da ranvit il 09/12/2008, 13:56
Come ho detto mille volte l'Italia è fondamentalmente un Paese di centrodestra. Era ed è necessario avere un partito socialista ma occidentale, democratico e liberale per convincere una parte dell'elettorato italiano poco militante a votare per il Cs.
Ma in Italia abbiamo avuto la sventura di avere un forte Pci e un socialismo debole e subalterno.
Craxi ci aveva provato ma Dc e Pci gli hanno impedito di emergere. Oggi gli ex-Pci si sono portati su posizioni "craxiane" e anche piu'...perdendo sia l'unità della sinistra democratica (ignoro la SR che conter sempre meno ed è inaffidabile per le sue posizioni filocomuniste e/o velleitarie), che un progetto di società credibile agli occhi degli elettori.
Se Craxi avesse avuto successo, probabilmente, non avremmo avuto Berlusconi e l'Italia avrebbe somigliato politicamente alla Spagna.
L'insieme di ex-Dc ed ex-Pci ha tentato un'operazione che non puo' funzionare, sia perchè troppo diversi sulla visione della società sia perchè le loro classi dirigenti, troppo mediocri ed impegnate a mantenere le posizioni prima ancora che prediligere il bene del Paese, hanno determinato la fuga della stragrande maggioranza degli elettori ex-Dc verso il centrodestra (loro casa naturale in Europa) e quella delle "classi operaie" verso la Lega e/o partitini della SR.
A questo punto, salvo un improbabile colpo d'ala, assisteremo alla totale implosione del Pd ed alla successiva nascita di una nuova sinistra.
Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.