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Impresentabili: l'appello

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Impresentabili: l'appello

Messaggioda Iafran il 21/01/2013, 0:36

flaviomob ha scritto:Oggi che il pericolo della ‘ndrangheta al nord è stato indicato nelle sue vere dimensioni, continuare ad aspettare le condanne penali invece di intervenire tempestivamente (e con radicalità) sui comportamenti pubblici significa farsi complici. Sempre che sia vero quel che i politici di sinistra dicono tra gli applausi nei convegni: che la mafia o la ‘ndrangheta non sono semplici forme di delinquenza organizzata, ma sono poteri, sistemi, economia e cultura. Cultura, appunto.

La validità di una proposta politica si misura dall'attenzione che essa pone a questa particolare "cultura" e dalla volontà di neutralizzare tutte le sue implicazioni sociali.
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io vi rovino, minaccia Nick 'o mericano

Messaggioda mauri il 21/01/2013, 16:13

qui addirittura è palese la collusione politica con la criminalità organizzata, addirittura Nick 'o mericano minaccia, incredibile la spudoratezza di sapere di essere intoccabile e ben protetto, spero il pdl faccia la scelta di eliminarlo dando il segnale che con i mafiosi non vuole più averci a che fare, ma forse è chiedere troppo ad una alleanza di cdx che rappresenta l'illegalità, non so proprio che faccia tosta abbia la lega di proseguire una alleanza con un pdl ah, si è collusa pure lei come sono collusi quasi tutti i loro elettori,
ciao mauri

“Io vi rovino”. Cosa rischia il Pdl se Nicola Cosentino resta fuori
Il deputato campano diventa elemento di rottura dentro al partito di Berlusconi. E comunque vada sarà una sconfitta: da un lato i sondaggi dicono che una sua candidatura costerebbe molti voti al Pdl. Dall'altro Nick 'o mericano minaccia di destabilizzare le giunte campane se gli verrà rifiutato un posto in lista. Trattativa a oltranza a Palazzo Grazioli, Milanese ufficializza la rinuncia
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01 ... ri/475704/
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Re: Impresentabili: l'appello

Messaggioda pianogrande il 21/01/2013, 16:25

Bellissima notizia.
In lista anche Scilipoti (sembra in Calabria dopo la ribellione degli abruzzesi).

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ref=HREA-1

Cosentino, invece ha sempre un asso nella manica.
Se rimane fuori da una parte andrà dentro da un'altra.

Berlusconi (ogni tanto emerge perfino il nome di Alfano), cerca di non presentare una specie di Schlindler's list.
Cerca di non presentare una lista di gente da salvare dalla persecuzione giudiziaria.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Impresentabili: l'appello

Messaggioda pianogrande il 21/01/2013, 16:36

Spero che il PD saprà usare queste liste (anche Minzolini è sotto processo) per la campagna elettorale.
Suggerisco refugium peccatorum.
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Re: Impresentabili: l'appello

Messaggioda Iafran il 22/01/2013, 0:35

pianogrande ha scritto:Spero che il PD saprà usare queste liste (anche Minzolini è sotto processo) per la campagna elettorale.

Un'altra stranezza, che non si verificherebbe neanche in una Repubblica delle Banane, è il conflitto di ruoli all'interno delle Istituzioni. Come è possibile che a difendere un politico italiano (il "cavaliere", per giunta nella funzione di PdC) dalle inchieste della Magistratura siano avvocati (Longo, Ghedini, Pecorella e tanti altri) che sono (o sono stati) eletti nei due rami del Parlamento?
Mi sembra che ci sia una volontà strisciante ben precisa: stravolgere la divisione dei poteri sancita dalla Costituzione italiana!
Finora si è lasciato fare, quasi increduli (per la sfacciataggine) ma siamo rimasti fermi, quando dovevamo inorridire e ribellarci. Questo modo di fare, infatti, non promette niente di buono e minaccia il sistema democratico nello stesso modo di avere condannati e malfattori nelle aule parlamentari ... se poi "l'attacco e doppio" (da aspettarsi!) bisogna respingerlo a muso duro, anzi durissimo e non sarebbe per niente efficace la sottoscrizione di un appello di qualche centinaio di cittadini.
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Re: Impresentabili: l'appello

Messaggioda cardif il 22/01/2013, 2:05

Processo Ruby.
Prima l'imputato PdS ha chiesto di rinviare il dibattimento perché impegnato a formare le liste. Se questo fosse un impegno politico che può giustificare l'assenza, allora qualunque imputato sotto elezioni 'scenderebbe in politica' abbassandone il livello e si metterebbe a fare le liste, così non si presenta.
Poi l'avvocato dell'imputato, pagato da noi per la sua prestazione con lo stipendio di parlamentare, chiede il rinvio perché è impegnato a fare campagna elettorale (ma quale, se è già garantito? non sa nemmeno che non gli serve fare campagna!)
Al rifiuto dei giudici, l'avvocato minaccia (cioè ricatta) di dimettersi da difensore; questo comporterebbe automaticamente il rinvio del processo per la sua sostituzione.
I magistrati a questo punto rinviano il processo. Che altro potevano fare?

Come dice Iafran, nella lotta contro la corruzione in politica "non sarebbe per niente efficace la sottoscrizione di un appello di qualche centinaio di cittadini"

Io vorrei un Parlamento pieno di sole persone oneste, in qualunque lista. Non vorrei tutte le persone oneste in minoranza da una parte e una maggioranza con molte macchie. Firmerei la richiesta 'tutte liste pulite' non solo alcune.
Vorrei pure un Parlamento pieno di sole persone competenti e pragmatiche; anche queste dappertutto: in maggioranza ed all'opposizione. Firmerei pure questa richiesta.
Vorrei una maggioranza di tutte persone oneste, pragmatiche e competenti.
Va bè, questa è utopia.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Impresentabili: l'appello

Messaggioda flaviomob il 22/01/2013, 12:28

NAPOLI - «Nicola, sono Nitto Palma... porca miseria, sei impazzito?».
«Mi avete fottuto, mi avete...».
«Nicola, ascoltami bene: io e Denis stiamo venendo a Caserta...».
«È tutta colpa di Berlusconi! Ma io adesso... mannaggia a me... faccio un macello...».
«No, tu adesso fai il bravo, e ti calmi: tra un'ora siamo lì e ci consegni le liste della Campania, d'accordo?».
«Mi volete vedere in galera, eh? Mi fate tutti schifooo!».
«Aspetta, Nicola... ti passo Denis...».
(Verdini con voce bassa, cavernosa, la voce che fa quando è molto arrabbiato).
«Non mi piace il tuo comportamento. Non mi piace proprio».
Denis Verdini e Francesco Nitto Palma sono sul sedile posteriore di una Mercedes blu che fila sull'autostrada Roma-Napoli. Stanno andando a Caserta, in via Tescione, a casa di Nicola Cosentino, per farsi consegnare le liste elettorali della Campania.
L'orario è importante: mancano pochi minuti alle 15.

Cosentino (Ansa)Cosentino (Ansa)
(Due ore prima, a Nitto Palma era toccato il delicato compito di comunicare a Nick o' mericano che era fuori, la sua candidatura saltata, inutili questi giorni di trattativa: lui e Verdini ci avevano provato fino all'ultimo a tenerlo dentro, la possibilità che potesse avere un seggio sicuro, ad un certo punto, era sembrata davvero concreta. Ma poi Angelino Alfano e il Cavaliere si sono impuntati: troppo scomodo Cosentino con i suoi due processi in cui è accusato di «concorso in associazione camorristica», impresentabile lui e i suoi parenti di Casal di Principe, tra cui figura il boss Giuseppe Russo detto Peppe o' Padrino. «Avvertitelo», aveva detto freddamente Alfano. Ma i due cellulari di Cosentino risultavano spenti e, come se non bastasse, era anche sparito il fascicolo con dentro tutta la documentazione dei candidati da presentare, entro le ore 20, presso l'ufficio elettorale della Corte di Appello di Napoli).
Adesso, mentre Verdini e Nitto Palma sono in viaggio, in via dell'Umiltà lo stupore si è tramutato in puro panico. Non c'è infatti alcuna certezza che i due autorevoli emissari del Cavaliere riescano a rientrare in possesso delle liste: meglio organizzare una soluzione di emergenza. Meglio riconvocare tutti i candidati e raccogliere, nuovamente, tutte le firme. In un albergo di Benevento e qui a Napoli, presso l'hotel Terminus.

La notizia viene battuta dalle agenzie di stampa. Seguono smentite, mezze conferme, altre smentite. Ma non è possibile frenare la fuoriuscita di alcune domande che, alla fine, rotolano nella sede di via dell'Umiltà: è stato Cosentino a prendersi le liste? O ha invece incaricato un suo uomo di fiducia? O, piuttosto, le liste gli erano state addirittura consegnate nei giorni scorsi - prova materiale di fiducia - per rassicurarlo? Inutile chiedere chiarimenti a Cosentino: ha di nuovo spento i suoi cellulari e ora aspetta l'arrivo di Verdini e Nitto Palma.
L'incontro è drammatico. Nick o' mericano ha gli occhi lucidi e la voce tremante in un miscuglio di rabbia e incredulità, lui di solito sempre piuttosto freddo, affilato, misurato. L'uomo capace di garantire a Berlusconi oltre trentamila voti con un controllo quasi militare di tessere e consenso, l'uomo così arrogante e sfrontato da arrivare all'incarico di sottosegretario all'Economia, si arrende farfugliando frasi gonfie di rammarico e minacce, gli occhialini appannati, la fronte sudata, la cravatta slacciata.

Verdini cerca di tranquillizzarlo. «Dai, cerca di capire...». Nitto Palma: «È la politica, lo sai anche tu... Ci sono certe regole e...».
Sì, certo, va bene: solo che, per anni, è stato Cosentino a dettarle, le regole. Il sistema di potere che ha allestito in Campania andrà studiato nei laboratori della buona politica, per capire meglio di che virus realmente si tratta: e poi vedremo anche cosa gli accadrà in tribunale, nei processi, perché se per due volte fu il voto contrario del Parlamento a risparmiargli l'arresto, adesso è chiaro che diventa assai più probabile la possibilità che Nick o' mericano possa sentire il cigolio della porta carraia di Poggioreale.

Sono riflessioni tragiche. Però le fanno anche i candidati che affluiscono storditi e preoccupati nella hall dell'hotel Terminus. Ecco Enzo D'Anna, laggiù Luigi Compagna e Raffaele Calabrò. Pina Castiello con Giulia Cosenza.
Amedeo Laboccetta, il coordinatore cittadino del Pdl, appoggiato al muro (abito gessato e sigaro tra le dita).
«Niente niente... non è successo niente».
Scusi, ma che senso ha nascondere la verità?
«La verità? Voi parlate di verità? Mi avete messo in bilico per giorni nelle liste, mentre io, grazie al cielo, sono dentro...».
Però sono fuori Milanese e Papa. Vero che Cesaro ce l'ha fatta: comunque la comitiva di Cosentino è decimata...
«Senta...Vada in tribunale. Lì c'è Nitto Palma, sta consegnando le liste...».
(Intanto passa un fotografo e giura di aver visto la Mercedes blu di Verdini con dentro Cosentino. «E Cosentino sembrava un condannato»).

Nitto Palma - sono ormai le 19.37 - è effettivamente in tribunale.
Esce poco dopo. Nervosetto: «Oh, fotografi... se vi accostate troppo non parlo... mi date fastidio».
Parla a braccio (tra l'altro, sembra che il nome di Cosentino figuri ancora nella lista per il Senato: ma, mancando la firma di accettazione della candidatura, Cosentino automaticamente decade e Alessandra Mussolini sale di una posizione, dal quarto al terzo posto): «Berlusconi è stato di parola: le nostre sono liste depurate e... ci spiace per Nicola, ma vorrei fosse chiaro che, da questo momento in poi, i suoi guai giudiziari riguardano solo ed esclusivamente lui».
Lui: Nick o' mericano (anche se a chiamarlo così, stasera, fa un po' meno impressione).

Fabrizio Roncone

(Corriere)


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