Per quello che mi riguarda, la gran parte di quello che potevo dire l'ho detto: so bene che non serve a niente, perché ogni discussione non serve a niente, come non è servito a niente al tempo in cui si disputava sul maggioritario all'italiana, e al tempo in cui si disputava sulla "ricchezza delle diversità", e al tempo della "competiscion" dell'asinello, e al tempo del candidato Rutelli, e faccio grazia di altri tempi e altre inutili discussioni.
L'esaltazione del federalismo statunitense finge di dimenticare - o dimentica in buona fede, non so - che gli Stati Uniti si chiamano appunto "stati uniti", ossia che la genesi stessa della nazione si fonda sull'unione di realtà diverse su base federativa.
Inoltre - cosa secondo me ancora più importante - l'estensione di ognuno (o quasi) degli stati americani è maggiore dell'intero stato italiano, con tutto ciò che questo semplice dato comporta in termini di giurisdizione politica e organizzativa.
Il federalismo di certi stati europei, invece, presenta altre caratteristiche, molto più simili ad un autonomismo localistico, a parte la germania, che - sia pure su dimensioni più ridotte - ha caratteristiche un po' "americane", nel senso che gli stati federati erano stati veri e propri, ognuno con la sua storia, la sua consolidata amministrazione, la sua composizione sociale, etc.
Ma quello che io contesto è l'assunzione ideologica e dogmatica del postulato federalista, riguardo alla specifica realtà italiana, la quale ha bisogno certamente di sviluppare e perfezionare le autonomie locali sul piano amministrativo, ma ha altrettanto bisogno di una coscienza nazionale e di un'evoluzione della cultura politica non solo nazionale, ma europeistica e internazionale.
Insistere e martellare sul federalismo, invece - come se il Veneto fosse la California - mi sembra tale e quale il maoismo e il sovietismo di certi "compagni" degli anni '60 o '70.
Che poi Chiamparino già adesso comincia a parlare di alleanze o intese con la Lega è solo un dettaglio, che può sorprendere solo i talebani del "partito del nord" - ed è già tanto se si meravigliano, perché più probabilmente trovano la cosa perfettamente normale.