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Il Paese che potremmo fare

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il Paese che potremmo fare

Messaggioda mauri il 27/12/2012, 16:01

o disfare, la speranza di calabresi si vanifica con quei presupposti e bersani non va da nessuna parte, oramai l'alleato è vendola visto che le primarie sono dopodomani, vendola premette che non gradisce alleanze con monti e il centro
allora cosa accadrà? il PD era sicuro di vincere ma ora non credo lo sia più e dovrà allearsi con il centro per governare ma con vendola che farà?
ciao mauri

Il discorso di Monti è un buon viatico, è un serbatoio di idee per un’Italia più europea, più razionale e più dinamica, speriamo che anche Pierluigi Bersani, che è il candidato più quotato alla guida del Paese, non si rinchiuda in un atteggiamento di autosufficienza ma colga tutto questo come un’opportunità.
http://www.lastampa.it/2012/12/24/cultu ... agina.html

Vendola (Sel): Noi stiamo dalla parte opposta rispetto a Monti
http://it.notizie.yahoo.com/vendola-sel ... 48316.html
mauri
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Monti 20%?

Messaggioda franz il 27/12/2012, 16:59

Monti spinge per la lista unica.
In un sondaggio consensi al 20%

Il Professore avrà già oggi colloqui con Casini e Fini. Domani il vertice decisivo con i ministri in campo e i centristi. L'ipotesi di compromesso dell'Udc: alle elezioni con più simboli federati ma con l'impegno di formare un gruppo parlamentare unico
di FRANCESCO BEI

Ufficializzata la "salita" in politica con un tweet mandato in rete quasi allo scoccare della mezzanotte, la sera di Natale, dopo una cena milanese con figli e nipoti, Mario Monti entra nel vivo dell'organizzazione. Il premier è meticoloso, sta pianificando la campagna elettorale, le sue uscite in tv, e sa bene che il primo compito, urgentissimo, è dare forma compiuta al suo movimento.

Anche perché entro metà gennaio qualcuno si dovrà presentare al Viminale con le liste complete di firme. La linea la detta al telefono in attesa del rientro questo pomeriggio nella capitale: "Servono serietà e coerenza".
L'appuntamento decisivo è invece per domani, quando Monti incontrerà a palazzo Chigi i ministri più direttamente coinvolti nell'operazione elettorale - da Riccardi a Passera - e, successivamente, chiamerà a raccolta anche Casini e i rappresentanti di Italia Futura. Di fatto il primo vero summit del "Movimento per l'Agenda Monti".

Montezemolo, in partenza per l'estero, non potrà essere presente ma ha in programma per oggi un colloquio con il leader dell'Udc e con Fini. Tutti si sentono, in una girandola di incontri e telefonate che dovrebbe portare domani a una decisione definitiva sull'assetto di battaglia: una lista unica? Più liste federate tra loro? La questione resta aperta. Si sa che Monti sta spingendo perché ci sia un'unica lista sia alla Camera che al Senato. "Solo così - ha spiegato - daremmo un vero segnale di rinnovamento e di forza".

Ma è chiaro che l'Udc e, in misura minore, anche Italia Futura, non vedono di buon occhio questa soluzione. Non c'è soltanto il vantaggio elettorale di presentare più simboli. Il problema principale è anche stabilire in base a quali quote dividersi i posti in lista, quali ruoli distribuire nel neonato movimento. Inoltre, visto che le Politiche saranno abbinate alle Regionali, l'Udc e Fli non intendono rinunciare ai loro simboli nelle regioni. Anche tra i "terzorepubblicani" di Montezemolo e Riccardi l'idea di mescolarsi con i "politici" non suscita grandi entusiasmi. Tanto più che la previsione unanime è che, in caso di lista unica, "scorrerà molto sangue" e le liti interne non sarebbero un buon viatico per tenere a battesimo la nuova creatura.

Insomma, più si avvicina l'ora delle decisioni e più la situazione si fa pesante. Tanto più che nell'Udc, il partito più grande e che avrebbe più da perdere da una fusione indistinta, in molti stanno facendo pressione su Casini per evitare lo scioglimento. E, tra questi, alcuni capi locali con consistenti doti elettorali: da Pasquale Sommese in Campania a Luciano Ciocchetti nel Lazio, da Angelo Cera in Puglia a Mario Tassone in Calabria. Tutte teste che potrebbero rotolare se si andasse a un filtro stretto affidato a Monti.

Così proprio nell'Udc sta maturando una proposta da sottoporre al premier. Una formula che faccia salve le diverse liste, con la sottoscrizione di un patto per formare un gruppo parlamentare unico e l'impegno a dar vita a un unico soggetto politico. Insomma un fidanzamento in vista di un futuro matrimonio. Ma è difficile, fa notare chi parla spesso con il premier, che Monti possa accettare una soluzione al ribasso. Piero Ichino, il senatore (ex) Pd che è diventato l'ideologo del movimento, ieri ha messo in guardia chi volesse tentare l'assalto alla diligenza: "Sarà una forza nuova con alcune figure che vengono dalla scorsa legislatura, ma saranno poche e attentamente filtrate dal presidente Monti".

Il premier, ha detto Ichino al Tg4, avrà un ruolo attivo "per il solo fatto che sarà lui a controllare la composizione di queste liste e a dare il suo consenso solo alla lista che risponda ai criteri che ha enunciato in modo netto in conferenza stampa".

Ormai Monti, scegliendo di impegnarsi e rischiare in prima persona, ha il coltello dalla parte del manico. Tanto più che un sondaggio riservato, commissionato da Montezemolo e arrivato caldo caldo il 24 sera (quindi successivo alla conferenza stampa di Monti), assegna al neonato movimento una forza notevole, con una forchetta dal 19 al 21 per cento. Insomma, la lista del premier sarebbe già oggi il secondo partito, prima del Pdl e di Grillo.

La lista unica avrebbe il 20 per cento, la formula con liste multiple appena l'un per cento di più. Ma c'è un altro dato che ha fatto sorridere i seguaci del Professore. Di questo 20 per cento di elettori disposti a votare Monti, la quota in arrivo dal Pdl è pari al 9-12 per cento. La metà insomma dei futuri elettori montiani è composta da cittadini delusi dal Cavaliere. "Deve essere per questo - ironizzano nel quartier generale del premier - che Berlusconi ha dato ordine di attaccare a testa bassa usando il ciclostile".

Nei piani alti del movimento circolano anche i bozzetti del simbolo, che saranno esaminati domani nel vertice a palazzo Chigi. Molti contengono la parola "centro", altri la dicitura "per l'agenda Monti". Ieri Ichino l'ha chiamato "movimento per l'agenda Monti". E chissà che non stesse dando una notizia.

(27 dicembre 2012) http://www.repubblica.it


Un attimo di attenzione. Se (e sottolino il se)il 9-12% viene al PdL, mi pare implicito che stante il 5% scarso dell'UDC, l'4-6% viene dal PD.
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franz
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Re: Il Paese che potremmo fare

Messaggioda Giorgio Graffieti il 27/12/2012, 17:30

franz ha scritto:Un attimo di attenzione. Se (e sottolino il se)il 9-12% viene al PdL, mi pare implicito che stante il 5% scarso dell'UDC, l'4-6% viene dal PD.


guarda che il cosiddetto "centro" era accreditato del 9÷10% anche prima di Monti... non è che i voti arrivano da tutti fuorché da lì...
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Liste e alleanze, i partiti nel caos

Messaggioda mauri il 27/12/2012, 17:35

franz ha scritto:Un attimo di attenzione. Se (e sottolino il se)il 9-12% viene al PdL, mi pare implicito che stante il 5% scarso dell'UDC, l'4-6% viene dal PD.


anche M5S
le regole, la mancanza di regole creano confusione sb ha voluto così e questa non regola lo seppellirà,
vanno fatte e condivise per impedire questo spettacolo indecente che i politici stanno dando alla nazione
ciao mauri

A ritmi serrati i partiti si avviano alla campagna elettorale. Molti lamentano la confusione nella politica. Ma a onor del vero nemmeno le regole sono ancora chiare. Soltanto domani il Senato licenzierà, se saranno rispettati gli impegni, il decreto che fissa il nuovo numero di firme indispensabili a una lista per presentarsi alle elezioni.
http://www.lastampa.it/2012/12/27/itali ... agina.html
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Firme per le elezioni, ne basteranno 30 mila

Messaggioda mauri il 28/12/2012, 17:11

bene, avremo M5S e il popolo arancione, attendiamo l'alleanza dei montiani, della lega col pdl e poi via con i sondaggi e ne vedremo delle belle
il cambiamento, finalmente un segnale che inizia e come per tutte le cose ci vuole tempo non si può avere tutto subito
tra 5 anni nascerà la 3za repubblica
ciao mauri


Sì del Senato alla riduzione del 75%
Tirano un sospiro di sollievo Grillo e gli Arancioni di De Magistris-Ingroia
http://www.lastampa.it/2012/12/28/itali ... agina.html
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Re: Il Paese che potremmo fare

Messaggioda Giorgio Graffieti il 28/12/2012, 17:58

la "Lista Monti" in premessa assomiglia molto all'Unione di cui forse ci ricordiamo in tanti.
...secondo me ci finirà anche Mastella, del resto.
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Re: Il Paese che potremmo fare

Messaggioda ranvit il 28/12/2012, 18:04

...secondo me ci finirà anche Mastella, del resto.

Puo' essere....e dove vuoi che vada Mastella, a destra o a sinistra' :D

Ma non potrà mai essere come l'Unione....li' c'erano i "sinistri" notoriamente capaci di dividersi anche con se' stessi (psicodramma tipico), qua si tratta invece di democristiani :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Monti a Roma, vertice con i centristi

Messaggioda mauri il 28/12/2012, 20:24

quindi vendola non è sacrificabile... ma in politica tutto è contrario di tutto

onestà e correttezza, in generale è una virtù che dovrebbe essere presente in tutte le persone e più presente tra le persone che ci governano, mi auspico che i nuovi parlamentari lo siano e lo verificheremo quando e se rivedranno la legge sulla eleggibilità degli inquisiti
a volte per il bene supremo del paese la correttezza e quindi la parola data è opportuno faccia un passo indietro

per monti c'è anche l'appoggio della chiesa quindi dorme tra 2 guanciali ma chissà perchè c'è sempre qualche incognita, in questo caso l'UDC, vedremo come si evolverà questo centro e se farà centro eliminando "rottamare" i politici compromessi del vecchio sistema
ciao mauri


Monti a Roma, vertice con i centristi “Un pomeriggio di lavoro intenso”
Bagnasco: “Premier onesto e capace”
Più sfumata la posizione del Pd. Spiega Enrico Letta: «Se dovesse esserci necessità di governare con un alleato, presupponendo dunque la vittoria del Pd e Bersani premier, non potremmo rivolgerci né a Berlusconi né a Grillo: il ragionamento andrà fatto con coloro con cui condividiamo la scelta europeista e dunque con Monti e le forze di centro». Il vicesegretario democratica traccia lo scenario in una intervista al Mattino, nella quale il dirigente dei democratici sottolinea che il centrosinistra è «pronto a dialogare sull’agenda» ma che «il patto con Sel non si discute» e «non potrà essere sacrificato per intese con altri». «Noi - dice Letta - saremo concorrenti di Monti» ma «il nostro avversario è Berlusconi».
http://www.lastampa.it/2012/12/28/itali ... agina.html
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