Non mi pare si possa dar torto a politici e sindacalisti..
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Bonanni: 'Piano crescita non basta, serve patto'
Leader Cisl all'ANSA: 'Ora governo ci convochi' 'Esecutivo chiarisca nuova stretta sugli statali'
25 agosto, 20:59
di Barbara Marchegiani
Non un giudizio netto, ma la richiesta di un passo in più perché le misure non restino lettera morta e trovino, invece, attuazione attraverso un Patto sociale per la crescita e per il lavoro ed un intervento sul fisco: il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, all'indomani dell'agenda d'autunno delineata dal governo, parla con l'Ansa sottolineando che "ci sono misure buone, alcune meno buone e discutibili". Ma quello che serve davvero al Paese per ripartire, dice, è "un Patto per la crescita e per il lavoro che impegni tutti i soggetti: senza non si va da nessuna parte. Senza si rischia una declamazione e basta". Secondo Bonanni, "senza l'accordo con le parti sociali e gli enti locali, mi chiedo quale efficacia possano avere tutte queste misure. Senza l'accordo di tutti perdono forza. Servono il sostegno e il controllo sociale". E per questo sollecita l'esecutivo a un confronto.
"Mi aspetto che anche i sindacati siano convocati dal governo al tavolo in programma con le imprese e le banche il 5 settembre" proprio per discutere degli interventi da mettere in campo. "Perché - aggiunge - a quel punto chi vuole prendere impegni li prende". Il segretario generale della Cisl indica quelli che a suo parere sono gli interventi positivi e quelli discutibili. "Ci sono misure buone", spiega, "per esempio come i concorsi per l'assunzione di docenti nelle scuole, la dismissione del patrimonio dello Stato, che chiediamo da tempo anche se speriamo sia esclusivamente del patrimonio immobiliare senza toccare gli asset industriali che fanno così gola e che non dobbiamo cedere in alcun modo". E "ci sono misure meno buone perché - prosegue - non si capisce bene cosa significa liberalizzare le poste senza vedere che le passate liberalizzazioni nel settore postale non hanno portato migliori servizi né migliori costi".
Bonanni esprime molte perplessità anche sulla armonizzazione della riforma del mercato del lavoro privato con quella del pubblico, confermata ieri dal Consiglio dei ministri: "C'é un'ulteriore stretta sugli statali che non comprendiamo bene, perché non è trasparente, non è precisa, non è chiara fino in fondo. Il governo la chiarisca". E soprattutto al governo chiede di "aggredire la questione fiscale. La vicenda delle tasse è persino elementare: più il volume della pressione fiscale diminuisce, più il volume dell'attività economica cresce". Bisogna quindi diminuire il peso del fisco a partire dal lavoro e allo stesso tempo aumentare la lotta all'evasione. Un ultimo appello, poi, perché sia prevista un'ulteriore proroga - rispetto al 30 novembre deciso ieri dal Cdm - della sospensione dei pagamenti delle tasse per le zone colpite dal sisma del 20 e del 29 maggio scorsi, in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. "Lesinare su una situazione grave è sbagliato. E' bene che queste zone, che poi sono il cuore produttivo del Paese, abbiano la possibilità di respirare. Bisogna dare loro più tempo".
BERSANI, INTENZIONI BUONE MA RACCOMANDO CONCRETEZZA - "Quello di ieri è stato un Consiglio dei ministri più di intenzioni, alcune anche molto buone, che di decisioni: mi permetto di raccomandare molta concretezza". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al suo arrivo alla Festa democratica a Reggio Emilia. A giudizio di Bersani "ci vogliono tavoli per le crisi industriali, bisogna dare un'occhiata alle piccole e medie imprese, al sistema delle tariffe, alla lotta all'evasione fiscale".
CICCHITTO, MONTI PARLA DI CRESCITA SOLO NEI FESTIVI - "Il Consiglio dei Ministri di ieri dedicato alla crescita è stato in realtà dominato dai richiami del ministro Grilli al rigore economico. Vengono in mente gli attacchi che a suo tempo fecero Marcegaglia e sindacati al governo Berlusconi perché mancava a loro avviso il capitolo-crescita. Oggi quegli stessi attacchi dovrebbero essere rivolti al governo Monti che parla di crescita nei giorni festivi e poi nei giorni lavorativi fa solo marginali operazioni di restyling". E' quanto afferma il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cichitto.
BALDUZZI, CANTIERE SANITA' E RIFORME A REGIME - "Dopo le accuse di essere solo 'recessivi', ora che si fa un programma di crescita e sviluppo spero non ci dicano che il tempo è scaduto". Così in una intervista all'ANSA il ministro Renato Balduzzi, sottolineando che "il governo dura finché ha la fiducia delle Camere" ma che l'orizzonte cui si guarda è quello della scadenza 'naturale' del 2013. Quanto alla possibilità di rimanere in politica dopo l'esperienza 'tecnica', Balduzzi risponde con una battuta: "Il futuro di ministro? Ministrerò...". La strategia per far ripartire il 'Cantiere Italia', deve includere anche il 'cantiere sanita' ', per far ripartire gli investimenti per l'edilizia ospedaliera e la messa in sicurezza degli edifici. Così Balduzzi, spiegando le linee sulle quali si muoverà il suo dicastero di qui a fine mandato. Per il comparto sanità conferma che è in arrivo un provvedimento omnibus che servirà a completare gli interventi già adottati,dalle liberalizzazioni alla spending review. Quanto alla riforma dell'attività privata dei medici del servizio pubblico che "integra" a pieno titolo l'intramoenia nel servizio sanitario nazionale, è una novità che "rafforza il sistema". Lo dice Balduzzi spiegando che con la riforma si avrà totale certificazione dell'attività e tracciabilità dei pagamenti e che così si punta all'efficienza del servizio sanitario così come delineato anche nel Consiglio dei ministri di ieri.
PDL, BALDUZZI PORTI TESTO DECRETO IN COMMISSIONE - "Fa comodo leggere sui giornali stralci del decreto sulla sanità che il ministro della salute Balduzzi avrebbe dovuto consegnare due settimane fa ai presidenti delle commissioni di Camera e Senato e ai capigruppo dei partiti che sostengono il Governo. Fa comodo ma non è sufficiente". Lo dichiarano in una nota congiunta il presidente della Commissione affari sociali della Camera dei deputi Giuseppe Palumbo (Pdl) e il capogruppo del Pdl in commissione Domenico Di Virgilio. "Il ministro - scrivono nella nota gli esponenti del Pdl - aveva promesso lo scorso 8 agosto che avrebbe sottoposto all'attenzione delle Commissioni un testo che ci avrebbe fatto pervenire entro qualche giorno. Da allora nessuna notizia. Oggi scopriamo dai giornali che il testo è pronto e che riguarderebbe la regolamentazione dell'intramoenia, le assicurazioni per i medici e forse altri interventi. Un modo di procedere a mezzo stampa- proseguono i parlamentari del Pdl - francamente singolare.
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Piano crescita non convince 'ABC', serve piu' concretezza
Si apre settimana chiave riforma voto. Bersani, c'e' possibilita'
25 agosto, 20:33
di Cristina Ferrulli
Il piano crescita, partorito dal consiglio dei ministri dopo una riunione record di quasi 9 ore, non convince né i partiti di maggioranza né i sindacati. Non tanto per i contenuti, "molti buoni", come ammette Pier Luigi Bersani, ma perché davanti all'urgenza della crisi servono fatti. In realtà, non solo il governo è chiamato la prossima settimana alla concretezza: anche per le forze politiche ci sarà il momento della verità perché mercoledì, alla riunione del comitato ristretto, si capirà se davvero l'accordo sulla riforma elettorale c'é.
Nonostante il premier Mario Monti si fosse premurato di chiarire che il primo consiglio dei ministri dopo la pausa estiva sarebbe stato un "seminario sulla crescita" senza decisioni, la delusione di 'Abc' non è inferiore. Anche l'Udc, il partito più allineato alle scelte dei tecnici, non nasconde perplessità: "Programma e propositi del governo sono ottimi - premette Lorenzo Cesa - Ma adesso passiamo dalle parole ai fatti, indicando le priorità su cui concentrare gli sforzi per questi mesi di legislatura". Se per i centristi priorità significa misure immediate per giovani e famiglie, il Pd è preccupato per la disoccupazione e le crisi industriali.
"Ci vuole concretezza - elenca Bersani - tavoli per le crisi industriali, bisogna dare un'occhiata alle piccole e medie imprese, al sistema delle tariffe, alla lotta all'evasione fiscale". E il Pdl, dal canto suo, batte sul tasto della crescita: "Monti parla di crescita nei giorni festivi e poi nei giorni lavorativi fa solo marginali operazioni di restyling", punge Fabrizio Cicchitto che rievoca gli attacchi delle parti sociali al governo Berlusconi, anch'esso stretto dalle necessità del rigore economico. Critiche di scarsa concretezza che allineano i partiti alla posizione dei sindacati, oggi espressa dal leader Cisl Raffaele Bonanni che chiede "un patto per il lavoro che impegni tutti i soggetti" altrimenti "non si va da nessuna parte". Ma se il governo è chiamato nel prossimo consiglio dei ministri del 30 agosto a fare i primi passi concreti per riavviare il motore della crescita, anche i partiti sono attesi, la prossima settimana, alla prova del nove sulla riforma elettorale.
Il segretario Pd si mostra possibilista, senza però cedere ad un eccesso di ottimismo: "La possibilità di un accordo c'é, vedremo nelle prossime ore. Non dipende solo da noi", chiarisce Bersani ribadendo che il Pd vuole un premio di maggioranza che permetta la sera del voto di sapere che "in Italia c'é qualcuno che può governare, altrimenti arriva lo tsunami". Oltre al premio di governabilità, va anche equilibrato il rapporto tra collegi e liste bloccate, visto che l'ipotesi delle preferenze sembra tramontata. "Un terzo dei parlamentari va scelto con i listini bloccati" chiede il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto che comunque assicura che "il filo del dialogo non si è mai interrotto".