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Perché é giusto che la Germania domini l’Europa e l’Italia le faccia da serva.
16 febbraio 2013Di Giuseppe Sandro Mela
Molti nostri connazionali, che evidentemente non conoscono nemmeno decentemente la realtà tedesca, amano incolpare i tedeschi di tutte le possibili e fantasiose colpe. In realtà essi cercano un capro espiatorio cui addossare le colpe, mancanze ed omissioni proprie.
Il fatto che adesso riportiamo é estremamente significativo per comprendere la mentalità tedesca.
Non é un fatto isolato: é solo l’esempio eclamptico di una mentalità e prassi consolidata da secoli di agire etico e morale.
I tedeschi hanno interiorizzato che senza il sostanziale rispetto dell’etica, dell’ordine giuridico, legale ed amministrativo, senza mantenere con cura il clima di fiducia certa nelle istituzioni non é possibile la vita relazione tra gli esseri umani.
Non è questione intellettuale o di “moralismo bigotto“: é in ballo la possibilità di sopravvivenza della Collettività.
Il Fatto.
Negli ultimi anni si sono resi disponibili dei software che analizzano i testi cerando in immensi database possibili concordanze anche di intere frasi. In parole povere, se il testo in oggetto contiene porzioni di testo stralciati da altri senza però essere stati oggetto di regolare citazione.
Il plagio é il furto di un prodotto intellettuale, che connota un atteggiamento mentale truffaldino.
Di questi programmi alcuni sono di libero accesso ed hanno scarsa potenza. Quelli professionali sono particolarmente efficienti.
Da anni le Università tedesche li usano estensivamente per vagliare tesi di dottorato, di laurea, relazioni ed elaborati di ogni genere.
Quando riscontrano che la copiatura é stata di ampie dimensioni, sistematica e con deliberato appropriamento indebito dell’altrui prodotto allestiscono un’inchiesta ed alla fine prendono i doverosi provvedimenti.
In altri termini, revocano il diploma di laurea oppure quello di dottorato.
É quello successo con il ministro Karl Theodor zu Guttenberg, con la deputata parlamentare europea Silvana Koch-Mehrin ed adesso con il ministro Schavan, ma solo per fare i nomi di personaggi molto noti. Le revoche sono infatti molto numerose ed inflessibili.
Considerazioni.
In questo contesto non interessano le conseguenze politiche che sono scaturite da queste revoche.
Interessa evidenziare come la revoca dei diplomi sia un fatto di comune sentire, che non tollera né bugie o menzogne, né l’appropriazione indebita, né soprattutto che sia sottominato il prestigio dell’Istituzione universitaria e del valore dei titoli accademici rilasciati.
É nel comune sentire di tutta la popolazione che ai diplomi debba corrispondere un reale contenuto non solo tecnico e cognitivo, ma anche etico e morale. L’Università tedesca si comporta essenzialmente come si comporterebbe il classico “uomo qualunque“.
É la stessa Università tedesca che difende la propria onorabilità e credibilità, pur non essendone obbligata per legge.
Con questo non intendiamo sottovalutare o ignorare i problemi che affliggono il sistema.
Ma nel contempo non possiamo non evidenziare la sostanziale onestà del sistema e della popolazione tedesca.
E senza l’accurata ricerca e tutela dell’onestà non può esistere quel sommo bene impalpabile che é la fiducia, elemento cardine del vivere civile e conditio sine qua non per ogni processo economico.
Questa é la vera forza del popolo tedesco, il motivo del suo successo e del fatto che guida anche le realtà circostanti, anche quelle che non riescono costituzionalmente ad adeguarsi agli standard di convivenza civile.