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Ed ecco Montezemolo.......................

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

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Messaggioda Giovigbe il 26/10/2012, 10:08

Dal sito on line de "LA STAMPA"

Montezemolo e i cattolici “verso la Terza Repubblica”

di MARCO CASTELNUOVO
A sinistra e a destra, le primarie hanno impresso un forte dinamismo. Ma anche al centro si accelera. Associazioni cattoliche, fondazioni, membri della società civile, del volontariato, della cultura e dell’impresa hanno presentato un appello a partecipare, il 17 novembre prossimo, alla nascita di un nuovo soggetto politico «democratico, popolare e liberale» verso «la terza Repubblica».
Un contenitore che tenga insieme «la società civile e il rinnovamento della politica» come recita il titolo del documento. Cinque i promotori, rappresentanti di fette di quella società civile restata forse per troppo tempo alla finestra: il presidente di Italia Futura Luca Cordero di Montezemolo insieme con il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi (fondatore della Comunità di Sant’Egidio), il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, il presidente delle Acli Andrea Olivero, il presidente della provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai.
«È urgente - è l’incipit di questa “chiamata alla partecipazione” - aprire una stagione di riforme in continuità con quanto di meglio ha realizzato il governo guidato da Mario Monti che ha avuto il merito di rasserenare il clima di intollerabile antagonismo della politica italiana e di restituire prestigio e credibilità all’Italia». Una serie di riforme che «non possono arrivare dai partiti politici così come li conosciamo, ma da una presa di responsabilità corale di forze sociali, culture civiche e realtà associative».
Quello del 17 novembre vuole essere «un incontro aperto a tutti gli italiani che, provenendo da culture e tradizioni diverse, condividano convinzioni e fiducia nel futuro del nostro Paese ponendo argine ai populismi di destra e di sinistra», si legge. Tra i firmatari, oltre ai promotori ci sono anche esponenti del mondo dell’impresa e della cultura come Ernesto Auci, l’ex Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali Andrea Carandini, il generale Vincenzo Camporini, il critico Francesco Bonami, il magistrato Stefano Dambruoso, lo scrittore Edoardo Nesi, il produttore cinematografico Riccardo Tozzi, Nicola Rossi, Irene Tinagli.
Il manifesto chiede, tra l’altro, di un «urgente e radicale cambiamento della politica e una sua estesa apertura alla società civile, premessa per ogni tentativo di ricostruzione morale, politica ed economica del Paese». Si può intravedere già la base di un programma politico: per restituire «dignità al lavoro sia come servizio pubblico che come intrapresa privata», «rafforzare i processi democratici» e la loro trasparenza, promuovere la «sussidarietà», e tornare alla crescita dell’economia italiana attraverso la «riduzione della pressione fiscale». Una giornata di «ricostruzione civile», dunque, rivolta anche agli «amministratori locali, nella convinzione che il rinnovamento della politica non passi attraverso la furia distruttiva dell’antipolitica».
Tra i firmatari non c’è Oscar Giannino, giornalista e animatore di «Fermare il declino», che in teoria, avrebbe dovuto essere tra gli organizzatori dell’evento di novembre. «Non abbiamo firmato il manifesto perché, seppur a sommi capi, avevamo chiesto una tabella di marcia sulle cose da fare - spiega Giannino -. Non si parla di privatizzazioni, dismissioni, introduzione del merito nella pubblica amministrazione. Pensiamo che si debba scartare rispetto all’agenda Monti».


Che ne pensate??
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Re: Ed ecco Montezemolo.......................

Messaggioda Iafran il 26/10/2012, 11:01

Giovigbe ha scritto:alla nascita di un nuovo soggetto politico «democratico, popolare e liberale» verso «la terza Repubblica».
Un contenitore che tenga insieme «la società civile e il rinnovamento della politica» come recita il titolo del documento.

(Giovigbe, mi affido alla tua comprensione ... se esprimo il mio scetticismo)

Se la seconda Repubblica è finita (o non c'è mai stata?) ... io salterei alla quarta (sperando che venga e sperando di cavarmela da questa "terza", che non mi sembra tanto nuova ... se poi c'è frate Matteo da Florentia ... l'è tutta un'altra cosa!)

Ma la società civile non potrebbe comprendere anche quelli del M5S ? :)
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Re: Ed ecco Montezemolo.......................

Messaggioda Giovigbe il 26/10/2012, 11:05

Iafran ha scritto:(Giovigbe, mi affido alla tua comprensione ... se esprimo il mio scetticismo)



Per quel che può valere lo scetticismo è anche mio!

Che c'azzeccano Bonanni e Riccardi con Montezemolo?????
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Re: Ed ecco Montezemolo.......................

Messaggioda Robyn il 26/10/2012, 13:06

Ma nella carta d'intenti quando si fà riferimento al centro liberale si fà riferimento a Montezemolo.Lista per L'Italia scioglierebbe l'udc.Montezemolo perchè non manda via Rocco Buttiglione?
Poesia dedicata Rocco Buttiglione
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Re: Ed ecco Montezemolo.......................

Messaggioda franz il 26/10/2012, 14:01

Dal sito on line de "LA STAMPA"
Tra i firmatari non c’è Oscar Giannino, giornalista e animatore di «Fermare il declino», che in teoria, avrebbe dovuto essere tra gli organizzatori dell’evento di novembre. «Non abbiamo firmato il manifesto perché, seppur a sommi capi, avevamo chiesto una tabella di marcia sulle cose da fare - spiega Giannino -. Non si parla di privatizzazioni, dismissioni, introduzione del merito nella pubblica amministrazione. Pensiamo che si debba scartare rispetto all’agenda Monti».

Per maggiori informazioni:

1) https://www.fermareildeclino.it/articol ... -un-errore
Gentili amiche, cari amici,

Come avete notato, mancano le firme dei fondatori di Fermare il Declino al manifesto promosso dal centro cattolico e dai dirigenti di Italia Futura. Il motivo è incredibilmente facile. Nel testo del manifesto non troverete 6 concetti che per noi rappresentavano una conditio sine qua non:

taglio alla spesa, riduzione del debito tramite privatizzazioni, liberalizzazioni, selezione democratica dei leader, meritocrazia nella PA e nella giustizia e concorrenza nella sanità e istruzione.

Legittime diversità di opinioni, ma noi siamo nati per essere inclusivi non per fare operazioni partitiche senza contenuti ideali coerenti con quello che proponiamo. Si continua nella nostra opera con lo stesso spirito rispettoso verso chi ha compiuto scelte diverse dalle nostre, ma fermi nei nostri convincimenti e rafforzati nell'entusiasmo.

Un caro saluto a tutti,

Michele Boldrin, Sandro Brusco, Alessandro De Nicola, Oscar Giannino, Andrea Moro, Carlo Stagnaro, Luigi Zingales.


2) https://www.fermareildeclino.it/articol ... monte-bona
di Oscar Giannino

Dobbiamo a tutti i nostri aderenti e a chi ci guarda da osservatore una spiegazione il più possibile chiara di quel che è avvenuto. Ieri abbiamo compiuto un nuovo passo avanti sulla via nella quale ci siamo incamminati 11 settimane fa, la via di un’offerta politica diversa da quella dei vecchi partiti. Ieri abbiamo appurato che con Italia Futura e altre nuove sigle cattoliche che le si sono aggiunte, come Cisl e Acli, allo stato attuale non sussistono le condizioni per condividere un percorso comune. E’ stata una scoperta non da poco, visto che siamo nati chiedendo pubblicamente a tutti di costruire logiche aggregative e inclusive diverse dalla fedeltà ai vecchi simboli e alle tenaci contrapposizioni storiche, destra-sinistra o capitale-impresa. Ma superare queste logiche significa riconoscersi sui contenuti concreti. Pochi ma essenziali, nel rispetto per il resto della diversità delle culture. La condivisione sul progetto per 11 settimane con Italia Futura è stata da parte nostra profonda e leale. Ieri, abbiamo dovuto constatare una profonda divergenza.

Ci siamo trovati sottoposti una bozza di testo sostanzialmente già chiusa in precedenti contatti con il segretario della Cisl a nome delle sigle cattoliche. Non siamo stati coinvolti né nell’impostazione del documento, né nella valutazione dei soggetti a cui estenderlo, né dei tempi e delle forme in cui renderlo pubblico, né sulle modalità della convention e nemmeno sulla sua data. Ci è stato detto che il testo sarebbe andato su un sito oggi, invece i media avevano già il testo in mano ieri, prima ancora che noi provassimo ad avanzare le nostre modifiche. Alla richiesta di come mai mancassero soggetti per noi importanti come le associazioni di artigiani e cooperative, Guerrini e Marino e altri, la risposta ha preso a divenire seccata, pregando di non porre problemi. Quando abbiamo inviato i nostri emendamenti su punti che per noi sono la condizione ineliminabile di ogni rinnovamento - taglio alla spesa, riduzione del debito tramite privatizzazioni, liberalizzazioni, selezione democratica dei leader, meritocrazia nella PA e nella giustizia, concorrenza nella sanità e istruzione – la risposta è stata “non è un comunicato di Fermare il declino”. Eppure, i nostri emendamenti erano in spirito inclusivo e conciliante, non abbiamo affatto cercato di riscrivere un documento il cui stile era in generale acquoso e privo di nerbo. Erano solo brevi integrazioni. Ma la risposta è stata no. L’unica cosa importante per loro era chiudere il testo e avere firme, visto che avevano già passato tutto ai giornali: “Montezemolo verso la terza repubblica” .

Ogni singolo passaggio della convulsa trattativa ha visto il sottoscritto e Alessandro De Nicola restare in collegamento permanente con tutti i fondatori. La valutazione iniziale coerente alla nostra ragione di nascita, costruire inclusivamente per dar vita a soggetti nuovi, per quanto apertissima fosse alla pluralità delle impostazioni altrui si è trovata di fronte a una proposta chiusa, concepita, convenuta e gestita da altri. Per noi, a disposizione solo lo strapuntino di ospite a bordo. Malsopportato per di più, visti gli inviti ad aderire anche a titolo personale, lasciando perdere Fermare il declino. E’ stato obbligatorio dire no, e al nostro no si sono associati ritirando la firma – e molto li ringrazio di questo – anche Luigi Abete ed Emma Marcegaglia, che hanno entrambi tentato di far riflettere Italia Futura sulle conseguenze del no che ci opponeva. E’ stato vano. Auguri a loro, e bene per noi che continueremo sulla nostra strada.

Alcune considerazioni per tutti i nostri aderenti.

Per quanto importanti siano Cisl, Acli e Sant’Egidio, mi auguro che il mondo cattolico comprenda come la logica per dar vita a una diversa offerta politica non possa essere quello di una ristretta corte a gestione conventicolare, e per di più escludendo molti dei suoi pezzi più importanti. Se i nostri contenuti sembrano troppo urticanti, mi chiedo che cosa penseranno gli amici di Italia Futura, Cisl e Acli quando tra pochi giorni a cominciare dalla Sicilia vedranno ergersi il fungo atomico dei voti del Movimento5 Stelle di Grillo. Senza secca chiarezza sulla discontinuità politica e selezione dei candidati e leader, senza impegni precisi per smontare l’inefficienza pubblica e la greppia dei partiti, senza indicazioni quantitative concrete su meno spesa e meno tasse, senza impegni decisi per abbattere il debito con gli attivi pubblici, nel cartello formatosi ieri sembra prevalere l’idea che basti dire “tra Pdl e Bersani-Vendola ci siamo noi”. La solita, vecchia scelta di autocollocazione centrista a prescindere dai contenuti. Non c’è bisogno di scomodare la società civile, per questo. Basta già Casini e la sua sempreguale Udc. Di cui, al massimo, il tentativo Monte-Bona può aspirare a essere seconda gamba.

Per quanto mi e ci riguarda come fondatori di Fermare il declino, dire no non è stata una decisione presa a cuor leggero. Ci abbiamo pensato e ripensato fino all’ultimo, considerando il rischio di apparire troppo autocentrati sulle nostre priorità. Ma qui non si tratta di un no identitario. Tanto meno di pregiudizi laicisti anticattolici, che noi non abbiamo e che io non ho personalmente, come sa chi mi ascolta e legge da anni. Quale pregiudizio, se noi abbiamo chiesto di estendere l’appello ad altri cattolici da loro rifiutati? Sono stati loro, a buttarci fuori. Non ho ancora capito se a dar fastidio a Monte-Bona sia il linguaggio che usiamo, troppo sìsì-nono in termini evangelici rispetto all’indulgenza del loro rito, oppure semplicemente il fatto che siamo irriducibili a vecchie logiche d’apparato. Ma era il minimo sindacale, indicare nel documento alcune cose nuove e chiare. E francamente mi ha lasciato senza parole, che a opporci un no infastidito sia stato chi aveva condiviso e firmato dal primo momento il nostro manifesto, che su queste e altre cose è tanto asciutto quanto inequivoco. Evitiamo per quanto possibile – se accettate un consiglio personale – toni esulcerati e personali nel commentare questa vicenda. Non serve diffondere veleno. Teniamoci ai fatti. A questo punto, a maggior ragione dobbiamo continuare ventre a terra ad accrescere estensione e radicamento del nostro movimento.

Vedremo lealmente in termini di forza politica a chi porterà più fortuna, tra noi e Italia Futura, la scelta dell’opacità condivisa da una parte rispetto a quella della chiarezza. Sarà molto difficile, per noi, tentare di superare l’ostacolo di firme e liste da presentare, se restiamo soli. Gli amici di Italia Futura tante volte ci hanno ripreso, in questi ultimi giorni, invitandoci con un sorrisino di condiscendenza ironica a desistere da tentativi impossibili, e indicandoci l’inevitabilità di compromessi per crescere. Giusto, ragionevole. Ma la mia domanda è: se il compromesso iniziale è già la rinuncia a tutto, quale sarà il prossimo passo? Conosco questa canzone, l’ho già sentita. Porta al male. Io, personalmente, non la suono e non la canto. Non me la prendo con nessuno. Vorrà dire che se sbaglio io, se non riesco a convincere altri ad associarsi a noi, se non arriviamo entro pochissimo a essere ben altrimenti forti, la colpa me la prendo e vi chiedo scusa. Ma ora pensiamo solo a rafforzare al massimo la nostra rete di aderenti, proposte, network, mezzi finanziari. L’entusiasmo è in forte crescita. Ieri sera fino a tardissimo a Brescia eravamo un migliaio, tra la sala, due sale streaming e chi se n’é andato perché proprio non c’era più posto. Non credo che l'entusiasmo verrà meno, perché abbiamo detto no su queste basi a Monte-Bona.

Insomma per Giannino questa terza repubblica di Montezemolo assomiglia troppo alle prime due.
E forse non ha tutti i torti
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Re: Ed ecco Montezemolo.......................

Messaggioda trilogy il 26/10/2012, 14:38

franz ha scritto:.........Insomma per Giannino questa terza repubblica di Montezemolo assomiglia troppo alle prime due.
E forse non ha tutti i torti


Una volta tanto mi trovo daccordo con Giannino :mrgreen:
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Re: Ed ecco Montezemolo.......................

Messaggioda pianogrande il 26/10/2012, 14:55

Ognuno si attacca a qualcosa per brillare di luce riflessa.
Qualcuno a Monti, qualcuno a "i cattolici".
C'è una certa scarsità di gente che si muova con la propria testa e con la propria reputazione.
Fotti il sistema. Studia.
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Socialismo cattolico in carrozza con Montezemolo

Messaggioda franz il 26/10/2012, 22:51

ottobre 26, 2012 | Filed under: EVIDENZA,jimmomo.blogspot | Posted by: Federico Punzi

Il flirt tra Fermareildeclino e ItaliaFutura si conclude così: alle idee liberiste Montezemolo ha preferito la potenza organizzativa dell'associazionismo cattolico-solidarista, quello che chiamo socialismo cattolico; a Giannino ha preferito Bonanni, la Cisl, le Acli, insomma il mondo di Todi, che da mesi era alla ricerca di "mezzi" per un impegno politico diretto, che non fossero però i vecchi arnesi Pdl, Udc e Pd, né un nuovo partito cattolico.

Hanno finalmente trovato un "passaggio", e sono saliti sulla "carrozza" di Montezemolo, che negli anni ha sfornato più di un manifesto-appello, una lunga sequenza di testi sempre più annacquati fino ad arrivare a quello democristiano di oggi, che è davvero una presa in giro. Serve sostanzialmente a sancire la nuova alleanza di interesse, con un elenco di firmatari che sembra una lista elettorale già scritta, ma nulla dice di concreto su come riformare il paese. E certo avere la Cisl, primo sindacato nel pubblico impiego, tra gli azionisti di maggioranza non promette grandi spinte al cambiamento nella pubblica amministrazione e nella scuola.

Dietro la retorica anti-partitica e una pretesa «apertura alla società civile», va di moda invocarla anche se nella definizione può rientrare tutto o niente, sono riconoscibili specifici e molto particolari interessi - legittimi, per carità. Da notare che c'è subito una forte presa di posizione contro i «conflitti di interesse», come se molti dei firmatari non fossero espressione di associazioni e cooperative che hanno, ovviamente e legittimamente, i loro interessi economici.

Tra le tante ovvietà, si guarda all'avvento di una «Terza Repubblica», senza nemmeno delinearne i tratti istituzionali che si auspicano abbia, e si rivendica una «continuità» con il governo Monti, per «una stagione di riforme di ispirazione democratica, popolare e liberale». Il nuovo soggetto, insomma, ha la pretesa di professarsi allo stesso tempo democratico, popolare e liberale (culture politiche molto diverse che si dividono quasi tutto lo spettro politico, come accade nel PE). Un po' di tutto, e molto di niente, perché l'importante è esserci, a prescindere dal cosa fare, per un mondo non più disposto a delegare la rappresentanza dei propri interessi.

Il flirt con Fermareildeclino era coinciso con la fase di maggiore impronta riformatrice e liberale di ItaliaFutura. Comprensibile quindi un certo "stupore" nel vedere come dall'oggi al domani si sia trasformata (con un input di certo calato dall'alto, a proposito di democrazia e trasparenza interna) in un'operazione centrista, una ridotta di catto-solidaristi, con un manifesto moderatissimo quando lo stesso Monti ha spiegato che al nostro paese servono riforme radicali e non moderate.

Quanto a FiD, premetto che non ho aderito, pur coindividendo (quasi) tutto il programma, perché nonostante le ottime idee e persone per ora non mi sembra un soggetto in grado di sviluppare alcuna prospettiva politica, quindi condannato all'isolamento e al velleitarismo. Magari maturerà, ma non intende "sporcarsi le mani". Nel caso specifico però, per come la vedo da fuori, è ItaliaFutura che ha deciso di volgersi da tutt'altra parte, anzi forse proprio di scrollarsi di dosso FiD, e non Giannino e compagni ad aver fatto gli schizzinosi. A questo punto, se proprio bisogna "sporcarsi le mani", perché altrimenti non si va da nessuna parte - e io credo che sì, bisogna sporcarsele - tanto vale farsi coraggio e partecipare alle primarie del Pdl, almeno andare a vedere il bluff, piuttosto che salire in carrozza con Montezemolo e Bonanni.

UPDATE ore 17:40
In questo post ( http://www.ilpost.it/andrearomano/2012/ ... -giannino/ ) Andrea Romano smentisce la ricostruzione di Oscar Giannino, che sarebbe stato messo a conoscenza del testo del manifesto due settimane prima e non all'ultimo momento. Al di là di come siano andate le cose tra di loro, mi pare che effettivamente il punto sia il giudizio sul governo Monti, come spiega Romano: da superare, per Giannino e i suoi, da assicurarne la "continuità", per i montezemoliani. Resta da capire 1) quale sia realmente, in concreto, l'agenda Monti se il professore non chiederà esplicitamente agli italiani di essere rimandato a Palazzo Chigi; 2) quali siano, in concreto, le riforme che sosterrà l'alleanza Montezemolo-Todi; 3) come si possa pensare di riformare il paese con uno dei sindacati che ha opposto resistenza persino alle timide riforme avanzate dal governo Monti in questo scorcio legislatura (per non parlare dei danni di cui si è reso responsabile nei decenni).

http://www.adelfo.it/2012/10/socialismo ... ontezemolo
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E Giannino risponde ad Andrea Romano

Messaggioda franz il 26/10/2012, 22:54

ogiannino says (sul blog di Andrea Romano):
26 ottobre 2012 at 18:41

No , caro Andrea, no. Il problema non è affatto un giudizio diverso maturato sul governo Monti, perché noi abbiamo sempre detto e ripetuto ai quattro venti dacché siamo nati 11 settimane fa che riconosciamo a Monti la credibilità internazionale ripristinata rispetto alla polvere in cui era caduta con Berlusconi, e che al contempo però il limite del governo Monti è di non aver operato quell’energico cambio di passo su abbattimento del debito, spesa e tasse che è necessario alla ripresa della crescita dell’Italia.

Dei possibili firmatari, in una trattativa da voi soli condotta, ancora ieri sera non son venute risposte per me comprensibili sul perché mancassero alcune associazioni del mondo cattolico rispetto ad altre. Rispetto a nostre limitate richieste di modifica, sulla discontinuità politica, sul merito nella Pa, sulle privatizzazioni e altro, è venuto solo un no, dicendo che non era un testo di fermare il declino. E ci mancherebbe, si vede lontano un miglio.

Quanto alla lettera da te inviatami il 13 ottobre, era accompagnata dalla proposta che a firmarla fossi solo io insieme ad alcuni di fermareildeclino ma senza altri cofondatori, da voi giudicati incompatibili. E in quanto tale è stata da me a voi giudicata come irricevibile, perché o passavamo per un rapporto su basi di reciproca lealtà verso l’associazione di cui sono cofondatore, oppure potevate semplicemente scordarvi di erigervi a giudice di chi fosse compatibile o meno.

Caro Andrea, non sta a me giudicare. Ognuno ha lo stile che preferisce. Il mio, non è quello di tradire la fiducia dei mei compagni di strada, di nessuno che metta la faccia insieme alla mia. Vi siete risolti su questa base a darci la vostra proposta all’ultimo secondo, quando già era nelle mani dei media, per tentare di servirci un precotto bell’e pronto, prendere o lasciare.

Tutto qui, la risposta è stata conseguente. I migliori auguri che questo possa servire a dare alla costruzione di una più ampia e nuova offerta politica le basi di lealtà e chiarezza di cui essa ha bisogno per parlare alla testa, al cuore e al portafoglio di milioni di italiani giustamente incazzati. Anche per questi modi di fare, da vecchie correnti di partito.
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Re: Ed ecco Montezemolo.......................

Messaggioda lucameni il 26/10/2012, 23:29

Francamente qua di beghe tra neoliberisti e solidaristi cattolici ne vedo poche, se niente niente si considerano i personaggi presenti nel centro cattolico prossimo venturo.
C'è da dire semmai che l'operazione Montezemolo rappresenta in pieno una continuità con i conflitti d'interesse e parole d'ordine sinistramente simili ad altre sentite qualche anno fa.
Insomma un berluschino in minore, più sobrio, ma con aspetti ben poco limpidi e rassicuranti.
L'Italia ha bisogno di altro. Soprattutto di politica e non - come dico sempre - di salvatori della patria. Uno l'abbiamo avuto e gli effetti saranno duraturi, non fosse altro che è vivo e vegeto, potente (non mi riferisco alla pompetta e alle pillole), dispensa denaro ai suoi servi e condizionerà ancora le istituzioni.
Eviterei di affidarmi ancora a cloni, seppur più sobri.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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