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dichiarazione di voto

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: dichiarazione di voto

Messaggioda ranvit il 08/02/2013, 11:14

Minchia! Una delle poche volte che concordo con "Il Fatto" 8-)


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02 ... pd/488988/

Ecco la proposta choc del Pd
di Antonello Caporale | 4 febbraio 2013

Più informazioni su: Comuni, Elezioni 2013, PD, Regione, Regioni, Spesa Pubblica, Sprechi, Tagli Spesa Pubblica.

Se la sinistra facesse il suo mestiere immaginerebbe di riscaldare i cuori e la testa dei propri elettori, dare un senso profondo alla scelta di chiudere il capitolo del berlusconismo senza più rispondere alle beffe che il Cavaliere ma avanzando per la propria strada.

Se il Pd facesse il suo mestiere direbbe a noi italiani che la spesa pubblica ha raggiunto un livello stratosferico, circa 800 miliardi di euro, e continua a galoppare, anno dopo anno. E non c’è tassa, sovrattassa, Imu o altra patrimoniale che riuscirà mai a tenergli testa. L’Italia è una famiglia che spende ogni mese più del triplo di quel che incassa, e cumula debiti e a stento ripaga gli interessi senza riuscire a scalfire il capitale che comunque dovrà restituire.

Se avessimo testa e cuore, se il Pd parlasse a noi con la voce sincera, magari aspra, di un padre di famiglia ci direbbe: ragazzi così non si può andare avanti. Per ridurre la spesa bisogna non solo razionalizzarla, renderla più economica ma avanzare con le forbici. Se Bersani un giorno ci dicesse: non è concepibile che esistano cinque funzioni di governo sovrapposte. l’Europa che legifera, il governo nazionale che produce altre leggi, le Regioni che aumentano burocrazia e produzione legislativa, poi le Province e infine i Comuni. Cinque livelli di governo significa cinque livelli di spesa, a volte parallela, tecnicamente ingovernabile. Se Bersani ci dicesse: ragazzi, dobbiamo tagliare i cinquecentomila bancomat pubblici che ci stanno dissanguando. Sono troppi i ruoli di governo e sottogoverno: in cinquecentomila (cifra stimata per difetto) vivono direttamente di politica esercitando chi più degnamente (e sono in pochi) chi meno (e sono in tanti) funzioni pubbliche.

Scremare, snellire, ridurre i rubinetti di spesa significa ridurre non solo la spesa ma aumentarne l’efficacia, il valore, la qualità. Il vero letamaio, storicamente documentato, sono le regioni, non le province. Luoghi in cui un grumo di interessi innominabili e di personalità di secondo piano hanno scandalosamente disegnato un potere parallelo a quello centrale. Non c’è regione che abbia dato buona prova di sé, e le competenze ad essa affidate sono ora oggetto di una tremenda bancarotta. Se la sanità è nello Stato in cui si trova, a chi si deve? E la gestione delle energie rinnovabili, altro scandalo taciuto? E la gestione del ciclo dei rifiuti? La fiorente industria della munnezza? E la vergogna dei fondi comunitari non utilizzati? Le regioni sono il luogo eletto dello spreco e dello scandalo, è la seconda classe della politica che gestisce senza controllo: abbiamo affidato ai Fiorito la nostra salute, la cura dell’ambiente, la gestione dei servizi alla persona, lo stato delle acque, la tutela del paesaggio.

Se la sinistra facesse il suo mestiere toglierebbe alle regioni ogni forma di spesa, magari distribuendo ai livelli di governo più vicini ai cittadini (province e comuni) competenze, definendo e separando attentamente materie e responsabilità, creando un ufficio, obbligatorio per tutti, del rendiconto, come negli Usa. Accountability si chiama lì. Rendimi conto ogni anno di cosa hai speso, e come, e dove. Ogni anno, e pubblicamente. E se ci fosse una sinistra ci direbbe che non è concepibile che ogni campanile abbia un municipio, un ufficio tecnico, la ragioneria generale. Al di sotto dei cinquemila abitanti l’unione dei comuni sarebbe obbligatoria almeno nell’accorpamento delle funzioni orizzontali (ragioneria, ufficio tecnico e tutti gli altri servizi erogati: mense, raccolta rifiuti, gas e luce, gestione dei siti monumentali, etc). Meno uffici, meno costi, più competenze.

Ridurre le funzioni di governo significherebbe ridurre le poltrone e i bancomat distribuiti oggi nelle mani di chissà chi. Significherebbe alimentare una selezione più virtuosa, far crescere le competenze tagliando i luoghi oscuri e immobili della mediocrità e dello spreco.

La sinistra dovrebbe dirci di non aver paura del futuro e comunicarci – ecco lo choc – che la felicità è l’unica giusta causa della nostra vita e bisogna scriverla nella Costituzione.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: dichiarazione di voto

Messaggioda ranvit il 08/02/2013, 11:16

Se facesse questa proposta choc.....voterei per il PD!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: dichiarazione di voto

Messaggioda pianogrande il 08/02/2013, 12:35

Eliminare le regioni?
Se posso dare una mano, sono qua.
Il solo fatto che i presidenti ci tengano tanto ad essere chiamati governatori (titolo assolutamente inventato) la dice lunghissima sulla pacchia della mancanza di controlli.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: dichiarazione di voto

Messaggioda cardif il 08/02/2013, 12:47

Sarà che non mi va che mi si fossilizzino le idee in testa e perciò le continuo a sottoporre a verifica critica, ma io contino a vedere le trasmissioni in cui si parla di politica. Serve comunque a notare le differenze senza rimanere disgustato da tutto e tutti, alla ricerca di chissà cosa chissà dove.
Ieri sera a Servizio Pubblico c'era Giorgia Meloni che ha sostenuto il taglio delle pensioni oltre un certo limite; una cosa che ho scritto pochi giorni fa:
"Una cosa è andare in pensione col 50% di 1700 €, altra è andarci con il 50% di 15.000 €. Secondo me è su questo che si deve intervenire in modo più sensibile. Chi ha esercitato una attività che gli ha consentito di guadagnare molto bene, ha certamente più disponibilità per affrontare una vecchiaia serena con minori problemi economici."
Questa è una 'sottiletta' di provvedimento che mi piace. Ma mica voto Fratelli d'Italia per questo, visto il resto che propone.

Stamattina a 'Coffee Break' su la7 LUI continuava a chiedere agli italiani di votare solo LUI per consentire a LUI di governare come vuole LUI. E tra l'altro ha auspicato, con la maggioranza assoluta che vuole, di riuscire a dimezzare il numero dei politici in Parlamento, nei Consigli regionali e provinciali.
Un'altra 'sottiletta' di provvedimento che mi trova d'accordo. Ma mica me la sento di votare per il PdL per questo, visto il resto che propone.

Antonello Caporale (che è di sinistra) offre un bel pezzo di 'formaggio'; mi convince di più. Se sotenesse che si dovrebbero eliminare 20 Regioni, 110 Province e le tantissime Comunità montane e sostituirle con 40 ETI (Enti Territoriali Intermedi tra Stato e Comuni) sarei pure più contento.

A me continua a fare spavento l'idea che ogni partito vinca la sua battaglia, aumentando di 1 o 2 punti il risultato elettorale rispetto si sondaggi, e che però il CS perda poi la guerra.
Ma forse 'spavento' è troppo. In fin dei conti il CD alla fine non restaurerà il fascismo. Alla fine rifarà solo i soliti danni e i soliti interessi propri molto più degli altri.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: dichiarazione di voto

Messaggioda lucameni il 08/02/2013, 13:21

"Contribuito allo sfascio". Montanelli. Un giornalista. Vabbè.
Ricordiamo magari che quella frase capestro, onta nei secoli, fu pronunciata, se non ricordo male, nel 1976, anno nel quale la contrapposizione est-ovest era tutta in piedi e il quadro politico italiano un tantino diverso.
Rinfacciare (magari da destra) quell'affermazione fa una certa specie.
Credo sarebbe più opportuno ed intelligente rinfacciare chi in questi ultimi 18 anni il naso invece non se l'è proprio turato ed adesso invece ci fa lezioni di riformismo in base a non si sa cosa.
Sarebbe più onesto e più vero.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: dichiarazione di voto

Messaggioda Giovigbe il 08/02/2013, 14:07

Sembra che pochi trovino validi motivi di scelta politica politici per giutificare il proprio voto.

Quindi si vota "per fra dispetto", oppure "per spazzare via", oppure "in maniera non ideologica", addirittura per "snobismo", fino al voto "disgiunto" ma cosi arzigogolato che -almeno per me - riusulta incomprensibile (sia politicamente, sia alla luce della attulae legge lettorale)

Osservo che queste linee guida così innovative, magari spacciate per "nuova politica", conducono spesso i proponenti alla spiaggia che bramavano comunque di raggiungere

Un esempio sono queste due righe tratte dal "Fatto quotidiano"

di Irene Buscemi - dal sito del Fatto Quotidiano
Alla presentazione a Roma del nuovo libro di Franco De Benedetti, Il peccato del professor Monti, si parla del “tecnico” che voleva cambiare l’Italia. Tra gli ospiti anche il direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara. “Io difendo Monti, non penso che sia un vampiro, un Salazar, capo di una dittatura fiscale, la penso diversamente da altri miei colleghi. Dobbiamo ringraziarlo – spiega – però voterò lo stesso per Berlusconi anche se è tutto carisma e niente programma”. Anche un berlusconiano doc come Giuliano Ferrara prende con le pinze le ultime proposte shock di Berlusconi, togliere l’Imu e creare nuovi posti di lavoro per i giovani. “Non ci credo, ma lo voto perché è simpatico, anima una campagna elettorale che sarebbe tetra”. Di Berlusconi Ferrara aveva in passato sottolineato il fallimento politico, sopratutto della rivoluzione liberale tanto inneggiata con la discesa in campo del 1994. “Finché c’è Berlusconi in lista non posso che votarlo, le scelte pensate le lascio agli elettori” di Irene Buscemi


La scelta di Ferrara, come quella di molti altri, è invece ben pensata e dettata dalla salvaguardia dei propri interessi.

Intendiamoci: il voto è libero e nessuno è obbligato ne a dichiararlo ne a motivarlo ma l’onestà intellettuale vorrebbe che - qualora si acceda a questa via - almeno si dichiarino i veri motivi e non ci si copra dietro la “simpatia”
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Re: dichiarazione di voto

Messaggioda franz il 08/02/2013, 14:27

il bello è che Caporale afferma piu' volte che "Se la sinistra facesse il suo mestiere..."
No, io direi che quello dovrebbe essere il dovere di tutti e se siamo cosi' dopo quasi due decenni, governati in buona parte dal centrodestra ma anche per 7 anni da centrosinstra, vuol dire che nessuno ha fatto il suo mestiere o dovere che dir si voglia. Anzi la politica ha aumentato i bancomat. La spesa sanitarie per consumi intermedi (siringhe, bisturi, garze, TAC, sale operatorie) è raddoppiata in otto anni (da 12.734 del 2000 a 25.211 del 2008) e il PIL non è raddoppiato in quegli anni. Dubito che si comprino piu' siringhe e bisturi ma sono piu' propenso a credere che la corruzione locale faccia comprare siringhe a prezzi sporpositati, tanto paga pantalone).
L'unico aspetto che caporale dimentica pero' è il più importante, per me: se non si responsabilizzano gli enti locali dando una finanza autonoma, l'andazzo continuerà.
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Re: dichiarazione di voto

Messaggioda cardif il 08/02/2013, 16:39

Beh, Ferrara non fa testo. Da militante PCI (figlio di senatore comunista e con madre segretaria di Togliatti) a fedele del PSI di Craxi (parlamentare europeo) a adoratore di Berlusconi (ministro), oltre ai contratti da giornalista e contributi per l'editoria avuti dalla greppia politica di PSI e FI. Si è sempre mosso 'pro grasso suo'.
Il fatto grave non è che lo voti lui, ma è l'incultura diffusa: è tanta la gente che 'lo voto perché è tanto simpatico'. Una, intervistata nel 1994, disse addirittura 'lo voto perché è un bell'uomo'.
Pure Cicciolina fu eletta per 'meriti' estetici.

Per quello che ho letto, e per come l'ho anche sentito parlare, Antonello Caporale io lo colloco a sinistra. Lui è un giornalista, non è un 'politico' in senso stretto, come dimostrano i suoi scritti e pure il suo articolo riportato sopra; non s'inquadra in un partito; quando parla della 'sinistra' si riferisce a quella istituzionalizzata nei partiti.

Il problema della spesa del denaro pubblico è culturale: è passata ultimamente l'idea che i soldi da spendere sono della Stato (o ente territoriale) come se venissero dall'estero, e non il ricavato delle tasse varie di noi contribuenti.
Si dovrebbe lavorare per far capire bene questo concetto a chi deve decidere come spenderli.
Per questo credo anch'io che un maggior controllo da parte dei contribuenti si debba realizzare con un maggior federalismo fiscale: più soldi al Comune e meno allo Stato, in sintesi. Con l'obbligo della trasparenza sulla spesa.
Per quanto riguarda l'aumento di spesa, credo che conti l'avvento dell'euro.
Per la pulizia dei denti pagavo 50.000 lire (alla fine del millennio scorso ;) ) ; due anni dopo lo stesso dentista mi ha chiesto 50 €.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: dichiarazione di voto

Messaggioda Giovigbe il 08/02/2013, 16:57

cardif ha scritto:Beh, Ferrara non fa testo. Da militante PCI (figlio di senatore comunista e con madre segretaria di Togliatti) a fedele del PSI di Craxi (parlamentare europeo) a adoratore di Berlusconi (ministro), oltre ai contratti da giornalista e contributi per l'editoria avuti dalla greppia politica di PSI e FI. Si è sempre mosso 'pro grasso suo'.


Quelli che votano "per simpatia" come Ferrara sono molti più di quello che possiamo immaginare ..........e credo che possano essere assimilati a lui anche per l'analogo motivo di fondo che li spinge
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Re: dichiarazione di voto

Messaggioda pianogrande il 08/02/2013, 17:03

Ormai il concetto mi sembra chiaro.
Non ci vuole un genio, neanche un tecnico per capire cosa fare.
Ci vuole semplicemente (semplicemente?) qualcuno che abbia voglia di farlo.
Dopodiché sarebbe da prevedere un periodo di guerra senza quartiere tra lui (direi meglio loro, se vogliamo restare una democrazia) e chi non vuole lasciarglielo fare.
Quello sì che sarebbe un bipolarismo vero e ben carico di energia.
Non quello di adesso (che non piace neanche a Casini).
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