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Proposta per gli investimenti e un risparmio di 34 miliardi.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Proposta per gli investimenti e un risparmio di 34 miliardi.

Messaggioda ranvit il 05/02/2013, 13:52

http://www.rischiocalcolato.it/2011/10/ ... uti-e.html


Contributi alla produzione ed agli investimenti, Prestazioni sociali extra previdenziali, Aiuti e trasferimenti, investimenti



.... questa voce e’ il “calimero” della Spesa pubblica: e’ bassa nel suo complesso e cresce pochissimo. Guarda caso siamo decisamente sotto alla media UE

- Questa spesa e’ riconducibile al 25% allo Stato, ed al 75% alle amministrazioni locali, nel seguente modo: Macchine, Attrezzature, sofware, mezzi trasporto (7,3 mld, +11%), Fabbricati (11,1 mld, +13%), Strade, porti, condotte, ferrovie, opere per la difesa del suolo (+18%), quindi con tassi di crescita decisamente inferiori all’inflazione del periodo.

- In questa voce non compare il cosiddetto “Project Financing” (investimenti in opere pubbliche a cura di privati), cosa propagandata come “bellissima” (visto che evita esborsi immediati allo stato), ma che in realta’ nasconde una “fregatura epocale per i cittadini”: infatti le opere in Project Financing nascondono un trucchetto (chi mette i soldi, se li vedra’ restituiti, grazie ai proventi della stessa opera, tramite pedaggi ampiamente maggiorati per decenni); il punto e’ che l’80% delle opere finanziate con tale metodo sta al Nord, mentre Centro e Sud vedono lo Stato intervenire. Per i cittadini del Nord la fregata e’ epocale, perche’ pagano oggi una montagna di Tasse (anche per coprire gli investimenti in infrastrutture pubblici), ed in piu’ si ritroveranno sul gobbo per decenni pedaggi maggiorati per le opere finanziate col Project Financing.

- Non c’e’ alcun dubbio che il livello di investimenti diretti pubblici sia complessivamente modesto. Cio’ non toglie che al suo interno vi siano sprechi incredibili, legati sia alla legislazione, che alla burocrazia che alla giustizia (tutti parametri che ostacolano le tempistiche di realizzazione delle opere e che fanno crescere a dismisura i costi, che spesso sono assai maggiori di quelli medi di opere analoghe nell’UE)



CONTRIBUTI, AIUTI E TRASFERIMENTI:



- Come visto sopra questa voce ha una dinamica molto sostenuta (+44%) ed e’ piuttosto considerevole (63 miliardi); vediamo di capirci qualcosa.

- Questa spesa e’ riconducibile al 60% allo Stato, ed al 40% alle amministrazioni locali, nel seguente modo:

a) Contributi alla produzione: 16 miliardi (+14%); a questi si sommano 5 miliardi pagati dalla UE (-5%).Una torta da 21 miliardi cosi’ composta: trasporti e comunicazioni (11 mld, +37%, partiamo di treni e trasporti locali), agricoltura (4,5 mld, -7%, essenzialmente a carico UE), altre voci (5,3 mld, -15%; qui spicca pero’ il mezzo miliardo di contributi all’editoria cresciuto del 152%)

b) Contributi agli investimenti: oltre 20 miliardi (+28%); sono contributi essenzialmente rivolti alle imprese (di ogni ordine e grado) per il 70% da parte dello stato e 30% degli enti locali.

c) Aiuti internazionali: 1,6 miliardi (+30%)

d) Trasferimenti alla UE: oltre 11,5 miliardi (+116%);

e) Trasferimenti ad istituzioni sociali private: oltre 4,7 miliardi (+154%);

f) Trasferimenti a famiglie: 5,8 miliardi (+135%);

g) Trasferimenti ad imprese: oltre 1,3 miliardi (-34%);



- Guardando questi numeri si deduce quanto segue:

I. La UE ci chiede sempre di piu’ e ci da’ sempre meno; gli squilibri dare-avere, nonostante il peggioramento del PIL procapite Italiano in questi anni, sono a dir poco spaventosi. Questo peggioramento del saldo dipende da vari fattori: ingresso paesi dell’est che hanno catalizzato fondi precedentemente rivolti al nostro Sud, finanziamenti all’agricoltura dirottati verso la Francia che ha maggior peso politico, incapacita’ delle regioni del sud a spendere i quattrini che la UE mette a disposizione. Lo squilibrio complessivo tra il dare-avere con la UE e’ valutabile in 3-4 miliardi, nonostante l’Italia abbia un PIL procapite esattamente in linea con quello UE

II. Le imprese pubbliche, spesso monopolistiche ed inefficienti, drenano molti quattrini allo Stato (e con dinamiche di crescita di contributi superiore a quelle private)

III. Lo stato spende molti soldi a finaziare imprese private (alcune, le piu’ furbe), ed al contempo chiede loro tassazioni astronomiche (a tutte). Un fiume di miliardi a fondo perduto, che va a foraggiare 4-500 mila persone (e talvolta anche le organizzazioni criminali), spesso protette da lobby corporative. Parte di questi soldi finiscono nei modi piu’ disparati. Dentro a questi “calderoni”, vi sono consistenti contributi per dire, ai sindacati (che a vario titolo incassano alcune centinaia di milioni pubblici, grazie a gabole tipo i patronati ed altre cosucce), ad associazioni di consumatori (va a capire perche’), all’editoria partitica e non partitica (lo stato finanzia giornali di ogni tipo, che magari ti danno 1 chilogrammo di carta perlopiù inutile ogni giorno). Dentro queste voci, ci sono anche cospicui finanziamenti al cinema (con finanziamenti massicci a produzioni, che nella maggioranza dei casi non finiscono in sala o realizzano proventi inferiori al finanziamento), ai teatri (che coprono coi proventi dei biglietti il 13% dei ricavi, contro il 25-30% della media UE, grazie ad inefficienze e privilegi notevoli). In pratica vi sono ampie regalie e sprechi senza alcuna ragione razionale.



Proposta Operativa



PRESTAZIONI SOCIALI EXTRA PREVIDENZIALI:



- Alcune spese (prepensionamenti) vanno semplicemente eliminate

- Altre spese (integrazioni guadagni agricoli ed assegni familiari per le famiglie a reddito non bassissimo) vanno trasformate in “crediti di imposta” ed elargite secondo criteri maggiormente selettivi

- Altre spese (assegni disoccupazione, mobilita’) vanno ripensate ed incrementate. Oggi le regole sono molto differenziale. Il modello d’altronde differisce profondamente dai modelli presenti in tanti paesi d’Europa, spesso con maggiore flessibilita’ in uscita (licenziamenti) e reti di sostegno pubbliche piu’ corpose.



In pratica, riteniamo corretto dare un sostegno maggiore alla disoccupazione (in cambio di regole che consentano maggior flessibilita’ in uscita); il finanziamento di tale sforzo, come visto verrebbe all’interno di questo capitolo di spesa.



INVESTIMENTI:



- Le Spese complessive per Investimenti vanno “congelate” (evitando ulteriori tagli), ma vanno completamente riqualificate.

- Vanno evitati gli investimenti in opere in cui non si ha la certezza del completamento (es. Ponte sullo stretto di Messina), o in opere di dubbia Utilita’ (esempio un Teatro o un ospedale in una piccola citta’, a pochi chilometri da altra citta’ piu’ grande che ne e’ provvista) o in opere che non garantiscono un ritorno economico e anche solamente sociale in tempi ragionevoli.

- Vanno adottate tutte le misure necessarie per ridurre i costi delle opere, intervenendo su burocrazia, percorsi autorizzativi, etc. Una volta che l’investimento (pubblico, ma anche privato) e’ autorizzato, nessuno puo’ bloccarlo artificiosamente. L’investimento deve essere garantito.

- Vanno inoltre incentivati i contratti “chiavi in mano” a discapito dei “rimborsabili”

- L’utilizzo del Project Financing va regolato (onde evitarne l’abuso, concentrato tra l’altro in certe specifiche aree del paese)



I provvedimenti di razionalizzazione di cui sopra, se attuati potrebbero garantire di liberare risorse ampissime, che potrebbero consentire un’incremento anche del 50% delle Opere Pubbliche realizzate.



CONTRIBUTI, AIUTI E TRASFERIMENTI:



- Il saldo entrate-uscite con la UE deve essere pari a ZERO. E’ tollerabile uno squilibrio massimo pari ad 1 miliardo di Euro. Per cui l’Italia deve negoziare ed ottenere questo squilibrio massimo. Se alcuni fondi europei non venissero utilizzati, tale cifra va scontata dal finanziamento dato alla UE. Da tale misura sono risparmiabili 3 miliardi.

- Gli aiuti internazionali vanno piu’ che dimezzati. Un paese sull’orlo del fallimento semplicemente non se li puo’ permettere. Risparmio 1 miliardo.

- I contributi alla Produzione o a Investimenti relativi a a Ferrovie, ANAS e trasporti pubblici locali vanno congelati. Qui non prevediamo tagli, ma pretendiamo maggiore efficienza, con meccanismi di taglio in caso di mancanza di raggiungimento di determinati targets.

- Alcuni contributi alla produzione o a investimenti o trasferimenti vanno eliminati. In questa lista, per esempio i contributi all’editoria, quelli ad associazioni, enti vari, sindacati, padronati e tutto cio’ che non ha realmente molto a che spartire con la “produzione”. Riteniamo realistico un Risparmio pari a 5 miliardi.

- I rimenenti contributi alla produzione o a investimenti, che oggi sono a FONDO PERDUTO, verranno trasformati in CREDITI D’IMPOSTA. Parliamo di una torta da circa 25 miliardi. Questa idea dell’On. Baldassarri ci trova concordi. La differenza nello strumento è che il fondo perduto viene dato all’inizio (per cui spesso l’azienda prende i soldi e scompare visto che e’ deresponsabilizzata), mentre se invece questi fondi vengono trasformati in credito di imposta (cioè l’azienda merita 100 euro di sussidio, ma non li riceve prima ed in contanti, ma riceve un credito di imposta da scontare nei 5 anni futuri, a condizione che l’impresa sia sul mercato, che assuma, che faccia gli investimenti, profitti, utili) da scontare nelle varie tipologie di tasse che l’impresa dovrà pagare. Sul piano del bilancio pubblico, l’effetto è che invece di dare 25 miliardi all’anno (che spariscono), c’è il credito di imposta che, spalmato in 5 anni, significa 4 miliardi all’anno (considerando una quota del 20% che non ne usufruira’ per non mantenere i requisiti). In sintesi spariscono spese pubbliche per tutti e 25 i miliardi(e devo tenere in conto un flusso di minori entrate pari a 4 miliardi all’anno: il vantaggio per i conti pubblici sara’ pari a 21 mld il primo anno, 17 il secondo, 13 il terzo, 9 il quarto, 5 il quinto ed a regime, per un vantaggio cumulato di 65 miliardi in 5 anni)



Come visto con tali misure la Spesa Pubblica scendera’ di 34 miliardi, ed in virtu’ del meccanismo del Credito d’imposta vi saranno minori entrate fiscali pari a 4 mld il primo anno, 8 il secondo, 12 il terzo, 16 il quarto e 20 a regime dal quinto anno. Teniamo buono il dato della riduzione della spesa a 34 miliardi (e non a 14 per l’effetto sulle minori entrate fiscali) in quanto l’obbiettivo della riduzione della spesa è proprio abbattere il carico fiscale. In questo senso la proposta ha il pregio di ottenere entrambi gli obbiettivi.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Proposta per gli investimenti e un risparmio di 34 milia

Messaggioda lucameni il 05/02/2013, 14:36

Le fonti sono importanti e bazzicando per questo sito balza agli occhi in homepage il nome di Maurizio Blondet, personaggio decisamente particolare che "conoscevo" da tempo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Blondet

A fronte di alcune osservazioni (vedi project financing) che hanno fatto polemizzare non poco anche in questa sede riguardo le grandi opere (inutili) e che quindi si pongono di traverso a quanto propalato dai partiti e da chi identifica cementificazione con sviluppo (noi "cavernicoli" allo stato dell'attuale normativa consideriamo molte di queste opere come greppia per i partiti e il solito modo per creare debito pubblico privatizzando i profitti e pubblicizzando le perdite), nel sito ci sono non pochi articoli di carattere strettamente politico (secondo me proprio sullo stile di Blondet) e quindi la domanda è: questi chi rappresentano?
Domanda reale, senza polemica.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Proposta per gli investimenti e un risparmio di 34 milia

Messaggioda ranvit il 05/02/2013, 16:00

questi chi rappresentano?
Domanda reale, senza polemica
.


E' quello che mi chiedo anche io.
Il materiale da leggere è tantissimo ma sembra interessante. E quindi chi si è preso la briga di fare tutto cio'? Quali i fini?

Chi ne sa di piu'?
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Corruzione spa non conosce crisi

Messaggioda mauri il 17/02/2013, 13:08

tutte queste proposte postate da ranvit fanno una somma di circa 150 miliardi, non so siano fattibili ma comunque risolvere ed eliminare la piaga della corruzione sarebbe già un grande successo, risparmiare il 40% degli investimenti che vengono programmati in italia si traduce in un risparmio di 60 miliardi ma probabilmente sono sottostimati
bisogna vedere se politici e gruppi di potere ci stanno o comunque se chi governerà avrà la forza di affrontare e sanare questa situazione perchè sono questi gli interventi prioritari, inutile continuare a tassare per coprire le voragini non si risolve niente e si buttano i nostriu soldi
ciao mauri

Corruzione spa non conosce crisi
il giro d'affari è di 60 miliardi
Investimenti stranieri a picco: a Roma un crollo del 53%. Le mazzette generano un sovrapprezzo del 40 per cento sui costi delle opere pubbliche
Stop all'autolesionismo. Basta piangersi addosso. E' vero che il pil dell'Italia è calato nel 2012 del 2,2%. Ma le eccellenze nazionali tirano ancora. Un esempio? I brillantissimi risultati della Tangenti Spa: il business della bustarella tricolore - calcola il Servizio anti-corruzione e trasparenza del ministero alla Funzione pubblica - muove ormai un giro d'affari da 60 miliardi l'anno, cifra con cui in Borsa si possono comprare Fiat, Enel e Unicredit messe assieme. E, soprattutto, viaggia con il vento in poppa: nel 2011 Roma era al 69esimo posto (su 179 Paesi) nella classifica di Transparency International sulla percezione del malaffare nella pubblica amministrazione. Alla fine dello scorso anno siamo riusciti a far peggio, scivolando al 72esimo posto. Dietro Ruanda, Lesotho e persino alle spalle di Cuba.
http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ef=HREC1-6
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Re: Proposta per gli investimenti e un risparmio di 34 milia

Messaggioda franz il 17/02/2013, 15:31

lucameni ha scritto:e quindi la domanda è: questi chi rappresentano?
Domanda reale, senza polemica.

Rappresentano se stessi. Quello che appaiono nel "chi siamo".
Alcuni dicono cose interessanti e note, altri invece mischiano cose vere e cose torbide, un po' come fanno tutti.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
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