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Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda ranvit il 16/12/2012, 12:39

Qualcuno ne sa qualcosa? 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda matthelm il 16/12/2012, 15:29

Bella e interessante domanda a cui mi associo perché ne sono proprio interessato.
Che sia vietato parlarne perché non politicamente corretto?
Eppure da lì ne discenderebbero tante scelte e valutazioni.
Sono in fervente attesa ma non di... auspici.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda Iafran il 17/12/2012, 1:09

matthelm ha scritto:Bella e interessante domanda a cui mi associo perché ne sono proprio interessato.
Che sia vietato parlarne perché non politicamente corretto?
Eppure da lì ne discenderebbero tante scelte e valutazioni.
Sono in fervente attesa ma non di... auspici.

Se fossi in te chiederei lumi a chi (in questo forum) sta facendo un gran parlare che "l'accoppiata Bersani/Vendola sarebbe una iattura politica" per l'Italia ... la risposta potrebbe essere molto esauriente. ;)
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Re: Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda ranvit il 19/12/2012, 8:54

Rifaccio la domanda.....ma qual'è il programma con cui Bersani/Vendola pensano di portare l'Italia fuori dalla crisi??? :roll: :roll: :roll:
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Re: Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda franz il 19/12/2012, 9:12

ranvit ha scritto:Rifaccio la domanda.....ma qual'è il programma con cui Bersani/Vendola pensano di portare l'Italia fuori dalla crisi??? :roll: :roll: :roll:

Roba antica. Siamo tornati all'ugualianza e all'egualitarismo (perché senza alcuna prova evidente Fassina che la disugualianza ha creato la crisi) in luogo delle pari opportunità a cui il PDS era approdato 15 anni fa con D'Alema. Per ora non sivede altro, mancano obbiattivi quantificabili, non ci sono numeri nel programma (o carta di intenti) nemmeno per numerare le pagine.
Qui vediamo solo una alleanza spostata verso la linea di Lafontaine, non certo di Schröder o Blair.
Ma ritengo che sia solo una cosa tempranea. Per me Bersani punta a fare il pieno a sinistra, anche per il vecchio timore diperdere voti a sinistra, per poi allearsi obbligatoriamente con quello che sarà il centro (molto probabilmente montiano).
Ci sarà navigazione a vista, con Monti che detta l'agenda e il PD che cerca di stemperarla forte della sponda che gli da SEL.
Il problema è, durerà?
Non ho la palla di vetro ma tutto dipenderà dalla forza parlamentare di SEL. Se sarà sostituibile in entrambi i rami del parlamento dalle forze del centro, anche se il legame PD-SEL durasse poco si potrà andare avanti con il solo asse Monti-PD.

E se dovesse accadere questo, non sarebbe una rottura della carta di intenti PD-SEL-Socialisti perché sta scritto chiaramente che:
Qui vive la ragione più profonda che ci spinge a cercare un terreno di collaborazione con le forze
del centro liberale. Per questo i democratici e i progressisti s’impegnano a promuovere un accordo
di legislatura
con queste forze, sulla base della loro ispirazione costituzionale ed europeista e di una
responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l’Italia e l’Europa
dovranno affrontare nei prossimi anni
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Re: Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda ranvit il 19/12/2012, 11:03

Se sarà sostituibile in entrambi i rami del parlamento dalle forze del centro, anche se il legame PD-SEL durasse poco si potrà andare avanti con il solo asse Monti-PD


Sicuramente lo sarà :D :D :D
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Re: Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda franz il 21/12/2012, 8:54

Da La Repubblica del 20/12/2012

"Il coraggio di cambiare" è stato lo slogan della campagna per le primarie del centrosinistra di Pierluigi Bersani ed è il titolo del documento programmatico ove il segretario del PD espone, tra le altre, le sue idee economiche.

La prima lezione che Bersani sembra aver imparato è che doveva evitare il ridicolo delle 252 pagine del programma dell'Unione guidata da Prodi nel 2006. Si trattava di un polpettone di difficile comprensione che conteneva proposte a volte contraddittorie se non proprio amene. Nel 2012, invece, ci siamo trovati di fronte a 10 proposte di una paginetta ciascuna, scritte in modo chiaro e addobbate cromaticamente dal bianco, rosso e verde del Tricolore.

La levità tende ad essere il tratto predominante del leader del centrosinistra: le pagine non sono numerate, ad esempio, anzi, per non sbagliare non c'è un solo numero in tutto il programma. La spesa pubblica verrà diminuita o aumentata da Bersani? Non si sa.

Ma andiamo con ordine. Nella scheda sulla democrazia vengono affrontati temi molto importanti anche dal punto di vista economico. Si legge infatti: "Siamo per norme stringenti in materia di conflitto d’interessi, legislazione antitrust e libertà d’informazione, falso in bilancio, secondo quei principi liberali estranei alla destra italiana". Bene. Dal mio punto di vista, un principio liberale prevede che non ci sia interferenza dello Stato nei mezzi di informazione (ricordate la famosa domanda retorica di von Mises? "A cosa servirebbe la libertà di stampa se tutte le tipografie fossero di proprietà dello stato?"). Perciò la conseguenza dovrebbe essere l'immediata privatizzazione della Rai e la cessazione di ogni sussidio ai media, soprattutto agli organi di partito. Vuole questo il PD?

Sul fisco si afferma che verrà alleggerito il prelievo sul lavoro e sull’impresa, lottando contro l’evasione e spostando il peso del fisco "sulla rendita e sui grandi patrimoni finanziari e immobiliari" (ecco la famosa patrimoniale). Peccato che manchi l'elemento più importante del discorso: col governo Bersani la pressione fiscale aumenterà o diminuirà? Posso sopportare 1000 euro di IMU in più se pago 1500 euro in meno di Irpef, non il contrario.

Interessante è anche la promessa di contrastare la precarietà, "cambiando le norme e rovesciando le politiche messe in atto dalla destra nell’ultimo decennio". Orbene, la normativa sul lavoro è stata appena cambiata dal governo Monti, rendendo più rigide le norme in entrata (bloccando così le assunzioni come ormai ammette lo stesso ministro Fornero, che aveva risposto puntuta alle critiche espresse dalle colonne di questo giornale) e lievemente più flessibili quelle in uscita. Il PD proporrà dunque ancor più lacciuoli all’ingresso e una marcia indietro sulla flebile riforma dell'articolo 18?

Su scuola e università, l'unica indicazione che si ricava dalle 10 paginette è che bisogna metterci più soldi (e siccome è una delle poche informazioni sulla spesa pubblica, si capisce che per Bersani questa dovrà aumentare). Come farlo non è dato saperlo e comunque non c'è una riga su autonomia di istituti e atenei né un accenno, nemmeno di sfuggita, alla parolina "merito". I sindacati della scuola possono dormire sonni tranquilli, i docenti bravi no.

Un paragrafo è dedicato ai "beni comuni" e l'incipit è abbastanza ambiguo : "Bisogna introdurre normative che definiscano i parametri della gestione pubblica o, in alternativa, i compiti delle autorità di controllo a tutela delle finalità pubbliche dei servizi". L'unica cosa certa è che le privatizzazioni sono fuori dall'orizzonte del segretario PD. E questo vale per tutto, non solo per le aziende locali: è assente qualsiasi proposta di vendere foss’anche un garage o una casetta. Inoltre, la ricetta proposta è una sola: regolazione, regolazione, regolazione. Persino la "concorrenza" non fa capolino nel linguaggio di colui che fu l'uomo delle lenzuolate di liberalizzazioni (mai nominate anche loro, poverette).

Basta così, qui e là si trova una lista di buone intenzioni incapsulate in parole d'ordine come "sviluppo sostenibile", “economia reale”, “risparmio ed efficienza energetica” che potrebbero far parte del programma di Storace, Vendola e Berlusconi indifferentemente. Per il resto bisogna arrivare all’ultima pagina per trovare l’unico numero, quello del conto corrente per contribuire alla campagna di Bersani.

Quest’ultimo è libero di adottare le politiche economiche che vuole: le dieci proposte non sono criticabili in quanto dirigiste o socialiste, in fondo ognuno davanti ai cittadini propugna ciò che crede giusto per il paese. Tuttavia, con il terrore che i mercati si interessino veramente ai programmi del PD, si è rimasti molto sul vago in modo tale che neanche i cittadini sapranno bene che cosa stanno votando.

Se si propone il “coraggio di cambiare”, però, il primo dovere davanti agli elettori è di avere il coraggio di credere alle proprie idee.

Alessandro De Nicola
https://www.fermareildeclino.it/articol ... i-crederci
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Re: Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda ranvit il 21/12/2012, 10:09

http://www.corriere.it/politica/12_dice ... 1916.shtml

Il Pd sposi l'agenda del premier o non corro»

Ichino: «Spero che Bersani corregga nettamente Fassina. Altrimenti, non ha senso candidarmi»



ROMA - «Resto nel Pd. Ma mi candido alle primarie solo il segretario corregge Stefano Fassina e si pronuncia in maniera netta a favore della linea Monti». Giuslavorista liberal, sostenitore di Matteo Renzi alle primarie, Pietro Ichino è uno degli esponenti del partito democratico più vicino a Mario Monti.

Come vede il suo futuro politico?
«Continuerò a lavorare perché l'Italia esca dalla crisi mantenendosi sulla linea della strategia europea che abbiamo definito nel corso di quest'anno. E che ha incominciato a dare frutti importantissimi: la manovra di Draghi alla Bce e il Fondo Salva Stati sarebbero politicamente impensabili senza quello che il governo Monti ha fatto in casa nostra.

Lei è considerato uno dei più filomontiani del Pd.
«Sono stato tra gli animatori di un nutrito gruppo di parlamentari democratici che hanno tenuto, nel luglio scorso e poi ancora a settembre, due affollate assemblee pubbliche sul tema "L'Agenda Monti al centro della prossima legislatura". Il punto cruciale non è il ruolo istituzionale che avrà Monti dal marzo prossimo, ma quell'agenda, cioè la nostra strategia europea. Questo è oggi, e resterà sicuramente ancora per qualche anno, il discrimine fondamentale della politica italiana. Stiamo lavorando perché il Pd resti saldamente sul versante giusto rispetto a questo spartiacque».

Non tutti condividono le sue posizioni. Il responsabile per l'Economia del Pd, Stefano Fassina, la pensa diversamente.
«La mia speranza è che Bersani prenda una posizione molto chiara, correggendo nettamente la posizione di Fassina. L'occasione può essere proprio il memorandum che - come sembra - Monti proporrà alle forze politiche che hanno appoggiato il suo governo. Se quel memorandum corrispondesse sostanzialmente alla bozza che abbiamo presentato all'assemblea pubblica del 29 settembre scorso, poi recepito nel programma di Renzi, noi chiediamo che il Pd si pronunci in modo netto a suo sostegno. E a quel punto sarebbe naturale stringere con Monti un'alleanza per le prossime elezioni. Il che ovviamente non significa ignorare gli errori e le lacune nell'operato del governo Monti nel corso di quest'anno».

Qualche giorno fa Matteo Renzi ha riferito che lei non avrebbe accettato di entrare nella quota dei "garantiti" e che si sarebbe sottoposto alla prova delle "primarie dei candidati" .
«Ho posto la mia candidatura alle primarie dei candidati del Pd. Chi intende votare per me sa benissimo che voterà per i progetti di riforma del lavoro che ho presentato in questa legislatura con l'appoggio di metà del gruppo dei senatori democratici. E voterà anche per le proposte che abbiamo presentato nell'assemblea pubblica del settembre scorso. Ho voluto porre la mia candidatura alle primarie proprio per rendere evidente quanto esteso è il consenso, nell'elettorato di centrosinistra, intorno alle mie proposte e a quelle dei "democratici per l'Agenda Monti"».

Ma se il Pd prende un'altra strada, lei resta nel Pd o sta con Monti?
«Resto nel Pd. Ma a quel punto rinuncio alla candidatura al Parlamento. Non potrei partecipare alla campagna elettorale invitando a votare per un programma non compatibile con quello che sono convinto essere necessario per il nostro Paese. E continuo a lavorare per le cose in cui credo, nella convinzione che esse sono perfettamente coerenti con la ragion d'essere fondamentale del partito democratico».

D'accordo, ma nel caso in cui il Pd confermasse la posizione di Fassina, lei che farebbe? Potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di candidarsi in una lista centrista montiana?
«Dopo 40 anni passati a lavorare dentro la sinistra italiana faccio molta fatica a vedermi in una delle formazioni politiche del centro attuale. Certo, nell'ipotesi di un Pd che, di fatto, si metta sul versante sbagliato e di fronte a qualche cosa di davvero nuovo al centro rispetto agli schemi del passato, potrei anche ripensarci. Ma oggi questo qualcosa non c'è».

E se Monti le proponesse di far parte di un suo governo?
«Conoscendo le sue idee, i suoi programmi e le sue qualità personali, sarei onorato di far parte della sua squadra, anche per l'amicizia antica che mi lega a lui. E non lo considererei affatto incompatibile con la mia appartenenza al Pd».



Alessandro Trocino21 dicembre 2012 | 7:54© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Re: Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda ranvit il 21/12/2012, 10:12

Tuttavia, con il terrore che i mercati si interessino veramente ai programmi del PD, si è rimasti molto sul vago in modo tale che neanche i cittadini sapranno bene che cosa stanno votando.


:D :D :D :evil:
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Re: Ma....qual'è il programma di Bersani/Vendola???

Messaggioda Robyn il 21/12/2012, 11:59

Non bisogna illudere l'elettorato circa l'esito delle elezioni.La legge elettorale a Palazzo Madama è un vero rebus,una roulette russa,un labirinto ma nel grande marasma potremmo avere 164 seggi.In caso di maggioranza basta con il senato bisogna approvare la Bozza Violante in cui il senato diventa camera delle regioni.In merito alla legge elettorale sarebbe auspicabile il ritorno al mattarellum ciao robyn
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