pierodm ha scritto:Il criterio della territorialità valeva a mala pena un paio di secoli fa, quando la massa era legata alla terra e alle costumanze locali, e valeva come estremo - sebbene realistico - retaggio di una storia feudale e spietatamente classista.
Da tanto tempo in qua la questione si è molto complicata, spinta non solo da una coscienza dei singoli che travalica i confini della contea e da una maggiore possibilità d'informazione, ma dalla stessa democrazia, che ha creato un rapporto differente tra stato e cittadini.
Qui sta il tuo errore, che continui a non voler approfondire.
Il criterio della territorialità, della giurisdizione, vale ancora oggi, tanto è vero che qui non vale la sciaria e ci è permesso di bere alcool e consumare maiale. Ogni territorio ha sue leggi. La democrazia non c'èntra. È solo il metodo con cui si arriva, localmente, a stabilire queste leggi. In alcuni posti c'è la democrazia come metodo ma le leggi sono comunque diverse. In altri posti le leggi sono imposte da una dittatura (e spesso i concetti dittatoriali sono molto simili).
Poi proprio perché certi principi ed esigenze comuni uniscono sempre piu' i popoli, c'è il federalismo.
Esso consente di non perdere l'autonomia per le cose proprie e contemporaneamente di far parte di un contesto piu' ampio, che lega il cittadino di Berleley a quello di N.Y, il cittadino di Zugo a quello di Lugano. E se ci fosse un reale federalismo europeo (che oggi non c'è) legherebbe giuridicamente il cittadino di Marzara del Vallo a quello di Berlino molto piu' di quanto siano legati ora.
Punto di arrivo potrebbe essere un federalismo mondiale (che già Kant indicava come soluzione al problema della guerra) mentre l'incubo piu' atroce ed orripilante puo' essere indicato, sul fronte opposto, da un unico stato mondiale che imponga le stesse leggi ovunque (tutte le leggi) da Ankorage ad Enna, da Onolulu a Città del Capo.
Il federalismo invece prevede un gruppo di leggi comuni, valide per tutti e altre leggi locali, determinate democraticamente dai cittadini. Prevede ovviamente un sistema per gestire gli eventuali conflitti.
Concettualmente mi pare un sistema migliore ma ovviamete non si puo' pretendere che tutti siano d'accordo.
Siamo qui appunto per parlarne in modo civile e costruttivo.
La si smetta pero' con questa indegna falsità, questa mistificazione demagogica idegna di un luogo di dicussione che dovrebbe essere civile e dettato da regole di correttezza, dell'insistere nel presentare il federalismo come una cosa che divide e come un tornare al passato. Sembrano le argomentazioni di berlusconi sui comunisti che mangiano i bambini.
Gli Stati Uniti mi sembrano ben uniti, non divisi, e lo stesso vale per la Germania (che recentemente si è proprio riunificata), l'Austria, La Svizzera, il Belgio, l'Australia, il Canada, la Nuova Zelanda e tutti gli altri stati che hanno un ordinamento federale (quasi tutti quelli dell'america centrale e del sud). Sono tutti stati proiettati verso il futuro, moderni e dinamici, più del nostro.
Ciao,
Franz