senno' il Pd è finito!
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Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda lodes il 28/02/2013, 13:21

Grazie a Flavio che ha postato il post di Civati che dice, quasi, le stesse cose che ho scritto in un altro thread. Però il buon Civati dimentica (sarà un caso) nei suoi punti il rimborso elettorale.

Ma per stare al tema della discussione "sarebbe proprio il caso" che il PD a cominciare da Bersani prendesse atto che la politica portata avanti dal 2009 ad oggi è fallita e che un partito sano dal punto di vista democratico dovrebbe vedere immediatamente le dimissioni dell'intero gruppo dirigente. Ma questo non fa parte della cultura politica del PD. Solo per stare al ventennio della prima repubblica non si è mai visto il riconoscimento degli errori e l'assunzione di responsabilità.

Bersani in conferenza stampa attribuisce alla crisi la responsabilità, ma andiamo!

E' evidente che siamo su un crinale molto stretto e il rischio di scivolare nel precipizio è molto alto, però se è così non servono tattiche servono poche scelte chiare che indichino un percorso di uscita da questo impasse politico.

In parlamento ci sono tre blocchi che hanno idee opposte per continuare la legislatura, per tranquillizare i mercati e per fare interventi risolutivi per l'economia e per i cittadini, sarebbe necessaria almeno due di questi blocchi trovassero un convergenza forte e decisa su un programma: è possibile? Io penso di no perchè si tratterebbe di snaturare agli occhi del paese la propria identità. Il M5S è disposto a vedere una riforma del rimborso elettorale e non alla sua abolizione? Il PD è disposto a seguire M5S sul reddito di cittadinanza o sulla impignorabilità della casa?

Appare evidente che Grillo potrebbe essere disposto a sostenere disegni di legge che ricalchino pari pari le sue proposte: nulla di più.

Allora? Come ho scritto altrove è necessario che il PD faccia finalmente il PD cioè un partito aperto, trasparente e pronto a cambiare se stesso per cambiare il paese.
Prima mossa tutto il gruppo dirigente si presenta dimissionario e convoca il congresso;
Seconda mossa indicare un percorso chiaro e preciso per tornare alle urne non più tardi di ottobre per riconsegnare la decisione di formare un parlamento in grado di governare;
Terza mossa propone alcune riforme che diano risposta immediata a ciò che è emerso dalle urne a cominciare dalla riforma elettorale maggioritaria a doppio turno e gli altri punti che anche Civati, e non solo, riprende, ma non quelli che attegono ad un progetto di governo tipo il salario di cittadinanza;
Quarta mossa il PD indica come PDC una personalità al disopra delle parti.

Ma i mercati? I mercati avrebbero un calendario preciso e una riforma elettorale capace di assicurare governabilità, in alternativa un ritorno alle urne con il porcellum.

A questo punto sarebbero gli altri a subire l'agenda politica. E che dicano no a proposte che sono molto sentirte dai cittadini.
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Re: Dimissioni di Bersani? Sarebbe il caso!

Messaggioda flaviomob il 28/02/2013, 14:01

Civati si è candidato eccome alle primarie, si è candidato da due mesi alla segreteria del PD, anche in considerazione di quanto prevede lo statuto (ricordiamoci che per Renzi si è fatta un'eccezione, altrimenti dovremmo rivolgere anche a lui la stessa domanda: perché non si candidò segretario contro Bersani, all'epoca?). E Civati sul suo blog ha parlato continuamente del confronto con M5S, lo fa da anni e se fosse stato ascoltato... Ma non personalizziamo la questione: Serracchiani, Puppato, Renzi, è evidente che è questa la generazione che deve garantire il ricambio. Certo, magari non proponendo un blairismo fuori tempo massimo, visto che non è che in GB sia andata poi così bene (ne' a Giannino ne' a Ichino, se per questo).


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