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Il caso Campania.

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Il caso Campania.

Messaggioda lucameni il 08/12/2008, 13:04

ranvit ha scritto:Non so che prove avete per dire che realmente Craxi accumulo' un tesoro per uso personale.

Quello che invece si sa per certo è che i dirigenti del Pci si sono oggi spostati su posizioni politiche che Craxi rivendicava.....anzi sono andati anche oltre.

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Le sentenze.
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda franz il 08/12/2008, 13:16

ranvit ha scritto:Non so che prove avete per dire che realmente Craxi accumulo' un tesoro per uso personale.

Basta vedere il suo esordio a Milano e la sua fine in una lussuosa villa ad hammamet.
Le sentenze emesse sostennero che Craxi aveva utilizzato parte dei proventi delle tangenti (circa 50 miliardi di lire) per scopi personali.

Questo nulla toglie al fatto che alcune delle tesi politche di Craxi fossero valide e che possano essere oggi rivalutate.
In particolare ricordo un primo tentativo, fallito, di riformare il sistema previdenziale.
Se fosse riuscito oggi non saremmo messi con i debiti che abbiamo.

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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 08/12/2008, 17:15

So bene che ci sono state delle sentenze, ma so anche che non sempre la giustizia italiana è perfetta....e che spesso è stata usata per salvare o far fuori avversari politici.
Va notato infatti che è stato uno dei pochi politici di primissimo piano in Italia ad essere stato condannato.

Resta il fatto che le idee di Craxi sono state fatte proprie dagli ex Pci, gli stessi che lo hanno ostacolato e condannato politicamente prima ancora che la giustizia rilevasse comportamenti èerseguibili.

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Re: Il caso Campania.

Messaggioda franz il 08/12/2008, 17:28

ranvit ha scritto:So bene che ci sono state delle sentenze, ma so anche che non sempre la giustizia italiana è perfetta....e che spesso è stata usata per salvare o far fuori avversari politici.
Va notato infatti che è stato uno dei pochi politici di primissimo piano in Italia ad essere stato condannato.


Vero. Ed anche l'unico politico, mi pare, ad essere scappato all'estero.
Sicuramente l'unico ex-presidente del consiglio.

Io terrei separate le idee politiche dal malaffare, sia per il PSI e Craxi sia per il PD e certi nomi del PD (ma casualmente del turco, da dove viene?)

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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 08/12/2008, 18:10

Cosi'...per chiudere questo OT, direi che si è copiato sia le idee politiche che il malaffare!

E torniamo alla Campania.

Da ilmattino.it due articoli :
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Napoli, Sepe e la questione morale:
l'etica non può essere un lusso

«L'etica non può essere una formula vuota e senza senso, o magari un lusso che una città in crisi non può permettersi». È il monito lanciato dall'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, nel discorso alla città rivolto dal palco allestito in piazza del Gesù a Napoli in occasione della celebrazione dell'Immacolata. «Non si può procedere al buio o senza meta - ha detto il cardinale Sepe - dovendosi confrontare con i problemi primari della giustizia e dell'equità sociale, della corretta gestione delle risorse, dell'accesso svincolato dalla presa clientelare, nel mondo del lavoro o dei servizi sociali».

Per l'arcivescovo di Napoli l'etica perchè sia viva deve essere radicata in un progetto concreto, trasferendola sul piano sociale. «Se parlando della questione morale - ha aggiunto rivolgendosi ai giovani - mi rivolgo in particolare a voi, carissimi giovani, è perchè anche in questo caso il vostro contributo non potrà venire meno. Voi siete i passi attraverso i quali questa città può ritornare a camminare in avanti».


Il Cardinale ha poi fatto un'analisi dei mali che affliggono Napoli «città disorientata e quasi smarrita» in cui «si resta senza forze perchè cerchi di guardare oltre, ma noti l'assenza di chi dovrebbe aiutarti a farlo».

«Sappiamo bene - ha detto Sepe - che, a chi ha deciso di voltare le spalle a Napoli, questa città offre tanti, troppi alibi, tutti ritenuti utili per mettere la coscienza a posto. Abbiamo imparato, fin troppo bene, che l'intreccio dei suoi mali è, alla fine, il suo male peggiore, pur se la matrice di questa deriva è intrisa di odio e di prepotenza e si chiama violenza, sopraffazione, camorra, ma anche inerzia, inefficienza, inadeguatezza e illegalità».

«Come in una sorta di oscena convivenza - ha spiegato il cardinale - le trame di questi mali non solo distruggono vite umane ma offendono la città, la feriscono, fiaccano le attese della comunità, aggrediscono - cercando di inquinarlo - anche il terreno di ogni resistenza, minando ogni legittima speranza».
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08/12/2008


TERESA BARTOLI Roma.
Per Walter Veltroni sarà un mercoledì decisamente impegnativo. Tanto che la riunione del «caminetto» dei maggiorenti del Pd sulla collocazione europea del partito passerà quasi in secondo piano. Surclassata sicuramente dalle riunione convocate per dipanare l’intricata matassa dei guai politico-giudiziari che agitano Firenze e Napoli. Ma la bussola del leader democratico è una sola: «Se ne esce solo facendo un lungo passo in avanti, la soluzione non può essere fermarsi o fare un passo indietro» spiegano i suoi. La stessa bussola che guiderà la stesura della relazione per la riunione della direzione del diciannove dicembre: «Serve un Lingotto due, altro che ritorno al passato» dicono al Nazzareno. Sul tavolo di Veltroni, i sondaggi che dicono che il Pd ha accusato il colpo della tempesta «forse più mediatica che veramente giudiziaria» che agita Campania e Toscana. Ma anche quelli sono utilizzati come pezza d’appoggio per sostenere la necessità di un passo in avanti: «Il Pd è innovazione, è primarie e popolo democratico che scende in piazza come ha fatto al Circo Massimo» dicono i suoi collaboratori. Una risposta netta a chi in queste ore sostiene che gli scandali o pseudoscandali indicano la necessità di tornare ad un partito strutturato e robusto «perché il problema è il partito leggero». «Quel che accade - ha ripetuto in questi giorni Giorgio Tonini - è l'eredità di partiti pesanti come Ds e Margherita. Il Pd è una risorsa per risolvere il problema, non il problema». La convinzione di Veltroni e dei suoi - Tonini lo ribadisce oggi in una intervista al Messaggero - è che «è finita una stagione» e segnatamente quella dei sindaci. L’innovazione che li portò alla vittoria si è esaurita, e in alcuni casi è diventata degenerazione partitica o addirittura affaristica, una commistione terribile e pericolosa.
Ai segretari regionali e cittadini di Toscana e Campania, dopo domani Veltroni ripeterà che la fiducia «personale» assicurata a Domenici e Iervolino è un mandato a metter le mani nelle loro giunte e nei loro problemi per cambiare quel che va cambiato. Ai toscani chiederà di azzerare la follia di primarie con quattro concorrenti dello stesso partito e potrebbe persino giocare la carta di un suo candidato (potrebbe essere, si dice al Nazzareno, Lapo Pistelli).
Ai campani spiegherà che la giunta napoletana ha bisogno di un riassetto. Diverso il discorso su Bassolino: non è un mistero che Veltroni si aspetti le dimissioni del governatore ma è altrettanto evidente che il governatore non ha intenzione di accontentarlo e la proposta lanciata ieri da Umberto Ranieri (Bassolino resti, ma con sette super assessori per un rilancio) più che una soluzione concordata tra tutte le parti in causa sembra il tentativo di offrire a Bassolino una via d’uscita politica. Al Nazzareno spiegano comunque che quella via d’uscita non potrà essere assolutamente una candidatura al parlamento europeo, l’anno venturo.
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda franz il 09/12/2008, 10:11

Bassolino lancia la sfida a Veltroni
"Venga qui, il vertice romano non basta"

di UMBERTO ROSSO

ROMA - Vieni tu a Napoli, caro Veltroni. Così vedrai sul campo come stanno davvero le cose, invece di rinchiuderci in una stanzetta romana. Firmato Antonio Bassolino. E' il messaggio che il governatore lancia al segretario nazionale, ovvero una nuova puntata nel braccio di ferro fra i due. Preparandosi a disertare un summit romano. Si parla da giorni di un'imminente chiamata a rapporto di don Antonio, per rispondere nello studio di Veltroni del caso Campania.

I colloqui con Nicolais e Iannuzzi, il segretario cittadino e quello regionale, convocati domani pomeriggio al Nazareno, dovrebbero servire appunto a "istruire" il capitolo più spinoso, un faccia a faccia successivo con Bassolino e il sindaco Iervolino. Road map, però, solo sussurrata, visto che a Napoli assicurano di non aver ricevuto alcuna convocazione.

E a questo punto che il governatore, che si dichiara stanco assai del balletto delle indiscrezioni sulla sua sorte politica, ha deciso di giocare di anticipo.

Rovesciando le parti: siamo noi che aspettiamo lo sbarco in Campania di Walter Veltroni, "scenda giù, nel territorio, come si faceva una volta quando si voleva chiarire veramente qualcosa". Un invito che formalmente passa attraverso il numero due della Regione, il vicepresidente Antonio Valiante, al quale è stato affidato appunto il compito di avanzare l'ambasciata al segretario.

"Non possiamo più parlarci a distanza, attraverso i giornali e le voci incontrollate. Si alimentano solo equivoci. Veltroni venga qui a Napoli, incontri le giunte, i gruppi consiliari, i gruppi dirigenti del partito. Ascolti tutti. Una verifica approfondita. Perché non basta confrontarsi in un ufficio con i segretari o i vertici locali".

Tradotto, ad un summit "solo" romano con Veltroni, Bassolino è pronto a dare forfait. Almeno, senza una partita di ritorno, da giocare in casa, sotto il Vesuvio. "Non vuole essere gesto contro il segretario - spiega chi sta più vicino al governatore - perché se la convocazione arriva, a Roma si va. Ma come fa, Veltroni, a giudicare quel che succede in Campania senza metterci piede? E' un invito il nostro, un auspicio, non un gran rifiuto...".

Per il momento, si sa di una missione di Beppe Fioroni, che arriverà nel prossimo fine settimana, un giro di incontri con gli amministratori per preparare le prossime elezioni provinciali. Ma il clima è da "da sparate sul quartiere generale", anche la Iervolino è attestata sulla linea dura, intenzionata com'è a restare al suo posto fino alla fine del mandato. E da Firenze parte un appello su Facebook, firmato da una trentina di intellettuali e imprenditori, per salvare le primarie.

Una risposta Walter Veltroni potrebbe darla già oggi, dall'Abruzzo. A Vasto e Chieti parla per sostenere la candidatura di Carlo Costantini alla presidenza della Regione, terremotata dopo l'arresto di Ottaviano del Turco. D'obbligo dunque, per il leader del Pd, parole chiare sulla questione morale, che per i democratici si aprì proprio qui l'estate scorsa. Da allora, spiegherà Veltroni, è partita l'operazione rinnovamento, tagliando fuori dalle liste abruzzesi personaggi del passato (come l'ex capogruppo alla regione Di Matteo). La stessa strategia che il segretario vuol portare avanti a Napoli e in Toscana.

(9 dicembre 2008)
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 09/12/2008, 12:34

La Campania, grazie a Bassolino e Iervolino, sarà del Cd a valanga! Nonostante la presenza di un Cd a sua volta rissoso.
C'è da valutare l'operazione "Costituente di centro" di De Mita che unitamente all'Udeur di Mastella e all' Mpa campano (Pionati ed altri) determineranno non poco le cose.

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Re: Il caso Campania.

Messaggioda franz il 10/12/2008, 9:59

«La questione morale non c'è» Veltroni e D'Alema all'attacco
Comunicato congiunto: uniti contro una campagna pretestuosa

ROMA — Una tregua siglata con un comunicato congiunto che fa cessare il fuoco amico, allenta le tensioni più o meno sotterranee, allontana il rimpallo delle insinuazioni e le accuse di complottismi. L’attacco concentrico di Pdl e Idv, con l’enfatizzazione della questione morale nel Pd, riavvicina Walter Veltroni e Massimo D’Alema. I due leader difendono la rispettabilità del partito dagli «attacchi strumentali». E oggi affronteranno, in un incontro a due, i molti nodi del Pd. Una telefonata, lunedì, ha riannodato un dialogo che sembrava pericolosamente interrotto, a pochi giorni dalla Direzione del 19. Un modo per ricomporre le fratture interne, ma anche per reagire all’offensiva sul fronte esterno. L’ufficio stampa del Pd spiega che Veltroni e D’Alema «hanno convenuto sul fatto che vi sono episodi preoccupanti che certamente non bisogna sottovalutare».

Ma al tempo stesso, «ritengono del tutto pretestuosa la campagna nei confronti del Pd tesa a delegittimare il partito e a investirlo di una complessiva questione morale che riguarda anche e soprattutto la destra». Conclusione: «Il Pd deve reagire in maniera unitaria e decisa a ogni attacco strumentale, procedendo con convinzione sulla strada dell’innovazione». Questione morale e giustizia sono due temi che si toccano. Per questo l’avvio del dialogo sulla riforma — suggerito da D’Alema e rilanciato da Luciano Violante — è un banco di prova importante. A dare qualche elemento in più sulla strada che intende percorrere il Pd è stato lo stesso segretario, in comizio ieri in Abruzzo, dove si voterà domenica e lunedì: «La riforma della giustizia si può fare anche in due mesi.Ma il Pdl si tolga dalla testa l’idea di fare una campagna contro di noi per costringerci ad accettare le posizioni del governo». Veltroni respinge al mittente le accuse: «La questione morale non può essere brandita né dagli uni né dagli altri. Non bisogna fare di ogni erba un fascio. E non dimentichiamo che esistono esponenti di governo che hanno avuto rapporti con la camorra». Una controffensiva dettata anche dai recenti sondaggi che vedono il Pd precipitare al 28 per cento dopo le inchieste.

E che spingono Veltroni ad alzare i toni: «Berlusconi è troppo ricco per capire i problemi della gente: sembra un marziano sceso in astronave ». Per Veltroni, il premier va avanti a forza di «cabaret ed esternazioni spettacolari». Oggi il segretario del Pd dovrà affrontare i molti nodi interni, a cominciare dalla collocazione europea. Per la quale si profila una mediazione, ovvero una soluzione che riconosca la specificità del Pd in un’alleanza con il Pse. Poi ci sono i due fronti più caldi, Campania e Firenze. Qui si va verso primarie di coalizione, con due candidati. Per Napoli, invece, il segretario chiederà a Rosa Russo Iervolino un rimpasto per ridare smalto all’immagine della giunta, più che appannata.

Alessandro Trocino
10 dicembre 2008
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VALTER E MASSIMO: IL CIECO ED IL MUTO!

Messaggioda Paolo65 il 10/12/2008, 14:18

DAL CORRIERE:
«La questione morale non c'è» Veltroni e D'Alema all'attacco
Comunicato congiunto: uniti contro una campagna pretestuosa
COMMENTO:
In senso strettrissimo avrebbero pure ragione,ma i 2 paiono come il cieco ed il muto in una commedia dell'arte.

Basterebbe la sola Campania per dire che una questione morale nel PD c'è.

Si può dire che anche il PD è entrato nella media nazionale della moralità politica, ma affermare che non esiste una questione morale nel partito mi pare azzardato.

Il PD non è l'UDC di Cuffaro nè FI di Berlusconi,ma le cronache giudiziarie o meno dicono anche altro.

Insomma, i 2 difendono a spada tratta il PD e quindi loro stessi, ma la verità per i cittadini ed elettori del PD è tutt'altra.

Paolo
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Re: Il caso Campania.

Messaggioda ranvit il 10/12/2008, 18:56

Dal Corriere.it :

Pd: "In Campania si volta pagina"
10 dic 16:39 Politica

ROMA - "In Campania vogliamo aprire una fase nuova nei contenuti, nelle persone, nelle metodologie, avviando un confronto con la societa' civile sui temi dello sviluppo e della modernizzazione del territorio": questo il messaggio uscito fuori dalla riunione, oggi pomeriggio a Roma, tra i vertici e i responsabili locali del Partito Democratico. "A partire dalle ormai prossime elezioni provinciali - si legge nel comunicato diffuso alla stampa - il Pd si impegna a realizzare una stagione di rinnovamento con un profilo di forte discontinuita'". (Agr)

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Dice Nicolais (Segret Provinciale)Da Ilmattino.it : Nicolais : Bassolino logorato, non si candiderà alle Europee

ROMA (10 dicembre) - Antonio Bassolino «ha dato un grande contributo alla Regione ma purtroppo ha perso molto in popolarità e il suo nome ormai viene collegato a problemi non etici ma di scarsa efficienza dell'apparato amministrativo. È stato un grande leader, da sindaco e da presidente della Regione, poi si è logorato». Ad affermarlo è Luigi Nicolais, segretario del Pd a Napoli, intervenuto alla trasmissione Viva Voce su Radio 24.

Al conduttore che gli fa osservare che di Bassolino sta parlando al passato, Nicolais risponde: «Purtroppo è così, a Napoli c'è voglia di cambiare, di innovare il sistema. Ormai l'anno prossimo Bassolino va via». Sarà candidato alle Europee? «Credo che non abbia nessuna intenzione di andare al Parlamento europeo. Questa esperienza è stata importante ma va a finire. Anche lui dice che è un ciclo che va a chiudersi. Non penso ci siano possibilità di candidatura in Europa».

Poi, parlando del sindaco Iervolino, Nicolais osserva: «È una persona perbene, trasparente, senza alcuna macchia ma anche la giunta ha bisogno di un rilancio, di più grinta per incidere sulla città. È un periodo grigio, noi chiediamo al sindaco un colpo di orgoglio per rilanciare un'amministrazione staccata dai partiti, con una giunta competente e forte».

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Dice Valiante (Vicepresidente regione)
Da ilmattino.it :
Valiante: l'ex ministro in evidente stato confusionale

NAPOLI, 10 DIC - «Il segretario provinciale del Pd Luigi Nicolais, già ministro e assessore per cinque anni della Regione Campania, versa in evidente stato confusionale. Non passa giorno infatti in cui non pronunci affermazioni gravi e del tutto contraddittorie contro le istituzioni locali e contro il partito di cui è dirigente».

A parlare è Antonio Valiante (Pd), vice presidente della giunta regionale della Campania, uno dei più stretti collaboratori del governatore Antonio Bassolino. «Dopo aver contribuito a sollevare un polverone sulla questione morale - è l'accusa di Valiante a Nicolais - oggi fa marcia indietro sostenendo che la Regione Campania ha un problema di scarsa efficienza amministrativa. C'è da restare di stucco. Anche a nome degli altri assessori regionali che hanno lavorato fianco a fianco con lui per cinque anni, vorrei ricordare che Nicolais, nel corso della prima legislatura in Regione, esprimeva pareri ben diversi». «Siamo tutti consapevoli che l'azione amministrativa del centrosinistra campano in questi anni ha avuto importanti risultati, così come forti limiti. A cominciare dalla questione rifiuti che, come si è visto in seguito - sottolinea - ha avuto bisogno di leggi ed interventi straordinari da parte del governo nazionale per far sì che avanzasse la linea da sempre voluta dalla Regione».

«Vedo inoltre che Nicolais, proprio mentre è a Roma a discutere con la segreteria nazionale dei problemi di Napoli e Firenze, straparla delle candidature alle europee, sentenziando su chi deve essere candidato e chi no. Ma sono i problemi di Napoli e della Campania - si chiede Valiante - oppure le candidature europee all'ordine del giorno del Pd? Invece che contribuire alla crescita e al radicamento del Pd in questa fase così delicata, Nicolais minaccia ogni giorno dimissioni e spara a zero sulle istituzioni anzichè favorire un civile confronto su questioni importanti per lo sviluppo di Napoli e della Campania». «Un segretario provinciale - conclude Valiante - non può non avere alcuna consapevolezza del ruolo che ricopre, dei suoi compiti e dei suoi limiti».


Dico io :
Evvai con la confusione!

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