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Tu, o Diverso, quanto ci costi?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Tu, o Diverso, quanto ci costi?

Messaggioda franz il 15/10/2012, 16:51

Mi pare abbia ragione Flavio.
la % di disabili italiani (veri o finti non importa per ora) è la piu' bassa in europa
http://www.disabilitaincifre.it/indicat ... 1_1996.asp
la spesa è tutto sommato piu' bassa delle varie medie UE
http://www.disabilitaincifre.it/indicat ... 1_1996.asp
Poi discorso a parte si puo' vedere la qualità della spesa e verso chi (veri o finti) e chi invece non è coperto.
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Re: Tu, o Diverso, quanto ci costi?

Messaggioda mauri il 15/10/2012, 19:44

franz 2 link sono identici
dunque i disabili gravi sono il 2.3 %, circa 1mil e 400mila, quanto tempo ci vuole a controllarli tutti e scovare i fasulli?
ho letto i risparmi risibili sulla 104, 50milioni, non so sugli aumenti iva per i servizi e i risparmi sul taglio delle detrazioni irpef
visto che per certificare una persona come handy la persona si deve fare vedere, visitare è un eufemismo in italia, 3 volte perchè l'inps non si fida dell'usl e nemmeno l'usl di se stessa ci vorrebbe una eternità, se invece i fior di dottori strapagati per certificare l'andy sommariamente perchè hanno fretta di tornare nei loro studi privati facessero una sola e seria visita già si determinerebbe un notevole risparmio, 1 visita 1 sola parcella, 1 solo spostamento che si tramuta in 2 disagi in meno per una persona già disagiata, un familiare che si assenta solamente 1 volta dal lavoro per accompagnare alla visita l'handy e che invece attualmente perdono mezza giornata in compagnia di altri 40 accompagnatori di 40 handy che devono essere visitati tutti alla stessa ora, non si sa perchè non stabiliscono degli appuntamenti, e oltretutto gli handy non si possono INCAZZARE anzi subiscono per paura del medico che se lo aggredisci non ti da il marchietto dell'handy... insomma una situazione da 4to mondo indescrivibile se non la vivi
ma appunto queste cose le sanno gli addetti ai lavori e gli handy che le subiscono, passera non è un handy e prende un sacco di soldi per tagliare le palle alle persone e alle famiglie in difficoltà, magari lo scoprirà e a questo punto glielo auguro quando lui stesso diventerà handy e capirà ma sarà troppo tardi
quindi è giusto che le associazioni di handy si incazzino perchè noi siamo incazzati neri, e pure nostri familiari sono incazzati
ciao mauri
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Re: Tu, o Diverso, quanto ci costi?

Messaggioda franz il 15/10/2012, 21:33

mauri ha scritto:franz 2 link sono identici

quel sito è fatto un po' coi piedi, quanto a navigazione ... prova a partire da qui a dovresti trovare tutto:
http://www.disabilitaincifre.it/europa/quadroeuropa.asp

Il secondo link che volevo indicare dovrebbe essere questo: http://www.disabilitaincifre.it/indicat ... 996-07.asp
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Re: Tu, o Diverso, quanto ci costi?

Messaggioda ranvit il 16/10/2012, 9:41

Falso allarme?



Legge stabilità: Cambia norma disabili, no detrazioni

Riduzione Irpef vale 4,1 mld, taglio Iva 3,2 mld, Tobin tax 1 mld
16 ottobre,


di Corrado Chiominto

Per un'intera giornata ha impegnato i tecnici del Tesoro e della Ragioneria alla ricerca di una copertura: ma alla fine la volontà di far slittare di un anno il taglio degli sconti fiscali è saltato perché avrebbe fatto saltare il previsto calo dal 27 al 26% della seconda aliquota Irpef. Saltano invece le penalizzazioni introdotte sui dipendenti pubblici per ottenere permessi di assistenza per familiari disabili e la tassazione Irpef delle pensioni di invalidità (che rimane invece per le pensioni di guerra). Sono alcune delle ultime novità del lavoro di "drafting" prima della presentazione in Parlamento della Legge di Stabilità.

Ecco i principali capitoli.

- DETRAZIONI E DEDUZIONI: La proposta di copertura dello stop al taglio retroattivo degli sconti, ipotizzata dai tecnici del ministero dell'Economia, non è passata: avrebbe fatto saltare il calo della seconda aliquota Irpef dal 27 al 26%. Così spetterà ora ai partiti decidere se togliere la stretta su questi sconti. Non sarà cosa da poco: la relazione tecnica calcola infatti che i tagli degli 'sconti' fiscali, con la franchigia e il tetto, porteranno risparmi complessivamente pari a 1,156 miliardi di euro "in termini di competenza annua".
- STRALCIO PER STRETTA P.A. PERMESSI ASSISTENZA DISABILI: Verrà molto probabilmente stralciata la norma che aveva ridotto i permessi e la retribuzione per i dipendenti pubbliche che utilizzavano i tre giorni di permesso mensile previsti dalla legge 104 in favore di chi deve assistere parenti disabili. Il "Colle" avrebbe intravisto profili di incostituzionalità per il diverso trattamento che ne sarebbe derivato tra lavoratori pubblici e privati, questo nonostante - spiega la relazione tecnica - si registri una maggiore incidenza di permessi tra i dipendenti pubblici. Il permesso era stato tolto per l'assistenza ai genitori e la retribuzione dimezzata per chi assiste moglie o figli disabili, ma solo nel pubblico impiego: il risparmio garantito era pari a 49,8 milioni.
- IN DUBBIO TASSA SU PENSIONI INVALIDI: Potrebbe saltare l'introduzione della tassazione Irpef delle pensioni di guerra e di invalidità che la prima bozza della Legge di Stabilità sarebbe scattata sopra i 15.000 euro di reddito. Da questa misura il governo prevedeva di incassare circa +240 milioni l'anno.
- IRPEF, CALO ALIQUOTE VALE 4,1-6,5 MLD: Il calo delle prime due aliquote Irpef di un punto costerà allo Stato nel 2013 4,1 miliardi di euro e ovviamente sarà della stessa entità il beneficio per i cittadini. L'alleggerimento fiscale Nel 2014 il calo delle due aliquote Irpef vale 6.508,2 mld, mentre nel 2015 vale 5.853,6 miliardi di euro.
- AUMENTO IVA, MA STATO 'PERDE' 3,3 MDL: L'aumento di 1 punto di Iva per le aliquote al 21% e al 10% comporterà per lo Stato una perdita di gettito di 3,280 miliardi di euro rispetto alla precedente previsione di aumento di due punti a partire dal primo luglio. Ovviamente i minori incassi per lo Stato sono soldi in più in tasca ai cittadini.
- DA TOBIN TAX 1 MLD, MA CALANO TRANSAZIONI: I tecnici del tesoro calcolano un gettito di 1.088 milioni di euro dall'introduzione della nuova tassa dello 0,05% sulle transazioni finanziarie. Ma il calcolo è prudenziale: viene infatti stimato anche e in modo prudenziale stimano che l'arrivo della nuova tassa, pari allo 0,05% sulle transazioni, avrà un impatto sul mercato: ridurrà infatti del 30% le compravendite azionarie e dell'80% di prodotti derivati.
- ACQUISTO MOBILI E ARREDI P.A.: Il divieto di acquisti di mobili e arredi per le amministrazioni pubbliche, per un ammontare che dovrà fermarsi al 20% della spesa sostenuta nel 2011, frutterà un risparmio di 10 milioni, 5 milioni per ciascuno degli anni 2013 e 2014.
- RICERCA: Modificato il capitolo. La revisione organizzativa degli enti pubblici di ricerca sarà proposta dalla consulta dei presidenti degli stessi enti, che entro il 31 gennaio dovrà presentare il documento al ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca.
- ESODATI DIVENTANO SALVAGUARDATI: Così nel testo della relazione tecnica che stanzia 100 milioni per l'anno 2013
- SCUOLE NON STATALI: La Legge di Stabilità stanzia 223 milioni per le scuole non statali nel 2013.
- ANCHE BANCHE E ASSICURAZIONI PAGANO POSTA: Aumenta il prelievo su banche e assicurazioni. Lo slittamento di 5 anni del riallineamento dei valori ai fini di alcune imposte sostitutive comporterà per le banche il pagamento di 800 milioni in più per due anni. L'aumento dell'acconto sulle riserve tecniche delle assicurazioni vale invece 623 mln nel 2013, 375 nel 2014.
- RISORSE DA MOSE A TAV: Arrivano risorse per le infrastrutture. Il Mose avrà a disposizione 50 mln nel 2013, 400 milioni per ciascuno dei tre anni seguenti. Per la Tva sono previsti 60 milioni nel 2013, 100 nel 2014, poi 530 nel 2015. Ma risorse arrivano anche per la manutenzione della rete ferroviaria (300 mln nel 2013) per la costruzione delle ferrovie del secondo lotto del Brennero (rispettivamente 600 milioni nel 2013 e 50 nei due successivi) e per la manutenzione delle strate statali (300 milioni).
- RISORSE DA LSU A POLIGONI TIRO: I lavoratori Lsu potranno utilizzare 110 milioni di risorse nel 2013 mentre arrivano fondi pari a 25 milioni l'anno per la bonifica dei poligoni militari.
- FONDO PER SOCIALE, 900 MLN A PCM: La presidenza del Consiglio dei ministri avrà un nuovo fondo a fini sociali. Potrà contare su una dotazione da 900 milioni per finanziare specifici interventi relativi a università statali, politiche sociali (inclusa social card) interventi per famiglie, giovani e la ricostruzione dell'Aquila.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Normalità e "superuomini"

Messaggioda flaviomob il 05/11/2012, 15:18

Immagine

L’eccezionale normalità di Cody

di Claudio Arrigoni
C’è una foto che gira molto nei social network: un bimbo che corre sulle protesi in pista e la scritta “No excuses”, niente scuse, o “Your excuse is invalid”, la tua scusa non vale. Il ragazzino senza gambe che è una delle star della rete e sa ispirare non soltanto i veterani di guerra è di quelle immagini che indubbiamente colpiscono. Aiutano a riflettere e dare il giusto peso alle situazioni che si vivono. A pensarci, però, è (dovrebbe essere) solo un’immagine di normalità: un bambino che si diverte correndo e giocando. Cosa c’è di più normale?

La storia di Cody McCasland (la trovate sul Corriere in edicola o su Corriere.it, ne parlammo su questo blog legandola a quella di Bebe), che sabato prossimo sarà premiato in Vaticano con il Premio Sciacca, è giustamente da raccontare: corre e salta e fa i triathlon per bambini (Ironkids, versione ridotta dell’Ironman, una cosa da pazzi veri: 3,8 km nell’oceano, 180 km in bicicletta, una maratona) e sogna Rio 2016 nuotando (quelli che snobbavano la Paralimpiade, anni fa, sono da rinchiudere se ancora oggi lo pensano: Cody è così perché ha l’esempio di grandi campioni, come il suo preferito, Rudy Garcia-Tolson) e studia perché vuole fare il dottore per “togliere il dolore alle persone” e tanto altro ancora. Senza gambe, amputato quando aveva 15 mesi. O meglio, con le sue venti e più paia di gambe, quelle, ognuna diversa, che gli servono e gli sono servite nel tempo per fare ogni cosa. Ma restituendogli normalità: un ragazzino, ora di 11 anni, che sorride perché gioca. E può farlo perché una associazione benemerita, la Caf, gli permette quelle protesi e quei giochi. Ce ne sono anche in Italia, che quasi sempre non gravano sulle risorse pubbliche sopperendo a carenze dello Stato e sono promosse anche da atleti paralimpici, come quella seguita da Alex Zanardi (Bimbingamba) o dalla famiglia di Beatrice Vio (art4sport) o da Giusy Versace (Disabili no Limits) e altre ancora. Spiega proprio Alex Zanardi nel suo commento alla storia di Cody: “Una persona che ispira altri è tanto più efficace quanto meno sente di incarnare questo ruolo”. Cody certo non lo sente. Vive la propria vita cercando di divertirsi, come ogni altro della sua età.

Channel 4, la tv ufficiale della Paralimpiade di Londra, ha girato uno spot meraviglioso per promuovere i Giochi, ma per me dando un messaggio sbagliato: “Meet the Superhumans”, Incontra i Superuomini (o forse qualcosa di più, humans ha un significato più ampio di semplice uomo) recitava lo slogan. Sarebbe stato meglio: i più grandi Campioni o, se proprio si voleva forzare per rendere lo spot più accattivante , poteva andare anche un “Superatleti”. Non Superuomini, cosa che sembra ci siano superpoteri: tutti, con risultati certo diversi, ma tutti hanno (dovrebbero avere) la possibilità di divertirsi e, più in generale, migliorare la propria vita. Ancora Zanardi: “Conta capire le abilità. Se ciò che ti fa star male è la semplice idea di non avere gli stessi ‘attrezzi’ degli altri, diventa difficile uscirne. Se il problema è invece pensare di non poter raggiungere gli stessi obiettivi, allora cambia la prospettiva. Se poi qualcuno ti mostra come andare dal punto A al punto B in altra maniera, indicandoti come, tu capisci di poterlo fare, pur con ‘attrezzi’ diversi.

E se certe possibilità che tu hai ti sono mostrate con un sorriso, come quello di Cody per esempio, questo ti aiuta ad avere entusiasmo”.

Sarà bello allora vedere il sorriso di Cody a Roma, mentre visita il Colosseo, una delle due cose che conosce dell’Italia (l’altra è il Papa), dove “combattevano i gladiatori”.

http://invisibili.corriere.it/2012/11/0 ... a-di-cody/


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Re: Tu, o Diverso, quanto ci costi?

Messaggioda mauri il 05/11/2012, 16:57

flaviomob ha scritto: Ancora Zanardi: “Conta capire le abilità. Se ciò che ti fa star male è la semplice idea di non avere gli stessi ‘attrezzi’ degli altri, diventa difficile uscirne. Se il problema è invece pensare di non poter raggiungere gli stessi obiettivi, allora cambia la prospettiva. Se poi qualcuno ti mostra come andare dal punto A al punto B in altra maniera, indicandoti come, tu capisci di poterlo fare, pur con ‘attrezzi’ diversi.

E se certe possibilità che tu hai ti sono mostrate con un sorriso, come quello di Cody per esempio, questo ti aiuta ad avere entusiasmo”.


conta, più di tutto, metabolizzare la prpria nuova condizione di handicappato, e per fare questo è importante non chiudersi in se stessi e piangersi addosso ma uscire e continuare a parlarne, essere aiutato dalla famiglia,
allora si che dopo il tempo che ci vuole per capire si ricomincia a vivere e a muovere i primi passi nel nuovo mondo e un nuovo modo di affrontare la vita e tutti i problemi pratici inventandosi ausili e ingegnandosi, allora si apre un nuovo orizzonte e si inizia una esperienza tutta nuova con continue nuove scoperte
per fare tutta questa operazione è anche necessario avere un mondo esterno accogliente che non ingabbi e non crei ostacoli,
l'assistenza medica, ospedaliera, infermieristica e fisioterapica è fondamentale, questa costa e lo stato non può fare tagli su di un bisogno fondamentale che permette di tornare a vivere, altrimenti tanto vale istituire le camere a gas alla stessa stregua dei nazisti
ciao mauri
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Re: Tu, o Diverso, quanto ci costi?

Messaggioda flaviomob il 05/11/2012, 22:47

è anche necessario avere un mondo esterno accogliente che non ingabbi e non crei ostacoli,
l'assistenza medica, ospedaliera, infermieristica e fisioterapica è fondamentale


...e anche validi progetti educativi!

Oggi è vero che i disabili che hanno una famiglia "forte" alle spalle ottengono ancora molto. Ma esistono anche disabili soli, o figli di genitori non proprio "adeguati". Inoltre le famiglie con figli disabili che vivono anche in condizione di disagio economico fanno molta più fatica a veder rispettati i propri diritti. Da alcuni anni va di moda il "ricorso al Tar" per avere un congruo numero di ore di sostegno (didattico+educativo) a scuola. Il risultato è che spesso chi non può permettersi un avvocato si vede decurtare le ore, chi invece fa causa (e di solito vince) se le vede raddoppiare.

===

Sul tema SLA, un intervento pescato su Facebook:

In questi giorni i quotidiani si occupano, in modo comprensibilmente confuso, delle meste vicende legate ai “finanziamenti per i malati di SLA”, ai “soldi mancanti per la SLA”, ai Fondi che il Governo Monti avrebbe eliminato dal bilancio dello Stato o avrebbe destinato ad altro anziché assicurare l’assistenza ai “poveri disabili colpiti da SLA”.
Vediamo di ricostruire la vicenda, assai interessante per comprendere lo spirito che ispira le decisioni che riguardano la pelle delle persone, anche quelle senza SLA.

Nel 2008 (articolo 1, comma 1264, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296) viene sperimentalmente istituito il Fondo per la non autosufficienza. L’intento è di fornire sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti, e favorirne una dignitosa permanenza presso il proprio domicilio, evitando il rischio di istituzionalizzazione. Nel 2008 è stato finanziato con 300 milioni di euro (400 per il 2009 e per il 2010). Dal 2011 non gode più di alcun finanziamento.

Nel 2009 (Legge 9 aprile 2009, n. 33, articolo 7 quinquies) viene istituto presso il Ministero dell’Economia un fondo per “assicurare il finanziamento di interventi urgenti e indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell'istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi.” Gli vengono conferiti 400 milioni di euro. Da notare che non esiste alcun riferimento al sociale né, tantomeno, alla non autosufficienza. Men che meno alla SLA.

Questo stesso fondo è oggetto di un intervento normativo nel 2012, nella norma cosiddetta di Spending Review (Legge 7 agosto 2012, n. 135). L’articolo 23, comma 8, prevede che quel fondo venga incrementato di 658 milioni.
Lo stesso comma prevede che la dotazione del fondo sia usata in via prevalente per l’incremento del fondo per la non autosufficienza.
Quindi diversamente da quanto qualcuno ha affermato: non sono i 658 milioni che devono essere destinati in via prevalente alla non autosufficienza, ma è l’intero ammontare del Fondo che deve essere prevalentemente destinato ai non autosufficienti.

Lo stesso comma precisa una destinazione d’uso: la dotazione del fondo per la non autosufficienza deve essere finalizzata “al finanziamento dell'assistenza domiciliare prioritariamente nei confronti delle persone gravemente non autosufficienti.”
Precisazione tautologica del legislatore: “inclusi i malati di sclerosi laterale amiotrofica.” (come se i malati di SLA rischiassero di non essere considerati da qualcuno come “gravemente non autosufficienti”).

La legge di Spending Review lascia sperare che il Governo Monti abbia l’intenzione di ri-finanziare ciò che il Governo Berlusconi aveva ignorato per tre anni: il Fondo per la non autosufficienza (assieme a tutti gli altri Fondi sociali).
Ma così non è. Il disegno di legge di stabilità (A.C. 5534), all’articolo 8, comma 18, riduce lo stanziamento del fondo di 631 milioni, annullando di fatto l’incremento di 658 previsto dalla legge di Spending Review e, a cascata, tutti i vincoli di destinazione si annullano. Non c’è più nulla di specifico e adeguato per la non autosufficienza.
Ed ecco il gioco delle tre carte.
Tre commi più sotto (comma 21) il disegno di legge prevede un nuovo fondo: 900 milioni presso il Ministero dell’economia.
Con 900 milioni gli obiettivi da soddisfare sono quanto meno ambiziosi: “interventi urgenti a favore delle università, delle famiglie, dei giovani, in materia sociale, per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma dell'Aquila nonché per il sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.”

In Commissione Affari Sociali si tenta disperatamente di emendare quel testo, vincolando quella somma alla spesa sociale e proponendo di rifinanziare la disastrosa situazione dei fondi sociali.
Nella seduta del 25 ottobre 2012 la Commissione Affari sociali ha approvato emendamenti alla Legge di Stabilità che prevedono nuovi trasferimenti ad alcuni Fondi per il solo 2013: il Fondo per le politiche sociali (+450 milioni), il Fondo per la non autosufficienza (+400), il Fondo per la famiglia (+11 milioni), il Fondo per l’inclusione degli immigrati (+100 milioni) e infine il Fondo per il Servizio civile (+20 milioni). L’ammontare totale dei Fondi salirebbe quindi a 1.181,9 milioni per il 2013. La diminuzione rispetto al 2008 è comunque del 53,1%.

Ma si tratta solo di emendamenti che non fanno i conti con il Ministero dell’economia. In realtà quegli emendamenti comporterebbero una spesa maggiore per lo Stato violando il principio delle modificazioni a “saldi invariati”.

Che cosa potrebbe succedere ora?
Prima ipotesi: sull’onda delle proteste e dell’emozione suscitata dalla giusta e civile protesta di alcuni ammalati di SLA, si trova un finanziamento specifico che risponda a quelle specifiche esigenze, dimenticando lo stato in cui versino i servizi e i supporti alla non autosufficienza. Probabilmente molti commentatori valuterebbero tale “soluzione” come un successo.

Seconda ipotesi: il Governo assume un impegno transitorio, rimandando a successivi decreti la reale definizione della consistenza dei trasferimenti e l’individuazione dei beneficiari. In questo caso si aprirebbe il problema dell’individuazione degli aventi diritto, giacché nessuna norma indica cosa si intenda con precisione per non autosufficienza.

Terza ipotesi (molto improbabile): Il Governo accetta gli emendamenti della Commissione Affari Sociali della Camera trovando il fabbisogno in altri capitoli di bilancio o rendendo più flessibile il principio dei “saldi invariati.”

Comunque vada, e nel pieno rispetto della coraggiosa battaglia degli ammalati di SLA, sta prevalendo un clima di interventismo compassionevole che nulla ha a che vedere con politiche sociali strutturate, adeguatamente finanziate, continuative, intelligenti e sostenibili, che abbiamo sottoscritto a Bruxelles (Europa 2020) ma dimenticato a Roma.

5 novembre 2012

Carlo Giacobini


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