Corte dei conti: «Rigore e tasse?
Una terapia costosa e inefficace»
Giampaolino in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato: nuova manovra non è necessaria e neanche sostenibile
ROMA - «Dosi crescenti di austerità e rigore al singolo Paese, in assenza di una rete protettiva di coordinamento e solidarietà, e soprattutto se incentrata sull'aumento del prelievo fiscale, si rivela alla prova dei fatti una terapia molto costosa e in parte inefficace»: lo ha detto il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, in audizione sul Def davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato. «Una "cura" - ha detto - che neppure offre certezze circa il definitivo allentamento delle tensioni finanziarie».
«Nuova manovra non sosenibile e neanche necessaria». «Non dovrebbe rivelarsi necessaria una nuova manovra di correzione dei conti pubblici, che l'economia potrebbe difficilmente sostenere» ha detto Giampaolino.
«Rischio corto circuito». La Corte dei conti - ha detto Giampaolino - evidenzia il «pericolo di un corto circuito rigore-crescita, favorito dalla composizione delle manovre correttive delineate nel Def: per quasi il 70% affidate, nel 2013, ad aumenti di imposte e tasse. Questo con una pressione fiscale oltre il 45%».
«Pareggio di bilancio poggia su equilibrio precario». Giampaolino ha espresso preoccupazione circa il fatto che il pareggio di bilancio nel 2013, conseguito attraverso le misure previste dal governo (in particolare l'aumento della tassazione e il conseguente "drenaggio" di risorse), rischia di poggiare su «un equilibrio precario».
«Spesa delle famiglie è calata del 4% e peggiorerà». La spesa delle famiglie si è contratta a metà del 2012 del 4%. Un dato che - secondo Giampaolino - è «presumibilmente destinata a peggiorare nella seconda parte dell'anno e nei primi mesi del 2013».
http://www.ilmessaggero.it/economia/cor ... 3046.shtml