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Bersani sopra il 60%, sarà candidato premier

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Bersani sopra il 60%, sarà candidato premier

Messaggioda ranvit il 05/12/2012, 12:44

Una delle conseguenze del deficit della Regione Campania:



http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 4994.shtml

Il caso Eav

Tremilaseicento ferrovieri senza paga,
la holding ringrazia i lumini dei cimiteri

L’Ente autonomo Volturno fornisce illuminazione «votiva e ambientale». Addetti ai trasporti ancora senza stipendio

NAPOLI - Tra Circumvesuviana, Metrocampania Nordest, Sepsa (che gestisce Cumana e Circumflegrea) e il ramo d'azienda Eavbus i dipendenti, in larga parte ferrovieri, sono circa 3.600. Tutti, attraverso le rispettive società, fanno capo a Eav, la holding dei trasporti della Regione. Ebbene, gli addetti di Circum, Metrocampania e Sepsa non hanno ancora ricevuto lo stipendio di novembre, mentre quelli che lavorano sotto le insegne di Eavbus non vedono un euro da fine settembre. Un vero e proprio dramma per centinaia di famiglie. Tutte quelle che gravitano attorno al sistema dei trasporti regionale. O meglio quasi tutte. Perché i dipendenti — una trentina — di Eav Holding, l'area direzionale della galassia controllata dall'amministrazione di Palazzo Santa Lucia, sono invece in regola con le buste paga. Questo, si ben chiaro, non può e non deve essere ritenuta una colpa. Ci mancherebbe. Chi lavora va pagato sempre e puntualmente. Dall'operaio all'impiegato, al dirigente.

LA SPIEGAZIONE - Fatta questa necessaria premessa, va chiarito come mai è stato possibile pagare i trenta in una situazione tanto complicata. La spiegazione, che arriva direttamente dal quartier generale di via Cisterna dell'Olio, è semplice: grazie agli incassi derivanti dal servizio di illuminazione dei cimiteri. Forse uno dei pochi settori che producono utili in questo momento. L'Eav, infatti, come è spiegato sul portale aziendale, è concessionario del Comune di Napoli per la gestione di tutti i servizi elettrici cimiteriali. «Attraverso il sistema di cabine di trasformazione e le reti in media tensione di sua proprietà, fornisce l'energia per l'illuminazione elettrica votiva e ambientale, per i servizi e gli uffici del Comune, nonché per ogni altra esigenza pubblica e privata all'interno del cimitero di Poggioreale e di quelli circoscrizionali di Barra, Chiaiano, Miano, Pianura, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, Secondigliano e Soccavo». Nell'ambito della gestione di questi servizi, è spiegato ancora, «Eav provvede al continuo ammodernamento, ampliamento e manutenzione degli impianti comunali. Con il Prg dei cimiteri e il Piano attuativo, approvati dall'amministrazionepartenopea, è impegnato anche nella realizzazione dei nuovi impianti elettrici delle zone di ampliamento dei cimiteri, soprattutto di quelli circoscrizionali, per i quali è prevista una notevole espansione».

UN PO’ DI STORIA - Una bella fortuna, insomma, che l'Eav — oggi guidata Nello Polese — conservi nel suo Dna business diversi da quello dei trasporti. Figli di una storia industriale importante. L'Ente Autonomo Volturno, va ricordato, fu istituito con la legge 8 luglio 1904, recante Provvedimenti per il risorgimento economico della città di Napoli. Si trattava di un prototipo di ente pubblico economico, a metà strada fra un'impresa municipalizzata e un ente governativo periferico, al quale fu affidata la «mission» di trasformare i 16.000 cavalli vapore ricavabili della forza idraulica delle acque delle sorgenti del Volturno in energia elettrica, condurla a Napoli per distribuirla alle industrie che allora si andavano istallando a oriente e ad occidente della città. Ciò «si rendeva necessario anche per calmierare i prezzi del mercato elettrico, dominato da un trust di imprese private, e consentire così il decollo industriale della metropoli meridionale, risolvere i gravi problemi di sottosviluppo e d'arretramento economico e sociale che affliggevano la città dall'indomani dell'unità d'Italia, e consentire alla sua popolazione di avviarsi verso un nuovo destino, quello industriale». L'Eav si trovò sin dall'inizio a operare in concorrenza diretta con agguerrite società elettriche private, la Società Generale di Illuminazione (Sgi) e la Società Generale Napoletana per Imprese Elettriche (Snie), già presenti a Napoli. Le stesse «avversarono fortemente la costituzione dell'Ente Autonomo Volturno destinato ad operare per legge sullo stesso territorio comunale». A quest'«azione di disturbo si aggiunse, successivamente, quella Società Meridionale di Elettricità (Sme) che perseguiva con forza il suo disegno egemonico di monopolizzare l'attività di produzione elettrica nell'intero meridione d'Italia». Dopo il primo decennio di attività elettrica Eav cercò di affermarsi anche nel campo dei trasporti pubblici. «Profuse molte delle sue energie nella gestione dell'azienda autofilotramviaria comunale prima, e nell'acquisto e potenziamento della ferrovia Cumana e costruzione della Circumflegrea, poi. Ciò, se da un lato lo porterà a trascurare l'attività elettrica al punto da trovarsi all'epoca della nazionalizzazione in condizione di non poter ottenere la concessione dall'Enel per continuare ad operare nel settore elettrico, dall'altro gli permise di sopravvivere per un altro terzo di secolo».




Paolo Grassi05 dicembre 2012
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Re: Bersani sopra il 60%, sarà candidato premier

Messaggioda ranvit il 05/12/2012, 12:49

A proposito del deficit della Campania:



http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 5380.shtml

RISORSE ED ENTI LOCAli

Caldoro attacca Monti: «Non c'è
solo Napoli, la Regione rischia di più»

Il governatore campano: «La nostra situazione 10 volte più pesante. Il fondo di rotazione l'avevamo chiesto noi»

NAPOLI — Il Governo corre in aiuto del Comune di Napoli, prevedendo circa 200 milioni di euro, ma la Regione Campania rischia di rimanere impiccata al palo di un debito di circa 16 miliardi e con sanità e trasporti commissariati (i due dirigenti nominati dal Mef — entrambi in ruoli apicali del dipartimento della Ragioneria dello Stato — sono Vincenzo Ambrosio, che si occuperà del piano di stabilizzazione finanziaria, e di Pietro Voci, che, invece, si dedicherà al riassetto del comparto trasporti). Niente invidia per quanto ottenuto dal sindaco Luigi de Magistris, ma è ora — fa sapere Stefano Caldoro — che il governo si misuri anche con le necessità delle Regioni, molto di più in sofferenza rispetto ai Comuni e in particolare in Campania «dieci volte più pesante rispetto alla situazione finanziaria del Comune di Napoli».

Certo, il governatore campano non sarà mai dell'idea che è meglio organizzare una seduta di consiglio regionale o di giunta dinanzi a palazzo Chigi che intensificare il confronto istituzionale. Ma si sente penalizzato. Da qui, i continui e pressanti richiami ai parlamentari campani perché attivino ogni sforzo per rimettere al centro dell'attenzione i problemi della regione. Caldoro si dice «felice» perché i Comuni «potranno risolvere i loro problemi», ma «dispiaciuto» perché lo stesso strumento, il Fondo di rotazione, «non è stato previsto per le Regioni». Insomma, ora la protesta contro Monti e la sua squadra di governo individua un nuovo promotore: la Campania del presidente Caldoro. In un'intervista rilasciata al Consorzio Cmg che raggruppa le emittenti locali Canale 21, Canale 9, Canale 8 e Televomero, il governatore spiega che «il Fondo di rotazione era stato oggetto di una richiesta delle Regioni; anzi, era partito da qui, dalla Campania. Questo strumento l'abbiamo quasi definito noi, poi è stato utilizzato per i Comuni. Noi abbiamo chiesto di allargare questo strumento anche alle Regioni». Il provvedimento è attualmente all'esame del Parlamento e, sostiene Caldoro, «è corretto che i benefici li abbiano tutti. È chiaro che ci si aspetta sempre di più. La bozza prevedeva 100 euro ad abitante per il Fondo di rotazione e il Governo è al lavoro per arrivare a 200 euro a cittadino. Hanno dato a tutti i Comuni italiani una mano anche sul Patto di stabilità».

Per le Regioni, invece, non è stato previsto lo stesso meccanismo. Anzi, spianate dall'incessante azione investigativa della Guardia di Finanza, le Regioni rischiano ora di pagare anche per ciò che non devono. «Avevamo chiesto al Governo strumenti a sostegno dei cittadini — prosegue — perché con la liquidità riesci a pagare la sanità, i trasporti, le politiche sociali, i debiti che hai verso i creditori. Ora, invece, i Comuni potranno farlo e le Regioni no. Sia sul debito sia sul deficit — conclude — abbiamo, al netto della inversione di tendenza avviata, una situazione dieci volte più grande del Comune di Napoli, dato che il nostro indebitamento è dieci volte più grande». Il tam tam della protesta regionale contro il governo passa dal presidente Caldoro al suo assessore al personale e alle autonomie, Pasquale Sommese: «Il Comune di Napoli ha, in buona parte, risolto i suoi problemi. Siamo soddisfatti per quanto si prospetta per il Comune capoluogo e per altri enti. Ora, però, - sottolinea Sommese - bisogna individuare le soluzioni per sostenere le Regioni. In Campania stiamo lavorando in condizioni difficili e con meno trasferimenti, portandoci dietro un debito di 16 miliardi circa rispetto all'1,8 miliardi di palazzo San Giacomo e con un deficit che è di 600 milioni rispetto ai 250 di Napoli. In questi due anni e mezzo di Giunta Caldoro - continua Sommese - siamo riusciti a fronteggiare una situazione spaventosa causata dallo sforamento del patto di stabilità e dal rilevante deficit in campo sanitario. Abbiamo messo in campo politiche virtuose in tutti i settori, al punto che autorevoli esponenti del Governo hanno più volte indicato il modello Campania come esempio di buona amministrazione. Per il piano stabilizzazione, per le politiche del lavoro, per Acerra, per il modello Pompei. La Corte dei Conti e le società di rating riconoscono le nostre capacità di miglioramento.

Ma non possiamo continuare a subire tagli che compromettono sempre di più i servizi essenziali nel campo dei trasporti, delle politiche sociali, del lavoro, della stessa sanità. Abbiamo bisogno di provvedimenti concreti. Se venisse esteso un contributo di 200 euro per abitante, come avverrà per i Comuni, ad una regione come la nostra toccherebbe in cassa 1 miliardo e 200 milioni, come è giusto che sia, con cui potrebbe dare risposte vere ai bisogni. Noi con questi numeri riusciremmo a risolvere gran parte dei problemi. Così, invece, siamo nella paradossale situazione — conclude l'assessore regionale — di chi è additato come esempio da seguire, ma non ha le possibilità materiali per continuare il significativo lavoro realizzato nella prima metà della legislatura». Ma la voce del dissenso si estende anche alla provincia. Pio Del Gaudio, sindaco di Caserta (Comune che ha dovuto dichiarare il dissesto finanziario) ha «rinnovato con pressante urgenza al presidente Giorgio Napolitano il mio appello alle istituzioni affinché i Comuni in dissesto ricevano un segnale concreto di attenzione e e di intervento che li aiuti a rilanciare le comunità che rappresentano. Rammento ancora una volta a tutti la necessità indifferibile — spiega il sindaco — che le amministrazioni in difficoltà che hanno responsabilmente adottato la scelta del dissesto siano messe in condizioni di poter ancora efficacemente assolvere al ruolo di rappresentanza dei territori, anche per non smarrire completamente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni».

Angelo Agrippa05 novembre 2012
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Re: Bersani sopra il 60%, sarà candidato premier

Messaggioda flaviomob il 05/12/2012, 19:21

Il PD campano dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, autotassarsi e rinunciare ai compensi (nei limiti della ragione) dei consiglieri comunali, provinciali e regionali. Anche il PD nazionale deve farsi carico del problema.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Bersani sopra il 60%, sarà candidato premier

Messaggioda ranvit il 05/12/2012, 20:11

Per ora chi ha azzerato i consulenti (che erano una pletora), le auto blu e anche ridotto alcune voci di guadagno dei consiglieri regionali è stato Caldoro (PDL-socialista)....
Caldoro sta facendo moltissimo per rimettere in carreggiata la Campania....bisogna riconoscerlo.
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Re: Bersani sopra il 60%, sarà candidato premier

Messaggioda ranvit il 07/12/2012, 17:54

Robyn ha scritto:PD al 37%
we ragassi ma cosa stiam facendo stiam litigando?
we ragassi mo sù dai w la romannia che in cuor non
si bannia,non roviniam la festa




Ma fatemi capire chi dice cretinate...:

http://www.opinione.it/politica/2012/12 ... 07-12.aspx

Crolla il Pdl. E Giannino supera il 5%
di Andrea Mancia-Simone Bressan
07 dicembre 2012POLITICA

In risalita, anche se leggera, il “job approval” di Mario Monti nell’ultimo sondaggio realizzato da Spincon.it per L’Opinione. Rispetto alla scorsa settimana, il grado di consenso per l’operato del premier è passato dal 34,1% al 35,4% (+1,3%). Stessa tendenza per il gradimento nei confronti del governo nel suo complesso: 29,8% rispetto al 28,7% (+1,2%). Se prendiamo in considerazione il differenziale tra chi esprime un giudizio “molto positivo” e chi ne esprime uno “molto negativo” (il sondaggista statunitense Scott Rasmussen definisce questo parametro come “approval index”), Monti passa dal -30,1% al -29,4%(+0,7%). Migliora anche il governo nel suo complesso, che passa dal -34,5% al -34,3% (+0,2%).
Passiamo ora alla parte del sondaggio che riguarda le intenzioni di voto per le prossime elezioni politiche. Da questa settimana, Spincon.it comincia a registrare il consenso di quattro formazioni (due nuove, due “storiche”) di cui in precedenza non si era occupato: “Lista Montezemolo - Italia Civica”, “Fermare il Declino”, “Partito Liberale” e “Südtiroler Volkspartei”. Con queste nuove aggiunte, cambia anche la composizione delle coalizioni, al momento del tutto ipotetiche, che compongono lo scenario politico nazionale: Montezemolo, FiD e Pli vengono dunque associate al “centro” (parlare ancora di Terzo Polo, ormai ha davvero poco senso), mentre l’Api passa dal centro al centrosinistra.
Proprio a livello di coalizione, un ipotetico centrodestra (Pdl, Lega, La Destra, Grande Sud e Fiamma tricolore) raggiungerebbe oggi il 26,9%, perdendo addisittura tre punti percentuali rispetto alla scorsa settimana. In calo anche il centrosinistra (Pd, Idv, Sel, Verdi, Psi e Api), che passa dal 40,4% al 38,5%, perdendo l’1,9%. Proprio grazie alle “new entry”, il centro (Udc, Fli, Mpa, Montezemolo, FiD e Pli) raggiunge quota 12,9%. In calo, infine, il Movimento 5 Stelle, che perde l’1,1% passando dal 15,1% al 14%.
Partendo dalla parte destra dello schieramento, tracollo del Popolo della Libertà che scende passa dal 17,2% al 15% (-2,2%). In calo anche la Lega Nord, che passa dal 7,6% al 7,2% (-0,4%). Perde due punti decimali La Destra di Francesco Storace, che rispetto alla scorsa settimana passa dal 4,2% al 4%. Tra le altre formazioni minori del centrodestra: Grande Sud resta allo 0,2%, mentre Fiamma tricolore scende dallo 0,7% allo 0,5% (-0,2%).
A sinistra, il Partito democratico interrompe la crescita delle scorse settimane, in gran parte dovuta alla visibilità mediatica ottenuta grazie alla campagna elettorale per le primarie, e scende dal 30,1% al 29,1% (-1%), confermandosi però nettamente come il primo partito italiano. Ancora una settimana estremamente negativa, invece, per l’Italia dei Valori che passa dal 2,1% all’1,7% (-0,4%) ed è ormai lontanissima dalla soglia di sbarramento del 4%. Settimana negativa anche per Sinistra Ecologia e Libertà: il partito di Nichi Vendola scende dal 5,8% al 5,4%(-0,4%). Più o meno stabili le altre formazioni minori del centrosinistra: i Verdi restano al 2%, Api resta allo 0,1%, mentre il Psi scende dallo 0,4% allo 0,2% (-0,2%). Trend eterogeneo per la “neonata” (almeno per i dati raccolti da Spincon.it) coalizione centrista. Ad accusare il colpo è soprattutto l’Udc, che scende dal 4,9% al 4,1% (-0,8%). Perde un altro punto decimale Futuro e Libertà, che passa dall’1,5% all’1,4% (-0,1%). Qualche segnale di risveglio per l’Mpa di Raffaele Lombardo, che risale dallo 0,1% allo 0,2%. Ma la parte del leone la fanno i partiti di cui Spincon.it, fino ad oggi, non aveva rilevato i dati. Italia Civica di Luca Cordero di Montezemolo esordisce all’1,2%, il Partito Liberale allo 0,5% e Fermare il Declino, il movimento lanciato negli scorsi mesi da Oscar Giannino, raccoglie addirittura il 5,5%, al di sopra della soglia di sbarramento prevista dal “Porcellum”, raccogliendo voti soprattutto tra gli elettori delusi del centrodestra.
Tra i i partiti che non appartengono ad una delle tre coalizioni maggiori – oltre al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che scende dal 15,1% al 14% (-1,1%) – la Lista Bonino-Pannella (un’altra “vittima” di FiD, insieme a Pdl e Udc) scende dal 2,2% all’1,5% (-0,7%). E perde un punto decimale anche la Federazione della Sinistra (l’alleanza tra Rifondazione comunista e Comunisti italiani) che scende dal 2,4% al 2,3% (-0,1%). Scende dall’1,6% all’1,5% anche il Partito Pirata (-0,1%), mentre esordisce con uno striminzito 0,1% la Svp (Südtiroler Volkspartei).
Questa settimana, la “domanda extra” di Spincon.it riguardava il “job approval” del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Rispetto all’ultima rilevazione (datata 17 novembre), il Quirinale recupera una parte del consenso perduto e passa dal 43,7% al 44,3%, restando però sempre abbondantemente al di sotto della “soglia di galleggiamento” del 50%.
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Re: Bersani sopra il 60%, sarà candidato premier

Messaggioda pianogrande il 07/12/2012, 21:22

Aggiungiamoci anche questo

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HREC2-1

Ormai è sicuro.
Avremo il governo Bersani.

Berlusconi lo voteranno solo le nipotine.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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