Sono Caio Silvio Luscone
che un verme feci biscione,
sono emulo di Caio Gregorio,
ma vado ben oltre il pretorio.
Con due metri di torace
e con l'appoggio di storace
non starò certo a guardare
che altri si diano da fare
intorno al podio nazionale:
mio di diritto è il Quirinale.
Di stracci vecchi farò moneta
Napoli del tesoro sarà la meta,
solleverò in Emilia i capannoni
e sentirò tre colpi di cannoni.
Ah, matto, ti si è tappato il naso
non senti il fetore del travaso?
Questi non sono spari d'armeria
i fagioli stanno facendo allegria;
permettetemi signore la creanza,
questa è la ribellione della panza.
I tuoi sono sogni cialtroneschi
per la protezione dei maneschi,
ma se ti svegli un bel mattino
scopri di essere solo meschino.
Continuerai invece a volere
ma ti sarà più brutto il cadere
vorrai aggrapparti a qualcosa
ma non c'è alcuno che osa.
Le barzellette ultima speranza
le racconti già senza baldanza.
Ti rimane ancora una velleità
di ricevere un briciolo di pietà.