pierodm ha scritto:Franz
Ho letto quello che dice Pagheca, ma non mi sembra affatto una generalizzazione, poiché il suo discorso - che condivido in pieno - non ha come oggetto i preti come individui o come insegnanti (per cui il problema è la loro pluralità o totalità, pochi, tanti, nessuno, tutti) ma la scuola confessionale e l'ideologia della chiesa alla quale questa scuola fa capo: in questo senso, la "totalità" degl'insegnanti equivale a dire la "totalità" dell'ispirazione didattica, ossia la sua intrinseca appartenenza ad una precisa e tassativa ideologia.
Se così non fosse, del resto, non si capisce la ragione, direi perfino la liceità di definirsi "cattoliche".
Io tuo discorso a mio avviso è diverso dal suo, su cui non torno nello specifico visto che è assente e quindi rinuncia a sostenere le sue idee.
La generalizzazione che critico è legata al fatto preti-sesso (che poi è stato l'esempio fatto). Non si puo' appiattire il discorso religioso cattolico al solo fatto che i preti e le suore dicono di non toccarsi e cose simili. So che alcuni lo dicono (ma è piu' probabile che lo facciano nel confessionale che in classe) e soprattutto lo dicevano quando noi eravamo giovani.
Non credo che lo dicano ancora oggi, se non in rarisisme eccezioni. Ma il discorso educativo religioso (in generale religioso ed in particolare cattolico) non si limita a quello e non si appiattisce a quello. Io come ho detto da tempo non sono credente per cui non sono certe tenero con la chiesa e le sue posizioni ma do' atto che l'educazione cristiana porta dei valori positivi (amore, pace, fratellanza, solidarietà) che bilanciano quelle distorsioni. Questo vale per ogni educazione confessionale, anche per una scuola che fosse comunista o musulmana. Ogni confessione (o religione dogmatica) porta in sè valori positivi e negativi ed ha in bilancio complessivo che puo' arricchire ogni individuo. Non possiamo per esempio dipingere le scuole musulmane come scuole di terrorismo e di novelli kamikaze, perché l'Islam vero è cosa diversa.
Quindi tornando al punto, gli anticlericali hanno una visione distorta, steretipata della religione.
Questo è del tutto comprensibile. Si ha sempre una visione distorta del "nemico", che alimenta l'intolleranza.
Ma questa è una visione del tutto parziale e, ritengo, assolutamente miniritaria.
La maggioranza del paese oggi è nettamente piu' tollerante, e credo che lo sia anche per quei valori positivi che ormai sono radicati nella nostra cultura.
Ciao,
Franz