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Borse e mercati

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Borse e mercati

Messaggioda trilogy il 27/10/2008, 23:33

E' abbastanza impressionante osservare come, questa crisi finanziaria senza precedenti, si propaghi a cerchi concentrici da un settore all’altro su scala globale. Partita dal settore immobiliare statunitense ha investito le banche e i mercati azionari, poi il settore delle materie prime ed ora alimentata da colossali spostamenti di denaro alla ricerca di un rifugio sicuro, o dai movimenti degli hedge fund alla disperata ricerca di liquidità abbia investito il mercato dei cambi.
Il dollaro e lo yen, si rafforzano contro tutte le altre monete. La sterlina inglese ha subito il peggior crollo in 37 anni perdendo l’8.0% in cinque giorni, il rand Sudafricano segna -10.4%, il dollaro australiano -9.7%, il dollaro della Nuova Zelanda -9.1%, il real brasiliano -8.2, il dollaro canadese -7.5%, la corona svedese -6.5%, la corona norvegese -5.9%, l'euro -5.9%, il solidissimo franco svizzero -2.7%. Nei paesi emergenti la valuta polacca e' crollata del -12%, la lira turca -11.8%, il peso cileno -8.0%, il forino ungherese -7.8% e la corona islandese -6.4%.
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Re: Borse e mercati

Messaggioda franz il 28/10/2008, 18:28

trilogy ha scritto:E' abbastanza impressionante osservare come, questa crisi finanziaria senza precedenti, si propaghi a cerchi concentrici da un settore all’altro su scala globale. Partita dal settore immobiliare statunitense ha investito le banche e i mercati azionari, poi il settore delle materie prime ed ora alimentata da colossali spostamenti di denaro alla ricerca di un rifugio sicuro, o dai movimenti degli hedge fund alla disperata ricerca di liquidità abbia investito il mercato dei cambi.
Il dollaro e lo yen, si rafforzano contro tutte le altre monete. La sterlina inglese ha subito il peggior crollo in 37 anni perdendo l’8.0% in cinque giorni, il rand Sudafricano segna -10.4%, il dollaro australiano -9.7%, il dollaro della Nuova Zelanda -9.1%, il real brasiliano -8.2, il dollaro canadese -7.5%, la corona svedese -6.5%, la corona norvegese -5.9%, l'euro -5.9%, il solidissimo franco svizzero -2.7%. Nei paesi emergenti la valuta polacca e' crollata del -12%, la lira turca -11.8%, il peso cileno -8.0%, il forino ungherese -7.8% e la corona islandese -6.4%.

Si', è abbastanza impresionante ma penso che in fondo quelli che un anno fa la sottovalutavano avesserro ragione e fossero in buona fede.
Quello che ha fatto precipitare tutto in fondp è avvenuto solo ora, tra settembre ed ottobre, con l'intervento massiccio dei governi usa e UE, che ha letteralmente spaventato tutti i consumatori e risparmiatori.

Cerco di fare un riassunto cronologico, sperando di non banalizzare.
a) subprime: nell'obiettivo di massimizzare le vendite di case ed i consumi degli americani (ipoteca per finanziare i consumi) molte banche hanno offeerto mutui a rischio e sopra la copertura classica (80%).
2) questi prodotti a rischio sono stati "nascosti" in prodotti strutturati complessi ed offerti ad altre banche con la prosettiva di buoni guadagni
3) la bolla speculativa al rialzo che teneva alti e crescenti i prezzi delle case usa si è sgonfiata (come capita prima o poi a tutte le bolle, qui non importa la causa)
4) siamo a novembre 2007. Le banche si rendono conto che c'è un problema ma i prodotti comprati non sono trasparenti e faticano a rendersi conto del volume reale del rischio che hanno in casa.
5) le banche che riescono prima di altre a farlo si alleggeriscono (vendendo sotto costo la carta straccia o rendendola al mittente) e si ricapitalizzano, prima che sia troppo tardi.
6) siamo nella primavera. le banche piu' veloci a reagire appaiono essere le poche colpite ma sono quelle che si salvano oggi.
7) arrivamo ad agosto settembre. Alcune banche americane ed europee, appesantite dalla mole di prodotti che iniziano a tornare alla base o da quelli che non sono riuscite a sbolognare, iniziano a crollare. Alcune vengono salvate, altre sono lasciate fallire.
8) a questo si aggiunge la speculazione ribassista degli hedge founds. Questi fondi sono noti per guadagnare molto se la borsa va bene e per non perdere quando crolla. Per farlo usano molto contante per comprare e usano la vendita short allo scoperto per tutto quello che è a rischio.
9) Sotto la spinta della vendita short, concentrata su bancari e finanziari, la borsa trema e la capitalizzazione dei bancari crolla.
10) per evitare il panico legato al fallimento degli istituti bancari, il governo usa decide di intervenire con un piano di 700 miliardi.
11) tra alti a bassi, dovuti alla prima bocciatura parlamentare del piano ed al mancato accordo europeo, le bosrse continuano a cadere malgrado il blocco delle vendite short. Privati dello strumento anche gli Hedge Founds iniziano ad essere negativi. Le banche non si prestano piu' nememno un fermacarte.
12) il massiccio intervento pubblico se riasicura i correntisti spaventa gli investori. I loro risparmi investiti sono assottigliati del 30% in un anno, se va bene. Il risparmiatore inizia quindi a risparmiare (è la sua indole).
13) siamo a fine ottobre e si scopre che la crisi ha psicologicamene bloccato i consumatori. Magazzini pieni di merci, piazzali pieni di macchine, cassa integrazione, licenziamenti. Altra crisi, questa volta reale, altro calo della borsa, nuova necessità di risparmiare.
14) si vede che la grande quantità di moneta immessa dai vari istituti di credito sta facendo svalutare molte valute.
Anche alcune nazioni scricchiolano.

Trilogy, se ho sbagliato o dmenticato, completa tu.
Una sola cosa sui dati monetario che hai inserito: si riferiscono a cali relativi al dollaro, vero?
Perché mi sa che é il dollaro che è salito (cosi' come il petrolio è sceso).

Ciao,
Franz
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Re: Borse e mercati

Messaggioda franz il 28/10/2008, 18:56

Giornata strana, oggi.
Tutti i listini asiatici, europei ed americani sono in salita.
Dal tedesco DAX, trascinato verso l'alto dal vertiginoso aumento Volkswagen (che dopo anni di stabilità, senza mai perdite ha registrato un +200% ieri e + 73% oggi) al forte ricupero asiatico (+14%).
Tutte le altre borse viaggiano sul 1.5% in positivo tranne Italia e Spagna che sono in rosso con unicredit che perde il 12%

Per me è il segnale che i soldi iniziano a girare e che le borse iniziano a differenziarsi.
Invece di crollare o salire tutte coordinate, come le nuotatrici di nuoto sincronizzato, ora inizano a muoversi e riposizionarsi singolarmente.
Segno (forse) che il grosso della crisi è finita?

Per me dovremo aspettare le elezioni americane.
Finite quelle per me cesseranno le turbolenze piu' grosse ed i mercati si rimetteranno a caccia degli asset migliori, su cui scommettere per il futuro.

Ciao,
Franz
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Re: Borse e mercati

Messaggioda trilogy il 10/11/2008, 16:14

Tremonti al Corriere:
"Il dilemma dell’America è tra due modelli: Eliogabalo e Adriano."

Il dilemma dell'Italia: il ministro delle finanze lo cambiano subito o quando sarà troppo tardi? :?
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Re: Borse e mercati

Messaggioda giv visconti il 15/11/2008, 20:22

La mia preoccupazione è che si parla molto delle uscite infelici di Berlusconi, del problema immigrati, ma pochi interventi relativi alla crisi economica e finanziaria, che presto farà sentire i suoi effetti.
Dopo la crisi dei "derivati" arriverà la crisi delle "carte di credito" e dei "prestiti personali", che porterà in evidenza i crediti difficili delle banche, detti "incagliati" e che non figurano nelle perdite delle banche.
La conseguenza sarà minori consumi, minor credito ai privati ed alle aziende. Molte aziende ed attività incontreranno difficoltà insormontabili e saranno costretti a chiudere:
Aumenteranno i disoccupati, i risparmiatori escono dai fondi di investimento (perchè le banche applicano costi troppo alti ed i rendimenti sono meno competitivi dei titoli di stato, e con il crollo delle borse sono tutti in perdite del 30/40%) con la conseguenza che il ribasso della borsa continuerà.
In Spagna, dove la disoccupazione è aumentata, stima che il prossimo anno arriverà oltre il 15%. Sempre in Spagna gli immobili sulle coste, quindi seconde case, sono diminuiti del 60%.
Inghilterra e Germania parlano di stesse percentuali di disuccupati.
Come mai nessun giornale italiano fa delle stime della disoccupazione in Italia per il 2009.
Concludendo in un economia globalizzata la nostra economia, meno sana, del resto d'Europa, incontrerà molte tempeste all'orrizonte, per citarne alcune: meccanica, moda, vini e alimenti, scarpe, etc...
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Re: Borse e mercati

Messaggioda franz il 15/11/2008, 20:58

giv visconti ha scritto:Concludendo in un economia globalizzata la nostra economia, meno sana, del resto d'Europa, incontrerà molte tempeste all'orrizonte, per citarne alcune: meccanica, moda, vini e alimenti, scarpe, etc...

Concordo con buona parte della tua analisi, tuttavia l'Italia ha rispetto ad altri paesi il pregio di avere un vasto tessuto di piccola e micro impresa. Questa è fragile e rischia come e piu' delle imprese piu' grandi ma è anche piu' agile, proattiva e capace di reagire velocemente alle nuove sfide, riposizionandosi sui mercati, reinventandosi.

Ciao,
Franz
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CRISI ECONOMIA: BERLUSCONI, ECCO REGOLA PER LE BORSE

Messaggioda franz il 23/11/2008, 20:54

CRISI ECONOMIA: BERLUSCONI, ECCO REGOLA PER LE BORSE

Nel caso di "sottovalutazione o sopravvalutazione" di una impresa in Borsa, bisogna "fermare le negoziazioni. Non so se riusciremo a introdurre questa regola, ma sarebbe giusta". Silvio Berlusconi torna a chiedere regole chiare per i mercati finanziari. Le altalene nelle Borse si sono verificate, spiega il premier durante il comizio a Montesilvano, a causa di un "divorzio inconcepibile del mondo della finanza rispetto alla realta'. Ci sono delle societa' che producono lo stesso fatturato di prima, gli utili di prima, che distribuiscono gli stessi dividendi degli anni scorsi e ora valgono il 50% in meno", osserva il Presidente del Consiglio.



Commento:
Già ma chi stabilisce quale è il valore giusto di una impresa?
Se esistesse un simile metodo, a cosa servirebbe la borsa, a cosa servirebbe il mercato?

Ciao,
Franz

PS: Chissà a quale società si riferisce .....
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Re: Borse e mercati

Messaggioda trilogy il 24/11/2008, 11:52

L’avevo letta, è una idea assurda, fatta per di più da uno che si è sempre detto “liberista”.

L’idea che c’è dietro è che “qualcuno” sia veramente in grado di valutare il prezzo reale di un’azione.

Se così fosse il mercato non esisterebbe perché tutti venderebbero quando un’azione è cara e comprerebbero quando un’azione e sottovalutata, invece accade quasi sempre il contrario perché le valutazioni e le aspettative sono differenti.

Inoltre Silvio fa riferimento agli utili noti (passati), in realtà la borsa ragiona nelle sue valutazioni, sugli utili attesi in futuro. Inoltre anche ragionando sui prezzi teorici, le modalità di stima sono molto differenti da un settore all’altro.
Ad esempio un titolo petrolifero costa sistematicamente meno (guardando ai fondamentali) di un titolo biotech. Perché stimare gli utili futuri di un petrolifero è più semplice e prevedibile che stimare quelli di un biotech. Su quest’ultima ci possono essere importanti sorprese (scoperte scientifiche) che modificano radicalmente il futuro di dell’azienda. Anche nello stesso settore ci possono essere importanti differenze.
Ad esempio un’azienda assicurativa potenzialmente scalabile può costare molto più cara di un’azienda assicurativa che non lo è, a parità di altre condizioni.

Inoltre i prezzi delle azioni variano, anche in modo consistente, a parità di altre condizioni, al variare dei tassi d’interesse, del tasso di cambio, del quadro politico, della legislazione nazionale e internazionale, e del punto in cui si trova il ciclo economico.

Per tornare sul concreto molti analisti prima dell’estate dicevano che i prezzi delle banche erano ormai interessanti e che la crisi volgeva al termine. In realtà i prezzi sono crollati e la crisi doveva ancora esplodere. Per salvare i bilanci delle banche hanno dovuto modificare a livello internazionale i criteri contabili, per non dire del salvataggio di Citibank di ieri, oltre 300 miliardi di dollari di garanzie pubbliche e altri 20 miliardi di cash.

Insomma quella del presidente del consiglio è una proposta assurda e impraticabile, di puro stampo vetero comunista, dove si presuppone che ci sia un’autorità che dall’alto è in grado di stabilire il giusto prezzo di un bene. Se è così perché non applicarla a beni di prima necessità come la casa? I prezzi sono assurdi in rapporto ai redditi, un affitto in una grande città assorbe dall’80 al 100% dello stipendio di un lavoratore, qui si che i prezzi di mercato hanno perso il contatto con la realtà, ma si preferisce tacere.

ciao
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Re: Borse e mercati

Messaggioda franz il 24/11/2008, 15:33

trilogy ha scritto:Se è così perché non applicarla a beni di prima necessità come la casa? I prezzi sono assurdi in rapporto ai redditi, un affitto in una grande città assorbe dall’80 al 100% dello stipendio di un lavoratore, qui si che i prezzi di mercato hanno perso il contatto con la realtà, ma si preferisce tacere.

Già. Ma se il prezzo della zucchina o del petrolio salgono e scendono, il costo dell'affitto sembra solo salire, senza scendere mai. Almeno in Italia. I prezzi degli affitti a Milano e Roma hanno superato quelli di Zurigo e Gineva ma senza avere gli stipendi elevati che sono il dato fondamentale di quelle città d'oltralpe.

Ciao,
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Crisi dell'auto: la soluzione americana

Messaggioda franz il 08/12/2008, 19:45

"Ai contribuenti non si può chiedere di sostenere finanziariamente i costruttori
senza che abbiano forti possibilità di essere ripagati" dicono a Washington

Altro che incentivi all'auto
Negli Usa li rivorranno indietro


Il concetto di aiuto all'auto ha un significato diverso in Europa e in America: da noi l'incentivo è un regalo che i governi fanno alle case automobilistiche. Negli Usa invece è solo un prestito, che va assolutamente restituito.

Il governo Usa ha infatti appena fatto sapere che concederà i prestiti alle case automobilistiche in crisi solo nel caso ci siano buone speranze che vengano restituiti. E' il monito della portavoce della Casa Bianca, Dana Perino, nelle ore in cui Washington e Capitol Hill trattano per trovare un accordo sul salvataggio dei tre big di Detroit, General Motors, Ford e Chrysler, sull'orlo del fallimento.

"Ai contribuenti non si può chiedere di sostenere finanziariamente gli autocostruttori senza che abbiano forti possibilità di essere ripagati" ha dichiarato Perino. La portavoce di Washington ha poi ribadito che eventuali fondi andrebbero attinti dal programma del Dipartimento dell'Energia per l'efficienza energetica.

In sostanza, i fondi andrebbero erogati solo se investiti nella riconversione della produzione verso veicoli a minor consumo. Il timore della casa Bianca, che ha bocciato l'ipotesi dei democratici di sfruttare le risorse messe in campo dal piano Paulson, è che i tre di Detroit utilizzerebbero altrimenti i fondi solo per tappare qualche falla nel bilancio, senza sintonizzarsi sui mutamenti della domanda. Perino ha comunque affermato di aver avuto "discussioni costruttive" sul piano di salvataggio con parlamentari di entrambi gli schieramenti e "spera che si continui ad andare avanti".
(7 dicembre 2008)
www.repubblica.it
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