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Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda franz il 29/05/2012, 22:41

Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel
di Alessandro De Nicola

Ma anche Trenitalia, Fincantieri, Tirrenia, Anas, Terna e altre aziende ancora. Così lo Stato incasserebbe tra i 400 e i 600 miliardi di euro, preziosi per la famosa 'crescita'
(28 maggio 2012)

Secondo il sociologo Luca Ricolfi (linkiesta.it) Mario Monti è un ex liberale che finora è riuscito abilmente a occultare il suo effettivo profilo politico, profondamente statalista e consociativo, visto che ha puntato quasi tutte le sue carte sull'aumento del gettito e sulla pace sociale. Accidenti, non si può dire che Ricolfi le mandi a dire ma, in effetti, la cifra liberale e pro-crescita del governo tecnico stenta a vedersi. La miglior riforma, quella delle pensioni, è un commendevole aggiustamento di conti che la socialdemocratica Germania aveva attuato dieci anni fa.

Eppure ci sarebbe un modo facile per cambiare questa impressione e, soprattutto, per dare ossigeno alle casse statali e competitività all'economia: privatizzare aziende e beni pubblici il cui valore varia, secondo le stime, tra i 400 e i 600 miliardi di euro. Immagino già l'obiezione: in questo momento vuol dire svendere i gioielli di famiglia come si è già fatto in passato. E' una percezione sbagliata non suffragata dai fatti. Nel loro ottimo studio su Stato e mercato in Italia (2010), Barucci e Pierobon mostrano, cifre alla mano, che in Italia la cessione di imprese di Stato in Borsa è avvenuta praticamente senza sconto e comunque inferiore a quello che viene concesso per le società private. Anche la tanto vituperata vendita di Telecom si è rivelata un buon affare per il governo: 13 miliardi che, attualizzati a fine 2011, sono 17 mentre la capitalizzazione della società telefonica alla stessa data era solo di 11,5 (e oggi ancor di meno). Né si può dire con esattezza qual è il momento "giusto" per vendere le partecipazioni o gli immobili. A furia di aspettare, tanto per prendere tre esempi recenti, Tirrenia, Fincantieri e Alitalia hanno continuato a far perdere soldi allo Stato o sono entrati in crisi o l'alienazione è avvenuta a prezzi di realizzo.

Secondo: è giusto che lo Stato mantenga partecipazioni strategiche. Ma cos'è strategico? E' facile ricordare come fu gridato ai quattro venti che il trasferimento in mani estere della solita Alitalia, avrebbe avuto come conseguenza il crollo del turismo in Italia. Una bufala che è costata 4 miliardi al contribuente e l'imposizione del monopolio sulla rotta Milano-Roma! Lo stesso vale per le banche, oggi felicemente privatizzate, con quelle in mano straniera che macinano utili. La Rai è strategica? E perché visto che opera in concorrenza con privati ed è fonte di sprechi? L'Enel? Ormai anch'essa non ha più caratteristiche né di monopolio né di servizio pubblico. E l'elenco potrebbe continuare.

Inoltre vi sono considerazioni di efficienza. Privatizzare le società pubbliche ne migliora la redditività e, secondo i dati fin qui raccolti, non ha compromesso l'occupazione se non quando processi di liberalizzazione hanno fatto perdere occupati al vecchio monopolista facendone guadagnare ai nuovi entranti. Quasi inutile ricordare i fin troppo numerosi casi di corruzione e favoritismi che circondano le aziende in mano al pubblico.

La lista delle società privatizzabili è lunga: Fincantieri, Tirrenia, Rai, Finmeccanica, Enav, Anas, Poste, Trenitalia, Enel, Eni, le partecipazioni Fintecna, il Poligrafico dello Stato, Sogei, Stm, Sace, Sogin, Invitalia, Snam Rete Gas, Terna, Cinecittà, Cassa Depositi e Prestiti. Così almeno, riguardo a quest'ultima, i suoi investimenti non sarebbero un modo surrettizio per mantenere in mano pubblica altre società. Non si devono dimenticare le migliaia di società possedute da enti locali, in molti casi in perdita, detentrici di posizioni di monopolio inefficienti nonché l'enorme quantità di immobili che si è atteso fin troppo a conferire in un fondo gestito da privati (preferibilmente stranieri) con una commissione in percentuale rispetto ai prezzi di vendita.

C'è un caso in letteratura in cui le privatizzazioni non funzionano: quando sono effettuate da governi corrotti che svendono le imprese a oligarchi collusi. Una procedura di offerta pubblica in Borsa è un buon antidoto a questo rischio e poi, perbacco, non abbiamo la fortuna di avere un governo di onesti e competenti? Non perdiamo l'occasione.

adenicola@adamsmith.it
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... el/2182023
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Re: Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda trilogy il 30/05/2012, 8:36

franz ha scritto:Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel
di Alessandro De Nicola

Ma anche Trenitalia, Fincantieri, Tirrenia, Anas, Terna e altre aziende ancora. Così lo Stato incasserebbe tra i 400 e i 600 miliardi di euro, preziosi per la famosa 'crescita'
(28 maggio 2012)...


Attualmente tutte le società quotate alla borsa italiana valgono quanto la capitalizzazione della sola Apple quotata a Wall Street, enel ed eni rendono in dividendi allo Stato più di quanto paga in interessi su bot e btp. Vendere fincantieri e tirrenia? Ma chi se le compra con la crisi che c'è a livello internazionale ?
Terna è un'azienda che gestisce reti. Se c'è un settore dove la presenza pubblica si può giustificare è nelle reti di trasmissione dell'energia. Incassare 400-600 miliardi? Quando lo Stato ha privatizzato qualche cosa, vedi la colossale truffa della svendita immobiliare degli anni scorsi, ha incassato in media il 50% del valore di mercato per i beni di pregio, quelli meno interessanti non è riuscito a venderli nemmeno sottocosto.
I fondi immobiliari privati con scadenza ravvicinata stanno cercando una exit strategy perchè non riescono a smobilizzare il patrimonio che hanno sul groppone, figuriamoci collocare 400-600 miliardi di beni pubblici.
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Re: Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda franz il 30/05/2012, 8:56

trilogy ha scritto:Attualmente tutte le società quotate alla borsa italiana valgono quanto la capitalizzazione della sola Apple quotata a Wall Street, enel ed eni rendono in dividendi allo Stato più di quanto paga in interessi su bot e btp. Vendere fincantieri e tirrenia? Ma chi se le compra con la crisi che c'è a livello internazionale ?

Esatto, credo che il problema sia proprio che con questa crisi è difficile trovare chi voglia spendere 400 miliardi per comprare tutto. Certo che se i dividendi di enel ed eni superano il costo di interessi (quindi 70-80 miliardi) sarebbe un affare per il compratore di enel ed eni. Sei sicuro? Sono 76 miliardi per il 2011, 84 previsti per il 2012. Ora se l'investimento per comprare enel ed eni mi rende ogni anno, come dici, piu' di 70-80 miliardi, è un affare micidiale. Capisco male io o ti sei spiegato male tu?
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Re: Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda trilogy il 30/05/2012, 10:26

franz ha scritto:.... Certo che se i dividendi di enel ed eni superano il costo di interessi (quindi 70-80 miliardi) sarebbe un affare per il compratore di enel ed eni. Sei sicuro? Sono 76 miliardi per il 2011, 84 previsti per il 2012. Ora se l'investimento per comprare enel ed eni mi rende ogni anno, come dici, piu' di 70-80 miliardi, è un affare micidiale. Capisco male io o ti sei spiegato male tu?


C'è un malinteso. Il rendimento percentuale dei dividendi di enel o eni è superiore al rendimento percentuale in titoli di stato, perchè le quotazioni sono molto basse. Ad esempio, lo Stato incassando, 10 miliardi dalla vendita di azioni ENI potrebbe ricomprare 10 miliardi di BTP. In questo modo perderebbe l'incasso dei dividendi ENI e risparmierebbe sugli interessi dei BTP ricomprati. Ma non ci sarebbe un vantaggio particolare, ai prezzi attuali.

Senza contare, che dopo l'esperienza del passato, non si può continuare a vendere beni dello Stato, solo per fare cassa, senza considerare gli effetti collaterali. Ad esempio la vendita con un leverage bayout della Telecom, ha prodotto danni collaterali macroeconomici per l'intero paese. E' stata bloccata la capacità d'investimento della società per oltre un decennio, questo ha provocato un ritardo nell'aggiornamento della rete che penalizza l'intera economia italiana. Quando si parla del problema della produttività dei fattori in Italia, dietro ci sono anche scelte errate come questa.
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Re: Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda ranvit il 30/05/2012, 10:32

Concordo con quanto dice Trilogy, anche se qualcosa si potrebbe tentare con grano salis.

Ma, non sarebbe meglio con altrettanta cautela vendere immobili di Stato? Ci sono cose davvero poco utili per lo Stato.
Perchè non si è proceduto su questa strada? Abbattere il monte debito sarebbe certamente utile.
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Re: Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda trilogy il 30/05/2012, 11:03

ranvit ha scritto:Concordo con quanto dice Trilogy, anche se qualcosa si potrebbe tentare con grano salis.

Ma, non sarebbe meglio con altrettanta cautela vendere immobili di Stato? Ci sono cose davvero poco utili per lo Stato.
Perchè non si è proceduto su questa strada? Abbattere il monte debito sarebbe certamente utile.


Qualche cosa con gl'immobili potrebbero ricavare, ma con molta cautela, e su cifre molto lontane da quelle di cui parlano i giornali. A mio avviso il mercato immobiliare, in questa fase, è molto più fragile di quello che raccontano, ed è in grado di assorbire poco. Quindi lo Stato, se non calibra bene l'offerta, rischia di svendere a prezzi molto sacrificati.

Poi per vendere immobili, serve "credito" e in questo momento è difficile da trovare, a meno di non ripetere le solite triangolazioni: 1. Lo Stato vende al privato, 2. la banca finanzia l'intera operazione, 3. lo Stato ri-prende in affitto l'immobile ad un canone che copre l'intero ammontare delle rate del mutuo, 4.in dieci anni il privato si trova l'immobile pagato, e noi sosteniamo con le tasse il costo dell' affitto.

Qualche cosa di utile si potrebbe fare, conferendo un certo numero d' immobili pubblici in una SIIQ (Società di Investimento Immobiliare) da quotare in borsa tramite la vendita delle quote. La nuova società dovrebbe specializzarsi nell'housing sociale, trasformando gl'immobili (ad esempio caserme) in abitazioni che vadano a coprire la domanda di quella fascia di cittadini che non ha diritto all'alloggio popolare ma al tempo stesso non riesce a pagare gli affitti di mercato, lavoratori in mobilità temporanea, studenti fuori sede ecc. In questo modo si potrebbero riqualificare degli immobili, creando posti di lavoro, ci sarebbe un ritorno sociale dalla dismissione, e il prezzo di cessione delle quote tramite una offerta pubblica di vendita sarebbe trasparente. Lo Stato incasserebbe contanti e uscirebbe dalla operazione in tutto o in parte.
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Re: Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda franz il 30/05/2012, 11:18

trilogy ha scritto:C'è un malinteso. Il rendimento percentuale dei dividendi di enel o eni è superiore al rendimento percentuale in titoli di stato, perchè le quotazioni sono molto basse. Ad esempio, lo Stato incassando, 10 miliardi dalla vendita di azioni ENI potrebbe ricomprare 10 miliardi di BTP. In questo modo perderebbe l'incasso dei dividendi ENI e risparmierebbe sugli interessi dei BTP ricomprati. Ma non ci sarebbe un vantaggio particolare, ai prezzi attuali.

Per me invece c'è un vantaggio enorme.
Se lo stato ricompra 10 miliardi di BTP significa che non saranno i privati (investitori e banche) a comprarli e che quindi loro (investitori) avanno 10 miliardi da spendere non per comprere BTP ma per investirli, per esempio, nel settore privato e produttivo. Anche se per lo stato fosse un gioco a somma zero, non ci guadagna e non ci perde, l'economia privata avrebbe 10 miliardi da investire. Se l'ipotesi fosse di 400 miliardi, per esempio in 4 anni, sarebbe una iniezione formidabile per l'economia italiana. Sempre che sia capace di attirare quegli investitori, divisi a metà tra nazionali ed esteri.
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Re: Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda flaviomob il 30/05/2012, 11:23

Ovvero, regaliamo altri soldi alle banche che poi si rifiutano di effettuare prestiti e mutui fino a strozzare imprenditori e lavoratori. Ottima idea! ;)


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Re: Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda franz il 30/05/2012, 12:02

flaviomob ha scritto:Ovvero, regaliamo altri soldi alle banche che poi si rifiutano di effettuare prestiti e mutui fino a strozzare imprenditori e lavoratori. Ottima idea! ;)

Non sarebbe un regalo alle banche ma soldi degli investitori (o delle banche stesse quando sono loro ad investire).
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Re: Caro Monti, vendi l'Eni e l'Enel

Messaggioda trilogy il 30/05/2012, 12:22

franz ha scritto:..Se lo stato ricompra 10 miliardi di BTP significa che non saranno i privati (investitori e banche) a comprarli e che quindi loro (investitori) avanno 10 miliardi da spendere non per comprere BTP ma per investirli, per esempio, nel settore privato e produttivo. Anche se per lo stato fosse un gioco a somma zero, non ci guadagna e non ci perde, l'economia privata avrebbe 10 miliardi da investire. Se l'ipotesi fosse di 400 miliardi, per esempio in 4 anni, sarebbe una iniezione formidabile per l'economia italiana. Sempre che sia capace di attirare quegli investitori, divisi a metà tra nazionali ed esteri.


non c'è nessun automastismo per cui un investitore sostituisce BTP con azioni, sono classi di rischio differenti, investitori differenti.
Le banche poi hanno vincoli vari nella struttura di portafoglio e avrebbero problemi a partecipare ad una cosa del genere.
Inoltre c'è un problema di dimensioni del mercato. Sommando il valore di tutte le società quotate alla borsa italiana si arriverà a circa 350 miliardi. Difficile pensare ad una grossa operazione senza l'intervento di fondi sovrani esteri. Gli Arabi, ENI la comprerebbero, i cinesi, per le tecnologie finmeccanica pagherebbero in contanti, ma ci sarebbe qualche problema geopolitico. :mrgreen: Piccole operazioni non sono in questo caso convenienti, perchè andrebbe perso il valore aggiunto dovuto al possesso di una quota di controllo, e l'annuncio delle vendite deprimerebbe ulteriormente le quotazioni.
Per gl'immobili, nelle condizioni di mercato attuale, lo Stato riuscirebbe a ricavare 1/1,5 miliardi all'anno, non credo di più.
Ultima modifica di trilogy il 30/05/2012, 12:29, modificato 1 volta in totale.
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