La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazioni

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazioni

Messaggioda franz il 02/11/2012, 10:54

Pubblicato: Gio, 01/11/2012 - 20:00 • da: Michele Boldrin

Le privatizzazioni non hanno goduto di buona stampa. In parte, probabilmente, perche' la classe politica che ne verrebbe danneggiata in termini di perdita di potere le esclude categoricamente e ha tutto l'interesse a creare confusione intorno al tema.

Ci occupiamo oggi delle obiezioni di un "illustre" commentatore, il quale ha dichiarato che molto probabilmente esse potrebbero rivelarsi persino dannose, per tutta una serie di motivi. Riassumiamo i quattro motivi, spiegando brevemente il motivo per cui tali obiezioni sono da rigettare.

1. L'entità della riduzione del debito pubblico sarebbe relativamente modesta
Quanto modesta sia dipende da quanto si vende. Alla fine, si tratterebbe di effettuare uno scambio (diciamo indiretto) con i detentori di debito pubblico italiano: loro cedono il debito e lo stato cede aziende ed immobili. Siccome paghiamo quasi il 6% sul debito pubblico nuovo che emettiamo, potremmo, ritirando una quantita' di debito pari al 20% del PIL, risparmiare OGNI ANNO che viene, circa 1,2% del PIL in minore imposte sui cittadini. Questo significa retrocedere le minori spese per interessi in minori tasse, per un'ammontare che puo' eccedere gli aumenti di imposte degli ultimi anni, con le scelte di Monti e Tremonti. Mica poco!

2. Lo Stato non beneficierebbe più dei dividendi di imprese redditizie (es. Eni, Enel) che staccano assegni miliardari ogni anno
Questa e' una obiezione molto comune, ma errata.
Oggi lo stato guadagna, quando guadagna tanto come nel caso ENI, il 4%-5% del capitale investito nella forma di
dividendi. Molto meno, negli altri casi. Ma paga quasi il 6% sul debito nuovo, cioe' quello che stiamo emettendo in questi anni. Questo implica che,per ogni miliardo di debito ritirato grazie a una vendita di assets, lo stato risparmierebbe ogni anno futuro 10-20 milioni al netto. Cioe', 10-20 milioni per anno all'anno. Inoltre, non e' escluso che si risparmi di piu': quel 4% o 5% e' infatti calcolato sul valore di borsa. E' noto, invece, che cedendo quote di controllo si ricaverebbe di piu' della quotazione attuale da aziende come ENI o ENEL.

3. Settori strategici come armamenti o energia rischierebbero di passare in mani straniere, ad esempio tra le grinfie di Putin o di "fondi di investimento" di qualche nazione del Medio Oriente
Si tratta di un'altra obiezione diffusa, specialmente tra quelli che guardano al resto del mondo come a qualcosa di cui avere paura. In realta' e' sufficiente restringere i diritti di proprieta' escludendo certe nazioni. Gli USA lo fanno con tutta la loro industria militare, come lo fanno i francesi ed altri. Privatizzare Finmeccanica non implica cederla a Putin, potrebbe tranquillamente andare a capitali italiani.

4. Il rating sul debito pubblico, in caso di alienazione dei beni più "pregiati", potrebbe peggiorare, vanificando la riduzione dello stock di debito con una spesa per interessi più elevata
Assolutamente no, il contrario invece. Per ogni Euro di patrimonio ceduto si eliminerebbe un Euro di debito, quindi il rapporto fra passivo ed attivo nominale rimarrebbe inalterato. Ma essendo lo stock di debito minore, minori sarebbero le necessita' di rifinanziamento, rendendo quindi il rating migliore.
Infine, segnalando una vera intenzionalita' riformatrice si acquisirebbe credibilita' a fronte dei mercati.

https://www.fermareildeclino.it/articol ... tizzazioni
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazion

Messaggioda trilogy il 02/11/2012, 12:37

Quattro cose che non vi hanno detto sulla geoeconomia....
ovvero il limite di un'analisi monodisciplinare nei confronti di un'analisi multidisciplinare 8-)
Trilogy

Corriere Economia
Eventi Parla il giovane stratega geopolitico americano, tra gli speaker del World Business Forum di Milano
«Mettete della tecnologia nei vostri cannoni» Khanna: l'innovazione influenza il futuro di una nazione più della potenza militare e della dimensione del Pil

I l futuro è dei leader nella «geo-tecnologia»: Cina, Corea, Singapore, Israele e Germania.
Lo sostiene Parag Khanna, il giovane stratega geopolitico americano di origine indiana, che insieme alla
moglie Ayesha gestisce l'Hybrid reality institute.

Nato a Kanpur nel 1977 ed emigrato da ragazzo con la famiglia negli Usa, Khanna ha un dottorato in
Politica economica della London school of economics, ha lavorato in importanti pensatoi ed è stato consulente, fra l'altro, di Nicholas Negroponte al Massachusetts institute of technology. Khanna sarà uno degli speaker del World Business Forum che si terrà a Milano il 6 e 7 novembre e ha anticipato a CorrierEconomia alcuni temi del suo intervento. La «realtà ibrida» è il focus della sua ricerca attuale: «È una fase spiega Khanna compresa tra l'Era dell'Informazione, in cui attualmente viviamo, e la nozione di una singolarità in cui l'intelligenza della macchina e del computer è pari o superiore a quella degli esseri umani. Durante questa fase diventiamo sempre più integrati con la tecnologia, non solo con l'informatica, ma anche con la bio-tecnologia, la robotica sociale e le altre scoperte tecnologiche».

Questo è un periodo anche in cui l'innovazione definisce il futuro di una nazione più che la potenza militare e la dimensione del Pil secondo Khanna: «Sono i vantaggi tecnologici che portano ai guadagni commerciali ed economici, i quali poi permettono a un Paese di espandere la sua influenza strategica. I Paesi oggi leader nella "geo-tecnologia" sono Cina, Corea, Singapore, Israele, Germania, e altri in cui si vedono un alto tasso di investimenti tecnologici e sistemi educativi che formano i lavoratori in funzione delle esportazioni».

Alcuni Paesi sono più consapevoli di altri di questa nuova realtà. «In Cina e Singapore — dice Khanna
— si sentono riferimenti molto espliciti da parte dei dirigenti circa i l'importanza del progresso tecnologico
per il progresso nazionale. Il primo ministro Lee Hsien Loong di Singapore ha tenuto un discorso
straordinario in occasione dell'apertura del recente vertice di Singapore, in cui ha parlato correntemente
dell'automazione robotica del lavoro e del ruolo dirompente dei corsi educativi online. Vediamo anche
dei sindaci che giocano questo ruolo. Michael Bloomberg ha trasformato New York, la capitale finanziaria Usa, anche nel secondo centro principale per la tecnologia Usa».
Fra la Cina e gli Stati Uniti, l'Europa non è spacciata, rassicura Khanna: «L'Eurozona sicuramente sopravvivrà. In realtà, non credo che sia mai stata a rischio. Ora che è stata rafforzata la Bce permettendole di acquistare le obbligazioni dei Paesi periferici e affidandole anche più sorveglianza fiscale, credo che la situazione si stabilizzerà. Ma la soluzione dei problemi non può essere ritardata ulteriormente:<< è meglio che Grecia e Italia abbiano leader tecnocratici piuttosto che populisti» Khanna non sembra preoccupato nemmeno per le tensioni sociali che stanno affiorando fra i lavoratori cinesi: la recente rivolta in una delle fabbriche di Foxconn, dove si producono gli iPhone, secondo lui non è la fine del vantaggio della Cina come centro mondiale dell'industria manifatturiera e l'inizio dello sgretolamento del regime comunista.

«In Cina i salari stanno aumentando da anni e la sommossa alla Foxconn è solo un esempio della domanda
più elevata nelle aree costiere di esportazione — spiega Khanna —. Ma la Cina sta muovendo la
sua gente e la produzione più verso l'interno del Paese dove i costi possono essere inferiori. Poiché l'infra struttura è molto buona, vi è ancora un forte potenziale per le esportazioni. Il modello autoritario capitalista cinese non è a rischio solo a causa dello spostamento di certe produzioni in altri Paesi. È a rischio se un'errata distribuzione degli investimenti non comporta la creazione di posti di lavoro per centinaia di milioni di cittadini. Il tasso di disoccupazione
è più importante che il tasso di crescita in Cina».
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazion

Messaggioda franz il 02/11/2012, 15:39

Non capisco cosa c'entri, a meno di non inaugurare la serie "quattro cose che non vi hanno detto su ..."
Nel merito intendo.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazion

Messaggioda trilogy il 02/11/2012, 16:55

franz ha scritto:Non capisco cosa c'entri, a meno di non inaugurare la serie "quattro cose che non vi hanno detto su ..."
Nel merito intendo.


Dal mio punto di vista centra eccome. E' sbagliato trattare il futuro di quelle aziende secondo una logica puramente ragionieristica. < Le vendo risparmio 20 milioni d'interessi l'anno>. E allora?
Se parliamo di sicurezza energetica di un paese, stiamo parlando di economia? Oppure stiamo parlando di economia + politica estera + politica militare? .
Quelle aziende non rappresentano solo una parte importante dell'economia italiana, ma determinano anche il suo peso sulla scena europea e internazionale, sia in campo politico che economico. E questo vale per tutti i paesi del globo.I paesi di successo sono consapevoli di questo aspetto, altri paesi no e sono destinanti all'emarginazione. Quindi il ruolo di quelle imprese va pensato e discusso in relazione al posto che l'italia vuole avere a livello europeo e internazionale nei prossimi decenni.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazion

Messaggioda ranvit il 02/11/2012, 17:13

Concordo con trilogy.....la foga antiitaliana senza se e senza ma di molti emigrati annebbia le menti anche di persone intelligenti...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazion

Messaggioda franz il 02/11/2012, 19:32

trilogy ha scritto:Dal mio punto di vista centra eccome. E' sbagliato trattare il futuro di quelle aziende secondo una logica puramente ragionieristica. < Le vendo risparmio 20 milioni d'interessi l'anno>. E allora?
Se parliamo di sicurezza energetica di un paese, stiamo parlando di economia? Oppure stiamo parlando di economia + politica estera + politica militare? .

Qui non è chiaro il fatto che abbiamo 2000 miliardi di debiti e non vogliamo vendere i "gioielli di famiglia" (immobili, azioni, concessioni) per come minimo 200 o 300 miliardi. Un po' come avere una Ferrari ed avere le pezze al culo per i debiti (tanto poi ci si rifà sui piu' deboli con le tasse) ma non volerla vendere, perché è "strategica". E già, come si fa strategicamente a rimorchiare senza la Ferrari? E poi uno Stato deve finanziare la scuola e la sanità oppure gestire industrie belliche e chimiche? Magari uno stato ricco potrebbe fare entrambe le cose ma uno con le pezze al culo come il nostro, che dimezza le province credo che dovrebbe focalizzarsi sulla "mission" non sulla gestione di aziende di stato in cui infilare i soliti politici a fine carriera.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazion

Messaggioda trilogy il 02/11/2012, 20:20

Si vendessero gli immobili se è vero che ci sono, e tagliassero con l'accetta le spese inutili di funzionamento dello Stato.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazion

Messaggioda ranvit il 03/11/2012, 9:24

Concordo con trilogy....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazion

Messaggioda franz il 03/11/2012, 9:58

ranvit ha scritto:Concordo con trilogy....

e' che non basta. oggettivamente parlando, bisogna fare i conti con i numeri. Non è solo un problema di ragionaria. Il nostro debito supera il 120% del PIL. MI pare ora sia al 126%. Ammettiamo che tra tagli e nuove tasse si riesca finamente ad avere un avanzo (invece del disavanzo tra il 4 ed il 5% come ora). Non un avanzo primario (al netto degli interessi). Un avanzo vero. Incassiamo piu' di quanto spendiamo (o se preferite spendiamo meno di quanto incassiamo). Mettiamo che sia l'1%.
Ci vogliono 26 anni per arrivare ad un rapporto debito PIL del 100%, 36 anni per raggiungere germania e francia come sono ooggi e 66 anni per arrivare ad un rappporto che sia in linea con i parametri di maastricht. Ci vogliono 86 anni per arrivare a dove è la Svezia oggi. Nel frattempo quell'avanzo sarebbe prodotto con maggiori tasse e con una grande compressione della spesa (compresa, le anime belle lo sanno, quella sociale, scolatica, sanitaria). Per per è chiaro che una classe politica che non vuole vendere i gioielli di famiglia farà cassa sulle spelle dei piu' deboli. E con questi ragionamenti che fate, voi ne sarete complici. Cosa succede invece vendendo parte degli attivi per ripianare parte del passivo? Se vendiamo 200 miliardi di asset (il 10% del debito) riduciamo i tempi e limitiamo le necessità di fare cassa con maggiori tasse, cala del 10% l'onere degli interessi (e quindi spesa pubblica). Naturalmente nel frattempo dobbiamo ridurre la spesa ma avendo ridotto il debito possiamo anche ridurre le imposte, evitando che le misure di risparmio siano recessive (come sono oggi quelle fatte aumentando le tasse e/o riducendo i servizi). E se vendiamo di piu' (qualcuno arriva ad ipotizzare 400 miliardi, pari al 20% del debito) possiamo raggiungere piu' in fretta quel livello di debito che ci permette di rilanciare l'economia. Quindi se vogliamo veramente parlare di ripresa e crescita dobbiamo liberarci del fardello (il debito pubblico nostro è come una 500 che cerca da 20 anni di trainare un camper) ed affidare ai privati anche la gestione delle aziende di stato.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Quattro cose che non vi hanno detto sulle privatizzazion

Messaggioda flaviomob il 03/11/2012, 12:20

Si tagliassero le tangenti e gli appalti agli amici degli amici... sarebbe una manovra finanziaria ogni anno...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti

cron