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Mafie, i padroni della crisi

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda mauri il 27/08/2012, 17:35

inquietante
quindi il continuo attacco all'euro potrebbe arrivare dalle mafie, sarebbe finalizzato alla dissoluzione dell'europa che causerebbe enormi problemi di stabilità e quindi terra di conquista, distruggere per saccheggiare
ciao mauri

"La crisi è un business planetario per le mafie. I clan criminali entrano di prepotenza nelle banche Usa per riciclare milioni di dollari. In Grecia approfittano della corruzione e fanno affari coi carburanti. In spagna si infiltrano nel mercato immobiliare e puntano ai profitti colossali come il progetto Eurovegas. Un'economia sporca che si mimetizza nei santuari della grande finanza"
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... ef=HREC1-4
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Re: Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda franz il 27/08/2012, 18:06

mauri ha scritto:inquietante
quindi il continuo attacco all'euro potrebbe arrivare dalle mafie, sarebbe finalizzato alla dissoluzione dell'europa che causerebbe enormi problemi di stabilità e quindi terra di conquista, distruggere per saccheggiare
ciao mauri

Io questa finalizzazione nel lungo articolo non l'ho colta. Penso anzi che alla mafie non interessi un tubo agire per la dissoluzione dell'europa ma nel caso interessi solo fare soldi. Poi è chiaro che nel mondo in cui governa la necessità di liquidità (grazie agli amici keynesiani che la mettono al centro di ogni politica) a farla da padroni sono i possessori di capitali illeciti, non frutto dell'onesto lavoro. Poi si lamentano che la finanza (sporca) ha preso il sopravvento sul lavoro e sulle reali necessità dell'economia.
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Re: Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda ranvit il 27/08/2012, 19:47

Poi è chiaro che nel mondo in cui governa la necessità di liquidità (grazie agli amici keynesiani che la mettono al centro di ogni politica) a farla da padroni sono i possessori di capitali illeciti, non frutto dell'onesto lavoro. Poi si lamentano che la finanza (sporca) ha preso il sopravvento sul lavoro e sulle reali necessità dell'economia.


Questa proprio non l'ho capita....misteri di franz :roll: :lol:
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Re: Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda franz il 28/08/2012, 8:27

Se metti (non tu, dico in generale) la liquidità come idolo e punto fondamentale dell'economia, non ci si puo' lamentare se si diventa schiavi di chi quella liquidità possiede (legalmente o illegalmente).
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Re: Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda ranvit il 28/08/2012, 9:55

Non è la liquidità in sè il problema....
Piuttosto il totale mancato controllo dei flussi finanziari; bisogna disciplinarli in qualche modo.

Del resto io sono convinto che in periodi di crisi la liquidità immessa serve a superare il momento...viceversa in periodi i boom economico e' necessario risucchiare la liquidità in eccesso. Immagino non sia facile come enunciarlo, ma non è che possiamo venir fuori dalla recessione con il rigore a 360°. Il che non toglie che gli sprechi vanno combattuti ed eliminati sempre, indipendentenmente dal ciclo economico.
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Re: Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda franz il 28/08/2012, 12:27

ranvit ha scritto:Non è la liquidità in sè il problema....
Piuttosto il totale mancato controllo dei flussi finanziari; bisogna disciplinarli in qualche modo.

Del resto io sono convinto che in periodi di crisi la liquidità immessa serve a superare il momento...viceversa in periodi i boom economico e' necessario risucchiare la liquidità in eccesso. Immagino non sia facile come enunciarlo, ma non è che possiamo venir fuori dalla recessione con il rigore a 360°. Il che non toglie che gli sprechi vanno combattuti ed eliminati sempre, indipendentenmente dal ciclo economico.

Ok, Keynes all'inizio la pensava come te. Interventi anticiclici temporanei. Ci si puo' anche stare. bene non fare, male non fare. Se è neutra, lascia pur fare a chi vuole vendemmiare o imbottigliare guardando la Luna. Poi pero' Keynes ha cambiato idea perché riteneva che questa ciclicità tra momenti di crisi (in cui intervenivano le sue politiche) e momenti di crescita, in cui lui stesso inizialmente sosteneva bisognasse fare il contrario, fosse dannosa e inutile. Invece di tanti alti e bassi lui sostenne che si dovesse intervenire sempre per "dosare" la liquidità. Non spiegava come e soprattutto non spiegava quanto (non era un econometrista) ma si limitava a suggerire di farlo e rispondeva "quanto basta".
Per me i disastri di oggi sono proprio dovuto a regolazioni sbagliate del volume monetario, cosa resa possibile quandi ci si è sbarazzati del legame con l'Oro. La finanza è "impazzita" proprio quando non ha piu' avuto un punto di riferimento legato alla produzione (scavo e produzione di Oro, risorsa limitata). Da li' sono partite mega svalutazioni come mezzo per affermare le esportazioni ... e non solo. Non è forse un caso (bisognerebbe vedere se esistono studi a riguardo) è anche aumentata la criminalità organizzata ed il lavoro sommerso. Due attività che prosperano se circola piu' denaro di quanto ne dovrebbe circolare solo sulla base del valore aggiunto realmente e legalmente prodotto.
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Re: Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda ranvit il 28/08/2012, 12:35

Sulle conseguenze dell'abbandono del valore dell'oro potrei essere d'accordo....anche se alla lunga non ha senso logico: significherebbe bloccare l'ammontare complessivo della ricchezza alla quantità max di oro presente sul pianeta.

Per quanto riguarda Keynes....è passato un bel po' di tempo, possiamo anche lasciar perdere le sue teorie e revisioni relative.
Il problema resta: la recessione, superato un certo limite di rigore (assolutamente necessario), va combattuta con nuova liquidità (temporanea). Del resto è quello che fanno Usa, Uk, Giappone, la stessa Svizzera quando è stato necessario.
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Nel frattempo:

http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... ef=HREC1-4


CRIMINALITA'
"Mafia e finanza, l'Italia faccia di più"
Dopo la denuncia di Roberto Savian 1o l'appello di Piero Grasso. E ora anche Berlino trema
di SALVO PALAZZOLO


PALERMO - Le prime audizioni della nuova commissione antimafia europea confermano l'analisi di Roberto Saviano. "Le mafie italiane si sono mosse con grande disinvoltura in questa fase di crisi economica", spiega il presidente Sonia Alfano: "Di recente, la 'ndrangheta ha riciclato 28 milioni di euro in poche ore, acquistando un intero quartiere in Belgio". I commissari di Strasburgo sono appena tornati dalla Serbia, adesso stanno programmando la loro prima visita in Italia, fissata per fine ottobre: andranno a Palermo, Roma e Milano, per ascoltare non solo magistrati e investigatori, ma anche rappresentanti del sistema bancario e del mondo imprenditoriale.

"Il parlamento europeo vuole conoscere il modello Italia di lotta alla mafia, che tanti risultati ha dato sul fronte del contrasto all'ala militare delle organizzazioni criminali", spiega Sonia Alfano. "Ma le audizioni sono mirate anche a capire perché l'Italia sia in ritardo sulla legislazione riguardante il riciclaggio e la corruzione. Ad esempio, continua a non essere previsto il reato di autoriciclaggio".

Di riforme parla anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso: "Ad ogni audizione a cui vengo invitato ricordo che in occasione del pacchetto sicurezza voluto dall'allora ministro Maroni tutte le forze politiche firmarono all'unanimità un ordine del giorno. Ci si impegnava a migliorare le normative su riciclaggio, voto di scambio, concorso esterno e collaboratori di giustizia. Nulla è stato fatto". Il procuratore nazionale invoca "nuovi strumenti" per la lotta al riciclaggio. Non bastano più solo le segnalazioni delle operazioni sospette: ne arrivano 40.000 all'anno da parte del sistema bancario. "Ma sono spesso irrilevanti", spiega Grasso. "Sono invece pochissime le segnalazioni che arrivano dagli intermediari finanziari: evidentemente, società fiduciarie e commercialisti non vogliono perdere clienti".

Il procuratore nazionale sostiene che la lotta al riciclaggio passa soprattutto dai sequestri ai boss: "Negli ultimi anni, sono stati messi i sigilli a beni per 40 miliardi di euro. Si può fare di più, con strumenti che rafforzino le indagini patrimoniali".
Di riforme nell'antimafia si parla ormai anche oltralpe. Dice la Alfano: "Il mio obiettivo è la realizzazione di un codice unico antimafia europeo, che preveda il reato di associazione mafiosa, il 41 bis e le confische". Di recente, un'apertura è arrivata anche dalla Germania, da sempre dubbiosa sul reato di associazione mafiosa configurato in Italia. "Il capo della polizia di Berlino - spiega il presidente Alfano - ci ha detto che la situazione di infiltrazione delle mafie nella loro economia non è più sostenibile".

(28 agosto 2012)
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Re: Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda franz il 28/08/2012, 13:44

ranvit ha scritto:Sulle conseguenze dell'abbandono del valore dell'oro potrei essere d'accordo....anche se alla lunga non ha senso logico: significherebbe bloccare l'ammontare complessivo della ricchezza alla quantità max di oro presente sul pianeta.

se ne scavano 2500 tonnellate ogni anno ma a parte questo secondo me hai fatto un errore clamoroso e classico.
Confondi ricchezza con liquidità monetaria. Stock con flusso.
Puoi avere 10 case da 500'000 euro l'una (ricchezza in mattoni) e due stabilimenti industriali, 20 terreni agricoli per un totale di 10 miliardi. Ma questo non c'entra con la liquidità necessaria per scambiare ogni anno, tra produttori intermedi, finali e consumatori, il voume delle merci e dei servizi che sono stati prodotti nel paese X. La moneta è solo un oggetto che serve a scambiare merci, tra chi vende e chi compra. Quindi è connessa ad un flusso. Conta quanta moneta esiste e quanto velocemente viene scambiata. È questa quantità di moneta che aveva una volta un controvalore aureo. Il valore della tua casa non aveva un controvalore in oro depositato da qualche parte, perché la casa è stock (accumulo di risparmio), non flusso (diventa per un attimo flusso solo quando la vendi ed uno la compra ma questo capita solo per una parte minima delle case, ogni anno). Ora quindi l'oro starebbe ad indicare solo il controvalore della moneta circolante e come sai questo legame è stato eliminato da Nixon perché non ci stava piu' dietro con la guerra del Vietnam. Non quindi per problemi inerenti le spese private o per l'ammontare complessivo della ricchezza privata ma per problemi inerenti spese pubbliche eccessive, superiori alle riserve auree.
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Re: Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda ranvit il 28/08/2012, 16:32

Grazie per la lezioncina.....dimentico sempre che ti attacchi alle parole per tentare di avere ragione....:
1) Ho scritto "alla lunga", intendendo che prima o poi l'oro da estrarre si esaurirà o costerà talmente tanto che non vale la pena farlo
2) Ho parlato genericamente di "ricchezza" senza andare nel dettaglio....non mi interessava farlo nella breve risposta (di solito non amo le pippe troppo lunghe)....ma il succo del discorso non cambia: anche bloccare la massa monetaria in circolazione sarebbe illogico.
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Re: Mafie, i padroni della crisi

Messaggioda flaviomob il 29/08/2012, 10:20

Ripeto la mia domanda: che controvalore può garantire l'oro, se anche il suo valore è fluttuante? Se per ipotesi l'oro dimezzasse il suo valore in un giorno, che garanzia potrebbe dare rispetto alla valuta a cui fosse legato? E perché non il platino, l'argento, l'uranio o il petrolio?

Per quanto concerne la relazione tra capitali mafiosi e liquidità, è chiaro che le mafie possono godere di grossi flussi finanziari solo se trovano degli stati colabrodo, dal punto di vista giuridico, oppure vere e proprie connivenze. Anche qui, la presenza di paradisi fiscali, stati opachi (e l'italia ne ha tre all'interno o ai propri confini: Svizzera, San Marino e Vaticano) accompagnata dal ritardo legislativo dell'intera Unione Europea, favorisce oggettivamente l'economia criminale (mafie ma anche tangenti non rintracciabili). Inoltre uno stato che fa finta di non vedere può essere avvantaggiato dall'immissione di liquidità fresca: per cui mi domando se alcuni stati anche europei non pratichino l'adagio "occhio non vede, cuore non duole"... girando la testa dall'altra parte...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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