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Decreto sviluppo....finalmente!

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Decreto sviluppo....finalmente!

Messaggioda ranvit il 15/06/2012, 19:49

Vedremo i commenti nei prossimi giorni....io una volta tanto sono d'accordo con Di Pietro ("Mancano i tagli ai costi della politica") e con Bersani ("ci sono cose buone ed altre che si capiscono poco")...

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ref=HREA-1

Decreto sviluppo
Tagli ai ministeri, bonus edilizia più alti
Monti: "Provvedimento corposo e organico"
Approvato dal consiglio dei ministri il provvedimento per rilanciare l'economia. Il premier: "Misure che favoriscono la crescita e la riduzione del peso dello Stato". Previsti interventi sulle compagnie assicurative estere che operano in Italia. Tagli lineari ai ministeri. Passera: "Mobiliteremo risorse e investimenti per ottanta miliardi di euro"



ROMA - Bonus casa. Fondo per la crescita. Assunzioni qualificate. Via libera, "salvo intese", al decreto sviluppo esaminato oggi del consiglio dei ministri. Una serie di misure che negli auspici del governo dovrebbero stimolare la crescita. Per Mario Monti, si tratta di un provvedimento "corposo e organico 1" e che punta alla "riduzione del peso dello Stato". Poi le cifre. Il ministro Passera: "Tra risorse sbloccate e investimenti mobiliteremo ottanta miliardi di euro". E nei prossimi mesi, "ne saranno resi disponibili altri venti". Poi l'annuncio: "Entro il 2013 saranno completati i cantieri della Salerno-Reggio Calabria 2". Approvato anche un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri per la riduzione del personale al Mef e a Palazzo Chigi. Catricalà: "Gli altri ministeri si adeguino".

IL TESTO DEL DECRETO
3IL DOCUMENTO ESPLICATIVO DEL GOVERNO 4

Piano Casa e rilancio dell'edilizia. Nel decreto sviluppo "c'è un capitolo sulla casa, sia per le famiglie che per le imprese che attendono il riavvio di medi cantieri e tutto ciò che vi è legato. Ci sarà la possibilità di dedurre il 50% delle spese sino a 96 mila euro". Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, durante la conferenza stampa in corso a Palazzo Chigi per presentare il decreto sviluppo. Le deduzioni varranno per i prossimi 12 mesi. Prorogati di 6 mesi anche gli sgravi già previsti per dare "una forte incentivazione ad aprire i lavori in casa"

Fondo per la crescita sostenibile. Per Passera, sugli incentivi è stato fatto "un lavoro molto grosso: avevamo 43 leggi di incentivazione che sono state bloccate, interrotte e sono state recuperate parecchie centinaia di milioni, oltre 2 miliardi per il Fondo per la crescita sostenibile".

Spending Review: tagli al Mef e a Palazzo Chigi. I tagli al ministero dell'Economia riguarderanno per il 20% i dirigenti e del 10% tutto il restante personale. Lo ha detto il vice ministro, Vittorio Grilli. Stesse percentuali per il personale di Palazzo Chigi. Le misure sono contenunte in un Dpcm, firmato questa mattina da Mario Monti.

Assunzioni qualificate e Green Economy. Arriva il credito d'imposta del 35%, con un limite massimo pari a 200 mila euro annui ad impresa per l'assunzione di personale qualificato. Agevolazioni anche per chi investe in progetti "verdi". Il decreto, infatti, estende il finanziamento agevolato previsto dal fondo Kyoto (su cui sono disponibili 470 milioni di euro) a soggetti pubblici e privati che operano in ulteriori 4 settori della green economy.

Le infrastrutture e il Fondo Immobiliare. Una cabina di regia, nell'ambito del Piano nazionale per la città per la riqualificazione delle aree urbane, cui "è demandata la selezione degli interventi da realizzare, proposti dai comuni" quali incentivi e agevolazioni per promuovere attività formative, economiche e di efficientamento energetico. E presso l'Agenzia del Demanio è stato istituito un Fondo immobiliare al quale saranno conferiti i beni immobili dello Stato, compresi quelli della Difesa, nonchè quelli dei Comuni e degli Enti locali. Lo ha detto il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli.

Esenzione dall'Imu. Arriva l'esclusione dall'Imu, per un periodo non superiore a tre anni dall'ultimazione dei lavori, degli immobili delle imprese, il cosiddetto magazzino, fabbricati costruiti e destinati alla vendita. Lo prevede la bozza in entrata del dl sviluppo e dovrebbe svincolare 35 milioni di euro.

Project Bond. Arrivano le obbligazioni da parte delle società di progetto sul modello europeo. I project bond saranno "appetibili per gli investitori" per realizzare nuove infrastrutture anche grazie al capitale privato. La sottoscrizione sarà incentivata introducendo un incentivo cioè accordando lo stesso trattamento fiscale agevolato previsto per i titoli di stato relativamente all'aliquota di ritenuta sugli interessi (12,50%).

L'erogazione dei fondi. Secondo le indiscrezioni, verrebbe inoltre cancellata la norma che consente di erogare contributi direttamente dal ministero dello Sviluppo economico alle imprese tramite le associazioni di categoria. Le risorse saranno concentrate sui consorzi per l'internazionalizzazione e le camere di commercio all'estero.

La Giustizia. Il filtro all'appello, in cui un giudice singolo valuta se un appello è palesemente inammissibile, è "una ricetta abbastanza semplice, che coniuga la necessità di assicurare garanzie con quella di snellire i processi". Lo dice il ministro Paola Severino secondo la quale il provvedimento avrà la possibilità di incidere su una percentuale molto elevata di processi nel tempo. Poi annuncia misure per il rimborso a fronte di processi "troppo lunghi".

Energia. Nel quadro delle agevolazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica previste dal dl sviluppo, è consentita dal 1 gennaio 2013 al 30 giugno 2013 la detrazione di imposta del 50% per le spese per interventi di riqualificazione energetica. Mentre, fino al 31 dicembre 2012 resta valida la detrazione pari al 55%.

Trasparenza sul web. Sovvenzioni, contributi e sussidi alle imprese e l'attribuzione di compensi a persone ed imprese per forniture, servizi, incarichi e consulenze ad enti pubblici e privati, di importo complessivo superiore a 1.000 euro nel corso dell'anno solare, sono soggetti alla pubblicità su internet.

La Salerno-Reggio Calabria. "Dobbiamo assicurarci che entro la fine dell'anno prossimo tutti i cantieri della Salerno-Reggio Calabria, oggi sono 13 e due devono essere ancora aperti, siano completati" perchè si tratta di una "infrastruttura basilare del Sud". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture Corrado Passera.

Il Sistri. Si proroga al 31 dicembre 2013 il termine per l'entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) al fine di consentire la prosecuzione delle attività necessarie per la verifica del funzionamento del sistema.

Fondo per gli alimenti ai poveri. Viene istituito all'Agenzia per le erogazioni in Agricoltura, un fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nel territorio della Repubblica Italiana. Le derrate alimentari sono distribuite agli indigenti mediante organizzazioni caritatevoli.

L'Agenzia per l'Italia Digitale. L'agenzia opera sulla base di principi di autonomia organizzativa, tecnico-operativa, gestionale, di trasparenza e di economicità. Per Passera, si tratterà di un "fondamentale motore di sviluppo". È preposta alla realizzazione degli obiettivi dell'agenda digitale italiana.

Autonomia finanziaria dei porti. Il decreto prevede di destinare ai Porti, nel limite massimo di 70 milioni euro annui, parte dell'iva e delle accise (1%) in essi prodotte attraverso le operazioni portuali di import-export di merci.

Soppressione dei Monopoli. "Il decreto Sviluppo prevede la soppressione dei Monopoli di Stato e dell'Agenzia del Territorio". Lo ha confermato il viceministro dell'Economia.

I Taxi. Il decreto per impedire l'esercizio abusivo del servizio taxi e di quello del noleggio con conducente (Ncc) slitta al 31 dicembre 2012.

Le reazioni. Numerosi i commenti ai provvedimenti del governo Monti. Per Boccia, Pd, "finalmente si pensa alla crescita", mentre Sinistra e Libertà annuncia di "voler valutare le misure senza pregiudizi". L'Italia dei Valori: "Mancano i tagli ai costi della politica". Per i Verdi, "ritorna il rischio trivelle alle Egadi e alle Tremiti". Il Pdl propone di utilizzare le risorse anche per abbassare il cuneo fiscale. L'Ance, l'associazione nazionale dei costruttori edili, sottolinea il "forte segnale di cambiamento". Famiglia Cristiana: "Dopo tante attese, la montagna ha partorito un topolino". Nel decreto sviluppo del decreto "ci sono cose buone ed altre che si capiscono poco", ha detto Pier Luigi Bersani.






(15 giugno 2012)
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Re: Decreto sviluppo....finalmente!

Messaggioda franz il 15/06/2012, 20:29

il fatto che su un provvedimenti dei tecnici i politici ci capiscano poco forse è tutto sommato positivo.
Perché se ci capissero non avremmo avuto bisogno di tecnici.
Piuttosto ... "via libera alle assunzioni qualificate" ... s', come un docente di ginnastica amico di Maristella nuovo direttore dell'INGV? http://www.corriere.it/politica/12_giug ... 2896.shtml

Se il buongiorno si vede dal mattino mi pare si predichi bene ma si razzoli male. As usual.
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Re: Decreto sviluppo....finalmente!

Messaggioda Iafran il 15/06/2012, 23:33

franz ha scritto:Piuttosto ... "via libera alle assunzioni qualificate" ... s', come un docente di ginnastica amico di Maristella nuovo direttore dell'INGV?

http://www.corriere.it/politica/12_giug ... 2896.shtml

... Decisiva anche la stima di Mariastella Gelmini come «insinua» in un comunicato l'Anpri (l'associazione nazionale professionale per la ricerca): «Il dott. Massimo Ghilardi, laureato in Scienze Motorie all'Isef (...) e attualmente dirigente ministeriale al Miur (ivi chiamato dalla sua conterranea Maria Stella Gelmini), sarà il prossimo Direttore Generale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il cda dell'Ingv, pur non all'unanimità, ha evidentemente trovato interessante tale curriculum forse perché porterà all'Ente nuove competenze finora mancanti».
. . . . .

Se non si fa capire ai sostenitori di StellaMaria che ISEF non equivale a INGV pur avendo le stesse iniziali, i contribuenti italiani saranno oggetto di incalcolabili spoliazioni culturali ed economiche.
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IBL: i 10 comandamenti per le privatizzazioni

Messaggioda franz il 16/06/2012, 11:53

I dieci comandamenti per privatizzare
IBL Policy Paper
idee per il libero mercato
1. Introduzione
Le privatizzazioni sono improvvisamente tornate al centro dell’agenda politica. Le pressioni dei mercati
sul debito pubblico hanno costretto il primo ministro, Mario Monti, ad annunciare che “abbiamo
predisposto dei veicoli, fondi immobiliari e mobiliari attraverso i quali convogliare in vista di
cessioni attività mobiliari e immobiliari del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e
comunale”.1 Non è ancora chiara la modalità con cui l’operazione verrebbe condotta né la sua estensione.
Si parla, al momento, della costituzione di tre fondi – due immobiliari e uno mobiliare – con
una dotazione di circa 3 miliardi di euro, destinati ad avviare la dismissione degli asset detenuti a livello
locale.2
L’Istituto Bruno Leoni è intervenuto più volte sul tema, caldeggiando una politica di dismissioni moibliari
e immobiliari col doppio obiettivo di raccogliere risorse per la riduzione del debito pubblico, e
promuovere la concorrenza nel mercato. Questo documento intende offrire alcuni suggerimenti al governo
sulla gestione dell’operazione, nella consapevolezza che mai come nel caso delle privatizzazione,
la bontà dell’esito – al di là dell’intento dichiarato – dipende in misura critica dai mezzi adottati.

2. L’obiettivo
Deve essere chiaro l’obiettivo di una politica di privatizzazioni, specialmente in un momento come
questo in cui l’entità del debito pubblico è un problema enorme, ma la crescita non è una questione
da meno. Il fine delle dismissioni non può e non deve essere la massimizzazione del gettito. Per massimizzare
il gettito, il governo dovrebbe semplicemente costruire le privatizzazioni in modo tale da cedere
rendite, per esempio sottraendo alla concorrenza le società partecipate da enti pubblici o garantendo
vincoli di destinazione o limiti all’edificabilità per le aree circostanti gli immobili ceduti tali da
aumentarne artificiosamente il valore. In tutta evidenza, questo tipo di manovre – che può fornire risorse
aggiuntive dal processo di vendita – non è compatibile con una visione di lungo termine orientata
allo sviluppo. In altri termini, l’obiettivo del governo deve essere quello di massimizzare il gettito
sotto il vincolo di massimizzare la crescita (cioè la concorrenza).
Perché questo possa avvenire è necessario che vengano rispettate alcune condizioni. Nella sua indagine
sulle privatizzazioni effettuate nell’arco degli anni Novanta, l’Ocse ha avanzato una serie di indicazioni
procedurali che bisogna augurarsi il governo tenga in seria considerazione.3 Tali indicazioni
riguardano la trasparenza del processo di vendita, la presenza di un forte sostegno politico alle operazioni
di privatizzazioni, la cessione per lotti anziché in blocco, eccetera. In questo documento l’IBL
intende offrire il proprio contributo in riferimento specifico alla realtà italiana.

3. I dieci comandamenti delle privatizzazioni
I “dieci comandamenti” che IBL ha sviluppato si dividono in un comandamento generale e tre gruppi
legati agli aspetti pratici della cessione, il contesto regolatorio, le modalità di cessione.
Precetto generale
Ognuno venda il suo

Gli asset di proprietà pubblica sono divisi tra numerosi enti e livelli di governo. Molto spesso, quando
si parla di privatizzazione ci si riferisce quasi esclusivamente ai beni mobiliari e immobiliari degli
enti locali. Sebbene sia opportuno che essi siano venduti il prima possibile, non può essere l’esecutivo
a deliberarne la cessione. Naturalmente il governo ha molti strumenti per indurre comuni e
regioni a vendere i loro beni, ma dovrebbe in ogni caso lasciare un margine di discrezionalità riguardo
a cosa, come e quando vendere. E’ pure possibile agire sul flusso dei trasferimenti, vincolandoli
alla dismissione di imprese e patrimonio. In ogni caso, il governo non deve sottrarsi allo sforzo di
cedere asset pubblici, e dovrebbe mettere sul mercato immobili e società da esso stesso controllate.
Contesto regolatorio
Completare la liberalizzazione dei mercati prima di vendere gli incumbent

Laddove le società oggetto di cessione siano monopolisti o quasi-monopolisti nei rispettivi mercati,
è essenziale portare a termine i processi di liberalizzazione prima di vendere gli asset. Questo allo
scopo di evitare la (percezione di) una cessione di rendite, che nuocerebbe alla credibilità dell’operazione
e darebbe luogo a enormi quanto prevedibili attività lobbistiche all’indomani della vendita.
Questo problema è particolarmente sensibile in presenza di imprese che gestiscano monopoli tecnici
o servizi pubblici in esclusiva. Dove possibile, le esclusive vanno rimosse (es. trasporto pubblico
locale); la durata delle concessioni in essere, se molto lunghe e frutto di affidamenti diretti, va
accorciata e rinegoziata prima della cessione. Per i servizi pubblici locali, può essere utile introdurre
una norma che vieti alle società partecipate da un ente di partecipare a gare per l’affidamento di
servizi da parte dell’ente proprietario.
Rompere i monopoli
I monopoli verticalmente integrati vanno “rotti” in modo da non riprodurre, sul mercato, lo stesso
tipo di distorsioni che si sono osservate fino a oggi. Questo vale per realtà quali le ferrovie, ma anche,
per esempio, per quei casi in cui la struttura conglomerata dà luogo a forme di sussidio incrociato
scarsamente trasparenti (es. Poste).
Verificare l’esistenza di economie di scala
A tutti i livelli, accade molto spesso che le imprese pubbliche siano sovradimensionate. Prima di
procedere alla vendita, occorre condurre un’accurata analisi sull’esistenza o meno di economie di
scala. Laddove le dimensioni aziendali non appaiano giustificate in tal senso, la vendita andrebbe
operata sotto forma di spezzatino.
Modalità di cessione
Cedere integralmente gli asset
La cessione sia di immobili sia di società deve essere integrale: Stato ed enti locali non devono mantenere
quote neppure simboliche all’interno del loro capitale. Questo sia per attribuire maggiore credibilità
all’operazione, sia per rimuovere ogni forma di co-interesse del settore pubblico all’andamento
aziendale futuro.
Effettuare i collocamenti sempre e solo attraverso procedure a evidenza pubblica
Ogni forma di trattativa privata va evitata per garantire la piena trasparenza. Nel caso degli immobili,
qualunque modifica al piano regolatore va effettuata prima della cessione o, in alternativa, la cessione
può essere preceduta da un concorso di idee per individuare la destinazione d’uso dello stabile.
Come terza alternativa, è possibile definire gare a doppio oggetto che includano sia il prezzo
di vendita sia la destinazione d’uso richiesta, ma questo può porre problemi di trasparenza. Inoltre
vale solo per gli immobili che vengano ceduti individualmente e non attraverso fondi.
Non porre limiti alla libera conduzione dell’attività post-privatizzazione
La procedura di assegnazione non deve prevedere vincoli alla conduzione delle imprese, inclusa la
tutela dei livelli occupazionali esistenti. L’attività imprenditoriale deve essere lasciata libera.
Costruire fondi piccoli, omogenei e solo nel caso siano necessari
Laddove si ritenga di costituire fondi con lo scopo di accompagnare gli asset al mercato, essi devono
avere dimensioni contenute – in modo da non diventare colossi ingestibili – e soprattutto devono
essere omogenei al loro interno. Inoltre, l’uso dei fondi dovrebbe essere limitato ai casi in cui esistano
rilevanti costi di transazione nella cessione individuale dei beni interessati. Per esempio, le società
quotate in borsa o comunque tali da avere un profilo facilmente identificabile (es. Poste, Inail)
non dovrebbero essere collocate attraverso fondi.
Aspetti pratici della cessione
Non impedire la partecipazione straniera
Non dovrebbero essere posti limiti né formali né informali all’ingresso di soggetti stranieri nel capitale
delle imprese pubbliche, o alla loro acquisizione di immobili pubblici.
Vendere solo a soggetti privati
La privatizzazione implica una cessione di asset pubblici a proprietari privati. Non dovrebbe essere
consentito vendere asset pubblici a società pubbliche (come la Cassa depositi e prestiti o i fondi da
essa partecipati quali F2i e Fsi).

documento originale: http://www.brunoleonimedia.it/public/Pa ... ssioni.pdf
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Re: Decreto sviluppo....finalmente!

Messaggioda ranvit il 16/06/2012, 17:22

Mi vedo costretto a concordare con Alfano :evil: :evil:




http://www.corriere.it/politica/12_giug ... 48d8.shtml

IL SEGRETARIO DEL PDL SUL DECRETO SVILUPPO
Alfano: «Sul decreto sviluppo solo un miliardo reale, il resto è virtuale»

Il segretario del Pdl Angelino Alfano interviene sul decreto per lo sviluppo appena varato dal governo. «Sui giornali -afferma- avevo visto che erano stati stanziati 80 mld per la crescita, poi ho capito che erano 1 reale e 79 virtuali. È come se noi, approvando il piano casa, avessimo detto che venivano non affidati ma stanziati 50 mld». Quindi un ulteriore notazione: «Se noi avessimo fatto un decreto sviluppo con un solo miliardo, i giornali avrebbero detto di tutto e di più su di noi»

LE NOSTRE PROPOSTE - Alfano ha fatto queste dichiarazioni dal palco del «Lombardia Day» manifestazione organizzata a Milano per sostenere il Governo della Regione in questo periodo di polemiche e inchieste giudiziarie. Nel merito delle ha comunque preferito non dare giudizi perchè «le liti fra i Ministri hanno impedito di approvarlo, ed è stato approvato salvo intese quindi quando avremo modo di leggerlo lo giudicheremo». E poi annuncia per la prossima settimana le proposte del Pdl per la crescita: «Presenteremo le nostra proposte per la crescita e offriremo al Parlamento per rafforzare e migliorare i contributi del decreto qualora non siano coincidenti con le nostre proposte».

Redazione Online16 giugno 2012 | 17:08
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Re: Decreto sviluppo....finalmente!

Messaggioda franz il 16/06/2012, 18:06

Il segretario del Pdl Angelino Alfano interviene sul decreto per lo sviluppo appena varato dal governo. «Sui giornali -afferma- avevo visto che erano stati stanziati 80 mld per la crescita, poi ho capito che erano 1 reale e 79 virtuali. È come se noi, approvando il piano casa, avessimo detto che venivano non affidati ma stanziati 50 mld». Quindi un ulteriore notazione: «Se noi avessimo fatto un decreto sviluppo con un solo miliardo, i giornali avrebbero detto di tutto e di più su di noi»

Se Angelino invece di leggere i giornali leggesse il testo del decreto non potrebbe fare questa polemica farsesca sulla differenza tra "stanziare fondi" e "attivare risorse". http://download.repubblica.it/pdf/2012/ ... iluppo.pdf perché da nessuna parte nel decreto di parla di stanziare 80 miliardi.
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Re: Decreto sviluppo....finalmente!

Messaggioda ranvit il 16/06/2012, 18:49

E' vero, ma effettivamente il tutto sembra...molto virtuale. Insomma non si capisce come e perchè le iniziative di cui parla il Decreto dovrebbero portare ad una crescita come se si stanziassero 80 miliardi :shock: .
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Re: Decreto sviluppo....finalmente!

Messaggioda trilogy il 16/06/2012, 19:36

E' un insieme di provvedimenti piuttosto complicato difficile valutarne gli effetti complessivi reali.

Alcuni interventi rispondono ad obiettivi fissati a livello europeo con la strategia Europa 2020 e tendono ad alzare in tasso di crescita potenziale, almeno da un punto di vista matematico.Influiscono su variabili che pesano nei modelli econometrici. E' il caso degli interventi a favore del personale qualificato.

Gli interventi sulla finanza dell'impresa, bond, cambiali finanziarie ecc. mirano a creare liquidità nel sistema produttivo in particolare per le imprese medie. La scelta è corretta ma richiederà molto tempo prima che possano funzionare realmente. Però mi sembrano interventi sbilanciati sul loan, sui debiti. Ci voleva qualche cosa in più sul lato ricapitalizzazione delle imprese cioè sull'equity.

L'importanza del project financing è molto sopravvalutata ovunque. Quando non ci sono i soldi si dice ricorriamo al PF. In realtà poi è applicabile solo in casi specifici e spesso nasconde comunque spesa o garanzie pubbliche.

Buono il fondo per lo sviluppo che elimina una serie infinità di misure ad hoc. In termni di soldi però è un taglio di agevolazioni, non un incremento. Infatti si aboliscono gli interventi a fondo perduto e rimangono quelli sotto forma di prestiti. L'agevolazione a parità di spesa è molto minore, vale circa 1/4.

Ci sono diverse misure sull'edilizia che in un certo senso certificano lo stato comatoso del settore (es. quella sull'IVA)

Non capisco la norma sulle perforazioni di gas e petrolio in un decreto di questo genere. C'è forse una relazione con le recenti polemiche su una possibile relazione tra le attività di perforazione e i terremoti ?
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Re: Decreto sviluppo....finalmente!

Messaggioda ranvit il 16/06/2012, 19:52

La scelta è corretta ma richiederà molto tempo prima che possano funzionare realmente

Da qui l'accusa mia e di Alfano di "virtuale".

Servono soldi...veri! Che fine ha fatto la tassazione dei capitali depositati in Svizzera?
E la vendita dei beni statali? Perchè solo Fintecna, Same e Simest? Possibile che non ci siano immobili da vendere?

Non ho capito poi se c'è realmente un'azione tesa a ridurre gli sprechi delle società municipalizzate e similari, perchè è qui il marcio maggiore (dopo aver "sistemato" le pensioni).
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Re: Decreto sviluppo....finalmente!

Messaggioda trilogy il 16/06/2012, 21:21

ranvit ha scritto:
Servono soldi...veri! Che fine ha fatto la tassazione dei capitali depositati in Svizzera?
E la vendita dei beni statali? Perchè solo Fintecna, Same e Simest? Possibile che non ci siano immobili da vendere?
..


Non è semplice ranvit. Se ne hai voglia, leggi questa relazione di Sarcinelli, che come sempre, è un concentrato di lucidità e competenza straordinaria. (in particolare dal punto 2.3)

Relazione Sarcinelli http://portalecnel.it/portale/documenti ... inelli.pdf
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