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L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda pinopic1 il 26/11/2008, 22:51

Per un verso Ranvit ha ragione perché non c'è più il popolo ma c'è la gente. Il termine popolo implica una identità comune, mentre gente è usato per indicare una moltitudine indistinta di individui diversi che possono convergere verso qualcosa che li attira come può essere appunto un programma televisivo mediocre. Mediocre perché si deve attestare ad un livello abbastanza basso da catturare il maggior numero possibile di quegli individui che formano la gente.
Naturalmente non sono d'accordo con Ranvit se pensa che questo sia il progresso e che la sinistra deve partecipare all'isola dei famosi per avvicinarsi alla gente. Forse quelli della SR pensano che così facendo agganciano la gente e dopo averla agganciata possono instradarla verso comportamenti politicamente virtuosi.
Il concetto di moltitudini che sostituiscono il popolo e le classi sociali l'ho sentito spiegare in un dibattito televisiva da Tony Negri ma confesso di non aver capito niente. C'era anche Bertinotti e lui sembrava molto interessato e dava l'impressione di aver capito tutto.

Io penso invece che si possa ritrovare l'identità perduta. Che la gente sia un fenomeno che si presenta nei momenti storici di transizione. Passerà. Forse non facilmente, ma alla fine passerà.
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Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda pierodm il 27/11/2008, 2:57

Se Luxuria si fosse limitato a partecipare e vincere sarebbe stato meglio, senza slanciarsi in dichiarazioni avventate e pretenziose.
Per la verità, già la semplice partecipazione ad una schifezza come quel reality è squalificante politicamente, almeno per chi pensa che la politica non si fa solo in parlamento, ma si fa ancora di più e ancora meglio nella vita, per le strade, attraverso innanzi tutto i propri comportamenti - almeno quando si ha la possibilità di scegliere.

Mi sembra veramente fuori posto, poi, elucubrare su immaginarie "modernità" e "liberazioni" della "gente", se questa premia un personaggio come Luxuria.
Forse qualcuno non se n'è accorto, ma da un paio di decenni la scena è sempre più dominata da nani e ballerine, ossia da stravaganze da basso impero, e da uno sbracamento di massa di ogni parametro etico personale, per cui più un presentatore è ignorante e cafone più è simpatico, più una "soubrette" è un pezzo di legno incapace di muover un passo di danza più piace, per tacere di quello che sono stati capaci di votare (con acclamazione) milioni di persone.
Una metamorfosi del gusto, testimoniato con puntualità, dai ragazzi di Cuore, quando parlavano del famoso "puttanone".
Chi ha votato - ma poi chi ce lo dice che queste "votazioni" siano pulite, in un contesto tutto accuratamente costruito? - per Luxuria ha probabilmente voluto sentirsi molto "libero da pregiudizi", o - peggio ancora - è stato preso da una certa ebbrezza "carnevalesca", da conformismo della trasgressione.
Io credo che c'è una sola cosa che pareggi, come stupidità, il pregiudizio negativo legato a fattori sessuali: un pregiudizio positivo legato a fattori sessuali.

Personalmente, non ho in antipatia Luxuria, ma nemmeno mi sento in obbligo di trovarlo simpatico, o particolarmente intelligente. Se devo dare un giudizio immediato e sincero, trovo che - come donna - potrebbe pettinarsi meglio: il suo look "sconvolto" è un look che non mi piace un granché, anche nelle top model "biologiche" che hanno trent'anni di meno.
Come personaggio politico - ripeto - avrebbe potuto, molto molto opportunamente, astenersi dalla partecipazione a quella roba lì.

Ho la sensazione di aver infranto almeno una dozzina di regole del "politicamente corretto". Bene.
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Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda Paolo65 il 27/11/2008, 11:28

Se la politica venisse intesa come una cosa seria al servizio dei cittadini, una Luxuria non doveva essere proposta come candidata al parlamento, non perchè transgender,ma perchè persona più legata al mondo dello spettacolo che a quello politico di cui sa poco e nulla.

Non a caso ha vinto l'isola,in quanto come personaggio e come donna di spettacolo, calzava benissimo ed il pubblico l'ha apprezzata molto.

Vedere oggi che anche a sinistra si pensi a Luxuria, di nuovo, come ad una personalità politica utile alla causa è deprimente,perchè indica che la politica non viene intesa come cosa seria neppure da quella parte.

Siamo ancora convinti che sia Berlusconi l'unico e totalizzante problema di questo paese?

Io non ci ho mai creduto ma ogni giorno di più mi convinco di aver ragione.

Paolo
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Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda pinopic1 il 27/11/2008, 12:41

Più che una metamorfosi del gusto è la plebeizzazione del gusto. Di più, è la plebeizzazione della cultura. La cultura plebea che non vuol dire popolare e neanche dei poveri economicamente, piuttosto dei poveri di spirito, è sempre esistita ma da qualche decennio ha cominciato a prendere il sopravvento sia sulla cultura borghese che su quella popolare.
Ma non bisogna guardare agli aspetti più appariscenti, più trash. Nasce con l'eccessiva importanza che si da pubblicamente alle cose futili. Per esempio, Maurizio Mannoni che nel mezzo di una trasmissione con collegamento con l'India dove si parla dell'attacco terroristico chiede a Beha se è vero che mentre loro parlavano di quelle cose l'Inter aveva perso... cos'è??
Anche quello è un modo per essere vicini alla gente.
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Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda ranvit il 27/11/2008, 13:20

Dice pierodm : "Forse qualcuno non se n'è accorto, ma da un paio di decenni la scena è sempre più dominata da nani e ballerine, ossia da stravaganze da basso impero, e da uno sbracamento di massa di ogni parametro etico personale, per cui più un presentatore è ignorante e cafone più è simpatico, più una "soubrette" è un pezzo di legno incapace di muover un passo di danza più piace, per tacere di quello che sono stati capaci di votare (con acclamazione) milioni di persone.
Una metamorfosi del gusto, testimoniato con puntualità, dai ragazzi di Cuore, quando parlavano del famoso "puttanone"."


Vorrei far notare che questo tipo di trasmissioni (che personalmente aborro...) sono presenti in tutti i Paesi occidentali e non solo, anche quando Berlusconi non c'entra niente.
Faccio anche notare che la massa di chi guarda e segue queste trasmissioni, poi va anche a votare. O vogliamo togliere il voto a chi non dimostra di avere sufficiente cultura....naturalmente giudicata dai soloni della sinistra.

Signori miei quest'è il popolo o la gente o i cittadini o come preferite chiamarli!
Ed è a questi che bisogna parlare e rivolgersi per ottenerne il consenso!
Una volta al governo possiamo anche pensare di "iniettare" un po' di sana cultura (non con il sistema sovietico beninteso)!
Dall'opposizione possiamo solo farci delle "pippe" mentali sproloquiando su questo e su quello!

Vittorio
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Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda guidoparietti il 27/11/2008, 13:43

La cultura, caro ranvit, non si inietta né con il sistema sovietico né con altri, ma si crea e si coltiva come singoli e associati indipendentemente se si stia al governo con la propria parte politica oppure no. Casomai, la relazione è inversa, e cioè che se c'è prima una buona cultura politica, creata giorno per giorno, allora DOPO si riesce a governare bene. Pensare che prima ci si debba appiattire sugli stereotipi più abbrutenti e dopo una volta giunti al governo si possano fare cose fantastiche è un modo estremamente ingenuo di pensare il funzionamento del potere politico; la realtà è che se arrivi al potere in un certo modo, facendo appello a certi sentimenti e a certe (non)culture, poi avrai ben poco spazio per divergere da quei modelli, e Berlusconi ne è il caso più eclatante: governa esattamente come fa campagna elettorale, cioè come un buffone.
E' vero che i programmi come l'isola dei famosi esistono ovunque, spesso anche più degradanti per chi partecipa, la differenza però è che altrove non diventano paradigmi per interpretare la politica. Non è una differenza da poco.

Vorrei anche ripetere che secondo me è uno sbaglio prendersela con luxuria o con la trasmissione televisiva in sé, il vero problema è la traslazione di questo intrattenimento (oggettivamente "basso" ma non per questo condannabile) verso modelli politici che dovrebbero avere ben altro spessore.
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Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda pierodm il 27/11/2008, 14:43

Vedo con piacere che c'è una certa convergenza nel prendere le distanze dal fenomeno Luxuria- reality.
Ma vedo anche che c'è una insistita sottovalutazione del peso che hanno le manifestazioni in-culturali televisive come queste, che hanno acompagnato il lento degrado di questi ultimi vent'anni.
Ricordo che qualche anno fa, partecipando ad una vasta ML sulla scuola, insistevo sul fatto che "i problemi della scuola si risolvono fuori dalla scuola", e ne riomango più che mai convinto col tempo che passa. Lo stesso vale per la politica: si risolvono, e derivano da fenomeni e valori che stanno fuori dalla politica strettamente intesa.

Vorrei però tendere una mano a Vittorio, accettando la sostanza del suo ragionamento: nel fare politica bisogna essere capaci di farsi intendere dalla gente, e capaci di intendere la gente, intuirne i sentimenti e le idee.
Ma questa comprensione, in entrambi i sensi, è necessario capire in che cosa consiste, se nell'inseguire tramite sondaggi, assecondarne i gusti, assumerne il linguaggio e i luoghi comuni, o invece sforzarsi di creare un valore aggiunto alla consapevolezza di massa, rendere il proprio linguaggio più semplice e funzionale senza degradarlo, non avere cedimenti sul piano del gusto e delle idee, etc.
Non è vero, infatti, che una televisione dev'essere schifosa per piacere ad un gran numero di persone: diventa inesorabilmente una schifezza se obbdisce solo a criteri commerciali, se viene gestita da gente cafona e ignorante, se pretende di essere solo e sempre "evasione" e l'evasione è considerata solo quella dell'avanspettacolo becero.
Non è vero che questa o quella schifezzuola "non significa" e non incide: da sola no, in misura limitata no, quando è bilanciata da altri consumi culturali no, ma quando la serie di schifezzuole sono tracimanti e quando non ci sono consumi culturali che le contro-bilanciano, allora non c'è scampo.

Ad ogni modo, è vero che un certo degrado investe tutte le società occidentali, malate di un'industria culturale malata e governata solo dal business. Ma questa non è una consolazione, anche perchè avevamo già diversi problemi pregressi, ancora prima che si affermasse la società consumistica e la comunicazione commerciale televisiva.
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Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda ranvit il 27/11/2008, 15:42

guidoparietti ha scritto:La cultura, caro ranvit, non si inietta né con il sistema sovietico né con altri, ma si crea e si coltiva come singoli e associati indipendentemente se si stia al governo con la propria parte politica oppure no. Casomai, la relazione è inversa, e cioè che se c'è prima una buona cultura politica, creata giorno per giorno, allora DOPO si riesce a governare bene. Pensare che prima ci si debba appiattire sugli stereotipi più abbrutenti e dopo una volta giunti al governo si possano fare cose fantastiche è un modo estremamente ingenuo di pensare il funzionamento del potere politico; la realtà è che se arrivi al potere in un certo modo, facendo appello a certi sentimenti e a certe (non)culture, poi avrai ben poco spazio per divergere da quei modelli, e Berlusconi ne è il caso più eclatante: governa esattamente come fa campagna elettorale, cioè come un buffone.
E' vero che i programmi come l'isola dei famosi esistono ovunque, spesso anche più degradanti per chi partecipa, la differenza però è che altrove non diventano paradigmi per interpretare la politica. Non è una differenza da poco.

Vorrei anche ripetere che secondo me è uno sbaglio prendersela con luxuria o con la trasmissione televisiva in sé, il vero problema è la traslazione di questo intrattenimento (oggettivamente "basso" ma non per questo condannabile) verso modelli politici che dovrebbero avere ben altro spessore.


Caro guidoparietti, grazie per la "lezioncina". Ma guarda che il problema non sono io. Piuttosto della incapacità della classe politica (e di una certa base del CS) come dice pierodm (nel fare politica bisogna essere capaci di farsi intendere dalla gente, e capaci di intendere la gente, intuirne i sentimenti e le idee). .
Invece che delle diatribe tra D'Alema e Veltroni e/o della scarsa capacità di guidare un partito standosene al chiuso dentro "il Palazzo".

Tu dici : "se c'è prima una buona cultura politica, creata giorno per giorno". E chi dovrebbe crearla? Il Padreterno o l'esempio che deve dare una classe politica dirigente nell'affrontare e risovere i problemi della gente? Semmai con corretta e tempestiva gestione della cosa pubblica?
La gente oltre che guardare l'Isola dei famosi, guarda e giudica anche come si comporta la classe politica che pontifica di "cultura" mentre intrallazza a tutto campo e se ne strafotte dei problemi di vita reale e quotidiana della gente.

Cerchiamo di scendere con i piedi per terra!

Vittorio
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Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda guidoparietti il 27/11/2008, 16:45

ranvit ha scritto:Caro guidoparietti, grazie per la "lezioncina". Ma guarda che il problema non sono io. Piuttosto della incapacità della classe politica (e di una certa base del CS) come dice pierodm (nel fare politica bisogna essere capaci di farsi intendere dalla gente, e capaci di intendere la gente, intuirne i sentimenti e le idee). .
Invece che delle diatribe tra D'Alema e Veltroni e/o della scarsa capacità di guidare un partito standosene al chiuso dentro "il Palazzo".

Tu dici : "se c'è prima una buona cultura politica, creata giorno per giorno". E chi dovrebbe crearla? Il Padreterno o l'esempio che deve dare una classe politica dirigente nell'affrontare e risovere i problemi della gente? Semmai con corretta e tempestiva gestione della cosa pubblica?
La gente oltre che guardare l'Isola dei famosi, guarda e giudica anche come si comporta la classe politica che pontifica di "cultura" mentre intrallazza a tutto campo e se ne strafotte dei problemi di vita reale e quotidiana della gente.

Cerchiamo di scendere con i piedi per terra!

I miei piedi sono saldamente ancorati a terra, mi sembra che i tuoi non lo siano. L'esempio che deve dare la classe politica è senz'altro fondamentale, ma il problema è che quella classe politica rispecchia in larga parte gli italiani e anche noi in particolare. Nel momento in cui non distinguiamo tra gente e popolo – tanto per fare un esempio qui vicino ma ce ne sarebbero tanti altri – io non credo che ci possiamo lamentare se poi la classe politica è incolta e/o perfino incapace di pensare in termini realmente politici. Ognuno, ogni volta che si esprime in pubblico, contribuisce nel suo piccolo a creare un clima culturale; ovviamente chi interviene dall'alto di una posizione di autorità riconosciuta e amplificata mediaticamente ha molto più potere e quindi molta più responsabilità di chi scrive soltanto in un forum, ma pensare i due ruoli come appartenenti a due mondi diversi, "noi, la ggente" contrapposti a "loro, i politici" è esattamente la pietra angolare del sistema marcio e incapace di rinnovarsi di cui ci si lamenta ogni giorno.
Cerchiamo di scendere con i piedi per terra, non evochiamo una astratta "classe politica", che è solo un modo di dire un immaginario "padreterno" con altre parole, cominciamo ciascuno dal suo piccolo a non avallare giudizi del tipo "luxuria è il nostro obama" come se fossero un grande riavvicinamento al sentimento popolare e una geniale trovata politica.
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Re: L’Isola di Luxuria salva la sinistra.

Messaggioda ranvit il 27/11/2008, 19:14

Va bene Guido, per avere i consensi e per avere le capacità per governare... aspettiamo che un non so che ci dia un popolo diverso da "gente" e quindi una classe politica, espressione di quel popolo, finalmente degna.

Vittorio
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