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Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

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Cari banchieri, come fate a farvi rappresentare da Mussari?

Messaggioda franz il 27/06/2012, 8:20

Editoriale su l'Inkiesta
Cari banchieri, ma come fate a farvi ancora rappresentare da Mussari?
Lorenzo Dilena

Solo a una casta che si pensa al di sopra di tutto può venire in mente di farsi rappresentare da uno come Giuseppe Mussari che in cinque anni, da presidente, ha affossato una banca con cinque secoli di storia come il Montepaschi di Siena. Eppure Mussari è ancora a capo dell’Abi, la lobby bancaria italiana. E anzi, oggi, Giovanni Bazoli presidente di Intesa Sanpaolo dice che “non ci sono riserve sulla conferma di Mussari”.

20 giugno 2012 - 12:30

Le banche non vivono un momento facile, pressate come sono dalla sfiducia degli investitori e da una crisi di credibilità presso i loro stessi clienti. Ma anche i banchieri ci mettono del loro. In questo non sono poi così diversi dai politici. Solo a una casta che si pensa al di sopra di tutto, persino del buon senso, può venire in mente di farsi rappresentare da uno che – per sua stessa, esplicita e recente ammissione – ha esercitato la professione di banchiere senza che fosse il suo mestiere.

Giuseppe Mussari, 50 anni, avvocato nato a Catanzaro, è l’attuale presidente dell’Abi, la lobby bancaria nazionale, in predicato per il secondo mandato. Fino a poche settimane fa è stato anche il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena. Commentando la sua imminente uscita dall’istituto senese, si era espresso così: «Questo non è il mio lavoro, e non voglio confonderlo con la professione: tornerò a fare l’avvocato, che poi è quello che so fare». Fare il banchiere non era roba sua, dunque. Nella città del Palio, dove era arrivato per studiare giurisprudenza, è diventato però un’«eccellenza», racconta un video celebrativo che vale la pena di vedere. Per quali vie?

Grazie alle amicizie e i legami nel Pci-Pds-Ds-Pd – in particolare con l’attuale sindaco di Siena Franco Cecuzzi, con Franco Bassanini, Rosi Bindi, Luigi Berlinguer fino a Giuliano Amato – Mussari ha trovato l’America a Siena. A soli 38 anni è stato nominato presidente della Fondazione Mps, l’ente che controlla la banca, a 43 anni presidente della Banca Mps, nel 2010 è stato eletto presidente dell’Abi, grazie al sostegno di Corrado Passera (oggi ministro, allora amministratore delegato di Intesa Sanpaolo) e di Alessandro Profumo (allora a Unicredit, oggi successore di Mussari, oltre che uno fra gli 80 soci de Linkiesta). Nessuna obiezione sui requisiti tecnico-professionali del non-banchiere è stata mai sollevata dalla Banca d’Italia di Mario Draghi. Le premesse erano dunque perfette perché accadesse l’irreparabile.

Ci sono voluti cinque secoli
per costruire quella fortuna che per i senesi è stato il Monte dei Paschi di Siena, e meno di cinque anni sono bastati a Giuseppe Mussari e a Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps, per fare evaporare in Borsa lo storico tesoretto della città del Palio. Sono stati bruciati oltre 4 miliardi di euro di patrimonio della fondazione. Fatale è stata l’acquisizione di Antonveneta per la somma spropositata di 10 miliardi. Su questa operazione sta indagando, per presunti reati di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza, la Procura di Siena: a distanza di quattro anni dai fatti. Sulla cifra pagata viene ipotizzata, ha scritto La Stampa, «una truffa, estero su estero, che vale all’incirca 1,2-1,5 miliardi». Non si capisce, nemmeno, che cosa abbia voluto significare il ministro Passera quando, rispondendo a Otto e mezzo a una domanda sulle perquisizioni in casa Mussari, ha detto «Spero non trovino niente...».

Fino all’altro ieri la riconferma del non-banchiere alla presidenza dell’Abi era data per ovvia: evidentemente, il fatto che abbia condotto Mps nello stato in cui è, non è ritenuto significativo per l’immagine della categoria. Con il blitz della Guardia di Finanza di mercoledì 9 maggio, invece, gli umori stanno cambiando. Prossima settimana potrebbe essere chiesto a Mussari di farsi da parte, anche se per ora non risulta indagato. Conclusione: avere affossato una banca non costituisce ostacolo per la presidenza dell’Abi, ci voleva, invece, l’eco delle sirene spiegate per riportare un po’ di lucidità nei corridoi dei signori del denaro. Ma se davvero il giudizio di merito su un (non) banchiere non conta nulla, perché allora non si tengono Mussari fino quando non ci sarà un verdetto definitivo sulla vicenda? Suvvia, cari banchieri, abbiate un sussulto di credibilità.

Twitter: @lorenzodilena

(originariamente pubblicato 10 maggio 2012)

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/mussari-il-non- ... z1yyJxUhXe
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MPS: dopo il disastro, il risanamento. E lo pagano i soliti

Messaggioda franz il 27/06/2012, 14:27

BANCHE| titolo MPS vola in borsa (+3%) dopo piano industriale E CESSIONE BIVERBANCA
Monte dei Paschi chiude 400 filiali:
riduzione di oltre 4.600 dipendenti

Riduzione dei costi e incorporazione delle controllate nel piano industriale 2012-2015 approvato dal cda: titolo vola in borsa

Monte dei Paschi di Siena, la terza banca italiana, ha alzato oggi il velo sul piano industriale 2012-2015. «Completa razionalizzazione dell'assetto del gruppo con incorporazione delle controllate e chiusura di 400 filiali» con la riduzione di oltre 4.600 posti di lavoro: è questo uno dei punti principali del piano approvato dal consiglio di amministrazione di Mps dopo ben 11 ore di riunione. Il documento prevede un utile netto consolidato di 630 milioni di euro a fine periodo. E' stato scritto «con il vento a prua» pensando a uno scenario sfavorevole in maniera prudenziale, dice il presidente del gruppo Alessandro Profumo secondo cui «per la prima volta ha ricavi in decrescita ma la redditività migliora» perchè incide «in maniera radicale» sulla struttura di costi della banca. Secondo l'ad Fabrizio Viola «la banca deve risolvere i problemi di redditività, come risulta dal bilancio 2011, che vanno risolti».

TITOLO VOLA IN BORSA - I mercati sembrano apprezzare il nuovo piano industriale di Mps e la cessione di Biverbanca alla CariAsti: in apertura a piazza Affari la banca guadagna oltre il 3%.

TAGLI E CHIUSURE - Sul fronte dei tagli, il programma prevede una «riduzione della base dei costi del 16%» tra il 2012 e il 2015. Il piano si basa sulla chiusura di 400 filiali e la riduzione complessiva di oltre 4.600 posti, «in un percorso socialmente sostenibile» anche grazie alla cessione di asset (1.200 dipendenti) e all'esternalizzazione di alcuni servizi come le attività di back-office che riguarderà 2.300 dipendenti «preservando i livelli occupazionali del personale coinvolto». Sarà inoltre incentivato l'esodo per coloro che hanno maturato il diritto alla pensione. Previste anche azioni sul fronte dei dirigenti con una sforbiciata di 100 unità, pari al 20% del totale, e il taglio «one-off» del 5% della retribuzione per 12 mesi. Le chiusure e i tagli rappresentano una decisione dura, ma necessaria per raggiungere la riduzione dei costi operativi di 565 milioni di euro con una variazione annua negativa del 4,3%.

BIVERBANCA E ANTONVENETA - Il cda del Monte Paschi di Siena ha deliberato di cedere il 60,42% di Biverbanca (la Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli) alla Cassa di Risparmio di Asti, per un controvalore di 203 milioni di euro. Il prezzo, informa una nota, è soggetto ad aggiustamento sulla base della variazione del patrimonio netto dal 31 marzo 2012 alla data del closing, ma non potrà scendere sotto i 150 milioni o salire sopra i 223 milioni di euro. Mps punta anche sulla razionalizzazione dell'assetto del gruppo con la cessione di Consum.it e Leasing e la creazione di un'unica rete commerciale, attraverso la cessione di Biverbanca e l'incorporazione di Banca Antonveneta.

TREMONTI BOND - In una nota l'istituto di credito comunica inoltre di aver avviato le procedure per emettere entro l'anno uno «strumento di patrimonializzazione governativo» per 3,4 miliardi di cui 1,5 miliardi verranno sottoscritti direttamente dal Tesoro mentre la parte restante sarà destinata al rimborso dei Tremonti Bond in essere. Il rimborso di circa 3 miliardi di tale strumento è previsto entro la fine del piano. Il nuovo piano al 2015 di Mps porterà la banca a «rimborsare di fatto l'intervento pubblico di patrimonializzazione» per massimi 3,9 miliardi di euro.

AUMENTO DI CAPITALE - La banca ha inoltre convocato per il 9-10 ottobre l'assemblea per assegnare al cda la delega di un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione dell'importo massimo di 1 miliardo da effettuarsi entro cinque anni. Mps avverte inoltre che un impairment test effettuato sull'avviamento a fine giugno potrebbe comportare svalutazioni e che i risultati di tale test saranno resi noti con la prima semestrale. A livello operativo il risultato netto nel 2015 dovrebbe attestarsi oltre 1,3 miliardi con un cagr del 26,2% derivante per il 70% dalla riduzione dei costi.

Redazione Online27 giugno 2012 | 12:37
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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda flaviomob il 03/07/2012, 9:08

Ovvero un bel salvataggio di Stato con quasi 3,5 miliardi di euro di soldi pubblici (nostri) a Monte Paschi in cambio di azioni che potrebbero essere presto carta straccia... eh sì, perché mai occuparsi di imprese e lavoratori quando si possono bruciare i soldi per questi personaggi marci e putridi?
Ah, chi è il referente politico di questa bella banca? Massimino D'Alema... (Mussari è un suo uomo)

vedi
http://giuseppechiellino.blog.ilsole24o ... no-2-.html


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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda ranvit il 03/07/2012, 9:53

..............Il nuovo piano al 2015 di Mps porterà la banca a «rimborsare di fatto l'intervento pubblico di patrimonializzazione» per massimi 3,9 miliardi di euro...........
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Lezione Mps: rottamato dalla politica

Messaggioda franz il 29/08/2012, 18:39

Quando una banca vale ormai 2,8 miliardi e lo Stato glie ne dà 3,4 allora è inutile girarci intorno: è nazionalizzata. È quanto avviene al MontePaschi. Rottamato dalla politica e da un partito, il Pd. Dopo 540 anni di storia. In un quadro bancario italiano generale che non si ferma solo alla vicenda senese.

A furia di negare che esista in Italia un problema bancario, i più deboli degli istituti vanno nei guai uno dopo l'altro. In un Paese che ha 55 agenzie bancarie per 100mila abitanti rispetto alle 19 olandesi, Bankitalia per prima doveva proporre ai governi in carica un fondo nazionale di ristrutturazione. I 25 mila esuberi annunciati negli ultimi mesi dalle banche sono ancora lontani dal risolvere il problema. Roe azzerato; cost/income altissimo per troppi dipendenti, dirigenti e agenzie; rettifiche da perdite sui crediti per non meno di 20 miliardi; ripatrimonializzazioni troppo a lungo rinviate per tener la coda alle fondazioni; svalutazioni di goodwill e attivi illiquidi troppo a lungo rinviati; incorporazione persistente del rischio sovrano nei costi di provvista della liquidità, e traslazione ai clienti del montante totale .Un bel quadro, non c’è che dire.

Nel frattempo, tre paradossi al Montepaschi. Primo: si nazionalizza di fatto e il contribuente ci perde. Il Tesoro, assetato com’è di alti rendimenti nel conto economico sui Tremonti bonds, finisce poi per farci rimettere patrimonialmente, visto che in assenza di interessi pagati da MPS rileverà più o meno il 3% della banca quest’anno e analoga cifra l’annoprossimo se le perdite continueranno, ma a valori di carico della banca e non a prezzi di mercato, cioè facendoci pagare il titolo come contribuenti quattro volte più di quanto oggi valga in Borsa.

Secondo: la speculazione ringrazia. Aver negato per anni che a Siena si andava a sbattere prima ha distrutto valore e titolo, oggi alimenta insider e aggiotaggio. Se Bankitalia avesse per tempo messo la fondazione alle strette, invece di esitare di fronte alla politica, si sarebbe potuto e dovuta organizzare una cessione dei quattro quinti della sua quota in blocchi, identificando soci istituzionali esteri, a prezzi che per la fondazione sarebbero stati più intessanti perchè antecedenti al precipizio che si è preferito aspettare. Ora invece sono le dichiarazioni della Fondazione stessa – vendiamo solo a quotazioni prossime al nostro valore di carico – a strappare del tutto innaturalmente il titolo verso l’alto: roba da Consob.

Terzo, la lezione vera e di fondo: la politica rottama le banche. Mps è nata 20 anni prima della scoperta dell’America, ma di tutti i guai affrontati nei secoli il peggiore si rivela il Pd che l’ha ferreamente controllata. Al festival di Venezia Mps sponsorizza un bel film d’animazione su Pinocchio. Profumo e Viola – il management attuale per la prima volta non espressione diretta di una banca in cui anche gli autisti hanno il contratto dei bancari – non hanno colpe del passato, ma finanziare un film sul discolo di legno è coerente all’idea di banche devastate dalla politica.


Pubblicato: Mer, 29/08/2012 - 14:45 • da: Oscar Giannino
http://fermareildeclino.it/articolo/lez ... a-politica
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Era ora

Messaggioda flaviomob il 22/01/2013, 22:12

Mps, Mussari scaricato dalla banca dopo lo scoop del Fatto si dimette dall’Abi
Profondo rosso per il titolo Mps che ha ceduto il 5,68% in scia ai rischi sul bilancio causati dai derivati della gestione dell’attuale presidente dell’Abi. La banca conferma i contratti, ma nega che l'operazione sia stata ufficialmente approvata dal cda

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01 ... to/476829/


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