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Disastro Marchionne

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Disastro Marchionne

Messaggioda ranvit il 16/09/2012, 12:40

chango ha scritto:peccato che "rompere" può essere declinato in tanti modi e a Pomigliano per essere considerato "rompiballe" è bastato essere iscritti alla Fiom.
non si è valutato nel merito il comportamento della singola persona. bastava l'iscrizione ad un certo sindacato.

nelle piccole il "rompere" poi si declina anche con la pratica delle dimissioni in bianco, soprattutto per le donne. sai il fatto che possano rimanere in cinta è una "rottura" per l'impresa che va punita con il licenziamento o meglio con le "dimissioni".

dato che conosci e hai fatto parte delle dinamiche quotidiane della fabbrica non ti è mai venuto in mente che alla base potrebbe esserci stato anche il tuo modo di relazionarti con la controparte?
se la dirigenza ha una mentalità tipica della prima metà del secolo scorso (come tu dimostri) perchè la controparte sindacale dovrebbe averne una più evoluta?

sul perchè si dovrebbe investire in Italia lo dovresti chiedere agli imprenditori (neanche piccoli) che continuano a farlo e anche a Marchionne che solo due anni fa aveva promesso con il piano Fabbrica Italia 20 miliardi di investimenti. Dal 2010 sui punti che hai elencato la situazione non è certo peggiorata. anzi dal punto di vista della FIAT dall'accordo di Pomigliano in poi, con l'esclusione della Fiom dalle sue fabbriche, dovrebbero essere migliorate le condizioni per restare in Italia.
cosa è cambiato?
si vende poco in Europa?
la colpa continua ad essere del sistema-Italia, dei sindacati o forse la strategia della FIAT non funziona?
ma perchè se la strategia non funziona a pagare devono essere i "soldati" e non anche il "generale"?
se la FIAT non ritiene più strategico produrre automobili in Italia, cosa perfettamente legittima, perchè non lo dice chiaramente senza accampare scuse ridicole, mettendo tutti davanti alle proprie responsabilità (se stessa compresa) e lasciando che si trovino soluzioni alternative veramente valide?



Anche io non avrei assunto alcun iscritto alla Cgil (sbaglio o è stata la Cgil a non sottoscrivere gli accordi')....non sono certo tutti rompiballe, ma per non sbagliare :D E comunque siccome bisognava assumerne solo una parte tanto valeva evitare "rotture"....assumendo comunque una "persona".

Ripeto....se tu avessi un'attività (una piccola impresa) come ti comporteresti? :D
Comunque non è sempre cosi' come tu descrivi: sono migliaia i casi di donne incinta non licenziate. E comunque non dipende nè da me nè da te.

La mentalità del secolo scorso credo l'abbia tu con questi ragionamenti paleo-sindacali e paleo-comunisteggianti a difesa a prescindere del dipendente e all'accusa di atteggiamenti criminogeni, anche questi a prescindere, da parte dei datori di lavoro.

E' ovvio che c'è chi comunque investe....si ragionava facendo di tutta l'erba un fascio; cosa che del resto fai anche tu criminalizzando tutti gli imprenditori.
Cosa è cambiato per la Fiat? Non saprei bisognerebbe chiederlo a loro....fossi stato io, mi sarebbe bastata la sentenza di assunzione forzata di 145 persone!!! Sentenza al di là del merito, folle: un'impresa ha bisogno per es. di 2000 dipendenti, la Magistratura, grazie alle folli leggi italiane, mi costringe ad assumerne altri 145....e che ci faccio? Ne licenzio altrettanto? Posso?
Indipendentemente dal merito, non bastava una pena amministrativa?

Se la strategia Fiat è sbagliata lo deciderà il mercato.

Fare chiarezza? Per il momento la Fiat ancora non ha chiuso nè trasferita la produzione....vuoi vedere che stiamo battibeccando inutilmente??? :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Disastro Marchionne

Messaggioda chango il 16/09/2012, 13:27

ranvit ha scritto:
Anche io non avrei assunto alcun iscritto alla Cgil (sbaglio o è stata la Cgil a non sottoscrivere gli accordi')....non sono certo tutti rompiballe, ma per non sbagliare :D E comunque siccome bisognava assumerne solo una parte tanto valeva evitare "rotture"....assumendo comunque una "persona".

Ripeto....se tu avessi un'attività (una piccola impresa) come ti comporteresti? :D
Comunque non è sempre cosi' come tu descrivi: sono migliaia i casi di donne incinta non licenziate. E comunque non dipende nè da me nè da te.

La mentalità del secolo scorso credo l'abbia tu con questi ragionamenti paleo-sindacali e paleo-comunisteggianti a difesa a prescindere del dipendente e all'accusa di atteggiamenti criminogeni, anche questi a prescindere, da parte dei datori di lavoro.

E' ovvio che c'è chi comunque investe....si ragionava facendo di tutta l'erba un fascio; cosa che del resto fai anche tu criminalizzando tutti gli imprenditori.
Cosa è cambiato per la Fiat? Non saprei bisognerebbe chiederlo a loro....fossi stato io, mi sarebbe bastata la sentenza di assunzione forzata di 145 persone!!! Sentenza al di là del merito, folle: un'impresa ha bisogno per es. di 2000 dipendenti, la Magistratura, grazie alle folli leggi italiane, mi costringe ad assumerne altri 145....e che ci faccio? Ne licenzio altrettanto? Posso?
Indipendentemente dal merito, non bastava una pena amministrativa?

Se la strategia Fiat è sbagliata lo deciderà il mercato.

Fare chiarezza? Per il momento la Fiat ancora non ha chiuso nè trasferita la produzione....vuoi vedere che stiamo battibeccando inutilmente??? :D


certo, non tutte le donne incinta vengono licenziate nelle piccole imprese. rimane il fatto che esiste la pratica delle dimissioni in bianco e che dietro al evitare "rotture" da parte delle imprese, si nascondo anche comportamenti discutibili da parte loro.

prendo atto che ritieni legittima la discriminazione di una persona/lavoratore in base alle proprie convinzioni personali, a prescindere dal merito e dal valore di quella persona/lavoratore.
bastava una sanzione amministrativa per quanto successo a Pomigliano?
quale sarebbe la proporzione tra violazione e sanzione?

il problema non è neppure ciò che farei io nella stessa situazione.
ovviamente terrei un comportamento opportunista e probabilmente farei ciò che ha fatto la FIAT.
altrettanto ovviamente lo Stato dovrebbe punirmi.
altrettanto ovviamente un opinione pubblica dotata di senso civico e democratico biasimerebbe il mio comportamento.
poi uno si rende conto di essere in Italia e che si vive nell'elogio dei "furbi". perchè il comportamento della FIAT sia stato da "furbi" non credo che sia minimamente da mettere in discussione.


io non faccio di tutta un erba un fascio.io critico una certa mentalità imprenditoriale e dirigenziale che tu stai difendendo.
così come non difendo a prescindere il lavoratore o il sindacato.
ciò che difendo a prescindere è un principio democratico: il non essere discriminati per le proprie convinzioni personali.
difendo a prescindere anche il diritto di una persona a vedere tutelato il proprio lavoro e il proprio redditto (se vuoi anche la propria dignità) e contesto che una parte contraente del contratto (il datore di lavoro) possa arbitrariamente scaricare le conseguenze delle proprie scelte su altri soggetti (lavoratore e comunità) senza pagare nulla. mi piacerebbe che si applicasse semplicemente il principio che "chi rompe paga".
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Re: Disastro Marchionne

Messaggioda ranvit il 16/09/2012, 18:10

Scusa Chango ....posso condividere le tue belle aspirazioni e le condivido, poi pero' bisogna mettere i puntini sulle "i".
Tu dici: il problema non è neppure ciò che farei io nella stessa situazione.
ovviamente terrei un comportamento opportunista e probabilmente farei ciò che ha fatto la FIAT.
altrettanto ovviamente lo Stato dovrebbe punirmi.
altrettanto ovviamente un opinione pubblica dotata di senso civico e democratico biasimerebbe il mio comportamento.
poi uno si rende conto di essere in Italia e che si vive nell'elogio dei "furbi". perchè il comportamento della FIAT sia stato da "furbi" non credo che sia minimamente da mettere in discussione.


1) se anche tu faresti quello che fa la Fiat....di che stiamo discutendo?
2) lo Stato non puo' punire un'azienda che decide di chiudere e/o andare via....non è previsto in nessuna parte al mondo e sarebbe la fine dell'imprenditoria....poi i posti di lavoro li creerà lo Stato? Cioè stiamo parlando di "comunismo"?
3) quale sarebbe la furbizia della Fiat? Aver provato a reinvestire (a Pomigliano) per poi rendersi conto, stante le cose come stanno in Italia, che forse non ne valeva la pena? Qui non è questione di furbi che semmai sono solo ed esclusivamente le varie "caste": politici, sindacalisti, operai protetti (a scapito di quelli che non hanno alcuna Cig etc etc), dipendenti statali non licenziabili, burocrati con la testa ancora all'800 etc
4) l'opinione pubblica dovrebbe cominciare con il biasimare se stessa per tenere ai loro posti politici mediocri, arroganti, autoreferenziali, incompetenti etc
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Re: Disastro Marchionne

Messaggioda flaviomob il 16/09/2012, 18:17

Ranvit, non è vero che ogni stato si comporta come quello italiano.
Intanto in Germania per delocalizzare le aziende locali, per legge, devono farsi carico di accordi che tutelino i lavoratori, mentre in Italia questo obbligo non c'è.
Intanto Obama, per salvare Chrysler, non ha regalato i soldi alla Fiat, come si è fatto in Italia per decenni (direttamente o indirettamente, con accordi che ne hanno salvaguardato un monopolio illiberale), ma ha fatto un prestito. Lungimirante, il ragazzo.
Tornando in Germania, la Volkswagen ha un azionariato sia pubblico che privato: un'altra strada per aiutare in modo sano un'azienda è che lo Stato ne assuma alcune quote, in cambio ovviamente di una parte della responsabilità nel controllo.
E' chiaro che gli unici a regalare soldi a privati (agli Agnelli) in cambio di nulla siamo stati noi italiani!


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Re: Disastro Marchionne

Messaggioda ranvit il 16/09/2012, 18:23

Solo una cosa Flaviomob.....se in Italia non abbiamo le stesse belle cose germaniche ci sarà un motivo? O pensi che un Governo Pd/Sel sia in grado di farle (in Germania le ha fatte il centrodestra :D )?
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Re: Disastro Marchionne

Messaggioda flaviomob il 16/09/2012, 18:27

Il motivo è che in Italia c'è stata una commistione tra poteri forti, Fiat e politica (già dal fascismo), dirigismo, etc


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Re: Disastro Marchionne

Messaggioda flaviomob il 16/09/2012, 19:05

Romiti: colpa di Marchionne se manca la progettualità
L'ex numero uno della Fiat attacca il lavoro dell'amministratore delegato. Decide tutto lui, gli azionisti sono tagliati fuori, dice.


domenica 16 settembre 2012 10:39


"Credo che in questi anni gli azionisti abbiano dato abbastanza soldi all'amministratore delegato. E bisognerebbe anche calcolare il valore delle tecnologie trasferite da Fiat a Chrysler. Tecnologie e saperi accumulati in cento anni di storia della Fiat". Con queste parole l'ex amministratore delegato della Fiat Cesare Romiti, attacca l'operato di Sergio Marchionne. E' lui che decide, non gli azionisti. "Voleva andare in America e ci è riuscito". E se l'azienda manca di progetti, la colpa è dell'attuale amministratore delegato.

Non è la prima volta che Romiti interviene nella gestione attuale della Fiat, criticando in modo palese l'operato del numero uno dell'azienda. E proprio nel momento in cui il governo chiede a Marchionne di spiegare quali siano i piani per il futuro, quali gli investimenti che ha in mente, l'ex ad dice che la grande impresa in Italia non esiste più. E anche per quello che riguarda la Fiat la situazione è identica. "E' stata grande fino agli anni '90. Oggi no".

"Quando un'impresa automobilistica per due anni sospende la progettazione perché c'è crisi di vendite, ha decretato la morte dell'azienda. Si è tagliata fuori. E i sindacati, tranne la Fiom, con la loro inerzia hanno facilitato quello che è successo", dice ancora l'ex numero uno della Fiat dimenticandosi forse che ai suoi tempi l'azienda aveva scelto di diversificare gli investimenti, guardando al mercato finanziario, più che al rilancio della tecnologia automobilistica italiana. Forse la Fiat no c'è più da tempo, da quando cioè i suoi vertici hanno smesso di preocciparsi della competizione internazionale nel campo dei motori.

Ma Romiti rivendica le scelte fatte all'ora: "Investivamo anche in treni, telecomunicazioni, è vero, ma si trattava comunque di settori collaterali e anticiclici rispetto all'auto. Fin dalle origini la Fiat è stata Terra, Mare, Cielo". E poi un ripensamento sull'ipotesi di vendita dell'Alfa alla Ford: "Devo dire che forse, con il senno di poi, sarebbe stato meglio, più di stimolo, avere un concorrente che produce in Italia".

http://www.globalist.it/Secure/Detail_N ... 46&typeb=0


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Re: Disastro Marchionne

Messaggioda ranvit il 16/09/2012, 19:16

Romiti? L'ex nemico della sinistra e della classe operaia? Ma non è stato lui a far quasi fallire la Fiat?
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Re: Disastro Marchionne

Messaggioda franz il 16/09/2012, 20:39

ranvit ha scritto:Romiti? L'ex nemico della sinistra e della classe operaia? Ma non è stato lui a far quasi fallire la Fiat?

Se romiti spara su marchionne diventa improvvisamente credibile e si dimenticano le cause penali per i fondi neri e compagnia bella.
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Re: Disastro Marchionne

Messaggioda trilogy il 16/09/2012, 22:34

In effetti,leggendo Romiti, la prima cosa che viene da pensare è "da che pulpito viene la predica" :mrgreen:
Comunque Marchionne di fumo, almeno in Italia, ne ha venduto a iosa. Fabbrica Italia nei numeri di produzione non era credibile fin dall'inizio.
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