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Che strano silenzio ....

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda Iafran il 11/01/2013, 12:54

Manuela ha scritto:
Iafran ha scritto:Ricordo la sfida Obama-Romney. "Il dibattito si è chiuso 1-0 per Romney" ci faceva sapere Giovanna Botteri, che continuava (più o meno così) "Romney appariva sicuro ed incalzava Obama che ha avuto qualche perplessità a rispondere alle domande pressanti dell'avversario".

Comunque sia stata considerata, quella di Obama e Romney era una vera sfida fra pari: fra politici, cioè, che si battevano per la guida del paese. Non c'entra proprio niente con una "sfida" artefatta fra un conduttore televisivo e un politico. Sta qui l'anomalia italiana!

E son d'accordo con lucameni sul ruolo dei giornalisti in Italia!

Per me anomala è la troppa importanza che si dà alle sfide televisive fra politici di pari livello in un'ora in cui lo "spettacolo" fa da padrone (vestiti, calzini, cravatte, sguardi, gesti, irruenza o riflessione o battuta pronta a domanda).
Negli altri paesi i giornalisti si comportano come penso si siano comportati Santoro e Travaglio nei confronti di un "cavaliere che si crede un politico tuttofare", cioè come, "cani da guardia del potere" (citando lucameni).
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Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda franz il 11/01/2013, 13:24

Io noto una cosa: ci voleva la sinistra, con Santoro e truppa, per risuscitare Berlusconi.
Pare abbia dato il meglio di se' ... davanti a 9 milioni di di spettatori.
Perché certa sinistra senza Berlusconi non esiste (e viceversa).
Lui ha fatto la figura di uno che va nel covo del "nemico" e sfida addirittura il conduttore (di parte) e Travaglio.
Santoro non poteva fargli regalo (elettorale) migliore invitandolo.
Santoro inoltre ha fatto la figura del ciùla, quando si è lamentato (come ho letto) che Berlusconi non "rispettava gli accordi presi". Ma come? Non lo conscessimo!!!
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Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda Iafran il 11/01/2013, 15:03

franz ha scritto:Santoro non poteva fargli regalo (elettorale) migliore invitandolo.

Santoro ha badato al suo share, peccato!
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Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda mauri il 11/01/2013, 17:41

non capisco perchè snobbare e sottovalutare la trasmissione di ieri, un berlusconi in agonia che diventa prezzemolino sperando di recuperare consensi, prima non si degnava di apparire, che nella trasmissione fa la figura di cappuccetto rosso, santoro e travaglio che non gli par vero di averlo sotto le sgrinfie per magnarselo che alla fine quasi quasi cappuccetto si fa i lupi, le due ragazze fanno le comparse e il tutto in un mix di battute e risatine reciproche
è la 7 vista da 9 milioni di elettori che hanno visto un berlusconi vivo e combattivo e accattivante e sicuramente fa presa sulle persone che hanno memoria corta, non è da sottovalutare la forza televisiva di berlusconi che buca lo schermo e lui ancora oggi punta sulle tv per recuperare consensi, il web non conta nulla
bersani deve tenerne conto, il pd è cresciuto non solo per le primarie ma anche per la presenza in tv ma in quel caso senza contraltare, bersani dovrà fare come renzi, bucare tv e web se vuole vincere, ma purtroppo non è renzi
ciao mauri
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Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda lucameni il 11/01/2013, 17:50

Uno dei commenti che più mi hanno colpito in rete era di una gentile fanciulla, presumibilmente di fede berlusconiana, che prendeva per il culo Bersani e faceva notare come B. avesse massacrato le due bionde in studio.
Già dire questo mi sorprende perchè - ripeto - ritengo che B. abbia fatto una figura pessima; ma evidentemente vedo cose diverse dagli altri.
Quello che mostra semmai come siamo messi male è il fatto di ridere di Bersani, ma non per i contenuti, ma per come si presentava e perchè da Vespa lo hanno visto in pochi. Insomma su tutti lo share. Il resto non conta.
Micidiale e sconfortante perchè se questo paese ancora mostra una tale indifferenza per i contenuti e guarda al barzellettiere il futuro è segnato.
Poi: mi spiace che spesso ho personalizzato le discussioni ma davvero non ho sopportato certe prese di posizione che secondo me denotavano poca attenzione alla realtà dei fatti e il vizio di credere comunque ai nostri media taroccati (senza per questo pensare a complotti o similaria).
Però in questo caso davvero come si fa a dire che B. è stato un mago o un grande?
Ha fatto pietà e se è piaciuto nonostante questo c'è da aver paura.
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Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda Iafran il 11/01/2013, 18:29

mauri ha scritto:il pd è cresciuto non solo per le primarie ma anche per la presenza in tv ma in quel caso senza contraltare, bersani dovrà fare come renzi, bucare tv e web se vuole vincere, ma purtroppo non è renzi

Il "politico" che bada solo a "bucare lo schermo" risolve di sicuro i suoi problemi economici e quelli che potrebbe avere con la giustizia (come i fatti dimostrano).
Noi, con questi "politici" al potere avremmo fatto un bel buco nell'acqua per un'altra legislatura (come minimo), aumentato il deficit delle finanze statali, allargato il buco che abbiamo nelle nostre tasche e fatto qualche altro alla cintura dei pantaloni.
La figura di Prodi dovrebbe pur dirci qualcosa ... o non è mai esistito?

Ma è possibile che conti così tanto l'apparenza ... per giunta, in politica?

Anche questa forte personalizzazione della politica, o questo rammarico per la mancata nomina di tal dei tali in quel ruolo, è fortemente discutibile. Come se Bersani, Renzi, il cavaliere, Vendola ... un ipotetico "Papa laico" fossero onnipresenti al capezzale di ogni persona per risolvere i singoli problemi (ammessi che i suddetti personaggi fossero con le migliori intenzioni per la collettività) e non avessero una miriade di sottoposti e/o di approfittatori a fare il bello ed il cattivo tempo nelle funzioni e nelle realtà dove opererebbero ...
Debbo richiamare nuovamente Prodi per ricordare quel che gli "imbarcati sottoposti" gli (ci) hanno combinato. :(
Ultima modifica di Iafran il 11/01/2013, 19:06, modificato 1 volta in totale.
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Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda flaviomob il 11/01/2013, 19:05

Berlusconi ha detto tutto e il contrario di tutto. E' riuscito nel giro di dieci minuti a dare ragione a chi paventa l'uscita dall'euro e a definire questa possibilità catastrofica. Ha attaccato Travaglio riuscendo a credere di essere efficace solamente leggendo una letterina (letteronza?) scritta da Bonaiuti (che peraltro era presente tra il pubblico) a fine trasmissione ovvero in un lasso di tempo tale da impedire una replica articolata. Riuscendo a far incazzare Santoro: che però gli ha potuto rinfacciare di non aver rispettato i patti, quindi di essere come sempre sleale ed inaffidabile. E' stato ridicolo quando ha fatto il gesto di pulire la sedia occupata da Travaglio con un fazzoletto. Però non se n'è andato.

Ci sono degli elementi peculiari.

E' andato per la prima volta da Santoro, nella tana del lupo: significa che in questo momento è disperato e disposto a tutto. Non lo aveva mai fatto. L'immagine di sé che vuole dare ora è quella di chi ha il coraggio di affrontare la belva nell'arena, di chi gioca il tutto per tutto, vita o morte. E resiste fino all'ultimo istante.

Da dove gli viene tutta questa motivazione? Probabilmente sa di non poter vincere ma che ha ancora qualche possibilità di non far vincere troppo gli altri: in questo può trovare un alleato in Monti. E così, ecco che il governo "tecnico" diventa quasi amico, ma vittima degli ostacoli posti dai comunisti cattivi, dalla signora Camusso e dalla CGIL. Ha dovuto votare l'IMU perché costretto dal voto di fiducia. Perché sceglie di battersi nell'arena di una trasmissione "di sinistra"? Forse ha capito che PD e SEL hanno cavalcato l'onda positiva delle primarie ma che oggi i democratici rischiano un riflusso in uscita di voti a causa dei tanti candidati "paracadutati" che creano malessere in molti territori.
Però ha commesso una leggerezza. Tanta enfasi sul titolo di studio "Santoro, lei ha fatto l'università o le serali?" è classista e controproducente, proprio da lui che aveva sempre puntato su uno stereotipo di "italiano medio" ignorante e volgarotto. E Santoro ha ripreso questo tema rigettandoglielo davanti, a mo' di battuta, in più occasioni.

In ogni caso, che cosa deve salvare Berlusconi? Le aziende di famiglia? Da dove trova una simile motivazione, che lo spinge persino oltre i "confini dell'impero" Raiset?

L'altra considerazione è sulla teatralità: sia Santoro che Berlusconi sono personaggi enfatici, hanno una comunicativa basata sul colpo a sorpresa, sul linguaggio del corpo, sullo sguardo. La metacomunicazione (il linguaggio non verbale) assume un'importanza essenziale ed è quello che per primo arriva alla pancia, scatena le emozioni del pubblico, viaggia più velocemente dei contenuti e ne influenza la comprensione. Travaglio, al contrario, è freddo, algido, alza e abbassa lo sguardo, è quasi immobile e non utilizza la gestualità. Il contrasto è totale.
E questo scarto sulle modalità comunicative mi fa pensare che questo confronto non abbia spostato voti. Chi legge in maggior misura il linguaggio emozionale, chi casca nella rete del Berlusconi attore consolidato e spregiudicato è completamente separato da chi recepisce un messaggio pieno di contenuti ma con un involucro "estetico" inconsistente come il monologo del tagliente Travaglio. Santoro era il tratto di unione: teatrale e plateale, però introduceva il veleno nella coda cercando di pungolare l'ospite (inquietante) sui fatti e sulla storia.
Insomma, ognuno poteva leggere il proprio metalinguaggio ad uso e consumo di una parte o dell'altra. Di fatto, l'unico travaso che c'è stato è lo share e Santoro, che pure non lavora gratis ne' per la gloria, ha "usato" Berlusconi per sottrarre spettatori a Rai e Mediaset...


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Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda franz il 12/01/2013, 10:25

Intanto è singolare (o forse no) che in studio nessuno tra i presenti abbia contestato le balle che il cavallier estava raccontando. Un conduttore serio, invece di litigare con l'ospite sui processi, lo contrasta sulle affermazioni false.


http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ef=HRER2-1

Dalla congiura all'Imu:
i dieci falsi di Berlusconi

di MASSIMO GIANNINI

Senza verità non c'è democrazia. Non c'è bisogno di rievocare Anna Harendt, per capire quanto pesi l'irriducibile "incultura" democratica nella parabola di Silvio Berlusconi. Anche in questa sesta, titanica e disperata "discesa in campo", la verità raccontata dal Cavaliere agli italiani naufraga miseramente di fronte alla storia e alla cronaca. E com'è sempre accaduto nel corso di questi rovinosi diciassette anni, la sua propaganda politica affonda mestamente di fronte all'evidenza dei fatti. Come la manipolazione della realtà è stata il suo "metodo di governo", la menzogna è tuttora il format della sua campagna elettorale. Dagli ultimi due Truman show andati in onda sulla Rai a Porta a Porta e su La7 a Servizio Pubblico, è possibile tracciare un "decalogo" delle falsità più clamorose. Le nuove, dieci bugie dell'imbonitore di Arcore.

LA CONGIURA CONTRO IL GOVERNO
Afferma l'ex premier, per spiegare la drammatica caduta del suo governo nell'autunno di due anni fa: "Quello che è successo per farmi cadere è stata una congiura, nazionale e internazionale, e anche per la storia serve istituire un'indagine con una commissione d'inchiesta".

Nella fantasiosa ricostruzione "complottarda", Berlusconi non dice mai il vero, unico motivo che l'ha costretto alle dimissioni: l'8 novembre 2011 il suo governo cade di fatto alla Camera, dove il Rendiconto generale dello Stato passa con appena 308 sì, rispetto ai 316 del voto di fiducia. Lui stesso, allora, commenta: "Mi dimetto, per colpa di otto traditori". Nessuna "congiura", dunque. Semplicemente, la maggioranza di centrodestra si è sfasciata.

LO SGAMBETTO TEDESCO SUGLI SPREAD
Nella teoria del complotto, il Cavaliere chiama in causa anche i "nemici" tedeschi: "A innescare l'impennata dello spread fu la Bundesbank, che a luglio diede ordine a tutte le banche tedesche di vendere i Btp italiani".
Non è vero, e lo stesso leader del Pdl si è dovuto in parte correggere (video). La banca centrale tedesca è del tutto estranea ai movimenti sui titoli di Stato. Ad alleggerire le posizioni in Btp è la Deutsche Bank, banca privata, che vende titoli pubblici sul mercato secondario nell'aprile 2011, cioè tre mesi prima che in Italia si profili lo spettro del default sul debito sovrano.

L'ITALIA È FORTE, LA CRISI NON ESISTE
Nei suoi ultimi tre anni di governo, l'ex presidente del Consiglio nega fino al paradosso l'esistenza della crisi e della recessione. A maggio 2009 dichiara: "Il momento peggiore è passato, ci sono chiari segni di miglioramento". Al G20 di Cannes, il 4 novembre 2011, in piena tempesta europea sull'Italia, aggiunge: "Siamo un'economia forte, la terza del mondo. Il nostro stile di vita è quello di un Paese benestante, i consumi non diminuiscono, i ristoranti sono pieni, negli aerei non si riesce a prenotare".

Era falso già nel 2009: per Eurostat allora il Pil italiano crolla del 5,5%. È ancora più falso nel 2011: la Borsa di Milano cede in un anno il 25,6%, secondo Confcommercio chiudono 9 mila ristoranti, l'Istat certifica un -16,5% nei viaggi aerei. Non è tutto. Giovedì scorso, da Santoro, Berlusconi insiste: "Non devo chiedere scusa, non annetto nessuna responsabilità al mio governo nella crisi, e confermo tutto quello che dissi nel 2009: la crisi finanziaria è esplosa due anni dopo" (video). Appunto: il suo leggendario "discorso sui ristoranti pieni" non è del 2009, ma dell'autunno 2011. A crisi già drammaticamente deflagrata.

LA BATTAGLIA SULL'IMU
Per giustificare la feroce campagna contro Mario Monti sull'Imu, Berlusconi ricorda: "Non è in questa direzione che doveva andare l'Imu. Doveva comprendere tutte le imposte locali, e colpire gli immobili ma non la prima casa che per noi è sacra. Abbiamo fatto tutti i tentativi per farla cambiare, ma non ci siamo riusciti".

Anche questa è una mezza menzogna. Intanto l'Imu fu introdotta comunque dal suo governo, con il decreto legislativo numero 23 del 14 marzo 2011. E in ogni caso, mentre risulta un pacchetto di emendamenti presentati nel corso dell'iter parlamentare, nessuna contrarietà è mai stata manifestata dal segretario del Pdl Alfano, durante i tre vertici con Monti e Bersani che portano, nel dicembre 2011, al varo del decreto Salva-Italia. Se battaglia c'è stata, non è apparsa così "convinta".

LA LOTTA CONTRO L'EVASIONE FISCALE
È la più falsa, nel gioco delle tre carte del Cavaliere. Mercoledì scorso, nel salotto di Vespa, declama: "Non ho mai sostenuto l'evasione fiscale. Lei sta parlando al presidente del Consiglio che ha combattuto di più l'evasione fiscale".

È vero l'esatto contrario. Già nel 2004, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, definisce "moralmente autorizzati" gli evasori ai quali "lo Stato avanza la richiesta scorretta superiore al 50%". E mercoledì scorso, sempre da Vespa, lo ripete: "C'è un clima di terrore per colpa di Equitalia... È moralmente accettabile non pagare tasse ingiuste". Non solo. Il primo atto del suo ultimo governo, nel giugno 2008, è la legge che azzera la norma sulla "tracciabilità" introdotta dal governo di centrosinistra: il limite all'uso del contante, fissato da Prodi in 100 euro, viene alzato a 12.500 euro. Gli evasori ringraziano. Non a caso, tre anni dopo, lo stesso Tremonti deve fare retromarcia, e riportare il limite a 500 euro. Ma ormai è troppo tardi.

IL FALSO PROBLEMA DEL DEBITO PUBBLICO
"Il nostro debito pubblico è un falso problema - sentenzia il leader azzurro da Santoro - perché intanto bisogna considerare che a fronte di questo debito c'è un attivo infinitamente più grande, e poi in rapporto al Pil bisogna considerare l'economia sommersa".

La teoria è stravagante. La bugia è provata: l'Istat, nel quantificare il Prodotto interno lordo, tiene conto del sommerso già dal 1987, per una quota pari al 17%.

IN ITALIA NON SI POSSONO FARE I DECRETI
Per articolare il suggestivo "movente" che spiega la necessità di una "profonda riforma della nostra architettura politico-istituzionale", Berlusconi a Servizio Pubblico afferma: "L'Italia è ingovernabile. Da noi il governo, al contrario di quello che accade in tutti i Paesi occidentali, non può intervenire con lo strumento del decreto legge, immediatamente esecutivo, ma solo con i disegni di legge, che hanno tempi di approvazione tra i 450 e i 600 giorni".

È l'ultima "invenzione" della settimana, la più folkloristica. Nella Storia repubblicana, il Berlusconi III della legislatura 2001/2006 vanta il record assoluto nel ricorso ai decreti legge (di vigenza immediata e da convertire entro 60 giorni) nel solo primo anno di governo: ben 54. Nel primo anno del Berlusconi IV, il Cavaliere presenta e fa approvare 34 decreti legge, dal salvataggio Alitalia ai rifiuti in Campania. Nell'intero arco dell'ultima legislatura, cioè nei 42 mesi che corrono tra il 2008 e il 2011, il suo governo presenta e fa approvare 80 decreti legge.

MAI PAGATO UNA DONNA PER FARE L'AMORE
Di fronte alle domande rimaste sempre senza risposta sui suoi rapporti con Noemi Letizia, Ruby Rubacuori, le Olgettine e i soldi erogati a Barbara Matera fino alla sua candidatura alle elezioni europee (video), il Cavaliere giura: "Non ho mai pagato una donna per fare l'amore".

In realtà, la "letteratura" giudiziaria e processuale sulle escort a disposizione dell'ex presidente del Consiglio nelle "serate eleganti" di Palazzo Grazioli, Arcore e Villa Certosa, è veramente infinita. Agli atti dell'inchiesta di Napoli sulla presunta estorsione di Tarantini e Lavitola nei suoi confronti, il procacciatore di donne barese parla al telefono delle ragazze che porta ogni fine settimane a casa del Cavaliere: "Berlusconi le ha sistemate tutte. Sabina Began (la famose "Ape Regina") si è sistemata per tutta la vita...". Nell'inchiesta barese, innescata dalle rivelazioni di Patrizia D'Addario, quest'ultima il 5 novembre 2009 al telefono con Tarantini dice: "Stanotte con Silvio non abbiamo chiuso occhio. È andata bene, ma niente busta però. Come mai? Mi avevi detto che c'era una busta...". Presso il tribunale di Milano, infine, pende ancora il giudizio sul caso Ruby, dove Berlusconi è imputato per prostituzione minorile.

SU RUBY DIFFAMAZIONE SENZA PARI
Proprio il processo Ruby è per l'ex premier il nodo più intricato. A Otto e mezzo si difende: "C'è stata una diffamazione senza pari. Non ho mai detto che era la nipote di Mubarak... E non è vero che la Camera ha approvato una mozione che diceva che Ruby era la nipote di Mubarak".

Qui la manomissione del reale diventa impudenza esistenziale. Negli atti del processo milanese nei suoi confronti esiste il verbale della telefonata che l'allora capo del governo fa la notte del 27 maggio 2010 al funzionario della Questura Pietro Ostuni: "Dottore, volevo confermarle che conosciamo questa ragazza, soprattutto spiegarle che ci è stata segnalata come la nipote del presidente egiziano Mubarak". Quanto al voto parlamentare, il 3 febbraio 2011 la maggioranza di centrodestra si impone alla Camera, negando le perquisizioni richieste per il Rubygate e riconoscendo l'incompetenza della procura di Milano, con una mozione che si basa sul seguente assunto formale, e surreale: "Il presidente del Consiglio era realmente convinto che la ragazza fosse nipote di Mubarak".

LA SCHIAVITÙ DEL TELEFONINO
Il Cavaliere detesta i cellulari. Lo assicura a Servizio Pubblico: "Non ho il telefonino, mi priva della libertà e non mi lascia lavorare".

È la frottola più "lieve", ma se vogliamo la più simbolica. Lo dice, negli studi di Santoro, poco dopo il servizio televisivo, ormai celebre in tutto il mondo, che lo ritrae al cellulare a passeggio sul lungofiume di Baden Baden, mentre la Merkel lo aspetta inutilmente per il vertice internazionale che deve nominare Rassmussen segretario della Nato. E agli atti del processo Tarantini-Lavitola fioccano ovunque telefonini e schede telefoniche, in uso all'ex presidente del Consiglio. Spesso non intestati a lui, ma a oscuri trafficanti sudamericani. Il telefono è la sua voce, ma anche la sua croce.
m.giannini@repubblica.it

(12 gennaio 2013)
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Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda flaviomob il 12/01/2013, 10:37

franz ha scritto:Santoro inoltre ha fatto la figura del ciùla,


Che linguaggio forbito.

Dolce stil novo?


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Re: Che strano silenzio ....

Messaggioda Iafran il 12/01/2013, 10:42

Al "cavaliere di alto rango", io non chiederei alcuna spiegazione ... per rifiutarlo in toto (anche per i tanti processi di mafia in cui è coinvolto, viewtopic.php?f=4&t=5641) e Santoro gli ha dato importanza e di fare la sua "esibizione": l'unica cosa che sappia fare.
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