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Riforma, soldi a scuole e atenei migliori

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Riforma, soldi a scuole e atenei migliori

Messaggioda franz il 03/06/2012, 18:31

ISTRUZIONE
Riforma, soldi a scuole e atenei migliori
premi agli studenti più capaci
Il nuovo sistema dovrebbe rendere i giovani italiani più competitivi sul mercato globale. L'obiettivo è dare più spazio al merito. I tecnici al lavoro per gli ultimi aggiustamenti. Resta il nodo della copertura finanziaria. La bozza sarà discussa mercoledì in Cdm
di CORRADO ZUNINO

ROMA - La scuola e l'università della competitività e dell'eccellenza sono alle porte. Mercoledì prossimo potrebbero entrare nel nostro paese e il concetto è così innovativo (e pericoloso) che al ministero dell'Istruzione stanno immaginando di cambiare il titolo di quello che ad oggi è conosciuto come il "Pacchetto merito". Siamo alla terza revisione delle bozze ministeriali, gli articoli sono cresciuti da 15 a 25 e si lavora anche nel weekend perché la bordata di critiche - dal Pd dalla Cgil, dai centristi agli studenti organizzati e su altri versanti da Pdl e Confindustria - è stata così assordante da sorprendere il ministro Francesco Profumo. "Questa riforma ce la chiede l'Europa della cultura e del lavoro", risponde lui. E ce la impongono mercati sempre più internazionali e anglofili, sempre più specialistici e desiderosi di pescare dalle università i migliori.

Il cuore del provvedimento (il ministro è tentato di imboccare la strada del decreto sottraendo il testo ai rischi parlamentari) resisterà comunque fino a mercoledì. In ogni singola scuola superiore nascerà lo "studente dell'anno" (i migliori discenti tenendo conto, però, dell'impegno e del reddito familiare). Avranno sconti sui bus e alle mostre e quando andranno all'università pagheranno un terzo in meno l'iscrizione. Negli atenei nasceranno le figure dei "migliori laureati" e dei "migliori dottorati". E così, in un tentativo di proteggere e rilanciare arti e musica, nei conservatori e nelle accademie nazionali. Diventeranno prassi le Olimpiadi della matematica, dell'italiano, dell'astronomia. Nazionali e internazionali. Ci sarà l'obbligo di 100 ore di didattica per i prof universitari e saranno decurtati i finanziamenti agli atenei che non assumeranno gli insegnanti migliori, scelti da una commissione con quattro commissari su cinque esterni (uno sarà straniero). Dice il "decreto" che "la scuola italiana e le università promuovono l'eccellenza della ricerca, l'efficienza e l'efficacia della didattica come strumento di trasmissione del sapere". Ma come si finanzierà tutto questo, visto che per il governo la riforma dovrà essere a costo zero: con gli 87 milioni oggi destinati all'autonomia scolastica e alla didattica?

Le superiori. La questione più visibile del "decreto merito" sarà lo "studente dell'anno". Ogni istituto superiore dalla prossima stagione lo sceglierà tra chi avrà i voti più alti alla maturità, a partire da 100, tenendo conto della media degli ultimi tre anni, dell'impegno sociale e del reddito familiare. Lo "studente migliore" avrà una riduzione almeno del 30% delle tasse per l'iscrizione al primo anno di università e una borsa di studio aggiuntiva. Con la card "Iomerito" otterrà sconti per musei e trasporti. Nel corso dell'anno scolastico i primi tre piazzati alla fase nazionale delle Olimpiadi per materie scolastiche saranno iscritti (gratuitamente) a "master class" estivi nella disciplina affrontata. Da ottobre Olimpiadi internazionali in sette materie.

Le università. Premi per docenti e ricercatori universitari, "in numero non superiore al 20%", dopo "una valutazione pregevole della loro didattica", secondo criteri stabiliti con regolamento di ateneo. Stop all'assenteismo dei professori d'ateneo: chi è a tempo pieno dovrà garantire 100 ore di didattica frontale ogni stagione, 80 ore per chi è a tempo definito. Gli studenti che hanno ottenuto i crediti formativi universitari previsti e con votazione media non inferiore a 28/30 possono sostenere l'esame di laurea con un anno di anticipo. Gli studenti dei corsi di dottorato di ricerca possono conseguire il relativo diploma con un anno di anticipo, previo giudizio del collegio dei docenti. Possibile l'iscrizione in due università di pari livello (due triennali, due specialistiche, due master).

Il lavoro. Gli Atenei forniranno un elenco del 5 per cento dei laureati più bravi: saranno pubblicati sul sito del ministero dell'Istruzione e avranno una corsia privilegiata verso il lavoro grazie a incentivi fiscali applicati ai datori di lavoro per due stagioni (meno tasse sul reddito fino al 30% per chi li assume a tempo indeterminato entro tre anni dalla conquista della laurea). Il "portfolio" dello studente potrà essere consultabile dalle aziende e renderà pubbliche la conoscenza delle lingue straniere, le competenze musicali e informatiche, le esperienze di associazionismo, volontariato e sportive. Le università migliori aderiranno a un'organizzazione internazionale del baccellierato, rete di istituti d'eccellenza.

Gli incentivi. Internazionalizzazione degli atenei grazie a incentivi per attrarre docenti dall'estero e per spingere pubblicazioni in inglese. E poi riforma dei convitti nazionali e degli educandati statali, ridenominati collegi italiani internazionali: anche questi dovranno diventare calamite di studenti e insegnanti stranieri e saranno aperti alla residenzialità e alla semiresidenzialità anche nei periodi estivi. Fin dal primo anno di studi superiori si applicano i metodi linguistici Clil (immersione linguistica). Le università e gli istituti superiori di insegnamento a livello universitario aventi sede nel territorio di Stati esteri, e là riconosciuti come enti senza scopo di lucro, possono insediare proprie filiazioni in Italia.

Le iscrizioni. Resta il numero chiuso per Medicina e Architettura, ma per ogni facoltà le matricole dovranno fare il "test diagnostico" per capire se sono tagliate o no per quell'indirizzo (oggi uno studente su cinque abbandona l'università dopo il primo anno). Sul fronte concorsi, resiste l'abilitazione nazionale al titolo di professore ordinario, associato o ricercatore. La commissione sarà composta da cinque membri: uno designato dall'ateneo e tre esterni, sorteggiati. Il quinto sarà sorteggiato da una lista di studiosi in servizio presso atenei di Paesi aderenti all'Ocse. L'Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) stabilirà se i docenti prescelti avranno le caratteristiche richieste, altrimenti gli atenei perderanno quote di finanziamenti ordinari.

Le arti. Le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica valorizzano il merito e l'eccellenza dei propri studenti in base a sistemi premianti. Promuovono il coinvolgimento degli studenti in iniziative, nazionali e internazionali, di confronto e di competizione e in percorsi di studio di alta qualità. Nasce il Premio nazionale delle arti. Al vincitore di ciascuna sezione artistica è riconosciuta la riduzione di almeno il 30% delle tasse per l'iscrizione all'anno successivo o all'anno in corso se è l'ultima stagione. Il ministero dell'Istruzione sostiene progetti di produzione nel campo musicale di rilevanza nazionale, finalizzati a consolidare le esperienze degli studenti nelle formazioni orchestrali.

(03 giugno 2012) www.repubblica.it
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Fioroni contro riforma scuola

Messaggioda franz il 03/06/2012, 18:33

"Profumo sceglie strada sbagliata"
Per l'ex ministro dell'Istruzione le priorità del sistema scolastico italiano sono combattere la dispersione e garantire a tutti insegnamento di qualità non elitario: "Non serve la politica degli annunci". La responsabile scuola del Pd: "Prima bisogna far fronte alle emergenze". Gasparri (Pdl): "Vergognose norme pro-baroni"
Lo leggo dopo

ROMA - Non c'è bisogno "della politica degli specchietti" o di "interventi esclusivamente mirati a incentivare la competizione e garantire l'eccellenza per pochi": "la scuola italiana è una grande risorsa per il Paese e deve avere l'ambizione di essere per tutti di qualità". A Giuseppe Fioroni, deputato del Pd e titolare dell'Istruzione nel secondo governo Prodi, non piace la riforma presentata dal ministro Francesco Profumo 1 che vuole dare maggiore spazio al merito e rendere i giovani italiani più competitivi a livello europeo. "L'emergenza rispetto all'Europa non è la certificazione del merito - sottolinea Fioroni - ma la grande dispersione scolastica e la necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse".

Le richieste dell'Europa. "L'Europa - prosegue Fioroni - ci chiede un sistema di valutazione serio, provvedimenti urgenti per il recupero di chi resta indietro e strumenti e risorse per migliorare le scuole che hanno bisogno. L'Ocse ci chiede di investire sull'aggiornamento e la riqualificazione professionale dei docenti per consentire tutto questo. Di fronte a queste priorità è paradossale che il ministro Profumo non avverta la necessità di interventi urgenti e di reperire risorse adeguate per consentire tutto questo e renderci competitivi in Europa".

La strada sbagliata. Secondo Fioroni, "nei periodi di crisi non serve la politica degli annunci e degli specchietti, ma fare le cose giuste al momento giusto". "È del tutto evidente - continua - che interventi esclusivamente mirati a incentivare la competizione e garantire l'eccellenza per pochi diano un'idea sbagliata e diversa dalla scuola della Costituzione. Questa prevede una comunità educante che recupera chi resta indietro e contemporaneamente stimola i migliori. Questa insistenza nell'ipotizzare un modello competitivo, senza nulla per le emergenze e i bisogni di tutti, dà l'idea di perseguire un disegno che vede una scuola di qualità per pochi e un nuovo avviamento professionale per i tanti". "D'altronde, interventi per incentivare il merito già sono nel nostro ordinamento, ma non sono mai stati attuati da questo governo per mancanza di fondi", aggiunge Fioroni che poi trova "singolare" ipotizzare "lo studente dell'anno" per ogni scuola "quando non si è mai recepita la normativa che prevede che l'accesso alle facoltà a numero chiuso non possa ignorare, come oggi avviene, il merito degli studi delle scuole medie superiori". "Già fare questo sarebbe qualche cosa di più concreto di una benemerenza senza riscontro. Mi auguro - conclude - che il ministro abbandoni la strada del decreto per aprirsi ad un confronto serio e costruttivo sulle priorità e i bisogni della scuola italiana, evitando una conflittualità che non farebbe bene al governo".

Puglisi: "Priorità da rispettare". Alle critiche di Fioroni fa eco Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd: "In un momento di vera emergenza nazionale chiediamo a questo governo di fare ciò che fanno le famiglie per bene: guardano a quanti soldi hanno in tasca per darsi delle priorità, a partire dai bisogni dei più piccoli e dei più deboli. Il Partito democratico apprezza gli interventi fatti per la lotta alla dispersione scolastica attraverso fondi europei in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, ma l'abbandono che l'Europa ci chiede di dimezzare entro il 2020 riguarda tutto il Paese e in particolare le periferie delle grandi città. Nel solo Piemonte 1.820 ragazzini hanno abbandonato la scuola media quest'anno. Le priorità in questo momento per la scuola italiana si chiamano scuola dell'infanzia, tempo pieno e lotta alla dispersione scolastica. Il 'compito' che l'articolo 3 della Costituzione affida alla Repubblica attraverso la scuola è quanto di più lontano possiamo immaginare dal decreto che il ministro Profumo vuole imporre per "coltivare" le eccellenze. Siamo il Paese dei divari. E' provato che una educazione prescolare offre migliori chance di recupero rispetto agli svantaggi di partenza. Eppure le liste d'attesa sono tornate ad esplodere in tutto il Paese. Anche in regioni come l'Emilia Romagna quasi 2.000 bambini restano a casa a tre anni, dopo aver frequentato il nido. Eppure l'Europa ci dice che la scuola dell'infanzia, seppure non dell'obbligo, è scuola e i bambini ne hanno diritto. Profumo prima risponda alle emergenze, compito che abbiamo affidato al governo dei tecnici, poi rifinanzi le norme per tenere le scuole aperte il pomeriggio e nei periodi estivi. Soprattutto non si possono toccare i pochi spiccioli che rimangono sul fondo per l'autonomia scolastica. Già oggi sono stati tagliati i 2/3 dei fondi per fare i corsi di recupero. Per quel che riguarda il nuovo reclutamento, continuiamo a chiedere di stabilizzare coloro che da troppi anni stanno lavorando su posti vacanti. I nuovi concorsi siano banditi sulle classi di concorso già esaurite e non su posti inesistenti. Vi è bisogno di nuovi insegnanti per le scuole medie nelle materie tecnico-scientifiche e matematiche. Il ministro abbandoni l'idea di un decreto che non risponde alle emergenze della scuola italiana, né alle richieste vere dell'Europa".

Gasparri: "Vergognose norme pro baroni". Maurizio Gasparri sprona il Pdl a "credere in se stesso" e dice "sfidi il governo, il Fiscal compact aspetti". Nella lista di priorità il capogruppo Pdl al Senato mette l'abbattimento del debito, la ricostruzione nelle zone terremotate, la delega fiscale e le famiglie avvertendo: "Nessuna delega in bianco". "Il bilancio di questi mesi è pessimo. Non dobbiamo avere nessuna sudditanza psicologica. È questa la collaborazione più leale. Come quella - dice ancora Gasparri - del Pdl che dice al ministro Profumo che può mettere anche nel tritacarne i propositi di vergognose norme pro-baroni".

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Re: Riforma, soldi a scuole e atenei migliori

Messaggioda pianogrande il 04/06/2012, 9:37

Secondo me, mettere i ragazzi in competizione non può essere un metodo per ottenere chissà quali eccellenze ma il risultato di tutta una politica che li metta in condizione di competere partendo da basi solide e con pari opportunità di riuscita.
Tutto questo, fermo restando che il recupero dei più deboli non sia escluso e non ne vedo il motivo.
Se si vuole enfatizzare la competizione in scuole sderenate ne verranno fuori i soliti imbrogli.

Nelle nostre scuole c'è forse uniformità di criterio per i voti?
Nella nostra società c'è forse un minimo di affidabilità nella valutazione del reddito?
Questo parametro del reddito inserito in una valutazione del merito, già da solo, mi fa un po' ridere e tanto incazzare.
Avremo i figli dei gioiellieri più intelligenti dei figli degli operai?

Prima di puntare ad avere campioni di sport, bisogna che lo sport sia di massa.
Non si possono saltare i passaggi.
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Re: Riforma, soldi a scuole e atenei migliori

Messaggioda pianogrande il 04/06/2012, 18:18

Ecco.
Adesso mi piace di più.

http://www.repubblica.it/scuola/2012/06 ... ref=HREA-1

Trenta milioni per il merito ed un miliardo per la scuola di tutti.
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Re: Riforma, soldi a scuole e atenei migliori

Messaggioda flaviomob il 14/06/2012, 23:22

Immagine

L'istruzione all'italiana...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Riforma, soldi a scuole e atenei migliori

Messaggioda pianogrande il 15/06/2012, 0:31

flaviomob ha scritto:Immagine

L'istruzione all'italiana...


Buttate giù quell'albero sarebbe stato più aderente alla realtà.
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