franz ha scritto:Ohhh, finalmente la discussione prende una piega seria e costruttiiva (mi dispiace se io stesso forse ho dirottato e sbandato sui altri temi).
Era questo che volevo sapere e discutere.
Poi è chiaro che della qualità delle private non fianziate (non paritarie o come diavolo le chiamiamo) puo' anche interessarci poco e che lo stato si impegnerà a controllare e migliorare quelle del sistema pubblico (statali + quelle che ricevono fondi).
Proprio perché ricevendo fondi perdono un po' della loro autonomia, potremmo cercare di migliorarne la qualità (ammesso e non concesso che vista la qualità della scuola pubblica, vedi PISA, si sia in grado migliorare anche la semiprivata).
Allora, premesso che "niente finanziamento a pioggia" e che il discorso dei buoni scuola ha molti anni ed è accettabile, devo constatare che anche tu saresti dell'idea che quell'articolo della Costituzione è modificabile, senza nulla togliere alla valutazione negativa che possiamo dare a molte scuole private ed al complesso della scuola pubblica.
Infine ci siamo arrivati.
Oggi non si puo', se non con strani aggiramenti ma se fossimo d'accordo allora si cambierebbe la Costituzione.
Domanda: come pensi che sia l'orientamento oggi nel Parlamemnto, PD compreso?
Personalmente vedendo com'è il sistema delle scuole private in Italia oggi non vedo l'urgenza o la necessità di finanziarlo. Come ho detto non ho contrarietà in linea di principio ma bisognerebbe vedere cosa funziona meglio, ad oggi, dopo dieci anni di finanziamenti anticostituzionali, il sistema pubblico con tutte le sue magagne è superiore e di molto alla qualità media delle scuole private. Probabilmente sarebbe ancora un pochino meglio se quelle decine di milioni di euro annuali fossero dedicate (tanto per dire) alla manutenzione degli edifici scolastici invece che a finanziare scuole private. L'opportunità di finanziare le scuole private non è, per me, esclusa in linea di principio ma la sua utilità mi pare molto molto molto lontana dall'esser provata nella situazione italiana. Anche in tutta questa lunga e defatigante discussione, io di argomenti, da parte tua o d'altri, che spieghino perché le scuole private funzionerebbero meglio di quelle statali non ne ho visti. Ad oggi è un fatto, invece, che funzionino mediamente meglio quelle statali.
Per inciso, credo sia anche per questo che non si mette in discussione apertamente la questione ma si preferisce far passare i finanziamenti sempre sottobanco, se si dovesse discutere ampiamente e approfonditamente di una modifica della costituzione credo che la scandalosa qualità media delle scuole private verrebbe fuori in modo controproducente per gli stessi che hanno interesse a che siano finanziate. L'orientamento prevalente in parlamento credo sia favorevole alle scuole private, ma non per motivi di merito quanto piuttosto per convenienza politica, perché la Chiesa è una voce forte, forse l'ultima rimasta, di cui tutti devono tenere conto, e ha forti interessi a che si finanzino le private (anche se paradossalmente il vero scandalo non sono le scuole confessionali, ma i diplomifici, ma naturalmente la Chiesa avrebbe maggiori difficoltà a chiedere finanziamenti solo per se stessa).
Farei anche notare che i controlli, come già accennato, sono difficilissimi da fare, perché a meno di infiltrare una talpa a tempo pieno in ciascuna scuola privata, cosa evidentemente non fattibile, gli illeciti sono facilissimi da nascondere e tutti quelli "informati dei fatti" avrebbero fortissimi disincentivi a denunciare. Questa non è teoria, è ciò che accade quotidianamente, stiamo molto più in là del banale problema della qualità dell'insegnamento.