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Monti presenta il «manifesto»

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Monti presenta il «manifesto»

Messaggioda ranvit il 21/12/2012, 10:20

http://www.corriere.it/politica/12_dice ... primopiano

VERSO IL VOTO

Monti presenta il «manifesto»
In lista solo nomi trasparenti

Pronto un appello. I dubbi sull'abilità nel «parlare» agli elettori

ROMA - Punto e a capo. Nei rapporti fra Fiat e governo, ha detto ieri mattina Mario Monti. Punto e a capo, dicono in serata a Palazzo Chigi, anche per la possibile campagna elettorale del Professore: irritati per i titoli dei quotidiani, per aver finora raccontato che il capo del governo è pronto a scendere in campo.
«Non ha deciso significa che non lo ha fatto». È una retromarcia? «No». Cosa significa? Che il premier «parlerà agli italiani, dirà cosa manca al Paese, quali riforme occorrono», questo sabato o più probabilmente domenica mattina, «e poi vedremo le reazioni dei partiti».

Punto e a capo può significare prudenza, ma anche la voglia di non apparire poco elegante, in sede istituzionale. Non è ancora dimissionario, non è ancora approvata la legge di Stabilità, deve ancora salire al Colle. E forse c'è anche qualcosa in più della prudenza: «È assillato dai dubbi», si dice ancora nel governo. Eppure trapelano comunque indicazioni che rafforzano la versione accreditata negli ultimi giorni. In queste ore il capo del governo è sempre più concentrato su quello che sarà un vero e proprio «appello» agli italiani, «in grado di scuotere il Paese e il suo dibattito»: «Sicuramente ci saranno sorprese - racconta chi ha parlato con lui -. Non sarà un discorso leggero; il capo del governo ha voglia di comunicare idee, soluzioni della crisi, proposte di modernizzazione del Paese, che non sono mai state presentate ai cittadini. In questo quadro sta elaborando proposte che sicuramente faranno molto discutere, orienteranno il dibattito dei giorni successivi».

Se questo è il quadro si offrono come dettagli alcune indicazioni che dallo stesso Monti sono arrivate. Ad esempio sulla necessità di trasparenza, finanziaria e patrimoniale. Nonostante le difficoltà pratiche, e l'incertezza che permane sul numero delle liste, sarebbe stato lui stesso a chiedere che un principio sia rispettato per tutti i candidati delle liste che lo sosterranno: massima pubblicità agli indicatori economici di ogni esponente che si rifarà al suo nome e alla sua agenda.

Il manifesto che è in scrittura in queste ore sarà illustrato e distribuito ai giornalisti in occasione della conferenza stampa di fine anno. Se verrà sciolta la riserva, ovvero se il premier autorizzerà a usare il suo nome, diventerà il programma che verrà abbracciato da una lista unica al Senato e da più liste alla Camera: tutte dovrebbero avere la dicitura «Italia con Monti», anche se non mancano problemi legati alla raccolta delle firme, alla scelta dei candidati, all'individuazione delle persone migliori.
E in questo caso non si discute solo del profilo professionale, ma anche dei voti che ognuno è in grado di raccogliere. In queste ore a Palazzo Chigi si pongono problemi molto pratici, inediti certamente: se arriverà una decisione positiva sarà anche una campagna personalistica, incentrata sulla figura di Monti e sul suo programma, ma si pone comunque la necessità di massimizzare il consenso. E i cosiddetti «portatori d'acqua», ovvero di voti, sono visti con benevolenza maggiore di quanto si è soliti pensare.

Un altro tema viene analizzato in queste ore nelle stanze del governo: il lessico di Monti. Sobrio, cattedratico, istituzionale. Domanda: bastano i contenuti per catturare consenso? E come dovrà cambiare la comunicazione del Professore se veramente farà campagna elettorale?

Fra i dubbi e la voglia di prudenza si affrontano dunque in anticipo temi molto concreti. E anche mediatici: ieri il capo del governo avrebbe voluto smentire alcuni quotidiani, era talmente arrabbiato che voleva annullare tutti gli impegni e tornare a Milano in treno. Così raccontavano a Palazzo Chigi. Poi ci ha ripensato: è andato a Melfi e ha incassato gli applausi degli operai della Fiat. Oltre a fare un discorso che aveva una caratura politica superiore a quella che sceglierebbe un esponente tecnico destinato a tornare senatore a vita.


Marco Galluzzo21 dicembre 2012 | 7:18© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Monti presenta il «manifesto»

Messaggioda Iafran il 21/12/2012, 12:34

Per flaviomob

Punto e a capo, dicono in serata a Palazzo Chigi, anche per la possibile campagna elettorale del Professore: irritati per i titoli dei quotidiani, per aver finora raccontato che il capo del governo è pronto a scendere in campo.

Ne prendo spunto per scusarmi di quel "Calma" nei tuoi confronti (viewtopic.php?f=4&t=5560&p=55359#p55359) che voleva essere "Siamo più cauti a dare ascolto ai giornalisti". :D
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Re: Monti presenta il «manifesto»

Messaggioda flaviomob il 21/12/2012, 19:31

Urca... non è ancora "sceso in campo" ed è già partito con lo "smentisco"...? :lol:


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