
Lo stesso Monti comincia ad avere dei dubbi :
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... z=ECONOMIA
Crisi, Monti lancia allarme sugli aiuti e allerta la maggioranza
Pressing di Hollande su Italia e Spagna
Berlino insiste sul rigore, timori nell'esecutivo italiano per possibili condizioni aggiuntive
di Marco Conti
ROMA - «La disponibilità mia, la mia amicizia e quella del mio Paese è fuori discussione, ma i tedeschi, e non solo la Merkel, vi vogliono sotto programma insieme alla Spagna». Queste le parole pronunciate da Francois Hollande martedì scorso, durante l’incontro all’Eliseo con Mario Monti e i ministri Moavero e Grilli. Seduto alla sua scrivania il presidente francese ha gelato così i suoi ospiti offrendo loro, affinché si riprendessero, un sorso di Evian prima di congedarli a stomaco vuoto. Il racconto di quell’incontro, fatto da uno dei presenti, spiega molte cose. Ad esempio spiega perché il giorno dopo ad Helsinki è stato lo stesso presidente del Consiglio a tentare il tutto per tutto rilanciando l’idea di concedere la licenza bancaria all’Esm sino al punto di irritare ancor più Berlino e ammettendo, al tempo stesso e per la prima volta, che l’Italia potrebbe aver bisogno dello scudo. Il film dell’ultimo e forse disperato tentativo di Monti di evitare la firma del memorandum, si concluderà il giorno seguente a Madrid quando insieme al primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, Monti attende la conferenza stampa di Draghi da Francoforte prima di presentarsi ai giornalisti e spiegare che non intende dimettersi anche se l’Italia dovesse essere costretta a mettere la firma sotto una richiesta di aiuto da parte del fondo la cui attivazione, specifica Draghi, «sarebbe su richiesta e a determinate condizioni».
Malgrado gli esorcismi di Pierluigi Bersani, che ieri ha sottolineato che all’Italia non potrà essere chiesto nessun provvedimento in più di quanto già concordato con la Commissione, è molto difficile sperare che ad un Paese sotto programma non possano essere chieste altre misure. D’altra parte i virtuosi paesi del Nord, Germania in testa, al consiglio europeo di giugno piegarono la testa e diedero il via libera al meccanismo di intervento del fondo anti-spread, solo a patto di esplicita richiesta e di sottoscrizione di un verbale di intesa.
Più o meno ciò che accadde proprio un anno fa quando Berlusconi ricevette dalla Bce e dalla Commissione la ormai famosa lettera (che aveva lui stesso sollecitato) che conteneva una serie di impegni che l’Italia sottoscrisse rispondendo con altra missiva. Fu in quella occasione che all’Italia venne tolto un anno per raggiungere il pareggio di bilancio fissato da allora per il 2013. A distanza di un anno la procedura sembra ripetersi seppur in altre forme e «le condizioni» di cui parla Draghi non potranno che partire da un’applicazione delle misure più fedele di quanto non sia stata fatto sinora. Dal taglio drastico delle province, alla riduzione del numero dei dipendenti pubblici, passando per l’articolo 18 e le liberalizzazioni, non c’è uno degli argomenti affrontati dall’attuale governo che non possa essere affrontato in maniera ancor più drastica.
Monti, malgrado l’impegno di questi mesi, sembra ormai rassegnato alla richiesta d’aiuto che di fatto commissaria la politica e i governi che resteranno a lungo esposti alle scelte che verranno dettate da Commissione Europea, Bce e financo Fondo Monetario vista l’impossibilità di concedere all’Esm la licenza bancaria che gli permetterebbe di avere risorse illimitate. Ammesso che la corte costituzionale tedesca dia via libera al Fondo, la sua dotazione sarà al massimo di 500 miliardi di euro. Troppo pochi per pensare di sostenere contemporaneamente sui mercati le banche spagnole, i bond iberici e i titoli di stato italiani senza dover ricorrere alle dotazioni del Fondo Monetario.
Proprio questa eventualità che è molto più di un’ipotesi, atterrisce il governo. Concedere licenza bancaria all’Esm è stata ed è ancora, la speranza del governo italiano alla quale però i tedeschi si oppongono con tutte le forze al punto che il Der Spiegel ieri l’altro ha accusato Monti di aver dichiarato guerra anche alla Merkel proprio per aver rilanciato da Helsinki questa ipotesi. La festa con la quale ieri l’altro i mercati hanno accolto la disponibilità della Spagna a chiedere aiuto, è la conferma di un percorso tracciato che però Monti in settimana intende discutere con i leader della maggioranza Alfano, Bersani e Casini che alle prossime elezioni rischiano di pagare un prezzo a favore delle forze più critiche nei confronti dell’Europa che sembra avviarsi, come ipotizzato dall’ex ministro Tremonti nel suo ultimo libro, a dividersi tra virtuosi paesi nordici e paesi sotto programma che, lentamente, ma inesorabilmente, saranno costretti a continui «compiti a casa».
Domenica 05 Agosto 2012 - 09:25 Ultimo aggiornamento: 09:51
Mentre IlSole24ore argomenta:
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AbZ7MXJG
I 10 paradossi dell'Eurozona nella calda estate della finanza
di Vito Lops 04 agosto 2012
La crisi dei debiti sovrani unita a un sistema finanziario internazionale ampiamente deregolamentato è una miscela esplosiva per la serenità dei mercati finanziari, mai come in questo momento simili a delle giostre, con violenti e quotidiani saliscendi. Resta il fatto che questi incresciosi movimenti di capitali da un asset all'altro stanno facendo allo stesso tempo fiorire dei paradossi. Ecco, in questa selezione, una raccolta dei 10 più eclatanti.
1) L'euro crollerà? E allora perché il Bund sprizza salute?
In molti hanno profetizzato seri rischi per la moneta unica europea negli ultimi tempi. A luglio, per citarne uno, il presidente del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde ha indicato che l'euro ha tre mesi di vita, in assenza di riforme sostenziali (così si è espresso anche il finanziere ungherese George Soros). Allora, se l'euro è davvero così messo male pare un controsenso rifugiarsi sul Bund tedesco (che infatti è intorno ai minimi storici) considerando che la Germania sarebbe pienamente invischiata in un'eventuale debacle dell'euro: alcuni studi indicano che con la rivalutazione del marco che ne conseguirebbe l'economia tedesca andrebbe immediatamente in profonda recessione con Pil in caduta di oltre cinque punti percentuali.
2) Spread su, Borse giù ma l'euro tiene
Se l'Eurozona è in crisi come mai la valuta che ne rappresenta l'area, pur avendo perso da inizio anno circa il 7% nei confronti del dollaro, tiene tutto sommato in questa fase di turbolenza finanziaria? Va certamente meglio di Borse (Piazza Affari è a -17% da marzo) e spread (che dai minimi di aprile sotto quota 300 viaggia ormai stabilmente sopra 450 punti).
3) Davvero In 15 mesi è cambiata la storia dell'Italia?
Ad aprile 2011 lo spread tra BTp e Bund era era di poco superiore a quota 100. Oggi, come visto è sopra 450 con frequenti escursioni oltre quota 500. Eppure nel frattempo, tra manovre lacrime e sangue, il governo Monti ha sinora applicato un mix di austerity da 65 miliardi di euro. È possibile che in appena poco più di un anno, e nonostante l'approvazione di riforme strutturali, il quadro dell'Italia sia così peggiorato rispetto a 15 mesi fa
4) L'Irlanda (salvata) sottrae imprese alla concorrenza
Come spiegare anche la gestione del salvataggio dell'Irlanda? Al pari di Portogallo e Grecia l'Irlanda ha ricevuto gli aiuti da parte della cosiddetta troika (Ue-Bce-Fmi): ovvero prestiti a tassi agevolati per oltre 70 miliardi di euro. Ma l'Irlanda ha ricevuto un altro straordinario aiuto: quello di poter applicare un'aliquota fiscale del 12,5% alle imprese. Un vantaggio non da poco che spinge naturalmente molte aziende dell'Eurozona a spostare la sede a Dublino penalizzando in questo modo gli altri Stati dell'area euro che non possono permettersi queste aliquote da semi-paradiso fiscale. Che Unione è quella che consente a uno dei Paesi di sfavorire gli alleati attraverso l'applicazione di una fiscalità di favore a uno dei suoi membri?