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"Vaticano sotto ricatto"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

"Vaticano sotto ricatto"

Messaggioda flaviomob il 07/06/2012, 10:31

Questo è il clamoroso titolo del principale quotidiano italiano, il Corriere della Sera.

SCANDALI VATICANI - LE FUGHE DI NOTIZIE
«Fughe di notizie, la Santa Sede è sotto ricatto»
Padre Lombardi: «Minacce di altre pubblicazioni». Un nuovo interrogatorio per il maggiordomo del Papa


ROMA - Un secondo lungo interrogatorio formale per Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa agli arresti perché accusato di essere il Corvo all'origine di Vatileaks, si è svolto ieri davanti al giudice istruttore Piero Bonnet e al promotore di giustizia Nicola Picardi, assistito dai suoi difensori, Carlo Fusco e Cristiana Arrù. Mentre il Vaticano - sono parole del portavoce della Sala stampa Vaticana, padre Federico Lombardi - si sente «sotto ricatto», soprattutto dopo gli ultimi documenti pubblicati domenica scorsa. Facendo il punto sulla fuga di notizie e riferendosi alle ultime lettere consegnate sbianchettate e firmate dal segretario personale del Papa, monsignor Georg Gänswein, di cui un corvo minaccia la pubblicazione integrale, se non venisse fatta piena pulizia, padre Lombardi ha sottolineato che «non costituivano dei dolci consigli». «È una minaccia grave», ha continuato, anche se il «Papa e la curia non sono in affanno e disorientamento». «Usare la parola ricatto per definirla mi sembra comprensibile. Siamo praticamente arrivati ad una situazione di minaccia, del tipo di un ricatto. Se uno ti dice "se non procedete a dimettere queste persone noi pubblicheremo altre cose molto gravi", credo che la parola ricatto sia comprensibile e plausibilmente utilizzata da una persona che fa commenti». Ma ha aggiunto: «Non vorrei fosse "ufficializzata" come posizione della Santa Sede».

Le affermazioni di padre Lombardi hanno ripreso in sostanza un editoriale firmato l'altro ieri dal gesuita Bernd Hagenkord, capo della redazione tedesca di Radio vaticana . Questo «non è più giornalismo, questo è un ricatto, che fa parte di un gioco di potere che imperversa attorno al Vaticano». Nell'editoriale si afferma inoltre che «al più tardi questo fine settimana è divenuto chiaro che la mediatizzazione appartiene alla storia di Vatileaks. I burattinai probabilmente neppure siedono in Vaticano». Proprio nel giorno in cui importanti cardinali (dal decano Angelo Sodano a Leonardo Sandri) hanno negato qualsiasi divisione tra i porporati.


Oggi non sarà svolta istruttoria perché in Vaticano è giorno festivo per la solennità del Corpus Domini . Semmai, se lo vorrà, Gabriele potrà essere accompagnato (senza manette) ad assistere alla Messa in una delle chiese che ci sono all'interno del piccolo Stato, come è già avvenuto domenica. E potrà, se lo vorrà, vedere di nuovo la moglie. Nella sua cella inoltre può leggere i giornali (niente tv). In base alle norme vaticane, Gabriele può restare in custodia preventiva fino a un massimo di cento giorni.
I magistrati vogliono la verità da lui, che è l'unico indagato. Le domande sono state molte. Ci si chiede, ad esempio, se è stato lui ad apparire in tv (camuffato) durante la trasmissione Gli Intoccabili di Gianluigi Nuzzi (autore del libro Sua Santità ), o se conosce la persona che si è autoaccusata in tv di essere il Corvo. Se conosce direttamente o indirettamente un altro presunto corvo da cui sembrano essere state consegnate le due lettere più recenti. La fuoriuscita di notizie è iniziata a gennaio e la vicenda ha avuto un'improvvisa accelerazione la settimana scorsa quando, nello spazio di pochi giorni, il presidente della banca vaticana Ettore Gotti Tedeschi è stato destituito, Gabriele arrestato, e pubblicato il libro di Nuzzi (con documenti su casi di corruzione in Vaticano, rivalità tra i cardinali e scontri sul management dello Ior).

M.Antonietta Calabrò

http://www.corriere.it/cronache/12_giug ... 5e36.shtml

vedi anche:

http://www.corriere.it/cronache/12_giug ... 5e36.shtml

Gotti Tedeschi: temo per la mia vita


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Re: "Vaticano sotto ricatto"

Messaggioda flaviomob il 07/06/2012, 17:51

Sta per esplodere una bomba...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... te/255566/

"Se mi ammazzano cercate queste carte"


...Le carte trovate a casa di Gotti sono considerate di grande rilievo investigativo. Non capita tutti i giorni che un procuratore capo di Roma, per di più protetto con il massimo grado di allerta per le sue inchieste a Palermo e Reggio, si sposti in aereo dalla sera alla mattina. E non capita tutti i giorni che si faccia accompagnare dal comandante del Noe dei Carabinieri, il colonnello Sergio De Caprio, alias Ultimo.

Così (insieme con Nello Rossi) il procuratore che ha arrestato Provenzano e il carabiniere che ha messo i ceppi a Riina, sono volati a Milano per interrogare, non Matteo Messina Denaro, ma l’ex banchiere del Papa.
...


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Re: "Vaticano sotto ricatto"

Messaggioda trilogy il 08/06/2012, 10:01

gli scenari sono indubbiamente inquietanti.. :shock:

Due pagine di racconto asciutto, senza fronzoli. E un faldone di allegati, con conti cifrati della banca vaticana e la ricostruzione completa della manovra organizzata da un pezzo del Vaticano per bloccare la riforma che avrebbe dovuto portare trasparenza all’interno dello Ior. A due giorni dalla perquisizione in casa di Ettore Gotti Tedeschi, cominciano ad emergere i dettagli del memoriale che banchiere ha messo insieme in fretta e furia nelle ultime settimane.

Se non fossero arrivati i magistrati a sequestrare tutto, Gotti Tedeschi aveva individuato anche tre persone di fiducia alle quali far pervenire il memoriale se gli fosse capitato qualcosa.Una queste era padre Georg Gaenswein, il segretario particolare del Pontefice; e poi un avvocato e un giornalista vicino al banchiere, che avevano l’incarico mandato di diffondere interamente il manoscritto e il suo contenuto.Ettore Gotti Tedeschi era talmente spaventato da aver organizzato un piano dettagliato.

articolo: http://www.ilmessaggero.it/primopiano/c ... 0995.shtml
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Re: "Vaticano sotto ricatto"

Messaggioda Iafran il 08/06/2012, 10:56

Questi fatti dovrebbero aprire gli occhi ai fedeli cattolici.
Gli atei non vedono niente di nuovo, sotto il sole di Roma.
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Re: "Vaticano sotto ricatto"

Messaggioda franz il 08/06/2012, 11:50

Iafran ha scritto:Questi fatti dovrebbero aprire gli occhi ai fedeli cattolici.
Gli atei non vedono niente di nuovo, sotto il sole di Roma.

Anche sui veri paradisi. Quelli terreni, non quelli promessi per dopo.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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Re: "Vaticano sotto ricatto"

Messaggioda matthelm il 08/06/2012, 11:52

Iafran ha scritto:Questi fatti dovrebbero aprire gli occhi ai fedeli cattolici.
Gli atei non vedono niente di nuovo, sotto il sole di Roma.


Caro Iafran, aprire gli occhi su che cosa? Dobbiamo diventare atei?
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: "Vaticano sotto ricatto"

Messaggioda flaviomob il 08/06/2012, 12:36

Per esempio, cacciare i mercanti dal Tempio...


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Re: "Vaticano sotto ricatto"

Messaggioda Iafran il 08/06/2012, 12:59

matthelm ha scritto:
Iafran ha scritto:Questi fatti dovrebbero aprire gli occhi ai fedeli cattolici.
Gli atei non vedono niente di nuovo, sotto il sole di Roma.

Caro Iafran, aprire gli occhi su che cosa? Dobbiamo diventare atei?

No, per carità! In Italia pochissimi nascono atei, pochi ci diventano, altri percorrono vie diverse. Una signora, per esempio, che appare molto spesso in TV, ha abbracciato la religione islamica.
Comunque, un ateo può sempre abbracciare una fede.
Il nostro berlusca si è dichiarato difensore dei valori "cattolici" ... ed è riuscito (nonostante i suoi limiti) a gustare (anche lui) "i veri paradisi", ai quali ha alluso franz.
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Re: "Vaticano sotto ricatto"

Messaggioda ranvit il 09/06/2012, 10:52

Minchia!!!

http://www.corriere.it/cronache/12_giug ... d31d.shtml


ior, Santa Sede: dietro la nota, un invito al banchiere a non svelare segreti
Il memoriale di Gotti Tedeschi:
«Chiesi dei conti dei politici, iniziò la guerra»
Il banchiere cita depositi riconducibili a faccendieri e prestanome di boss mafiosi. Tra i nemici Cipriani e Simeon


ROMA - Ha una precisa data di inizio la guerra interna allo Ior che si è conclusa con il licenziamento del presidente Ettore Gotti Tedeschi. Ed è lo stesso banchiere a fissarla nel memoriale che aveva affidato alla sua segretaria chiedendole di consegnarlo a tre persone «se dovesse succedermi qualcosa» e che voleva far avere anche al Papa. «Tutto è cominciato - scrive - quando ho chiesto di avere notizie sui conti che non erano intestati ai prelati». Depositi riconducibili a politici, faccendieri, costruttori, alti funzionari dello Stato. Ma anche a personaggi ritenuti prestanome dei boss della criminalità, come emerge da un'inchiesta avviata dalla procura di Trapani secondo cui all'Istituto per le Opere religiose potrebbero essere arrivati addirittura parte dei soldi del latitante Matteo Messina Denaro.

Nel dossier il banchiere sottolinea le forti resistenze incontrate e poi indica due persone che sarebbero in cima alla lista dei suoi nemici: il direttore generale dello Ior Paolo Cipriani e il giovane manager Marco Simeon, direttore di Rai Vaticano e responsabile delle relazioni istituzionali e internazionali di viale Mazzini, ritenuto uomo di fiducia del cardinale Tarcisio Bertone. E sono in molti a leggere nella nota ufficiale della Santa Sede che evidenzia «le prerogative sovrane riconosciute alla Santa Sede dall'ordinamento internazionale siano adeguatamente vagliate e rispettate» un avvertimento allo stesso Gotti. Una sorta di invito a non svelare, nella sua collaborazione con gli inquirenti, nulla che riguardi quanto accaduto all'interno delle mura leonine. Ma anche un altolà ai magistrati perché non sia utilizzato alcun documento ufficiale del Vaticano.

I nemici interni - Il sequestro del dossier composto da lettere, mail, appunti e resoconti di incontri che il banchiere ha raccolto nei due anni e mezzo trascorsi al vertice dello Ior certamente spaventa le alte gerarchie ecclesiastiche anche per le ripercussioni che può avere con la pubblicazione di nuovi atti. Nelle carte portate via dall'ufficio del banchiere i nomi dei suoi «nemici» ricorrono spesso. Non è un mistero che i rapporti con Cipriani non siano mai stati idilliaci e queste frizioni emersero già all'inizio dell'indagine avviata dalla procura di Roma che aveva disposto il sequestro di 23 milioni di euro transitati su un conto Ior ipotizzando nei confronti di entrambi l'accusa di riciclaggio. Dopo una atteggiamento iniziale di chiusura, Gotti si sarebbe mostrato disponibile alla collaborazione, mentre il direttore generale avrebbe ribadito la sua contrarietà a fornire elementi utili a individuare i titolari dei depositi e si sarebbe sempre espresso in maniera negativa sulla possibilità di fornire indicazioni anche su conti correnti che non risultano più attivi ma per i quali si potrebbero ricostruire le movimentazioni pregresse.
Un atteggiamento condiviso - sempre secondo Gotti - da Bertone e nelle carte il banchiere evidenzia l'avversità nei suoi confronti di Simeon, che nonostante abbia solo 33 anni è già stato responsabile delle relazioni istituzionali di Capitalia e Mediobanca. E vanta ottimi rapporti con il faccendiere Luigi Bisignani e con alcuni alti funzionari finiti agli arresti per corruzione nell'indagine sugli appalti dei Grandi eventi come l'ex provveditore alle opere pubbliche, Angelo Balducci. Sono tutti titolari di conti presso lo Ior e le verifiche patrimoniali effettuate nel corso delle inchieste avevano mostrato flussi di denaro che certamente transitavano su questi depositi.

I soldi della mafia - Una storia simile a quella scoperta dalla Procura di Trapani che agli inizi di maggio aveva inviato una rogatoria alla Santa Sede per chiedere elementi su due conti correnti da don Ninni Treppiedi, ex gestore delle casse della Curia ed ex fedelissimo del vescovo Francesco Miccichè, indagato per una serie di ammanchi. Il prete è stato sospeso a divinis , mentre l'alto prelato è stato sollevato dall'incarico «per non aver vigilato sull'operato del suo sottoposto». In realtà aveva iniziato a collaborare con i pubblici ministeri e c'è chi ritiene che sia questo il vero motivo della rimozione. Nell'istanza trasmessa alle autorità vaticane vengono specificati i motivi di necessità per l'accesso alla movimentazione dei due depositi ma non è esplicitato il sospetto che ha preso corpo nelle ultime settimane secondo il quale quei soldi sarebbero serviti a riciclare anche denaro proveniente da Matteo Messina Denaro.
Oltre agli ammanchi della Curia, l'indagine si concentra su una serie di investimenti immobiliari e vendite di beni ecclesiastici che potrebbero nascondere il passaggio di soldi a prestanome e la necessità di «ripulirli» attraverso il transito su società e istituti di credito non accessibili ai controlli diretti, come appunto è lo Ior. Adesso bisognerà scoprire se davvero, come lui stesso avrebbe sostenuto, Gotti aveva manifestato la volontà di assecondare almeno in parte le richieste delle autorità italiane. Oltre ai conti finiti nell'inchiesta di Trapani ci sono infatti una decina di operazioni sospette segnalate alla procura di Roma e sulle quali sta già svolgendo accertamenti la Guardia di finanza. Movimentazioni che portano proprio ai conti Ior intestati a preti e suore.

Fiorenza Sarzanini9 giugno 2012 | 8:57
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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