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La strategia del centro montiano

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

La strategia del centro montiano

Messaggioda Giovigbe il 25/12/2012, 13:46

"posto" questo articolo apparso sulla stampa nel tentivo di avviare un sereno (spero) confronto sulle strategie possibili per il centro montiano.
per tal motivo non ho riportato tutto l'articolo ma solo le parti connesse con questo argomento.

Dal sito della stampa La «salita in politica» di Mario Monti, come prevedibile, domina il dibattito politico: i “montiani” del Nuovo Centro accolgono con favore l’impegno del Professore e si dicono pronti lasciare che sia lui a decidere come meglio affrontare la campagna elettorale: lista unica o più liste. Il Pdl, con in testa Silvio Berlusconi - affiancato a sorpresa anche da Renato Schifani - si lancia contro il premier accusandolo di portare il Paese al «disastro». Nel Pd, invece, prevale un silenzio assordante verso il capo del governo, ma scoppia la polemica su Pietro Ichino, accusato di aver elaborato parte dell’Agenda Monti.

LA STRATEGIA DEI CENTRISTI
I vari protagonisti della galassia centrista hanno capito che Monti si impegnerà di più o di meno in campagna elettorale a seconda di come loro si comporteranno. Scenderà in campo solo se sapranno realizzare un vero rinnovamento, altrimenti resterà in disparte. E le intenzioni si misureranno al momento di fare le liste: una sola al Senato, idem forse per la Camera. I protagonisti del Nuovo Centro si riuniscono in mattinata e annunciano pieno sostegno al progetto Monti. Ma soprattutto danno carta bianca al professore sulle modalità tecniche sulle candidature: un elemento non da poco, visto che il professore - come confermano i suoi collaboratori - non ha affatto abbandonato il progetto di una propria lista elettorale. Un modo per controllare le candidature, ma anche per restare vero regista dell’operazione. Ma una decisione definitiva non è ancora stata presa, ma il tempo stringe e Monti - partito ieri sera per Milano - è atteso a Roma già il 27.

L’IPOTESI LISTA COMUNE
L’incontro riservato di questa mattina è servito al leader dell’Udc Casini, al segretario Cesa e ai fondatori di
“Verso la Terza Repubblica” Montezemolo e Riccardi per esaminare a fondo l’Agenda Monti dandone un giudizio altamente positivo, così come molto positiva è stata la valutazione sul discorso di ieri del premier.
I leader del nuovo centro, in piena sintonia politica con Monti e il suo programma, sul piano operativo hanno valutato i pro e i contro di presentarsi con una lista unica o più liste federate, decidendo di rimettere la scelta finale alle valutazioni del Professore. Nel frattempo continua il lavoro sul territorio, dal quale - riferiscono fonti centriste - arrivano segnali di forte entusiasmo sia per quanto riguarda l’Udc che per le componenti di “Verso la Terza Repubblica”. Spiega Casini: «Adesso è tutto nelle mani del presidente Monti. Nelle prossime ore sarà lui a raccogliere i consensi e i sostegni alla sua agenda. Sarà lui a decidere se sarà meglio procedere con una lista piuttosto che con più formazioni».


A prima lettura una cosa mi colpisce: e Fini dov'è???? e Giannino dov'è??? e gli ex PdL???? ma davvero tutto il personale politico presente nelle aggregazioni che si richiamano a queste persone è gradito a Monti??? un pò mi sorprenderebbe!!!!

Insomma tutti (tranne forse Ingroia e gli arancioni) hanno problemi di "compatibilità" al loro interno. C'è da dire però che rendere compatibili le diversità è il sale della politica-
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Re: La strategia del centro montiano

Messaggioda Robyn il 25/12/2012, 15:56

Monti non deve far entrare transfughi,in breve la vecchia politica.Inoltre se è vero che decide sulle canditature non dovrebbe far entrare gli strateghi della tattica"Cesa,Riccardi,Casini ed altri".In sintesi se c'è un un rapporto di collaborazione tra sinista e centro non deve essere come l'hanno costruito in passato i nostri padri sui veleni,sulle insinuazioni,sugli atteggiamenti di sufficenza e di superiorità.La campagna elettorale invece deve essere sui
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Re: La strategia del centro montiano

Messaggioda Giovigbe il 26/12/2012, 9:34

le evidenziazioni sono mie

dall' HUFFINGTON POST

È tutto nelle mani di Monti, con Bersani dopo il voto ma solo se serve. Giochiamo per vincere!”. Il tweet con il quale Pierferdinando Casini ha riassunto oggi l’intervista pubblicata da Repubblica la dice lunga. Sia sul fatto che l’interlocuzione di questi giorni con il Pd sta avvenendo tanto sottotraccia quanto febbrilmente, sia sul vero punto qualificante per l’intera galassia centrista: il professore, una volta verificate le convergenze sulla sua agenda, scioglierà la riserva e parteciperà alla tenzone politica?

Domande che richiedono una rapida risposta. Anche per questo stamattina Luca di Montezemolo, Casini e Andrea Riccardi (presente Lorenzo Cesa) hanno tenuto un vertice riservato nella residenza romana del ministro. Chi era presente al vertice racconta di un grande ottimismo da parte dei tre. L’agenda Monti piace a tutti, ma ancor di più ha destato entusiasmo la disponibilità del premier a guidare lo schieramento che a lui si ispira. Il vero nodo rimangono le liste. Prima dell’all-in della conferenza stampa di ieri mattina, lo schema era chiaro: una lista unica al Senato per mettersi al riparo dalla soglia di sbarramento fissata all’8%, due o più liste alla Camera, tra Udc, Italia Futura e le possibili formazioni di Fli e della galassia cattolica vicina alle Acli e Sant’Egidio.

Oggi il quadro è cambiato. E la possibilità che il professore preferisca dare un segno tangibile di unità e rinnovamento attraverso un movimento unitario non viene rifiutata a priori da nessuno. Casini ha osservato che “lo scudo crociato, come simbolo, ha un suo valore alle urne, dobbiamo valutare bene la questione”. Ma ha anche aggiunto che è “pronto a tutto” quel che verrà chiesto da Monti. Una disponibilità evidenziata anche da Montezemolo, che pur continuerebbe a preferire per la sua formazione una composizione delle liste che includa esclusivamente esponenti della società civile.

Dal vertice non è emerso nessun veto nemmeno per i tanti transfughi che da Pd e Pdl stanno bussando alla porto del nuovo polo in via di costruzione. In caso di formazione unica deciderà caso per caso il premier, è l’intesa raggiunta. Se l’ipotesi sarà quella dello spacchettamento si vedrà. Ma la disponibilità a sparigliare il campo c’è, come ha dimostrato ieri lo stesso presidente del Consiglio riferendosi al caso di Pietro Ichino. E proprio oggi il senatore del Pd ha confermato di essere stato parte attiva nell’elaborazione dell’agenda-Monti.

Dallo staff del segretario dell’Udc continua a trapelare un certo ottimismo. Le ricostruzioni giornalistiche su una fantomatica conferenza stampa delle forze montiane da celebrarsi il 27 dicembre viene smentita (“qualcosa era stato programmato, ma con tutta probabilità verrà rimandato”, confermano dall’entourage di Riccardi). “Tuttavia, passato il Natale, qualche cosa andrà fatto”, osserva una fonte molto vicina all’ex-presidente della Camera. Che si sbilancia: “Tra giovedì e venerdì definiremo i dettagli di una sempre più probabile discesa in campo del professore”. Sono giorni febbrili. Prima del 27 o del 28 è improbabile che lo stesso Monti si incontri con gli estensori del suo nascente movimento politico. Ma entro capodanno si capirà se l’accelerazione unitaria sarà feconda o meno. “L’obiettivo è la lista unica - continuano a ripetere dall’Udc - se non dovessimo riuscirci si andrà separati, ma sarebbe una sconfitta”.

Un ostacolo sulla via del simbolo unico sarebbe Gianfranco Fini: “Una parte del suo partito vorrebbe addirittura mantenere il proprio simbolo sulla scheda - osserva preoccupato un dirigente dello staff di Italia Futura - ma è impossibile, mica possiamo presentarci con quindici liste”. A differenza del presidente della Camera, Casini preferirebbe la lista unitaria. In caso di spacchettamento, il suo timore è che il confronto fra i candidati civici di Italia Futura e i tanti vecchi politici che si aggregherebbero intorno all’Udc renda di fatto il suo partito una sorta di bad-company dell’alleanza, penalizzandola eccessivamente in termini di consenso.

L’ipotesi listone allontana Fermare il declino dall’orbita montiana, nonostante gli attestati di stima al presidente del Consiglio arrivati ieri da Oscar Giannino . “Il documento di Monti pone problemi reali e indica direttrici corrette”, osserva Carlo Stagnaro, tra i fondatori del movimento. “Ma rimangono aperte troppe domande - osserva Stagnaro - perché il premier è una figura dotata di una sua credibilità, ma tutti coloro che vogliono appropiarsi della sua icona meno. Fini e Casini, quando erano al governo, non mi sembra abbiano fatto più di tanto sul fronte liberalizzazioni o spending review, solo per fare un esempio”.

Intanto Monti si muove già da leader in pectore di una sua coalizione politica. Se è vero che un incontro con i leader centristi avrà luogo solamente dopo Natale, il premier sta avendo anche in questi giorni di festa contatti febbrili con tutti coloro che dovrebbero essere della partita. Il valore aggiunto di una sua leadership al momento gli offre massima libertà d’azione nel disegno della forza elettorale che lo sosterrà alle urne. E il suo staff lascia trapelare che la soluzione più gradita al premier prevederebbe il numero minore di liste possibili: una.


un commento a caldo: la storia elettorale italiana ha dimostrato che liste unite prendono meno di liste divise.
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Re: La strategia del centro montiano

Messaggioda franz il 26/12/2012, 10:36

Giovigbe ha scritto:un commento a caldo: la storia elettorale italiana ha dimostrato che liste unite prendono meno di liste divise.

Mi pare di si' ma c'è una terza possibilità, la coalizione di liste, che a partire dall'Ulivo del 1996 e nelle competizioni sucessive ha sempre dimostrato di dare valore aggiunto: il simbolo della coalizione di CS prendeva piu' voti della somma dei singoli partiti (e nel centro destra avveniva il contrario).
Da ultimo il fatto che con il porcellum fare coalizioni di liste è l'unico modo per prendere il premio di maggioranza.
Naturalmente Monti conta a costruire la lista che sarà piu' grande di tutte tra quelle al centro ma deve per forza coalizzarsi con altre liste (al minimo una) se pensa si poter vincere qualche cosa al senato (alla camera è praticamente missione impossibile) e quindi essere determinante nei futuri scenari.
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Re: La strategia del centro montiano

Messaggioda trilogy il 26/12/2012, 11:13

Riporto solo alcuni spezzoni dell'articolo.


I segreti e la strategia dietro l'Agenda Monti
http://www.unita.it/italia/il-braccio-d ... a-1.476341

[..]Sul tema della credibilità delle liste, del resto, il professore non ha fatto sconti. Parlando con Eugenio Scalfari ieri su Repubblica ha espresso la preferenza per l’operazione «società civile» di Montezemolo e Riccardi, e ha spiegato che il centro di Casini e Fini «non decolla perché la gente non sopporta più i politici professionali». Se ci sarà la lista unica che vuole Monti, le truppe di Casini rischiano di uscire decimate. Ieri mentre Italia Futura è corsa ad applaudire il premier («Condividiamo ogni parola dalla prima all’ultima»), l’Udc ha aspettato. E se Montezemolo ha parlato di loro come «vecchia politica», Casini al Tg3 è sbottato: «Con i personalismi non si va da nessuna parte, io sono in Parlamento da tanti anni, mica mi posso fare la plastica facciale...».

Non è un mistero che un passo indietro di Monti avrebbe accresciuto il peso dell’Udc fino a farle superare lo sbarramento del 4%, unica zattera anche per gli uomini di Montezemolo. Con Monti in campo, e alle sue condizioni, cambia tutto. E infatti lui ha concesso a Casini almeno una carezza: «L’Udc è stato il più coerente sostenitore del mio governo». [..]

[..] Ma il tentativo del Prof è decisamente più ambizioso della raccolta di qualche transfuga. Lui vuole «scomporre» l’attuale bipolarismo sulla base della sua agenda, e attrarre una fetta di società civile «assai più ampia» di quella coinvolta da Riccardi e Italia Futura. Se Monti è pronto a tagliarsi i ponti alle spalle, a rinunciare al Quirinale e al ruolo di riserva della Repubblica, è perché ha in testa un progetto molto ambizioso: cambiare la geografia politica italiana. E non è un caso se il premier insiste a citare De Gasperi e a Scalfari ha citato «i sondaggi che mi danno al 40%». «La sua è proprio una prospettiva desgasperiana, siamo a un punto di svolta della vicenda politica italiana», ragiona Lorenzo Dellai, presidente della Provincia di Trento e tra le menti più fini di Terza repubblica.

Nei prossimi giorni si insedierà una war room di montiani doc, che avrà il compito di esaminare le liste. Si parla di alcune decine di nomi di giovani brillanti pescati nelle migliori università, per dar vita a una falange di fedelissimi, che dovrà rappresentare almeno il 30% degli eletti. Nel gruppo ristretto accanto al premier, oltre al suo uomo ombra Federico Toniato, ci sarà sicuramente Corrado Passera, fermamente intenzionato a candidarsi. Intanto, il premier uscente sbarca su Twitter come @SenatoreMonti.
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Re: La strategia del centro montiano

Messaggioda Giorgio Graffieti il 26/12/2012, 12:07

franz ha scritto:
Giovigbe ha scritto:un commento a caldo: la storia elettorale italiana ha dimostrato che liste unite prendono meno di liste divise.

Mi pare di si' ma c'è una terza possibilità, la coalizione di liste, che a partire dall'Ulivo del 1996 e nelle competizioni sucessive ha sempre dimostrato di dare valore aggiunto: il simbolo della coalizione di CS prendeva piu' voti della somma dei singoli partiti (e nel centro destra avveniva il contrario).
Da ultimo il fatto che con il porcellum fare coalizioni di liste è l'unico modo per prendere il premio di maggioranza.
Naturalmente Monti conta a costruire la lista che sarà piu' grande di tutte tra quelle al centro ma deve per forza coalizzarsi con altre liste (al minimo una) se pensa si poter vincere qualche cosa al senato (alla camera è praticamente missione impossibile) e quindi essere determinante nei futuri scenari.


la discriminante, questa volta, non sarà tra divisi e uniti, ma tra chi dimostrerà di proporre liste in qualche modo condizionate dagli elettori e chi le proporrà come una minestra da prendere e mangiare.

Gli unici che potranno spendere questa scelta sono PD e SEL e in misura diversa M5S.
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Re: La strategia del centro montiano

Messaggioda ranvit il 26/12/2012, 12:33

Gli unici che potranno spendere questa scelta sono PD e SEL e in misura diversa M5S.


Minchia! Da tutti i commenti di giornali ed opinionisti emerge che saranno circa un centinaio i "nominati" dall'oligarchia. Da non dimenticare poi che per i prescelti dalle cosiddette primarie parlamentari saranno in gran parte "nominati" dalle segreterie provinciali. Insomma cambiare tutto purchè nulla cambi!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La strategia del centro montiano

Messaggioda Giorgio Graffieti il 26/12/2012, 12:43

ranvit ha scritto:Gli unici che potranno spendere questa scelta sono PD e SEL e in misura diversa M5S.


Minchia! Da tutti i commenti di giornali ed opinionisti emerge che saranno circa un centinaio i "nominati" dall'oligarchia. Da non dimenticare poi che per i prescelti dalle cosiddette primarie parlamentari saranno in gran parte "nominati" dalle segreterie provinciali. Insomma cambiare tutto purchè nulla cambi!


Gli unici che potranno spendere questa scelta sono PD e SEL e in misura diversa M5S... è un fatto... il resto è propaganda. Alimentata anche da coloro che, dovendosi misurare con gli elettori nei territori e non sulle pagine dei giornali o in TV hanno pensato bene che per aver garantito un posto al sole l'unica era cambiare casacca... un'idea molto poco "renziana" della politica, mi sembra.
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Re: La strategia del centro montiano

Messaggioda ranvit il 26/12/2012, 12:55

Mah :roll: :roll: :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La strategia del centro montiano

Messaggioda Robyn il 26/12/2012, 13:55

Pf Casini non è certo sprovveduto come politico ma ci sono troppi tira e
molla,troppi alti e bassi troppi anatemi del passato.Vabbe Monti a differenza di
altri può risparmiarlo ma Pf Casini deve cambiare musica ciao robyn
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