Pezzotta: Ho deciso, lascio l’Udc: un errore aderire all’area montiana.
da Il Messaggero del 16 gennaio 2012 - Intervista a Savino Pezzotta
“Lascio l’Udc”. Savino Pezzotta conferma la sua decisione e spiega che la presenza o meno in lista non c’entra: “E’ un errore non aver modificato l’agenda Monti in senso sociale, ed è un errore anche non aver chiuso fin da subito l’intesa con il Pd per il dopo voto”.
Onorevole, sicuro che la mancata candidatura non c’entri niente?
Sicuro eccome. Avevo annunciato a novembre che non mi sarei ricandidato. Aggiungendo tuttavia che ritenevo giusto garantire un minimo di visibilità al movimento della Rosa per l’Italia che è cofondatore dell’Udc.
Il no alla sua richiesta da chi è arrivato: da Monti o da Casini?
Con Monti non ho parlato. Per quel che vale, nonostante fossi stato nominato presidente della Costituente di Centro, non sono mai stato coinvolto negli incontri né nella definizione dei criteri per la compositizione delle liste.
Cos’è che in particolare va cambiato nell’agenda Monti?
Manca la parte che riguarda la famiglia. E io non posso dimenticare di aver portato in piazza quasi un milione di persone su quel tema. Inoltre c’è tutta la questione del lavoro che è drammatica: la decisione della Fiat su Melfi lo conferma. Chi è andato laggiù a parlare dell’economia italiana dovrebbe dare adesso qualche spiegazione. Mi riferisco a Monti, naturalmente.
Scusi, ma lei che spiegazione si è dato per il rifiuto alle sue richieste?
Non so, mi pare una cosa inspiegabile: non avrei neanche dovuto chedere sono questioni fondamentali. Secondo me si tratta di un errore, e alla fine chi pagherà il prezzo maggiore sarà l’Udc.
Pagherà il prezzo in che termini? Elettorali?
In termini di presenza politica. Mentre l’Udc aveva una sua dimensione non dico di leardership ma certamente contava, adesso in quest’area montiana e centrista che cos’è? Si e no comprimaria. E se guardo i sondaggi queste preoccupazioni mi paiono fondate.
Onorevole, sta dicendo che nell’area centrista guidata da Monti si afferma una deriva tecnocratica?
Io credo che si guardi troppo ai numeri e poco alle persone. Nel nostro Paese esiste una sofferenza sociale enorme. Il fatto che la gente minacci di suicidarsi, salga in cima alle ciminiere, si chieda dentro le miniere: non sono mica fatti trascurabili. Nell’agenda Monti non vedo niente di tutto questo.
Poi c’è la questione dell’alleanza con il Pd.
Esattamente. Lo avevo detto in modo assai chiaro per tempo. E cioè che per dare una prospettiva di governo al Paese occorreva da subito impostare un’alleanza elettorale con il Pd. Si sarebbe governato meglio e si sarebbe contenuta l’espansione di Vendola. Invece Sel guadagno spazio perché manchiamo noi.