da carlo gualtieri il 23/11/2008, 18:45
scusate, sono molto latitante, ma ho visto che su questa cosa tutti, giustamente, voglioni dire la loro, e quindi mi sembra doveroso dire anch'io quel che penso.
Premesso il mio disagio per l'alleanza preferenziale del PD con un partito il cui leader ricerca elettori nelle aree in cui domina il moralismo antipolitico, e per questo si esprime con insulti pesantissimi, roba da codice penale, contro gli avversari e a volte anche contro qualche alleato.
L'opposizione giustamente negò il suo consenso all'impresentabile Pecorella, per la nomina a Giudice costituzionale, e alla fine la maggioranza accettò di cambiare cavallo e di chiedere consenso su un nome condivisibile. La nomina a presidente della Commissione di Garanzia RAI tocca all'opposizione, é vero, ma in un contesto in cui anche la maggioranza possa sentirsi garantita da quel Presidente: mi sembra ovvio che anche in questo caso é necessario indicare un nome condiviso.
Il nome c'era. E non era Orlando.
Come poteva la maggioranza accettare e condividere un nome di quel partito il cui leader si chiama Di Pietro? No, non poteva, e a ragione.
Ma il Segretario del PD ha deciso di tener duro, tanto a lungo che alla fine, in un quadro in cui c'era anche lo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella, Berlusconi ha rotto gli indugi. Così é stato nominato Villari, che da buon DC non si dimette.
Solo dopo é uscito il nome di Zavoli! Incredibile, quel nome non sarebbe mai uscito se non fosse stato eletto Villari.
Eppure nel PD c'erano voci (tra le quali sempre esplicita quella dell'ottimo La Torre) che da tempo sostenevano la necessità di trovare un nome condiviso, ma, si sa, per come sono stati costruiti gli organismi interni al PD, tutti blindati con una schiacciante maggioranza veltroniana, nel mio partito non c'é spazio né per il dissenso, nè per qualsivoglia iniziativa volta a fare veramente politica, tanto che se si vuole discutere su temi importanti bisogna inventarsi altre tribune, come le fondazioni (a proposito, D'Alema da tempo si é dichiarato totalmente disponibile ad assumere qualsiasi incarico, non associando questa disponibilitè a nessuna richiesta di poltrona, ma il suo contributo é stato dal Segretario ritenuto non opportuno, tant'é vero che sta ancora ad aspettare di essere chiamato).
Quanto allo scambio di bigliettini tra colleghi Senatori della maggioranza e dell'opposizione (c'è anche il precedente tra Veltroni, allora maggioranza, e Casini, allora opposizione. a proposito del Senato imballato), non ci trovo niente di strano, succede di continuo, e significa solo, vivaddio, che Senatori della Maggioranza e Senatori dell'Opposizione sono avversari politici, non odiati nemici!
O forse il problema La Torre esiste perché, come ha detto Giorgio Tonini a RED, Striscia La Notizia ha un elevato indice di ascolto?
Quarant'anni fa, quando ero un militante del PCI, io al Congresso di Sezione tutti gli anni proponevo una mozione, che ovviamente veniva regolarmente respinta, contro il centralismo democratico. Abbiamo sciolto il PC, diamo passati attraverso il PDS, i DS, adesso siamo con altri riformisti nel PD, e rispunta il centralismo democratico! Sempre il sullodato Giorgio Tonini, su RED (gestiva il dibattito Lucia Annunziata), sosteneva praticamente che la propria opinione, nel partito, la si può esprimere solo negli organismi a ciò preposti, ma che, una volta che detti organismi hanno scelto una linea, anche chi non é d'accordo deve far finta di essere d'accordo. Penoso!
E in tutto questo il fatto che il consenso degli elettori PD nei confronti del partito continua a calare non viene citato: non solo non se ne parla, ma anzi sulla stampa (Repubblica con un vergognoso articolo di un suo giornalista, e sul Corriere con un'intervista a Bettini) si leggono esaltanti elogi di Veltroni che avrebbe vinto questa battaglia. Sono allibito.
Basta guardare qualcuno in faccia un po' di più, per avere la sensazione alla fine di guardarti in uno specchio. (Paul Auster)