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Il cemento di Ciaccia

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Il cemento di Ciaccia

Messaggioda lucameni il 19/10/2012, 10:06

ovvia, un articolo che sicuramente gratificherà noi cavernicoli. Sulla spesa pubblica invece non si sa chi ne avrà godimento.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... -2/386504/


Il cemento di Ciaccia: la fabbrica degli sprechi
di Giorgio Meletti | 18 ottobre 2012


Il professore e grand’ufficiale Mario Ciaccia, magistrato della Corte dei Conti prima, banchiere poi, viceministro per le Infrastrutture infine, non vende fumo. Ci crede. Vuole ridarci prosperità inondando l’Italia di cemento costoso come l’oro, e riempiendo di debiti le prossime generazioni, mentre il governo dei tecnici scortica le famiglie italiane in nome della lotta al debito pubblico. E lo lasciano fare.

Con la complicità solerte del suo capo di sempre, Corrado Passera, che creò per lui, dentro Intesa Sanpaolo, la Banca per le Infrastrutture (Biis), Ciaccia sta attuando il suo piano. Ha esordito lo scorso gennaio annunciando “un nuovo miracolo italiano”, senza che Passera facesse in tempo a dirgli che era un po’ vecchia.

Adesso ha affidato alla rete un memorabile videomessaggio di cinque minuti, in cui si fa cartone animato, e spiega i suoi piani con modestia: “Il mio mestiere è trovare soluzioni per il rilancio del Paese”. La prima notizia è terrificante: la mancanza di infrastrutture provoca il raddoppio dei nostri costi industriali, ci avverte Ciaccia. Però entro il 2015 il governo attiverà 100 miliardi di euro per le grandi opere “senza creare debito” (testuale). Il miracolo è così descritto. Investiamo sui porti, così le navi-container provenienti da Suez, anziché circumnavigare l’Europa per andare a Rotterdam e Amburgo, scaricheranno lungo la penisola, dove avremo costruito le ferrovie per portare i container al nord Europa. La fantasia del vice ministro non si ferma qui. Vuol catturare anche i container diretti agli scali del Nordafrica, senza spiegare perché un comandante dovrebbe attraccare a Napoli se la merce è diretta ad Algeri.



Ciaccia sogna di portare così in Italia 7 milioni di container all’anno, un aumento del 70 per cento rispetto al traffico attuale. Vuol trasformare il Belpaese in un gigantesco scalo merci, attraversato senza motivo da container diretti altrove: calcolatrice alla mano, ogni giorno si formerebbero treni merci per 230 chilometri di lunghezza.

Ma che importa. Grandi opere purché siano. Quando il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha detto che per rilanciare l’economia l’unica cosa è “un ampio progetto di manutenzione immobiliare e cura del territorio contro il dissesto idrogeologico”, Ciaccia ha finto di non sentire. A lui piace il cemento, quello che finanziava con la traballante Biis: il bilancio 2011 della banca si è chiuso con quasi 500 milioni di perdita (causa investimento in bond greci), e, appena se n’è andato , Intesa l’ha sciolta nella divisione corporate.

Liberatosi degli angusti confini della banca, Ciaccia può ora lietamente attingere alle casse dello Stato, “senza fare un euro di debito”.

Il sistema è noto da almeno vent’anni. Ricordate l’alta velocità? Nel 1991 dissero che si ripagava con il traffico, grazie al magico project financing. Inventore del miracolo fu Ercole Incalza, oggi braccio destro di Ciaccia al ministero, un virtuoso del settore. La Torino-Milano-Roma è stata pagata fino all’ultimo centesimo con denaro pubblico, è costata il triplo del previsto e ha generato ben 90 miliardi di debito pubblico. Ciaccia conosce bene la tecnica. Fino al giorno che lo chiamarono al governo ripeteva che il Terzo valico, l’inutile alta velocità Genova-Voghera, fiore all’occhiello della Biis, si finanziava con il traffico. Una follia assecondata dalle Fs, il cui numero uno Mauro Moretti esegue in silenzio ogni opera inutile impostagli dai politici, come la Torino-Lione. Il primo atto di Ciaccia al governo è stato mettere il Terzo valico tutto a carico dello Stato.

Adesso il nostro eroe sta industrializzando la produzione di debito pubblico. Nell’ultimo “decreto sviluppo” ha introdotto una geniale novità: chi costruisce un’infrastruttura avrà diritto a un credito d’imposta fino al 50 per cento del valore dell’opera (cioè il contribuente pagherà fino al 50 per cento del valore dell’opera) se sarà dimostrata “la non sostenibilità del piano economico finanziario”. E se non bastasse, interverrebbe un “contributo pubblico a fondo perduto”.

Nel sistema di Ciaccia, proponi di fare un’autostrada a tue spese che si ripaga con il traffico, ma se riesci a dimostrare che non ci passerà nessuno allora pagherà il governo, con i soldi dei nostri figli. Non è uno scherzo, c’è scritto proprio così nella legge.

Ultima novità è l’autostrada Orte-Mestre, la Nuova Romea, 10 miliardi di spesa per 400 chilometri. La fanno i privati. Ma se, com’è evidente, non ci sarà mai abbastanza traffico da ripagare i 10 miliardi, niente paura, pagherà lo Stato. E dove sta il rischio d’impresa? Semplice: trasferito nelle tasche del contribuente, che però lo scoprirà solo tra vent’anni. Com’è capitato con la Tav spa di Incalza. Nessun politico fiata: i costruttori hanno amici in ogni partito.

Il Fatto Quotidiano, 18 Ottobre 2012"
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Re: Il cemento di Ciaccia

Messaggioda ranvit il 19/10/2012, 11:59

Immagino gli orgasmi che raggiungono "i cavernicoli" leggendo questo faziosissimo articolo :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il cemento di Ciaccia

Messaggioda trilogy il 19/10/2012, 12:26

lucameni ha scritto:ovvia, un articolo che sicuramente gratificherà noi cavernicoli. Sulla spesa pubblica invece non si sa chi ne avrà godimento.

. Il miracolo è così descritto. Investiamo sui porti, così le navi-container provenienti da Suez, anziché circumnavigare l’Europa per andare a Rotterdam e Amburgo, scaricheranno lungo la penisola, dove avremo costruito le ferrovie per portare i container al nord Europa. La fantasia del vice ministro non si ferma qui. Vuol catturare anche i container diretti agli scali del Nordafrica, senza spiegare perché un comandante dovrebbe attraccare a Napoli se la merce è diretta ad Algeri....


In genere uno scenario più è credibile a prima vista meno è realizzabile nel concreto :mrgreen:
Il problema è che I containeirs provenienti dall'Asia diretti In Europa arrivano nel cosiddetto Northern Range (Rotterdam, Amburgo e Anversa) non solo perchè questi porti sono molto efficenti nella movimentazione delle merci e nella logistica, ma anche per un altro fattore competitivo difficile da modificare. Quella zona è fortemente industrializzata e in quelle zone vengono prodotte le merci europee che poi vanno in Asia. Questo comporta che le navi arrivano piene, scaricano le merci, ricaricano nuove merci e ripartono. Nel mezzogiorno d'Italia, ad esempio, abbiamo poca produzione a livello locale di merci destinate all'export, e questo è uno svantaggio competitivo anche per gli scali portuali, difficile da modificare.
L'altro problema è che in conseguenza di questo flusso in entrata e in uscita i paesi del nord europa hanno tutta una serie di investimenti congiunti e accordi bilaterali difficili da scalfire.

Gli investimenti in logistica sono indubbiamente importanti per lo sviluppo del paese e spazi di crescita rilevanti per i porti italiani ci sono purchè fatti su scenari e strategie credibili.

Questa sotto è una anamorfosi dell'Europa. Le distanze in Km che si utilizzano normalmente per costruire una carta geografica sono state sostituite dai tempi di percorrenza con l'alta velocità. ;)

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Re: Il cemento di Ciaccia

Messaggioda lucameni il 19/10/2012, 13:26

" purchè fatti su scenari e strategie credibili"



Bello questo inciso. Credo di una certa importanza, salvo volerne prescindere per partito preso.
Ma le valutazioni ovviamente sono da farsi con criteri scientifici e non con il metro cavernicolo (e di chi analizza la normativa vigente e non solo le teorie economiche), proprio - temo - anche del governatore della banca d'italia. Mannaggia.
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Re: Il cemento di Ciaccia

Messaggioda franz il 19/10/2012, 14:14

lucameni ha scritto: Il miracolo è così descritto. Investiamo sui porti, così le navi-container provenienti da Suez, anziché circumnavigare l’Europa per andare a Rotterdam e Amburgo, scaricheranno lungo la penisola, dove avremo costruito le ferrovie per portare i container al nord Europa. La fantasia del vice ministro non si ferma qui. Vuol catturare anche i container diretti agli scali del Nordafrica, senza spiegare perché un comandante dovrebbe attraccare a Napoli se la merce è diretta ad Algeri.

Vado a memoria e non ho più 20 anni (quind la memoria non è più quella di una volta) ma mi pare di ricordare che questo fosse anche un progetto/sogno di Romano Prodi. Poi sappiamo come è andata. Prodi è scivolato, per cosi' dire. Due volte. Ed ora si dedica da altre cose (senza grandi annunci mediatici come Veltroni e ricatti come D'Alema). Ora pero' la battuta si impone. Su cosa mai sarà scivolato RP? Forse su qualche "cacca di cavernicolo"? Pare siano molto insidiose e scivolose. Quindi è probabile. :lol:
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Re: Il cemento di Ciaccia

Messaggioda lucameni il 19/10/2012, 17:27

Ci sta però che anche il buon Prodi non le abbia sempre azzeccato giuste, e comunque le "grandi opere" si possono fare in tanti modi. Ferme restando le priorità, visto che poi paga lo Stato. Magari RP poteva avere idee migliori di quelle di Ciaccia (forse ci vuole poco). Con il sistema della legge obiettivo la cosa fa pensare. Male. Almeno ad alcuni. Strano semmai che coloro che si dichiarano liberisti e con l'idea di mantenere bilanci a posto e di manina corta, poi quando si tratta di scialaquare denaro pubblico a go go su certi settori lascino andare gli ormeggi e non abbiano più remore di sorta.
Keinesiani di fatto, con appresso legge truffaldina, mentre ci di dichiara liberisti.
Vi scorgo una certa contraddizione, malgrado tanti grandi principi messi in mezzo (temo a sproposito, a fronte di una realtà molto più banale).
In merito poi alle prese di posizione in forum o similaria penso che certe "convinzioni" siano dettate più da pregiudizio o forse da orgoglio personale, forme di ripicca (non darla vinta ai "cavernicoli" o ai "cementificatori") che da ragioni un tantino più meditate.
Sensazioni vaghe, sia chiaro.
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Re: Il cemento di Ciaccia

Messaggioda ranvit il 19/10/2012, 18:12

Per meditare non è che ci si possa basare su un articolo de "il Fatto" nè tantomeno sull'appoggio che gli viene dato da un forumista....

Ovviamente non è escluso che davvero il Ciaccia sia "una manica di fetente", ma questo non toglie niente all'ambizione "cavernicola" di tanta brava gente in Italia :D o al fatto che il cemento sia indispensabile per costruire...o per manutenere.

Sono gli uomini che fanno guai: gli azzeccagarbugli cone le loro trame ed i politici che non gestiscono bene il patrimonio dello Stato.
Certo si potrebbe affidare il tutto a lucameni :D ....ma ho la sensazione che non lo eleggerebbe nessuno: i suoi toni tribunizi e anche un po' da sapientone lo impedirebbero...peccato :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il cemento di Ciaccia

Messaggioda lucameni il 19/10/2012, 19:59

ranvit ha scritto:Per meditare non è che ci si possa basare su un articolo de "il Fatto" nè tantomeno sull'appoggio che gli viene dato da un forumista....

Ovviamente non è escluso che davvero il Ciaccia sia "una manica di fetente", ma questo non toglie niente all'ambizione "cavernicola" di tanta brava gente in Italia :D o al fatto che il cemento sia indispensabile per costruire...o per manutenere.

Sono gli uomini che fanno guai: gli azzeccagarbugli cone le loro trame ed i politici che non gestiscono bene il patrimonio dello Stato.
Certo si potrebbe affidare il tutto a lucameni :D ....ma ho la sensazione che non lo eleggerebbe nessuno: i suoi toni tribunizi e anche un po' da sapientone lo impedirebbero...peccato :D




Bè considerando gli articoli in serie che vengono postati da Ranvit si potrebbe dire lo stesso non soltanto di articoli che citano normativa o quant'altro ma di editoriali che non citano proprio nulla, costruiti sul nulla secondo tradizione italica. E sono postati con entusiasmo.
Quindi proprio....
Sui toni tribunizi e da sapientone non saprei, magari ci sta.
Ma visto che mi si oppone di regola qualcosa di molto sbrigativo tipo apppunto il "cavernicoli" alla fin fine chi sarebbe il sapientone?
Visto l'ilarità (fasulla) che scatenano i "cavernicoli" sicuramente saprò riproporre altro in tema. A parte le faccine e i "cavernicoli" sono certo possono essere tanti argomenti da opporre ai cavernicoli. Tipo dire che quello che viene scritto è falso perchè - ad esempio- non è vero che è lo Stato che paga, che non esiste alcuna legge obiettivo di Lunardi. Insomma cosine così.
Nella considerazione che fatti e normativa possono esistere anche se ne scrive il Fatto o il Manifesto o il Giornale o Linea. Semplicemente se si scrive una cosa falsa (non mi riferisco ad un'opinione) si deve dire che è falsa.
Ancora tra fatti e opinioni c'è qualche differenza, anche se pare non sempre si capisca.
Anche se -ammetto i miei limiti - non avendo capito molto di quanto scritto sopra da ranvit, immagino sarà difficile replicare a discorsi di cui non si capisce la logica.
Son problemi, si.
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Re: Il cemento di Ciaccia

Messaggioda ranvit il 20/10/2012, 11:15

non avendo capito molto di quanto scritto sopra da ranvit

:D :D :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il cemento di Ciaccia

Messaggioda flaviomob il 20/10/2012, 13:37

Può darsi che i cavernicoli non siano contrari alla cementificazione, ma alla costruzione di cattedrali nel deserto (ipotesi di rilancio per il Sud con i soldi pubblici ne sono piovute come rane, nel dopoguerra, e quasi nulla ha funzionato).
Per quanto riguarda il cemento vero e proprio (cubature all'interno di contesti urbani) si può costruire il nuovo se è funzionale ad un progetto di vita che metta al centro la qualità, ma ciò va di pari passo con la demolizione di ciò che è devastato, ecologicamente incompatibile od inutilizzabile e con la riqualificazione di ciò che può essere valorizzato all'interno del quadro storico-artistico delle piccole città e magari è in stato di abbandono.

Poi come si fa a lamentarsi della casta quando, come ben emergono dall'articolo del Fatto, ci sono conflitti d'interesse grandi come... grattacieli? :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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