La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

La politica non risorge con Monti

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda Giovigbe il 17/12/2012, 10:44

dal sito del Corriere - di MARZIO BREDA

ROMA - Un'offerta pubblica e trasparente. Una proposta aperta, sulla quale i partiti (quelli già presenti in Parlamento ma anche nuove formazioni ancora in progress ) possano esprimersi, con un'adesione - se il progetto sarà ritenuto utile - che evochi il suo programma e, magari, pure il suo nome nelle liste. È questa l'idea su cui Mario Monti sta riflettendo in queste ore di fortissimo pressing a entrare nella partita elettorale. Ne ha parlato ieri mattina con il capo dello Stato, in un colloquio organizzato in fretta appunto per dissipare il logorante rebus sul suo futuro dopo l'esperienza alla guida del governo tecnico.

La scelta di restare in scena, e in modo più pieno di adesso, non è facile per il professore. Ma le esortazioni ricevute, dall'Italia come da diverse Cancellerie europee, dagli Stati Uniti e perfino dal Vaticano, sono ormai diventate per lui una questione di coscienza. Rappresentano, insomma, una chiamata al dovere che gli rende molto difficile non considerare ogni opzione possibile. Se non altro per un senso di responsabilità verso il quale Giorgio Napolitano gli ha dimostrato la comprensione e il rispetto di sempre (le voci di dissidi e contrasti tra i due circolate nei giorni scorsi erano fasulle).
Non lo ha incoraggiato né diffidato a muoversi in una direzione o in un'altra, il presidente della Repubblica. Lo ha soprattutto ascoltato, mantenendo il giudizio di principio che aveva espresso il 22 novembre a Parigi: «Un senatore a vita non è candidabile... semmai lo si può consultare dopo il voto».

Certo, da allora è cambiato tutto. Gli aspri, e per Monti offensivi, annunci di sfiducia da parte di Angelino Alfano e Silvio Berlusconi hanno mutilato di colpo la speciale maggioranza e materializzato le prospettive di una rincorsa elettorale distruttiva. Alla quale si sono aggiunte lusinghe più o meno spregiudicate (del Cavaliere) e avvertimenti più o meno impulsivi (del Partito democratico e di Massimo D'Alema in particolare). In una situazione così grave, ha confidato il premier nel lungo incontro al Quirinale, non me la sento di chiamarmi fuori. E, fermo restando che non gli sembra praticabile l'ipotesi di candidarsi personalmente a un collegio per poi optare per Palazzo Madama così come eventuali dimissioni da senatore a vita (perché una simile mossa potrebbe offendere chi lo ha nominato, vale a dire Napolitano), ecco che Mario Monti ha cominciato a valutare altre possibilità.


Il punto risolutore del suo ragionamento è legato a una serie di domande, cui gli è parso di trovare una provvisoria, per lui comunque già fin d'ora convincente, risposta: 1) è davvero necessario farsi eleggere direttamente per avere quello che si dice «mandato popolare»?; 2) il vaglio dei cittadini non potrebbe avere altrettanto valore se fossero invitati a esprimersi sulle idee, ciò che potrebbe avere un significato di antidoto in una fase in cui tutti si concentrano troppo sulle leadership e troppo poco sui programmi, soprattutto sulla loro reale sostenibilità economica? Partendo da qui Monti ha maturato, senza però decidere ancora, una soluzione dai contorni che restano da definire ma in grado di preservare al massimo, per quanto possibile, il suo profilo di terzietà. Pensa cioè alla presentazione di un memorandum per il Paese - chiamiamolo così - nel quale inserire le riforme avviate e ancora da perfezionare, insieme ad altre da mettere in cantiere ex novo.


Una proposta aperta, dunque. Nello spirito di saggiarne il consenso tra le forze politiche, vedendo chi condivide la configurazione di massima del programma e consentendo a chi ci sta di schierarsi. A costo che in qualche lista e simbolo sia evocato esplicitamente anche il suo nome, se necessario, ma senza alcun accordo bilaterale a priori e senza alcuna esclusione. Né guardando al centrodestra né al centrosinistra.
In definitiva: i partiti, vecchi e nuovi, potrebbero stabilire e dichiarare la loro vicinanza a un'ipotetica agenda Monti e gli italiani votare su di essa. E il vaglio popolare sulla coalizione di liste che dovesse formarsi, e il relativo mandato a governare, sarebbe in ogni caso esplicito.


Davanti a questo scenario, Giorgio Napolitano si è limitato all'ascolto. Perché saranno i fatti a dare presto concrete motivazioni al progetto. Qualche motivata preoccupazione, tuttavia, il presidente della Repubblica la mantiene. Per esempio quella che, nella prospettiva di un confronto pubblico destinato a polarizzarsi sempre più spietatamente tra il centrodestra e il centrosinistra, un ipotetico cartello di partiti aggregati e mobilitati in tempi strettissimi nel nome di Monti, e per il suo programma, finisca per raccogliere una soglia di consensi non adeguata (che al momento qualcuno azzarda oscilli soltanto in una forbice compresa tra il 10 e il 15 per cento).
Può bastare un simile risultato - si chiede il capo dello Stato - a garantire al professore la forza necessaria per essere in campo con reali chances di imporsi? Non c'è il rischio che ne esca indebolita una figura super partes che proprio lui ha protetto per tutto questo difficile 2012 e che sarà indispensabile coinvolgere, perché sorretta dalla stessa urgenza dei fatti, anche nella prossima legislatura?
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
Giovigbe
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 807
Iscritto il: 23/05/2008, 20:52

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda ranvit il 17/12/2012, 11:08

Analisi di parte ed interessate....perchè il Cs è contrario, in fin dei conti Monti sottrarrebbe voti a Berlusconi? Certo un po' anche al Cs ;) . Ma a spoglie completate, non vincendo nessuno, si potrebbe pensare ad un Governo Monti/Bersani rendendo non necessaria la presenza di Sel, e mettendo all'angolo le idee di Fassina/Cgil :D
Perchè il Cd è contrario? Con Monti in campo le residue speranze di ricompattare tutto Pdl sotto le insegne di Berlusconi alleato o meno con la Lega andrebbero a farsi fottere :D

E allora?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda Giovigbe il 17/12/2012, 11:11

per completare

dal sito della Stampa - di FABIO MARTINI
Dopo averci passeggiato attorno per settimane, Mario Monti ha deciso che fosse arrivato il momento di attraversare il Rubicone. Ieri mattina, quattrocento giorni dopo la sua prima volta al Quirinale, il Professore è risalito al Colle, ma stavolta per dismettere i panni del tecnico ed indossare quelli del politico a tutto tondo.



E’ questo il senso del colloquio di quasi due ore nel corso del quale il Presidente del Consiglio ha messo a parte il Capo dello Stato del suo progetto che non è ancora definito ma molto avanzato: rivolgersi al Paese, agli italiani tutti, nessuno escluso, spiegando ciò che è stato fatto in questi tredici mesi, ciò che non è stato possibile fare per le resistenze dei partiti e ciò che si può e si deve ancora fare per rimettere in piedi l’Italia e tornare a farla correre. Un appello che Monti intende rivolgere, nei giorni di Natale, a nome di un drappello selezionato, di una Lista Monti che è già in gestazione e da quel “pulpito” rivolgersi all’opinione pubblica e a quei partiti che siano interessati al suo progetto.



Un appello che in primo momento non comprenderà l’Udc di Casini e il movimento di Montezemolo, un appello programmaticamente molto profilato, quello di Monti, «equidistante» dai Pd e Pdl e disegnato in modo tale da tagliar fuori aggregazioni sgradite (Berlusconi in primis), ma al tempo stesso rivolto a tutto campo, all’elettorato di centro e di centrodestra ma potenzialmente anche - ecco la sorpresa - anche alla sinistra riformista. Potenzialmente all’area liberal che dentro il Pd si riconosce in Walter Veltroni (uno dei pochi che parla direttamente con Monti) e in Enrico Morando e che punto di vista elettorale si è riconosciuta in Matteo Renzi. In altre parole, anche se Monti non potrà dirlo così esplicitamente, il piano è quello di ripetere l’effetto-Kadima, quello che in Israele portò alla scomposizione dei due principali partiti. L’ambizione inconfessabile, una sorta di big-bang che in poche settimane possa ridisegnare la geografia elettorale italiana.



Naturalmente i primi movimenti che aderiranno al piano-Monti sono quelli che da mesi invocano una discesa in campo del premier: l’Udc di Pier Ferdinando Casini, il movimento “Verso la Terza Repubblica” di Luca Cordero di Montezemolo. Ieri è stato lo stesso Monti ad autorizzare lo sdoganamento delle illazioni sulla “sua” lista. Dopo il blindatissimo incontro mattutino col Capo dello Stato (un faccia a faccia, senza testimoni), incontro formalmente ineccepibile ma segnato da incomprensioni e da un dissenso di fondo, per tutto il pomeriggio nel Palazzo si erano diffuse le voci più contrastanti circa l’esisto del summit, che si era concluso con un laconico comunicato del Quirinale. Ben consapevole di dover restare silente fino alla approvazione della legge di stabilità, il 21 dicembre, Monti ha pensato che fosse utile, attraverso l’agenzia Ansa, far trapelare le prime indiscrezioni autorizzate sulla “sua” lista. Un progetto in due tempi, prima il lancio e poi le adesioni, che nasconde un escamotage: provare ad approdare alle elezioni con una unica grande Lista Monti, un contenitore del quale il premier selezionerebbe le candidature, scartando le sgradite.



Un progetto che, al di là delle apparenze, non è all’ anno zero. Nelle ultime settimane, con la massima discrezione, è stato Federico Toniato, vicesegretario generale di palazzo Chigi, a stendere la tessitura a tutto campo con ambienti, organizzazioni, singole personalità. Un anno fa, nei primi giorni del governo Monti, questo taciturno trentasettenne grand commis aveva attirato l’attenzione dei mass media per via della fulminea ascesa, voluta da Monti in persona, che ne aveva apprezzato qualità nelle quali il premier si era riconosciuto: riservatezza e preparazione. Ma col trascorrere dei mesi Toniato è entrato nel “cerchio magico” montiano assieme al ministro Enzo Moavero e alla portavoce Betti Olivi e in queste settimane è stato in gran parte suo il lavorio diplomatico che sta portando verso l’ingresso nell’agone elettorale del presidente del Consiglio.
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
Giovigbe
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 807
Iscritto il: 23/05/2008, 20:52

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda Giovigbe il 17/12/2012, 11:34

A una lettura un pò veloce (per questo li ho offerti anche alle valutazioni di tutti) i tre articoli che ho proposto conducono sostanzialmente alla ipotesi che Monti lanci la sua agenda e su qualla si raccolga una lista (con persone a Monti gradite)

Continuo a chiedermi come personaggi quali sacconi, cicchitto, lupi, frattini ...........che per anni hanno sostenuto B e portatao il paese a questo sconcio mò d'un tratto possono diventare gradite a Monti. Per me si chiamerebbe "trasformismo" e non deporrebbe a favore del Monti super partes.

Però questa ad alcuni potrebbe apparire un commento da educanda e ad altri un commento dettato dalla paura.
Sono opinioni.

I transfughi del PdL (a mio avviso) appesantirebbero con la loro presenza questa lista più di quanto potrebbero farla lievitare: insomma io la stimo (ma non sono un sondaggista) tra il 25 e il 30%.
Sinceramente non credo a uno smottamento del PD in favore di questa lista (ma anche questa è una opinione non una certezza)

Ma l'effetto più evidente di questa lista sarebbe (potrebbe esser) quello di far vincere il centrosinistra al senato in qualcina tra Lombardia, Veneto, Sicilia e Piemonte con il che avere la maggioranza anche la senato.
Insomma
PD+SEL + altri: circa 40%
Montiani : circa 30%
Burluscones + lega: 20%
Maggioranza alla camera e forse anche al senato
Governo Bersani-Monti (che mi piace) e non Monti-Bersani (che non mi piace)
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
Giovigbe
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 807
Iscritto il: 23/05/2008, 20:52

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda ranvit il 17/12/2012, 12:05

PD+SEL + altri: circa 40%
Montiani : circa 30%
Burluscones + lega: 20%
Maggioranza alla camera e forse anche al senato
Governo Bersani-Monti (che mi piace) e non Monti-Bersani (che non mi piace)



Potrebbe anche accadere che :
PD+Sel+Altri = 32%
Montiani = 36%
Berluscones = 22%
Altri = 10%
Governo Monti/Bersani senza Fassina/Cgil/Vendola :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda Robyn il 17/12/2012, 12:15

Potrebbe anche succedere
cs al 40%
centro al 20%
destra al 25%
altri sparsi
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11335
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda Giovigbe il 17/12/2012, 12:25

ranvit ha scritto:PD+SEL + altri: circa 40%
Montiani : circa 30%
Burluscones + lega: 20%
Maggioranza alla camera e forse anche al senato
Governo Bersani-Monti (che mi piace) e non Monti-Bersani (che non mi piace)



Potrebbe anche accadere che :
PD+Sel+Altri = 32%
Montiani = 36%
Berluscones = 22%
Altri = 10%
Governo Monti/Bersani senza Fassina/Cgil/Vendola :D


Non sto a discutere le percentuali che -come le mie - sono tutte opinabili.
A me vengono due osservazioni:
1) oggi il centro senza Monti vale circa 1l 15%, davvero i berluscones pentiti valgono il 20% ????
2) Il PD potrà governare mai contro la CGIL????????(io non credo)
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
Giovigbe
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 807
Iscritto il: 23/05/2008, 20:52

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda lodes il 17/12/2012, 12:31

Dico a Vittorio che non vedo maggior unità di intenti nel c.d. Se per centro destra intendiamo le forze in campo che vanno dll'UDC, al PDL, alla Lega e a Montezemolo. Come ho già detto cosa hanno in comune queste forze che esprimono culture politiche profondamente divergenti? O non è più così? L'unico vero collante sarebbe il mantenimento del potere, che non è poco, ma che non serve al cambiamento del paese. Auspico anch'io una rifondazione della destra in senso liberale europea, ma mi sembra che il traguardo sia molto lontano.

Osservo a Francesco che la seconda repubblica non è mai stata tale. Non è un caso che a tal proposito si è sempre parlato di un transizione infinita, proprio per sottolineare che dopo tangentopoli e il crollo della prima repubblica non si è mai approdati ad un nuovo assetto istituzionale, politico e partitico. Grazie a una classe politica incapace sono state tradite le aspettative aperte con la fine delle divisioni in due del mondo e dal crollo della prima repubblica. E' stato inevitabile che tutto ciò producesse quella che viene definita "antipolitica" ma che in realtà è il rifiuto di una politica malata.

Monti? Io non voglio commentare i (non) fatti, lo farò quando ci saranno le certezze. Quello che voglio segnalare che siamo in una fase "istituzionalmente" assurda: una crisi senza sfiducia, un governo non dimissionario. Insomma ancora una volta i "giochi di palazzo" fanno aggio sulla trasparenza e sulla possibilità dei cittadini di valutare e giudicare. Monti poi ci aggiunge del suo: questo trascinare per giorni lista si lista no, mi candido non mi candido, ecc. ecc. non fa che confermare che la politica italiana vive sulle tattiche, sui bizantinismi, quindi sulla opacità.

Da un "salvatore della patria" ci si aspetterebbe altro, ma poi è proprio un salvatore della patria?
Lo è stato sicuramente quest'anno, ma come leader di un "governo politico" lo sarebbe ancora? Mi domando cioè se Monti con alle spalle una maggioranza caravanserraglio sarà in grado di rendere concreta la parola "equità" che ha lasciato per strada con questo governo? Sarà in grado di fare una profonda riforma della macchina statale andando contro gli interessi di fette consistenti della maggioranza? Sarà in grado di andare contro l'alta burocrazia statale che è una delle cause del declino italiano? Sarà in grado di tagliare sotto i piedi dei partiti che lo sostengono le basi della politica clientelare cioè la spesa pubblica? E via di questo passo.

Queste domande perchè pur avendo accolto con un sospiro di sollievo la nascita del governo Monti poi ho dovuto costatare la continuità con le politiche economiche precedenti, senza riuscire ad imporsi alla maggioranza che lo sostiene: ciò è accaduto anche con le riforme che non avevano costi.

Insomma Monti può essere una risorsa per il paese se riesce a spezzare i vincoli, gli impedimenti che vengono da queste forze politiche. E' cioè difficile che ci riesca se si mette alla testa di un insieme dove dentro c'è tutto il peggio di ciò che la politica italiana ha prodotto in questo ventennio.
lodes
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 208
Iscritto il: 18/01/2011, 18:26

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda ranvit il 17/12/2012, 13:31

Giovigbe ha scritto:
Non sto a discutere le percentuali che -come le mie - sono tutte opinabili.
A me vengono due osservazioni:
1) oggi il centro senza Monti vale circa 1l 15%, davvero i berluscones pentiti valgono il 20% ????
2) Il PD potrà governare mai contro la CGIL????????(io non credo)


Scusate ma fate un po' di confusione....a votare Monti ci sarebbero ELETTORI sia di Cd che di Cs nauseati dagli attuali rappresentanti (non berluscones cioè politici piu' o meno impresentabili o caravanserragli vari).

Un Governo Monti legittimato dal voto (e appoggiato anchje dal PD) potrebbe benissimo, e finalmente, mettere da parte la Cgil :D


Enzo, gli elettori di Pdl, Montezemolo, Udc e compagnia bella (teniamo da parte la Lega) sono tutti di centrodestra. Tutti vogliono piena libertà di operare e poco Stato; e tutti non vogliono la sinistra al Governo, in particolare Vendola.....quindi non hanno alcun problema a compattarsi! Ma questo nel caso non si presenti Monti. Perchè in quest'ultimo caso, molti farebbero volentieri a meno di Berlusconi votando Monti.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: La politica non risorge con Monti

Messaggioda ranvit il 17/12/2012, 13:35

nsomma Monti può essere una risorsa per il paese se riesce a spezzare i vincoli, gli impedimenti che vengono da queste forze politiche. E' cioè difficile che ci riesca se si mette alla testa di un insieme dove dentro c'è tutto il peggio di ciò che la politica italiana ha prodotto in questo ventennio.




Premesso che i miracoli li fa solo il Padreterno per intercessione dei Santi....sicuramente un Monti legittimato dal voto e con tantissimi attuali parlamentari attuali non piu' presenti in Parlamento, è l'unico che puo' riuscirci in buona parte!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 17 ospiti